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Autore: Contessa    17/02/2012    1 recensioni
“Buon pomeriggio, Weasley.” disse Draco Malfoy.
“Buon pomeriggio, Malfoy.”
“Chi era quel signore, mamma?” chiese Lily mentre entravano nel negozio.
“Solo una persona che ho conosciuto tanto tempo fa.”
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Più contesti
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SOMEBODY THAT I USED TO KNOW

 

 

“Mamma! Mamma! Maaamma, corri!” urlò James saltellando davanti alla vetrina di un negozio. Albus lo raggiunse velocemente, mentre Ginny sbuffando raccolse per la terza volta il sacchetto che stringeva precariamente con un dito.

“Dai, mamma!” disse Lily agitandosi sul passeggino.

“Certo, tesoro, stiamo andando.” le rispose sorridendo. Diede una spinta al passeggino con un’anca e lo riprese con una mano quando finalmente riuscì a rimettersi la borsa sulla spalla.

Perché ogni pomeriggio in famiglia doveva trasformarsi in una missione suicida? Perché aveva acconsentito ad avere tre figli così vicini? Ma soprattutto, perché suo marito non si occupava mai dei loro figli? Erano mesi che non uscivano insieme tutti e cinque, ma Harry aveva promesso e strapromesso che questa volta non sarebbe mancato; be’, almeno aveva avuto la decenza di avvertirla con il Patronus. Il cervo era sembrato davvero dispiaciuto, ma alla fine si era dissolto nell’aria come sempre, e lei era rimasta da sola con tre bambini piangenti e una promessa da onorare.

Aveva pensato di comprare loro un gelato e fare giusto una passeggiatina veloce, ma ovviamente loro avevano subito preso il controllo, correndo e urlando per Diagon Alley. Ginny si chiese per la centesima volta in tre minuti come diamine avesse fatto sua madre con sette figli, mentre finalmente raggiungeva James e Albus davanti a “Accessori di Prima Qualità per il Quidditch”.

I due bambini avevano ovviamente lasciato i segni delle loro manine sulla vetrina, ma Ginny dimenticò di riprenderli quando vide la scopa in esposizione: una Final Firebolt 3000.

“Mamma, mamma, hai visto? Hai visto che bella?” le chiese James appoggiando il naso sulla vetrina.

“Sì, cucciolo, l’ho vista; è davvero bellissima.” rispose Ginny, e non era una bugia. 230 galeoni spesi per provare l’ebbrezza di arrivare a 300 chilometri orari sarebbero stati senza dubbio galeoni ben spesi, per lei. Peccato che avesse a malapena il tempo di allacciarsi le scarpe, di solito.

“Secondo me papà se la compra.” disse solennemente Albus.

“Sì, e secondo me ci porta prima me!” ribatté James con una linguaccia.

“Non penso proprio che nessuno dei due ci salirà ancora per molto tempo, sapete?” disse Ginny con espressione solo fintamente severa.

“Possiamo entrare a guardarla più da vicino, mamma? E possiamo comprarci anche qualcosa?” le chiese James senza dare segno di averla sentita.

“Va bene, però dovete promettermi di non correre in giro: nel negozio ci sono molte cose delicate, e rischiate di romperle. Dovete stare molto attenti, mi raccomando.”

“Ma certo, mamma!” risposero all’unisono James e Albus correndo verso l’entrata. Chissà perché Ginny ebbe l’impressione che non l’avessero ascoltata nemmeno per sbaglio.

Prima ancora che toccassero la maniglia della porta, però, questa si aprì da sola; i due bambini si spostarono di qualche centimetro e s’infilarono nel negozio senza curarsi di aver dato una spinta all’uomo che stava uscendo.

Ginny fece per scusarsi al loro posto, quando vide chi era appena uscito, tenendo il figlio per mano. Lui la guardò per un attimo, sorpreso.

“Buon pomeriggio, Weasley.” disse Draco Malfoy.

“Buon pomeriggio, Malfoy.”

 

***

 

“Che cos’hai tanto da guardare, Malfoy?”

“Le tue gambe, Weasley. Per una volta sono contento che i tuoi genitori non abbiano abbastanza soldi per comprarti gonne della tua taglia.”

