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Autore: Carla Volturi    17/02/2012    5 recensioni
SEGUITO DI "LA STAGIONE DEL CUORE" / Sei mesi dopo: ancora Bianca, pittrice ventiquattrenne e Cristiano, comandante della Marina trentaseienne. Un segreto condiziona il loro amore, sapranno superare i problemi della vita? Sapranno amarsi ancora?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Nuovo capitolo...ormai ne mancano quattro alla fine.
Come di consueto ringrazio tutti i miei lettori.
Vi lascio link di la “Stagione Del Cuore”, per chi non l’avesse letto:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=927069&i=1
Un bacio da Carla.

CAPITOLO 21- FINALMENTE A CASA!


30 Agosto: ormai il mese estivo per antonomasia è terminato. A discapito di quanto si possa pensare i turisti sono ancora presenti in città, complice forse i prezzi nettamente dimezzati sia di hotels che ristoranti…quando la crisi chiama, gli imprenditori rispondono, come meglio possono. Nove mesi fa Cristiano partiva per la sua missione. Nove mesi fa perdevo il nostro bambino. Ed ora, invece, aspetto che venga a cenare da me. Ho deciso che cucinerò i suoi piatti preferiti: carne arrostita, parmigiana di melanzane e per concludere torta di mele, appena sfornata. Voglio prenderlo per la gola e non solo!. Apparecchio la tavola: calici per il vino rosso, posate poste a seconda dell’ordine dei cibi, tovaglioli ben piegati ed infine tovaglia con piccoli e semplici ricami. Come sapete non ho una mamma, dunque mi sono dovuta fare da sola quello che a Napoli viene chiamato “il corredo della sposa”. Il corredo è indispensabile per una giovane donna, guai chi si sposa senza…porta sfortuna!. Ogni ragazza deve possedere una cassapanca di legno rigorosamente scuro, con tanto di lucchetto al centro, preferibilmente di ferro od ottone. All’interno verranno poste dapprima coperte e lenzuola per il letto, in cotone o in seta, ricamate o colorate, a seconda delle proprie finanze. Si continua con tovaglie e quanto serve per la cucina, sino a terminare con la biancheria intima, ove non possono mancare capi in seta pura. Giuro che le mamme napoletane sono capaci di farsi i debiti pur di acquistare il tutto appena indicatovi. E quando vi sono feste popolari particolari, come le processioni per il Santo Patrono, ogni donna si sente in obbligo di stendere sul balcone di casa il pezzo migliore del proprio corredo matrimoniale. Non vi dico le zuffe: “Il mio è piu’ bello”, “Il mio è piu’ costoso del tuo”, “Il mio è di puro lino”… e il mio me lo son comprato da sola, vabbuò?. Anna, tuttavia, ha precisato che farà la sua parte: a Venezia, precisamente nello stanzino di casa, ho rinvenuto uno scatolo con su scritto il mio nome e dentro delle magnifiche asciugamani in pizzo. Davvero bellissime. Se dovessi fare una scaletta degli obiettivi da perseguire, nel corso della mia vita, metterei al primo posto un figlio, piuttosto che il matrimonio: credo che un bambino leghi due persone piu’ di quanto possa fare un normale contratto firmato dinanzi al sindaco.
Smetto di pensare e per un attimo vengo assalita da un dubbio. Controllo la mia mise: vestitino blu a pois, ballerine bianche. Capelli legati con un nastro di raso. Tutto ok!. Sbircio per un nano secondo dalla finestra: cielo senza nuvole e luna piena luminosa. Peccato che io viva a pian terreno, da qui non si vede alcun panorama.
Ritorno all’angolo cucina, dove sistemo le ultime cianfrusaglie.
Bussano alla porta, tre tocchi: è Cristiano. E’arrivato Cristiano! Corro alla porta e apro. Lo guardo sorpresa, felicissima, emozionata, innamorata. Mi getto tra le sue braccia. Lo bacio. Le mie mani dietro il suo collo e la mia guancia contro il suo viso sbarbato e rinfrescato dal dopobarba: “Ti amo amore mio”. Restiamo cinque minuti cosi, dopo di che afferma: “Allora il sex simbol di Vietri può entrare in casa?”. Annuisco, tenendogli la porta. Ebbene si gli tengo la porta, poiché trascina con se due valigie nere: si stabilisce qui, a casa nostra. Vivremo nuovamente insieme e questa volta per sempre.
Si ferma: “Questo è odore di cibi preferiti”.
Gli massaggio le spalle, portando sotto le mie mani la giacca della sua divisa: “Ti voglio prendere per la gola”.
Ok!”, risponde tranquillo e soddisfatto.
Sussurro al suo orecchio: “Come sei bello amore con i capelli corti. Come sei sexy”.
Bianca…”, replica, ridendo.
Continuo, provocandolo: “Cri’ tu mi fai perdere la testa in divisa”.
Bianca…”, ripete nuovamente, agitato.
Io: “Le tue spalle possenti mi fanno impazzire”.
Si volta di scatto: “Ah si? Va bene!”. Mi prende in braccio, portandomi sul divano. I nostri sguardi, il nostro desiderio.
I suoi occhi azzurri: “Voglio te, voglio solo te”.
Sempre rivolta a lui, sbottono la sua casacca bianca, tracciando con il mio indice una sorta di linea invisibile che divide il pettorale destro da quello sinistro. Inarco la schiena, permettendogli di mandar giu’la zip del mio abito. Un bacio lungo e tanto eros, che nel giro di pochi giorni esplode, travolgendoci…proprio come nove mesi fa. Resto unicamente con lo slip di pizzo. Bacia la mia pelle, sino a giungere ai miei seni sodi, che afferra tra le sue mani, procurandomi solo piacere. Dal canto mio lo libero del pantalone e della sua biancheria intima, facendo si che sia nudo su di me. La luce soffusa mi permette di osservarlo per bene: le sue gambe sono perfette, frutto di non so quanti anni di palestra, la sua invidiabile tartaruga e il suo basso ventre, che non smetto di contemplare. Sfioro il suo membro delicatamente. Rabbrividisce. Sudiamo sia per il momento vissuto che per il forte caldo. I nostri corpi si uniscono, fondendosi e finalmente lo sento in me. Piccole spinte, che diventano sempre piu’forti e prepotenti. Spinte audaci, che manifestano il suo bisogno di stare con me. Spinte dolorose come non mai, sintomo di una passione che cresce nel tempo e che non diminuisce. E le nostre dichiarazioni d’amore, che fanno comprendere l’uno all’altro cosa ci si aspetta dal futuro. Poco prima di raggiungere l’orgasmo, mi guarda dritto negli occhi. Poggio le mie labbra sulle sue e gli sorrido. Tutto ciò che ne segue rimane con noi, nella casa nostra. Dentro di noi…dentro di me!.
  
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