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Autore: Thiana    17/02/2012    1 recensioni
Missing momento di 'Un'amicizia lunga una vita'. Un giorno d'amicizia tra Daphne e Thiana.
"E poi c’era la loro. Amiche fin da quando ne avevano memoria."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daphne Greengrass, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Contesto generale/vago
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A IceDafne, la mia Viola.
A lei, che mi sopporta nonostante tutto.
A lei che, senza, non ci sarebbe neanche QUESTA Dafne.

 
 
Grazie per il tempo pieno, grazie per la te più vera, grazie per i denti stretti, i difetti, per le botte d’allegria, per la nostra fantasia.
{Luciano Ligabue – L’amore conta}

 
 
Nella sala comune di Serpeverde c’erano tanti tipi di amicizie. Quelle di convenienza, quelle appena nate, quelle che coprivano un amore, quelle di moda, quelle basate su una sola cosa in comune…
E poi c’era la loro. Amiche fin da quando ne avevano memoria.
Erano cambiate tante cose, in sette anni di scuola ma non la loro amicizia. Persino i Grifondoro più boriosi, i Corvonero più chiusi in biblioteca e i Tassorosso più in disparte sapevano che, tra Dafne e Thiana, durava un’amicizia lunga una vita.
 
Il ticchettio frenetico della suola delle scarpe di Thiana le riservò un’occhiataccia dall’amica. Sogghignò e, alzando gli occhi al cielo, tirò su il piede posandolo sul pesante copriletto dell’amica.
«Dafne, porca Helga, è mezz’ora che stai ferma a decidere quale maglietta mettere. Sopra avrai il cappotto.»
Già con la sciarpa intorno al collo e la borsa accanto a lei, Thiana aspettava l’amica sdraiata sul suo letto. Complice il bagno libero, era stata la prima a prepararsi. Ma non aveva considerato una cosa: odiava aspettare. E non era affatto paziente.
Sbuffò e si mise a sedere, indicando la maglietta bordeaux con un fiocco sulla spalla. «Quella. Ti sta meglio.» Piegò la testa di lato, annoiata. «E ti fa più tette!» Saltò giù dal letto e prese il mascara tra le mani. L’ultima frase sembrò convincere Dafne che velocemente si mise la maglietta consigliata e passò a spazzolarsi i capelli. «La fai facile tu. Marcus è innamorato di te e state insieme da quanto? Due anni!» Provò ad intrecciarsi i capelli ma al posto di una treccia uscì un ammasso di capelli impicciati. Velocemente le mani di Thiana sostituirono quelle dell’amica. Alzato lo sguardo, la mora vide il sorriso dell’amica alle sue spalle. Nonostante i suoi diciassette anni, senza Thiana la rossa, non era in grado di uscire con una treccia.
«Theodore, invece. Ha sempre la Davis che gli gira intorno. Salazar, vorrei poter essere Caposcuola come te per toglierle qualche punto.»
Thiana sorrise, legando la fine della treccia con un elastico fino dello stesso colore della maglietta. «Sai che l’avrei fatto se non fosse Serpeverde anche lei. Come la penso non è un mistero. Se tu dovessi casualmente…» abbassò il viso accanto al suo, posò entrambe le mani sulle sue spalle e la guardo nel riflesso dello specchio.  «Colpirla con un pugno su quel naso all’insù io non toglierei punti neanche a te.» Alzò un sopracciglio e passò la borsa che lei stessa aveva preparato all’amica.
 