 

 

“Non credo che le perquisizioni prevedano un approfondito giro turistico del mio seno, Malfoy.”

“E’ la terza volta che ti perquisisco questa settimana, Weasley; pensavo avessi capito che quella della perquisizione è solo una scusa per toccare un po’ la ragazza di Potter.”

“Io non sono la ragazza di Potter. Non più.”

“Questo non mi farà smettere di perquisirti, mi dispiace.”

 

 

“Oggi niente perquisizione, Malfoy?”

“Pensavo a qualcosa di più approfondito. Stanotte sono di ronda; fatti trovare fuori dal letto.”

Ginny pensò che le sue mani erano gentili, ed erano le uniche a toccarla, ultimamente. Lo aspettò nascosta dietro un arazzo.

 

 

“Perché io?”

“Non sapevo che cosa fare, sai com’è.”

“Perché proprio io?”

“Sei bella.”

“Tu sei un Mangiamorte.”

“Lo so, grazie per avermelo ricordato. Ma le tue gambe mi hanno distratto dalla guerra. E poi, ho sempre voluto scoprire se avessi tutti i peli di quel rosso.”

 

 

“Quello che facciamo è… sbagliato.”

“E perché? Io direi solo che è strano, ecco. Nessuno poteva prevederlo. Nemmeno noi.”

“Non so nemmeno perché sono venuta qui anche stasera…”

“Forse perché anch’io ti ho distratto dalla guerra, almeno per un po’.”

 

 

“Perché fai sempre quella faccia, mentre ti rivesti? Mi sembra che anche a te piaccia.”

“Mi sento in colpa.”

“Non stai più con Potter, o no?”

“No. Ma lui sarà mio marito, un giorno.”

“Benissimo.”

“Io lo amo.”

“Perfetto. E quindi?”

“Mi sento in colpa perché… be’, vengo a letto con te.”

“I peccati di guerra vengono cancellati dalla pace. Non lo sapevi?”

“Mi sento in colpa perché venire a letto con te mi piace.”

“Neanche tu sei male, in effetti. Le voci sulle tue capacità erano vere, dopotutto.”

“Quali voci?”

“Lo sai. D’altronde, non potevi essere una santarellina con quei capelli rossi. Grifondoro nel cuore e leonessa sotto le lenzuola.”

“Sai cosa si dice di te, invece? Che sei solo un vigliacco figlio di papà.”

“E’ tutto vero. Infatti tu sposerai Potter, mica me. Non capisco perché stiamo ancora parlando.” disse alzandole la gonna.

 

 

“Non hai nemmeno chiuso la porta a chiave, potrebbe arrivare qualcuno da un momento all’altro!”

“Dirò che ti stavo perquisendo.”

“E perché ti sei spogliato anche tu?”

“Perché anche tu hai insistito per perquisirmi, e mi hai minacciato con la bacchetta. Tutti sanno che sai essere estremamente convincente.”

“Non sei molto credibile.”

“Se stai zitta finiamo prima.”

“Forse non voglio che finisca prima.”

 

 

“Goditela. Questa sarà l’ultima volta.”

“E perché?”

“Non credo che tornerò a Hogwarts dopo le vacanze di Pasqua.”

“E perché?”

“Questo non posso dirtelo.”

“Dopotutto non m’interessava così tanto.”

“Potrei unirmi all’Ordine della Fenice e attaccare Malfoy Manor. Non ti spaventa?”

“Tutto quello che so è che ti sto spogliando.”

“Siamo nemici.”

“Sì, certo.”

“Harry vincerà, lo sai, vero?”

“Sì sì.”

“Lo sposerò.”

“E nel frattempo ti scopi me per tenerti allenata. Ovvio.”

“Non so nemmeno perché sono venuta qui anche stasera…”

“Perché cercavi disperatamente un modo per scappare dalla realtà, Weasley. E perché non riesci a resistere alla tentazione di una scopata.”

Sembrava sempre una perquisizione, con lui. Le sue mani erano veloci e impazienti, il suo corpo agile e sottile; erano mani sporche di sangue, e lei non vedeva l’ora di farsi toccare.

“Io non ti amo.”

“Io non voglio il tuo amore.”

Entrò in lei con una sola spinta.

