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Autore: bulma_89    17/02/2012    10 recensioni
Ben trovati, questa fan fiction è il proseguimento di "Adesso sei mia".
"Sulla strada che portava a Mystic Falls Caroline pensava.
Teneva lo sguardo ben puntato fuori dal finestrino, quando non era impegnata a fissare l’ibrido che guidava l’automobile che li stava conducendo a casa o l’ibrido che le sedeva al fianco...Con la coda dell’occhio guardò l’autista dell’auto, era giovane, obbediente ed asservito. Ed era uno dei fedelissimi del suo compagno, il millenario re dei vampiri e dei licantropi Klaus. "
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Adesso sei mia'
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― 4. Una “piacevole” serata al Grill ―

 

Era stata la reginetta di Mystic Falls ed era sicuramente una delle più belle ragazze della scuola. Inoltre essendo una vampira non era minata dai problemi delle ragazze comuni, i pori dilatati, i chili di troppo, la cellulite. No lei, Caroline Forbes, era perfetta.

Se ne ricordò mentre varcava l’ingresso della scuola, spingendosi ad essere sicura di se stessa e non spaventata. Costringendo i pensieri negativi lontano da lei.

Indossò per l’occasione della sua rinascita un vestito color rosa salmone comprato a Parigi, da chi non aveva importanza. In pendant si era messa orecchini dello stesso colore e occhiali da sole.

Come il giorno precedente vide Matt nel corridoio, questa volta era insieme a Bonnie. Li raggiunse sorridendo e si pose in mezzo a loro.

― Ciao ragazzi, come va? ―.

Matt la guardò leggermente stranito ma non poté non gettare un occhiata alla sua figura perfetta sotto al vestito che lasciava scoperte tutte le gambe.

Bonnie invece le gettò un occhiata indagatrice.

― Sembra bene per te ―, rispose.

― Infatti! Sto benissimo ―, commento Caroline sorridendo.

Prese entrambi sottobraccio e chiese: ― Allora? Che lezione abbiamo adesso? ―.

Matt biascicò qualcosa di incomprensibile e Bonnie rispose: ― La tua materia preferita, storia! ―.

Caroline fece finta di niente e si avviò con i compagni in classe.

Alla fine della lezione Caroline si avvicinò a Bonnie e le chiese: ― Hai sentito Elena? ―.

La strega sospirò e disse: ― Si, ma al momento non è intenzionata a vederti ―.

Caroline scosse la testa; ― Bonnie deve! Questa sera al Grill ―.

Bonnie scosse la testa, poco convinta; ―Non credo che… ―.

― Ma si invece! Faremo così, non le dirai che ci sono anche io ―.

Bonnie la guardò negli occhi chiari; ― Caroline non è corretto ―.

― Al diavolo, è per un giusta causa ―.

― Eh va bene, stasera al Grill alle 21 ―, si arrese Bonnie.

Caroline sorrise soddisfatta e si voltò verso Matt che stava tentando di sgattaiolare via.

― Ci sarai anche tu, vero Matt? ―, chiese con occhi luccicanti.

Lui tentennò, poi rispose: ― Sono di turno stasera ―.

― Ottimo! ―, rispose Caroline.

Matt scosse la testa e si allontanò, sorpreso.

 

Caroline era decisa a non lasciarsi trasportare dalla tristezza e dal risentimento quella sera, al Grill.

Voleva essere allegra, voleva recuperare il rapporto perso con Elena.

Quando entrò nel locale individuò subito le due ragazze, Bonnie ed Elena, sedute ad un tavolo. Elena dava la schiena all’ingresso quindi non la vide subito arrivare; Bonnie invece la notò e le lanciò un occhiata penetrante.

Caroline si avvicinò al tavolo e si schiarì la voce.

Elena si voltò e la vide; rimase a bocca aperta e poi guardò Bonnie in una muta domanda.

― Vi lascio sole? ―, chiese la strega.

― Non è il caso, io… ―, si oppose Elena.

― Si è una buona idea Bonnie ―, si intromise Caroline. La vampira si sedette poi velocemente nel posto lasciato da Bonnie.

