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Autore: VirginiaSupertramp    17/02/2012    0 recensioni
Primo capitolo di una storia scombinata, ispirata a The Canterbury Tales: dei ragazzi sconosciuti stanno per intraprendere un viaggio insieme...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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30 luglio. Il sole scotta e ogni mezz’ora dobbiamo buttarci in acqua. La spiaggia fa rumore, è affollatissima. Vedo un bambino nudo che piange con il sedere a terra. Ci sono famiglie che iniziano a smontare gli ombrelloni per tornare a casa e pranzare. I più temerari invece, cosparsi di oli artificialissimi e oleosissimi e probabilmente pericolosissimi, restano distesi completamente immobili ad abbrustolire: lato A, lato B, lato A, lato B…Mi chiedo come facciano ad alzarsi alle quattro del pomeriggio senza svenire.
Io e i miei amici ci piazziamo alla fermata dell’autobus alle 5 e mezza, con la faccia rossa, i capelli un po’ più chiari e l’asciugamano sulla spalla. Ma siamo pronti per uscire di nuovo alle dieci…in estate non ci sono orari né stanchezza, ma ci sono pub aperti…
<< oggi mi portate a casa in braccio, vi avverto! E mi dovrete infilare nel letto >>dice Mirko, che ancora soffre i postumi di una relazione finita male..
<< Scordatelo, non te la reggo un’altra volta la testa mentre sbocchi >> Iniziamo bene.
Il locale è pieno. Ci sediamo in un tavolo mentre Mirko al bancone ordina una quantità enorme ed assortita di alcolici.
Ecco il vassoio di bicchieri. Giù, il primo, il secondo, il terzo…
<< un limone, cento miloni, milli minoli, no! >>
Va a finire sempre così.
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<< TU LI VUOI QUEI KIWI?!>>
E parte un’ovazione a cui partecipano anche le persone vicine, senza motivo.
Mi allontano dal mio tavolo con l’intenzione di andare in bagno ma a un certo punto mi ritrovo in mezzo al locale, fermo, dimentico di cosa dovessi fare. Vabbè, c’è una sedia vuota accanto a me e mi siedo. Poi però mi accorgo di esser in mezzo a 3 sconosciuti: uno sta emettendo uno strano suono, una risata sorda, un altro è sobrio e annoiato e mi fissa, l’altro è crollato con la testa sul tavolo. Ma allora il primo con chi sta ridendo? Non lo so.
Dico  << ciao>>
<< chi cavolo sei >> dice sobrio-man
Il primo, che mi accorgo stesse parlando con il proprio pene, tale Alberto, mi rivolge la parola e in due minuti mi racconta la storia della sua vita disordinata. Non capisco nulla tranne “pene”. Alla fine lo interrompo e dico << io sono Giulio>>
<< io no >> e scoppia a ridere.
Sobrio-man si è rotto le palle, borbotta qualcosa di palloso, si alza e se ne va.
Si fanno le due e mezza e siamo tutti più stanchi e meno simpatici, in compenso siamo tutti più seri e riflessivi. Qualcuno infatti scoppia a piangere e spalanca la bocca riempiendosela di parole sconnesse.
<< mi chiamo Claudio, credo >> sorride. Poi accade quello che accade sempre: si tira in mezzo la filosofia.
<< io ho sempre pensato che dio non esiste, muori e basta, però capito, e se ci fosse un’anima? Cioè capito..>>
<< per Plutarco (no volevo dire Platone nel mio cervello) ci rinar…renc..insomma andiamo in un altro corpo cioè c’è quest’anima che vola da un corpo all’altro no? Tipo le api >>
<< che c’entrano le api? >>
<<…non me lo ricordo.>>
Silenzio.
<< aah vanno sui fiori! >>
<< ma chi? >>
<< le api! >>
<< ah ok >>
E a questo punto succede qualcosa di imprevedibile, di sensazionale e inaspettato…il ragazzo mezzo svenuto scatta in su con la testa, sgrana gli occhi e grida
<< che è successo! >>sembra terrorizzato ma sentendo la sua stessa voce si calma. << ah >>
Ha sbavato sul mento.

  
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