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Autore: ELE106    17/02/2012    17 recensioni
Una AU che è partita da sola per la tangente e se ne sta andando dove vuole lei, per cui non vorrei svelarvi troppe cose nell’intro. In breve: John Winchester e Mary Campbell, vivono da qualche tempo insieme nella grande casa di lui, a Lawrence (Kansas) e stanno per sposarsi. Lui è un meccanico, vedovo, con un figlio di 20 anni, Sam, che dopo i primi due anni di college, torna in città in pianta stabile per non si sa bene quale motivo. Lei è un’infermiera, single, con un un figlio di 24 anni, Dean, poliziotto, appena uscito da una relazione disastrosa e tornato da poco sotto il tetto dei genitori. I figli di John e Mary, dopo un inizio abbastanza privo di contatti o altro, finiscono con il diventare importantissimi l’uno per l’altro e per dare inizio ad un profondo rapporto di co-dipendenza e di forte amicizia, ma destinato a diventare di più. Inoltre Sam nasconde qualcosa e suo padre John sembra essere l’unico a sapere di che si tratta. Buona lettura!
Wincest...ma non incest! Don't like, don't read! ;D
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Autrice: ELE106
Titolo: Sono qui per te
Capitoli: 2/11
Fandom: Supernatural
Contesto: AU
Personaggi principali: Dean e Sam; Castiel, per questo capitolo.
Rating del capitolo: Verde
Genere: Commedia, Sentimentale, AU, Slash, per certi versi OOC, e chi più ne ha più ne metta!
Beta: thinias (la martire)
Disclaimer: Dean e Sam non mi  appartengono; questa è un'opera di fantasia; non rispecchia i gusti  sessuali dei personaggi; non ha scopo di lucro ; Bla Bla Bla…
Note dell’autrice: questa volta siamo nella testa di Castiel, il dolce fratellino di Gabriel, che per qualche tempo ha avuto la ‘fortuna’ di penetrare l’armatura di Dean e far parte della sua vita, in qualità di partner … ecco non gridiamolo ai quattro venti, lo sapete che Dean è inflessibile su queste cose!! ;D Cassy ci parlerà un po’ di lui e di Sam, così come li ha osservati e ci svelerà qualche dettaglio sulle dinamiche della loro vita. Buona lettura :D
 




CAPITOLO 2.
Castiel: l’angelo custode.
 
Quando ho conosciuto Dean, Sam era già nella sua vita.
Mi conforta pensare che se non fosse stato così, avrebbe fatto una certa differenza.
Forse mi illudo che l’avrebbe fatta.
 
Pur avendolo incontrato pochissime volte, so praticamente tutto di Sam.
Dean si sfogava spesso con me e mi raccontava molte cose di lui e di come fosse convinto che avesse dei problemi.

Ma sarà meglio andare con ordine.

Sam partì per il college di Stanford subito dopo il liceo. Facoltà di legge.
E’ sempre stato un tipo in gamba. Dean diceva spesso che era un nerd, un secchione.
Fu durante la sua assenza che John, suo padre, conobbe Mary e Dean e che la loro storia iniziò.
Durante il suo primo anno di college, John e Mary non persero tempo ed andarono subito a vivere insieme, a casa di lui.
Dean viveva con Lisa e Sam tornava di rado a Lawrence, giusto per passare le festività in famiglia.

Con Dean e Mary non fu decisamente un inizio con i fuochi d’artificio.
Diciamo che si sono praticamente ignorati per molto tempo.
Sam non era certo il tipo che dava confidenza –ancor meno di Dean- e Mary sembrava suscitargli un certo timore, quasi reverenziale, forse per via del fatto che non sapeva cosa volesse dire avere una madre. La sua morì che lui aveva appena sei mesi.
Quando tornava in città passava il tempo sui libri, quasi sempre rinchiuso nella sua stanza. Così almeno lo descriveva Dean.