Tamburellò con le dita sul tavolo di legno, prima di parlare.

― Elena so che ce l’hai con me, ma non devi ―, disse Caroline tutto d’un fiato.

Elena scosse la testa; ― Caroline te ne sei andata con il mio peggior nemico, non penso che ci sia bisogno che io ti ricordi che ha ucciso mia zia, distrutto la vita a Stefan… ―.

― Lo so, lo so… ―, rispose Caroline, sentiva che presto la sua aria da dura avrebbe scemato come neve al sole.

― Ma io non avevo alcuna intenzione di tradire nessuno. Mi sono innamorata, è stato incontrollabile ―, riprese, abbassando lo sguardo. Un dolore, paragonabile ad uno stiletto piantato nella sua fronte fece capolino quando l’immagine di Klaus e del loro amore comparve nella sua mente.

― E adesso Caroline? Starai con lui, lo appoggerai nei suoi piani, nella sua volontà di creare ancora ibridi con il mio sangue? ―.

La vampira alzò la testa e guardò l’amica; ―No! Non potrei mai, io non ho mai voluto tradirti! Elena per me sei sempre stata come una sorella… ―.

― Anche tu eri come una sorella per me, Care ―, rispose Elena facendo per alzarsi.

Caroline appoggiò una mano sulla sua e la trattenne.

― Come la metti tu con Damon? O con Stefan? Mi pare che entrambe abbiamo delle cose da farci perdonare ―.

Elena si bloccò, risedendosi.

― Hai ragione Caroline, ma io adesso non so se riuscirò a fidarmi ancora di te ―.

Caroline scosse il capo; ― Non hai motivo, io e Klaus ci siamo lasciati ―.

Elena le rivolse uno sguardo sconcertato. ― Cosa? ―.

― Si… lui ovviamente non accetta che io abbia un libero arbitrio. Da quanto siamo tornati da Parigi è diventato irascibile, pretenzioso ―.

― Care vorrei dirti mi dispiace ma non ci riesco ―, rispose Elena.

A Caroline sfuggì una lacrima.

― Lo so ―, disse, ― Io vorrei solo berci su se sei d’accordo. Bere sopra a tutti i nostri casini ―.

Elena rimase per un attimo incerta, nel limbo tra il moralismo e il buon nome dell’amicizia e della sorellanza.

Infine disse: ― Okay, ordiniamo due tequila ―.

Caroline sorrise e si asciugò la lacrima scesa.

 

Al quarto tequila Caroline ed Elena ridevano senza ritegno.

A loro si era ovviamente unita Bonnie, ma era rimasta al primo tequila, e Matt che aveva finito il turno ed aveva deciso di lasciarsi un po’ andare.

I quattro ragazzi parlavano di cose che capivano soltanto loro, stretti al tavolino di legno del Grill.

Caroline si era avvicinata a Matt ed insieme scherzavano di alcuni momenti passati.

― Matt ti ricordi quanto tua madre ci sorprese mentre… beh dai, ricordi cosa stavamo facendo! ―.

Il ragazzo bevve un altro sorso dal suo bicchiere; ― Come potrei dimenticarmi? Più imbarazzato di così! ―.

Caroline rise come se la cosa fosse molto divertente e persino Elena la seguì a ruota. Bonnie si chiese perché era sempre lei quella che doveva mantenere il lume della ragione.

― E ragazzi vi ricordate quella volta, in terza media, quando ci hanno costretti a fare quella ridicola recita e ad indossare quei costumi orrendi!!! ―, esclamò Caroline appoggiando il braccio e la testa su quello di Matt e ridendo sguaiatamente.

― Si! ―, rispose Elena, ― Oddio io ero vestita da pianta grassa, terribile! ―.

― E tu Matt da cosa eri vestito? ―, chiese Caroline, guardando il ragazzo.

Bonnie scosse leggermente la testa, Caroline era fuori di sé. Si comportava in modo provocatorio nei confronti di Matt e qualcosa le disse che le cose non sarebbero andate a finire bene quella sera.