Salirono e camminarono, parlottando, fino al portone del castello. I primi giorni di Aprile stavano portando un po’ di sole al castello ma le giornate erano ancora fredde. Soprattutto i Serpeverde, che vivevano sotto il lago nero, accusavano l’umidità di quell’inverno.
Salirono sulla carrozza in quattro. Thiana, Dafne, Marcus e Theodore. Le prime due, come d’accordo, iniziarono a parlare ignorando i due ragazzi che, di conseguenza, avevano iniziato a parlare della prossima, e imminente, partita di Quidditch della squadra di Serpeverde capitanata proprio da Marcus.
«Così, la mia piccola, ci farà fare tanti bei punti.» Disse passando un braccio sulle spalle della rossa e avvicinandola un po’ a sé. Thiana sorrise innamorata e, piegando la testa, posò il naso freddo sul collo del ragazzo.
«Sì ma tu pensa un po’ più al gioco e meno alla mia incolumità.» Il tono era giocoso ma il ragazzo sapeva che era seria. Durante l’ultima partita, Marcus, per proteggere Thiana da un bolide lo aveva preso con la spalla e se l’era quasi rotta. A fine partita, quando gli spogliatoi erano ormai vuoti, la ragazza si era scatenata urlando come una furia. Gli aveva intimato di pensare al gioco e non a lei altrimenti la volta successiva glielo avrebbe lanciato lei un bolide dritto sul naso. Era così che reagiva. Spaventata per aver visto il ragazzo colpito dal bolide non aveva trovato altro modo per preoccuparsi che inveirgli contro.
Theodore,  affatto indifferente alla mora accanto a sé, le prese la mano e la guardò. «Sono così felice che tu non giochi. Non saprei se pensare a te o ai bolidi.»
In pochi minuti arrivarono ad Hogsmeade e le ragazze, assolutamente decise a non passare la giornata sole con i propri ragazzi, si diedero silenziosamente appuntamento per le 16 dal Ghirigoro.
Le due coppie si divisero, passando qualche ora finalmente fuori dal castello.
 
Sentendo l’orologio battere sulle 15 e 45 minuti, Dafne convinse Theodore a passare, poco casualmente, per la strada principale fino a fermarsi a parlare, sempre poco causalmente, esattamente dall’altro lato della strada dell’entrata del Ghirigoro.
Intanto, Thiana e Marcus, camminavano mano nella mano tra la gente per strada. Passarono davanti il locale di Madama Piediburro ed entrambi fecero una smorfia disgustata, si guardarono e scoppiarono a ridere. «Fortuna che nessuno dei due entrerebbe mai lì dentro.» Disse la ragazza facendo qualche altro passo. Si fermò e, tirando di poco il braccio al ragazzo, lo portò avanti a sé. Con un gesto secco della mano porto i lunghi capelli rossi dietro la spalle e si alzò sulle punte dei piedi per baciare le labbra del ragazzo. «Ora, signor Flint, l’abbandono.» Fece un piccolo inchino, continuando quella scenetta divertente. «La mia dama di corte, Lady Dafne, m’attende al Ghirigoro.» Ridacchiò sotto i baffi ignorando le persone che, passando, la guardavano male.
«Oh, che dispiacere.» L’assecondò il Capitano della squadra. «Dolce Miss Thiana, confido nel rivederla prima che il sole tramonti sulle carrozze dirette al castello.»
Risero ancora finché la ragazza non alzò la mano in cenno di saluto e voltò le spalle. Improvvisamente, Marcus afferrò il polso di Thiana e la ragazza, sorpresa , si voltò. Lui le passò una mano dietro la schiena e la baciò in mezzo alla strada, infilandole dolcemente una mano tra i capelli. Anche se sorpresa, la ragazza ricambiò. Nel momento in cui si riabbassò alla sua altezza, Thiana sentì un mugolio infastidito. «Non posso baciarti per sempre, Marc. Altri pretendenti aspettano le mie labbra.» Sghignazzando gli fece l’occhiolino e corse dall’amica.
 
Non appena Dafne vide Thiana si finse sorpresa. «Oh, sei sola. Dov’è Marcus? In giro, vero? E tu magari vuoi parlarmi, certo.» Disse senza neanche far parlare l’amica. «Beh, Theo, servo proprio alla mia amica. Ci… ci vediamo al castello.» Lo salutò velocemente poi trascinò la rossa dentro il negozio.
Certo, ce n’era di differenza nel rapporto delle due coppie, pensò Thiana.
«Ti ho comprato una cosa.» Esclamarono all’unisono e, sempre simultaneamente, risero.
«Dicevo…» disse la mora frugando nella sua borsa. «Ti ho fatto un regalo.» Prese un pacchetto incartato e lo porse all’amica che fece lo stesso.
Nascoste dagli scaffali entrambe aprirono i regali. Guardandolo, scoppiarono a ridere e si abbracciarono. Uscirono dal negozio a braccetto in un esplosione di pura allegria.
Ridevano spesso insieme, sì. Ma ora lo facevano entrambe con un nuovo bracciale verde al polso, regalatole dall’altra.


Thiana's corner.
C'è di nuovo Thiana e, ripeto: Su di lei ho tutti i diritti. E' di mia (Ma dai!) proprietà e se vedo plagi... segnalo!
E' una specie di missing moment di un'altra mia One-Shot. Se volete, fateci un salto.  Un'amicizia lunga una vita.  
   
 
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