L’amore non centrava niente, e lo sapeva anche lei. L’unica cosa che contava erano loro due, chiusi in una stanza per qualche ora, mentre fuori la guerra continuava a infuriare. Avevano scoperto che la guerra poteva benissimo andare avanti anche senza di loro.

Quando si toccavano non contavano più fazioni e rancori passati, c’erano solo gemiti e oblio.

Ginny chiuse gli occhi per non vedere più niente, per non pensare più a niente, per non ricordare più niente. C’era solo lui, dentro di lei.

“Goditela. Questa sarà l’ultima volta.” le sussurrò all’orecchio.

 

***

 

“Chi era quel signore, mamma?” chiese Lily mentre entravano nel negozio.

“Solo una persona che ho conosciuto tanto tempo fa.”

 

 

“Tesoro, mi hai aspettato sveglia? E’ tardissimo!” disse Harry dandole un bacio sulla tempia. Ginny si strinse nelle spalle.

“Oh, non ti preoccupare. Finalmente posso godermi la casa.”

“I bambini sono già a letto?”

“Tutti e tre. Anche se Albus ha fatto più capricci del solito. Sai che non dorme bene se non sei tu a raccontargli la favola della buona notte.”

“Mi dispiace davvero tantissimo, tesoro, ma oggi al lavoro era davvero un delirio, non puoi-“

“Certo, certo, capisco.” lo interruppe con un gesto della mano alzandosi dalla sedia e radunando velocemente quello che c’era sul tavolo.

“Stavi scrivendo un articolo per quel giornale che ti aveva chiesto un parere sulle ultime partite?” le chiese Harry notando pergamene, piuma e inchiostro.

“No, solo una lettera a un vecchio amico.”

“Ok. Vai a letto?”

“Sistemo un attimo e poi vado.” rispose indicando la sala, ancora sottosopra.

“Va bene; ci vediamo lì, allora.” disse Harry. Le diede un bacio sulla guancia e salì velocemente le scale.

Ginny gli sorrise, poi prese la lettera che aveva appena scritto e si diresse verso il gufo di famiglia, che riposava sul trespolo in un angolo della cucina. Aprì la finestra, poi si voltò verso il gufo e gli alzò una zampa.

“Lo so, lo so che è tardi… scusami. Quando tornerai ti darò un premio. – disse legando la lettera. Ebbe un attimo di esitazione nel chiudere il nodo, ma fu solo un attimo. Annuì a se stessa e fece un piccolo fiocco allo spago. Aveva ottenuto esattamente tutto quello che voleva, eppure aveva bisogno di evadere da quella realtà così soffocante. Almeno un’altra volta. Il gufo zampettò verso la finestra, in attesa della destinazione. Ginny sorrise. – A Malfoy Manor. Per Draco Malfoy.”

 

 

Niente di che, giusto un’idea che mi ha folgorata stamattina quando ho sentito una canzone alla radio, ovvero “Somebody That I Used To Know”, di Gotye; la storia non c’entra niente con la canzone, ho solo ripreso il titolo e l’ho ascoltata a ripetizione mentre scrivevo. Comunque ve la consiglio perché secondo me è bellissima! *O*

Detto questo, in caso non si fosse capito la parte centrale è ambientata a Hogwarts durante il settimo libro; non sono una fan delle Draco/Ginny (anzi, adoro le Dramione, a dire il vero! XD), ma ho pensato che, trovandosi entrambi bloccati a scuola, in un certo senso, avrebbero potuto trovare un magro conforto l’uno nell’altro. Niente di troppo metafisico, solo del sano sesso per dimenticare tutto il resto. Ginny ha avuto parecchi ragazzi, e ho immaginato che fosse particolarmente sensibile ai piaceri della carne… XD

E ama ancora Harry, così come Harry ama la propria famiglia; solo che lei ha ancora bisogno di evadere dalla propria vita, così come Harry è stritolato dal proprio lavoro… e probabilmente Ginny sente un po’ la mancanza delle attenzioni che riceveva da giovane, ecco.

Chiudo qui perché vorrei evitare di scrivere una nota più lunga della storia stessa. Spero che la fan fiction vi sia piaciuta, ovviamente! J

A presto,

Contessa

   
 
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