Quel sentore divenne una conferma quando vide entrare Klaus al Grill. Il cuore di Bonnie prese a martellare nel petto mentre sperava con tutta sé stessa che lui non si accorgesse di loro.

Ovviamente mai speranza fu più vana di questa.

Klaus li individuò subito e la sua espressione quando vide Caroline Bonnie la giudicò come rapita. Ma il suo viso era fermo in una smorfia di disappunto e i suoi occhi agitati, non promettevano niente di buono.

La strega cercò di attirare l’attenzione dell’amica; ― Ehi Caroline… c’è qualcuno che ti sta fissando piuttosto insistentemente ―, disse Bonnie indicando con gli occhi Klaus.

Caroline, ubriaca oltre ogni dire, non la comprese.

― Ma di chi stai parlando Bonnie? Chi è che mi fissa? ―, rispose ad alta voce.

Si voltò e vide Klaus fermo al bancone del Grill. Il suo volto ridivenne improvvisamente sobrio, mentre si girava nuovamente verso i compagni.

― Oh mio Dio… ―, biascicò.

― Che c’è ragazzi? Perché siete diventati improvvisamente noiosi? ―, chiese Elena.

Bonnie e Caroline rimasero in silenzio; Matt aggiunse: ― Davvero ragazze, che succede… ―.

― Ma che gradevole sorpresa! Ero giusto uscito per farmi una bevuta ―, esordì Klaus dirigendosi verso il loro tavolo e guardando Matt.

Caroline abbassò gli occhi sul tavolo.

Elena si alzò, tentennando. ― Okay, è stata una bella serata credo… Credo sia ora di andare a casa ―.

― Così presto? ―, chiese Klaus con un finto sorriso.

Caroline manteneva la testa bassa, quasi appoggiata al tavolo; Matt le appoggiò una mano sui capelli e chiese: ― Caroline ti senti bene? ―.

― Per niente, andiamo a casa ―, rispose la bionda.

― Quanta fretta tesoro, beh, almeno lasciami il tuo amichetto, come ho già detto ho voglia di farmi una bevuta ―.

Bonnie impallidì, Elena quasi cadde a terra e Caroline alzò finalmente la testa.

Il suo viso sembrava veramente arrabbiato.

― Non ci pensare neanche! Se ce l’hai con me, prenditela con me ―.

Klaus abbassò leggermente la testa e si mordicchiò il labbro, sorridendo.

― Dammi una valida ragione perché io debba avercela con te, tesoro ―.

Caroline rimase per un attimo spiazzata.

― Pensi di essere così importate? ―, riprese Klaus.

Quelle parole la ferirono e Caroline si alzò dalla sedia; ancora mezza sbronza fece per uscire.

― Andiamocene ragazzi, la serata è finita ―, disse.

― Allora non hai capito, dolcezza ―, riprese Klaus.

Bonnie pensò di fare qualcosa, tirare in ballo un incantesimo per farli uscire da quella situazione spiacevole, ma proprio in quel momento arrivò Stefan.

― Stefan! ―, esclamò Elena.

― Che sta succedendo qua? ―, chiese il vampiro.

― Oh bene! Giusto tu mancavi all’appello… ―, rispose Klaus corrugando la fronte.

Le cose si stavano per mettere male.

― Andiamo fuori a parlarne ―, riprese Stefan, sicuro di sé.

― Io non ho nessuna intenzione di parlare con te. Anzi, una cosa voglio dirtela: Ridammi ciò che mi appartiene o lentamente ogni persona presente questa sera morirà ―.

― Non lo faresti ―, rispose Stefan.

― Non mettermi alla prova ―.

Caroline non credeva alle sue orecchie, il suo cuore già frantumato si ruppe ancora di più.

Klaus lanciò un ultima occhiata all’avversario e poi uscì dal Grill, infilandosi nella notte scura.

Senza pensarci, Caroline gli corse dietro.

― Klaus! ―, esclamò dirigendosi nell’oscurità del retro del locale.

Lui era di schiena e stava già andando via. Si fermò e voltandosi rivolse a Caroline un sorriso disarmante.