Trascorsero il primo Natale tutti insieme ed ebbero modo di parlare di questa ‘modern-family’ che stava per nascere.
Mary e John decisero di sposarsi ed aprirono la loro casa ai rispettivi figli, anche se entrambi avevano le loro vite ed erano indipendenti.
Al termine del suo secondo anno di college, successe qualcosa e Sam tornò a Lawrence in pianta stabile, proseguendo i suoi studi all’Università del Kansas, che ha sede in città.
Fu proprio in quell’anno che io conobbi Dean.
Lui non mi raccontò mai cosa fosse accaduto, nemmeno quando lo scoprì.
Mi disse solo che John lo pregò di star vicino a suo figlio e Dean … beh per lui divenne quasi una missione.
 
Non mi vergogno, né mi imbarazza ammettere che mi sono innamorato di lui appena incrociato il suo sguardo.
Ho sentito le budella contorcersi, le guance andare in fiamme e le mie pupille dilatarsi.
Per una frazione di secondo, ho creduto che il tempo si fosse fermato.
Tutto quello che vedevo erano due occhi verdi, profondi e luccicanti, che squarciavano il grigio e il nebuloso senso della mia vita.

Mio fratello Gabe in realtà mi aveva anche preparato.
Insomma, da quando conosceva Dean, non faceva altro che sbraitare di quanto fosse bello e di come, solo questo, lo salvasse dall’essere preso a bastonate a causa di quel suo proverbiale caratteraccio.
A dire il vero, tutte queste pecche di carattere, io non le ho riscontrate.
Forse perché lo vedo sotto una luce tutta mia (decisamente alterata dall’enormità dei miei sentimenti per lui), ma ho sempre trovato affascinante ogni contraddizione ed ogni sfumatura del suo carattere.

E’ una persona fondamentalmente socievole, ma per molti versi schiva.
Devi guadagnarti la sua fiducia e non è semplice.
Ma una volta che gli arrivi al cuore, ti si apre un mondo.
Il suo.
Quello di uomo meravigliosamente puro, per quanto lui stesso non ne sia cosciente. E buono.
Un attitudine al sacrificio che ad un occhio superficiale potrebbe apparire da esaltati, ma che invece ha dell’eroico e spiega il mestiere che si è andato a scegliere.
Una corazza, quasi impenetrabile, fatta di ironia e finto cinismo, lo rendono forte ma anche terribilmente fragile.
Un eccessivo senso del dovere lo porta spesso a sottovalutarsi e a sminuirsi, nel terrore di deludere i suoi cari o di non essere mai abbastanza. Di non essere quello che ci si aspetta da lui.
Un bisogno … quasi incolmabile di amore è stata la prima cosa che mi ha fatto perdere la testa per lui.
Ma soprattutto, in totale controsenso, l'assoluta incapacità che ha di abbandonarsi completamente a qualcun altro. Di lasciarsi amare.

Non ne è mai stato consapevole. Almeno finché non è arrivato Sam.
Ma credo sia stato questo, per me, l’ostacolo maggiore.
Non saprei come spiegarmi.
Sono arrivato a ‘toccare’ la sua anima, in qualche modo … ma a quel punto è successo qualcosa.
Forse -ma è davvero il ragionamento più contorto che possa esistere- sapeva di avere più bisogno lui di me, che io di lui.
E visto che, per sua natura, Dean è uno tipo abituato a proteggere e non ad essere protetto, mi ha respinto prima che io potessi davvero ‘toccarlo’ e farlo soffrire.

Sam invece … se c’era qualcuno che aveva bisogno di Dean, quello era proprio lui.
 
Tornando al nostro primo incontro, direi che tutto è stato come da ‘manuale del primo appuntamento combinato da un fratello’.
Mi trovato ‘casualmente’ di fronte alla pizzeria dove, sempre ‘casualmente’, una sera Dean e Gabe volevano fermarsi a mangiare qualcosa.
Brillante conversazione ‘pre’ e ‘post’ pizza, seguita da Gabriel che si è alzato per andare in bagno ed è sparito per più di un’ora, lasciandoci soli.

