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Autore: __Lily    17/02/2012    2 recensioni
Come era possibile che Chuck Bass avesse distrutto Blair Waldorf? No, Blair Waldorf non poteva essere distrutta nemmeno da lui.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Apro gli occhi pian piano. Ancora vedo tutte le moto che ci inseguono, le luci dei loro fari e quelle macchine fotografiche. Ricordo tutto di quell’istante, il rumore dell’incidente, il mio urlo e quello del tassista e rivedo l’uomo che amo stringermi tra le braccia per proteggermi. Volto debolmente la testa verso la mia sinistra e la vedo. Serena è lì, mi tiene la mano ma dorme, la sua testa è appoggiata sopra al braccio che si trova in un angolino del letto. Con la mano le scompiglio i capelli per farle capire che mi sono svegliata, per farle capire che sono ancora lì. La vedo sollevare la testa e guardarmi. Il suo sguardo è così triste e malinconico, una lacrima le esce dall’occhio destro mentre mi stringe forte a se, e io mi lascio coccolare da lei, respirando a pieni polmoni il suo profumo.

« Blair! » mi urla, piangendo ormai senza controllarsi. Mi prende le mani nelle sue e le tiene strette e io sento il calore, il suo calore. Il suo viso è stanco e stremato, deve essere in piedi da così tanto tempo, il suo trucco ormai è inesistente, il rimmel e la matita sono tutti sbaffati, non ha più il rossetto e anche i capelli sono tutti fuori posto. Con la mano sinistra le asciugo le lacrime che incontrollate rotolano come perle sulla sua pelle candida.

« Serena.. ti prego non piangere » le dico io, cercando di consolarla. Doveva essere davvero in pena per me. Ma poi inizio a pensare a tutto ciò che era successo. Chuck era nella limousine con me poi il bambino e Louis.. cos’era successo in tutto il tempo che ero stata incosciente?

« Serena, cos’è successo? » le domando un po’ confusa, le immagini che ho sono un po’ nitide e non proprio definite.

« Blair io non so se.. dovrebbe essere un medico o Louis a dirtelo, io non posso » mi risponde lei, asciugandosi gli occhi con le mani.

« Serena ti prego, io devo sapere.. i miei ricordi sono così confusi e le immagini sfocate ».

Si alza dalla sedia e inizia a camminare avanti e indietro, e con la mano destra si scansa i capelli dalla faccia. Il suo abito – sicuramente uno Chanel – è ormai tutto stropicciato. Ritorna vicino a me e si rimette a sedere, senza mai distogliere lo sguardo da me.

« Ho pregato molto perché tu ti risvegliassi Blair, e credimi non avrei mai voluto darti io queste notizie » mi dice prendendomi le mani. Continuo a guardarla confusa e anche spaventata. « Blair, tu hai.. » ma non riesce ad andare avanti, la vedo molto sconvolta e triste, aveva sicuramente pianto molto. Prende fiato e poi inizia di nuovo a parlarmi, « Blair hai perso il bambino » mi dice in fine. Le mie mani scivolano via dalle sue, e sento le mie guance bagnate. Senza nemmeno rendermene conto stavo piangendo. Avevo perso mio figlio, cos’altro potevo fare? Rimasi su quel letto immobile, mentre i ricordi riaffioravano alla memoria.

L’autista che non riusciva a frenare, il rumore dello schianto e poi la mia voce che gridava il suo nome, mentre sentivo che molte cose non andavano. Stavo sanguinando e lui o lei, goccia dopo goccia se ne stava andando da me, senza che potessi fare niente.

« Mi dispiace Blair, i medici hanno detto che è un miracolo che tu sia viva » mi rispose Serena. Si mise a sedere nell’angolo del letto e poi mi abbracciò forte. La mia mente era troppo sconvolta per agire per fare qualsiasi cosa, ma lei lo sapeva.

« Avevo già deciso tutto S. » le dico, mentre ora lei asciuga le mie lacrime con le sue mani. « Il nome, cosa avrebbe indossato – Louis gli aveva comprato già degli abiti di Praga – e avrei voluto, voluto che tu e Dan ne foste la madrina e il padrino ».

« E io e Dan ne saremmo stati orgogliosi credimi » mi disse lei. Ormai lo avevo perso e non avrei mai scoperto se sarebbe stato un bambino o una bambina.

« Serea, dov’è Chuck? » le domando timorosa.

« Questa è l’altra notizia che io non avrei voluto darti, ma a quanto pare devo farlo io.. Blair devi essere forte ora, capito? ».

Le faccio segno di si con la testa, anche se il mio cuore dice ‘No’.

« Lui è in coma Blair. Prima di venire qui da te, ero andata da lui io, Nate e Dan facciamo a turno. Ora Nate è con lui e Dan è andato un po’ a riposarsi. Ti ha fatto la notte. Non se n’è voluto andare. Quando hanno aperto quella limousine lui era abbracciato a te, ha cercato di proteggerti dall’urto e dalle conseguenze che sapeva ne sarebbero derivate » mi stava spiegando.

« Ma è vivo, no? » 

« Si almeno per il momento Blair ». Mi tiro su le coperte, tolgo tutti gli aghi e le varie flebo e vedo Serena non molto favorevole a ciò che sto per fare. Mi metto a sedere sul letto, sposto il camice verde e poi prendo le ciabatte e mi alzo in piedi. Non riesco a fare un passo, e mi ritrovo a terra in ginocchioni, mentre Serena mi aiuta a rialzarmi.

« Devo andare da lui S. ».Serena sta uscendo fuori dalla stanza, la vedo rientrare con una carrozzina, non mi interessa delle stupide convenzioni della mia società, salgo e mi faccio portare da lei fino alla sua stanza. Dopo un po’ – non so quanto – sento Serena fermarsi, quella è la stanza. La guardo e i suoi occhi mi danno la conferma, mi porta dentro, fino al suo letto e poi insieme a Nate esce dalla stanza. Lo guardo sdraiato su quel letto, inerme, più debole di un bambino piccolo. Ha la testa facciata, il sondino per l’ossigeno e moltissime flebo. Il suo battito è nella norma, e mi tranquillizza vederlo. Gli prendo la mano e la bacio e la stringo forte e ripenso a quando quelle mani mi stringevano forte e io mi sentivo così protetta e amata. Gli faccio una carezza sul viso, mentre i miei occhi si inondano di lacrime.

« Chuck, sono io, Blair. Chuck sono qui e non me ne andrò finché tu non riaprirai gli occhi, perché tu lo farai altrimenti non avrebbe senso per me continuare a vivere, ti prego non puoi abbandonarmi non ora. Chuck io ti amo » gli dico, tra una lacrima e un’altra.

« Dio ti prego salvalo. Ti sei già preso mio figlio, non portarmi via anche Cuck. Salvalo e giuro che rinuncerò a lui, ma deve vivere perché lui è come ossigeno per me, e senza ossigeno un cuore non può sopravvivere » 

 

 

 

[Angolo Autrice: Allora fans di Gossip Girl, che ne dite? E’ all’altezza di essere chiamata One-Short? Oh io spero di si perché ho dato il meglio di me per crearla! Ma i giudici siete voi ;) Perciò aspetto qualche critica (spero positiva ^^)

-Lily

  
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