La ragazza si fermò, confusa dal suo comportamento.

― Tesoro, cosa c’è? Vedo che i tuoi dubbi erano infondati, tutta Mystic Falls ti ama ancora, sei contenta? ―.

― Io… ―, Caroline aveva ancora la mente annebbiata dall’alcool ma ancora di più era stranita dal comportamento di Klaus.

― Che diavolo pensavi di fare stasera? ―, chiese poi lei, con tono fintamente arrabbiato.

In realtà non riusciva ad essere realmente arrabbiata, aveva solo un gran malessere dentro.

Klaus camminando si avvicinò a lei; intorno a loro il buio più assoluto e il gracchiare di uccelli notturni in lontananza.

Il rumore più forte era quello dei passi di Klaus. Si fermò a pochi centimetri da Caroline e inaspettatamente pose il palmo della mano sulla sua guancia.

A quel contatto Caroline perse il respiro, mentre fissava il viso dell’ibrido così vicino al suo. Era bello ed allo stesso tempo tenebroso e riusciva ad annullare ogni cosa, anche la sua volontà.

― Vuoi che ti baci… ―, dedusse Klaus, ― E vedi Care, lo farei volentieri. Ma non vorrei che tu ti illudessi ―.

Caroline fissò i suoi occhi, confusa.

― Cosa stai cercando di dirmi? ―.

― Beh ―, riprese Klaus alzando gli occhi al cielo, ― diciamo che tra di noi non c’è mai stato ed è assurdo solo a pensare che potesse esserci stato, amore ―.

Caroline temette di crollare a terra e probabilmente se fosse stata ancora umana sarebbe successo.

L’ibrido tornò a guardarla e pose entrambe le sue mani intorno alla sua nuca.

― Piccola, dolce Caroline. Tra di noi non c’è stata altro che fame! ―.

Veloce come un lampo si avventò sul suo collo ma non la morse. Rimase con i suoi denti e le sue labbra puntate su di lei.

Si staccò poi improvvisamente, l’espressione nuovamente dura.

― E adesso vattene, prima che ti uccida ―, disse, scomparendo nella notte.

 

Caroline si ritrovò nel suo letto esausta, nonostante fosse una vampira si sentiva proprio come un umana, e un umana sbronza per di più. Le parole di Klaus non l’avevano soltanto scossa, l’avevano violentata. Ogni fibra del suo corpo era percorsa dai tremiti di un dolore accecante. Non le era mai capitato prima. Era la seconda notte di fila che non dormiva, ma decise che sarebbe stata anche l’ultima.

Il mattino dopo si recò a scuola decisa, ancora una volta, a dimenticare tutto. O per lo meno ad alleviare il dolore causatele dal suo ex re dei vampiri, Klaus.

Con un sorriso stampato sul volto si fermò a fianco di ogni persona, conosciuta o meno che incontrava in corridoio.

― Ehi ragazzi, questa sera c’è una festa al Grill. La organizzo io, quindi non mancate! ―.

Dopo aver informato all’incirca mezza scuola, Caroline incontrò Elena.

― Ah finalmente, volevo dirti che… ―.

Elena la fermò con la mano; ― So già tutto, stasera c’è una festa al Grill ―, sbuffò Elena.

― Ma ti sembra il momento di festeggiare? ―.

Caroline alzò le spalle; ― Ma certo! Devo festeggiare il mio rientro a casa ―.

Elena si avvicinò all’amica e parlò sottovoce; ― Ti sei già dimenticata quello che è successo ieri sera? Io no, ho un mal di testa micidiale ―.

La giovane vampira guardò Elena dritto negli occhi; ― Ovvio che no, ma non ho nessuna intenzione di farmi sopraffare da tutto questo. E’ ora che torniamo a divertirci Elena ―.

La ragazza alzò gli occhi al cielo; ― Io non riesco a divertimenti sapendo che quel pazzo di Klaus se ne va in giro a seminare minacce ―.

― Beh ―, rispose Caroline, ― Almeno provaci! ―.

Elena scosse la testa, mentre la vampira si allontanava.

 

   
 
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