Non abbiamo detto una parola per quelli che saranno sempre i dieci minuti più lunghi della mia vita.
Non riuscivo a fare altro che fissare il contenuto del mio piatto, rosso in volto e rigido come un palo.
Alzavo di tanto in tanto lo sguardo su di lui, che si passava nervosamente la mano sulle labbra, in un gesto che ho trovato subito follemente seducente.
Per fortuna Dean sapeva rompere il ghiaccio e, senza peli sulla lingua, la prima cosa che ha detto è stata: “Tuo fratello cerca di farci mettere insieme!”

Stavo per strozzarmi con la coca-cola!

Credo che mi abbia preso per pazzo, mentre lo fissavo, sbigottito e tossivo convulsamente, diventando violaceo.
E credo anche di non aver saputo far altro che balbettare un qualche “io .. io … non …”
Una figura impietosa!
Comunque l’ho fatto ridere.
Già.
Ha riso di gusto per almeno 2 minuti buoni, reclinando la testa all’indietro e tenendosi una mano sul petto, e sono rimasto impalato a guardarlo, come di fronte ad un miracolo divino.
La risata più bella mai sentita.

Ero contento di averlo divertito.
Non mi era mai successo, perché solitamente sono un abbastanza ingessato ed insicuro.
Non ho mai avuto attitudine all’auto ironia e non riesco mai a capire, se si ride per me oppure DI me.
Invece averlo fatto ridere, mi sembrava la cosa migliore che avessi mai fatto.

E così mi sono ritrovato a ridere anche io.
Finché lui si è fermato di colpo e mi ha guardato in un modo … proprio come si guardano le cose belle.
Ricordo che mi sentivo morire di imbarazzo. Mi trovava bello.
Era così trasparente questo ragazzo!
Potevo vedere chiaramente, riflesso nei suoi occhi, quello che pensava.

“Senti, probabilmente Gabriel ti ha raccontato tutto di me, quindi sai …”

Stava iniziando a farmi il discorsetto del ‘non voglio una storia seria’ .
Completamente inutile, ormai io ero già perso per lui.
Non mi interessava assolutamente niente di quello che diceva.
Volevo essere suo.

Mentre parlava, avevo preso un tovagliolo di carta e con la penna che tenevo sempre nel taschino del mio trench, ci avevo scritto sopra il mio numero, porgendoglielo immediatamente dopo ed interrompendo la sua conversazione a senso unico.

“Tieni …”

“Che ci dovrei fare col tuo numero?”

Sorrideva, mentre prendeva tra le mani il fazzoletto.

“Io posso salvarti dalla ‘perdizione’ “

Ancora adesso, ricordando quel momento, non ho davvero idea di come ho raccolto il coraggio per dire una cosa del genere.

Ma c’erano quei suoi occhi verdi, che mi sembrava gridassero ‘aiutami’ e che nessuno, tranne me, lo vedesse.
Non era una richiesta di aiuto vera … era piuttosto spirituale.
Sentivo agitarsi, dentro di lui, tanti dubbi e tante insicurezze e sentivo che quella corazza che avvolgeva il suo cuore, allo stesso tempo lo opprimeva e gli impediva di essere davvero se stesso.
Si sentiva solo … anche se aveva molte persone intorno che lo amavano.
Sembrerà assurdo che si possa capire tante cose da qualcuno, appena conosciuto.

Eppure tra me e Dean è stato così.

 
Oh … è stato bello, finché è durato.
E’ stato totalizzante, per me.
Travolgente!
Vivevo e respiravo solo per lui.
Aspettando un suo cenno. Aspettando un suo sussurro. Un suo tocco.
 
Quando Dean mi ha baciato la prima volta, ho avuto la certezza che per lui contavo qualcosa.
Anche se poi non era esattamente quello che speravo io, so che con me è sempre stato sincero.
Come so che tra di noi ci sarà sempre un legame particolare.
Quel bacio e quello che è successo dopo, ne sono il marchio e la conferma più tangibili.
 
Con me è stato sempre abbastanza avaro di contatti.
Ma quando lo faceva, era qualcosa che mi faceva sentire molto unito a lui.
Quasi privilegiato.
Qualcosa che rappresentava un piccolo passo avanti, per avvicinarsi al suo cuore.

L’unico momento in cui si lasciava veramente andare, erano le mattine in cui ci svegliavamo insieme. Succedeva di rado. Lui non dormiva quasi mai da me.
Era ancora assonnato e completamente rilassato.
Ricordo che gli dormivo praticamente addosso, sulla schiena, con una gamba allacciata alla sua vita e che quando si svegliava, si rigirava nel mio abbraccio e lasciava che lo baciassi appena sotto gli occhi, dove quelle meravigliose lentiggini erano più evidenti, grugnendo un ‘giorno’, che assomigliava al miagolio soddisfatto di un gattone che faceva le fusa.
Adoravo quel momento. Rappresentava alla perfezione come potevamo essere insieme. Eravamo solo noi, senza altre ‘ingombranti’ presenze.
 
Ero importante per lui. Ero speciale.
Lo conoscevo e sapevo con assoluta certezza, che non avrebbe mai lasciato che io entrassi nella sua vita e nel suo cuore, se non avesse provato dei sentimenti profondi per me.
Non è mai stato questo il problema.

Io sapevo che Dean mi amava.
Ma sapevo anche, che mi sarei consumato dentro e avrei sempre sofferto, nella consapevolezza che non sarebbe mai riuscito ad amarmi. Non come lo amavo io.

Il suo muro era già fragile e pronto a crollare, ma io sono riuscito solo a grattarne la superficie.
Sam Winchester era destinato ad abbatterlo, ancora prima che si conoscessero.

Eppure …

Conoscevo bene anche me stesso e sapevo altrettanto bene che, in qualsiasi momento lui mi avesse voluto di nuovo, mi avrebbe avuto.
Che per lui ci sarei sempre stato.
Che avrebbe potuto spezzarmi il cuore altre mille volte, e io lo avrei lasciato fare.
Perché quando Dean chiamava, io rispondevo.
Era inevitabile, come respirare.





 
Continua …
 
 





Nda: allora … non voglio fare la sentimentale e far venire il voltastomaco a tutti, ma davvero io non mi aspettavo un’accoglienza così calorosa per questa storia! Sono profondamente onorata dei commenti e i complimenti e ringrazio di cuore tutti quelli che la stanno seguendo! GRAZIE!!! **piange***
Se prima ero nervosa per la pubblicazione, ora sono decisamente terrorizzata di deludervi! ECCO perché ho pubblicato oggi il secondo capitolo … così posso rannicchiarmi in un angolo e nascondermi, questo week end, mentre tutti rimuovete la storia dalle seguite o dalle preferite ^^
Ora, con il personaggio di Castiel mi sono inaspettatamente lasciata andare! Ovviamente l’OOC era quasi obbligato, visto che Jimmy è una persona normale e non un angelo soprannaturale. Ma ho tentato di focalizzarmi sul sentimento che, anche nella serie, nutre nei confronti di Dean. E credo di essere rimasta fedele alla visione, mia personale, di tale sentimento. Ne è uscito un uomo credo davvero affascinante. Un personaggio che mi ha subito colpita e che amo alla follia! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate ^^
Per concludere l’interminabile nota (mi domando chi abbia avuto l’ardire di leggerla tutta???!!), vi faccio due domande: a chi toccherà ora, secondo voi?? E … quale dei due POV è il vostro preferito???
SONDAGGIO!

   
 
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