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Autore: LePereCotte_89    18/02/2012    3 recensioni
Alex è una ragazza a cui non importa di ciò che la gente pensa e si comporta secondo il suo stile di vita. Trascorre una vita serena, esce sempre con la sua migliore amica Angelica. Ma c'è un problema. La sorella, per scelta, ha un fratello che odia dalla prima elementare. Alex sta per ricevere una bella notizia, Angelica e la sua famiglia si trasferiranno nell'appartamento di fronte al loro. Il problema è Matthew, il fratello di Angy. Cosa succederà ad Alex e Matt? La convivenza forzata tramuterò l'odio in amore? Tra battute sconce, insulti pesanti e provocazioni varie, riusciranno a non odiarsi più dopo anni e anni?
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non stai andando un po’ troppo veloce?- protestò il solito noioso
 
-Cos’è, ora ti sei messo anche a fare il vigile? Vedi di chiudere quella bocca, o ti lascio in mezzo alla strada. Mia macchina, mie regole.- dissi perentoria. Non vedevo l’ora di arrivare alla festa, almeno sarei stata lontana dal simpaticone.
 
-Su ragazzi non litigate! Stiamo andando a una festa, non siete eccitati?!- Angy era sempre di buon umore e super energica quando si trattava di feste, le adorava.

-Si, eccitatissimo. Non si vede?- Simpatico.


-No, e non credo si vedrà mai!- ad una provocazione, rispondo con un’altra provocazione, più che giusto no?
 
-Ragazzi smettetela! Se mi rovinate questa serata vi uccido entrambi- povera Angelica, ci andava sempre di mezzo.
 
-D’accordo.-  rispondemmo in sincrono.
 
-Bravi ragazzi.- Disse Angy
 
Arrivati alla festa parcheggia la macchina e ci dirigemmo verso l’ingresso della discoteca indicata nell’invito di Katy. Entrammo e delle luci colorate ci offuscarono la vista, per lo meno a me e ad Angelica…
 
-Wow! Quante pollastre!- non poté fare a meno di commentare. Il solito Matt.
 
Io ed Angy, che stava trascinando suo fratello, ci facemmo largo tra la folla per trovare Katy
 
-Ragazze!! Alex, Angy! Eccovi finalmente! Come state? Mi siete mancate.- Katy ci corse incontro abbracciandoci. Anche a me era mancata molto, nel comportamento era simile ad Angy, era sempre allegra.
Per i suo vent’anni indossava un vestito a tubino verde, con uno strascico dietro. Il vestito era abbinato a delle scarpe col tacco molto, e molto era di poco, alto; e capelli raccolti in un’acconciatura stravagante, ma molto bella.
 
-Auguri Katy! Anche tu ci sei mancata.- dissi io
 
-Ah, Katy… questo è mio fratello Matt- disse Angy indicando lo sbruffone
 
-Oh, piacere Matt… non sei niente male sai? Proprio come tua sorella!- Angy rise mentre io stavo per mettermi a piangere. Mai, e dico mai fare un complimento a Matt, lo fa pavoneggiare ancora di più.
 
-Grazie, anche tu sei molto sexy.- la gentilezza dove ce l’ha? Nel culo? Mah….
 
-Vabbè ragazzi io vado a salutare tutti gli altri, ancora auguri tesoro- salutai Katy per poi avviarmi a salutare gli altri amici che non vedevo da molto. Finalmente mi sarei allontanata da quell’essere fastidioso.
Salutai un bel po’ di gente quando ad un certo punto un ragazzo mi chiamò
 
-Alex… sei davvero tu?- mi girai e rimasi stupita, molto.
-And… Andrea? Sei tu? Mio Dio… da quanto tempo. Come sei cambiato!- Andrea era il mio compagno di scuola dalle elementari, nonché il mio primo ragazzo serio del liceo. Dopo mesi di “storia amorosa” ci lasciammo perché capimmo che non eravamo fatti l’uno per l’altra, ma rimanemmo amici. Davvero. Ci siamo sentiti l’ultima volta via telefono 2 mesi fa, lui era dovuto partire per una vacanza all’estero coi suoi.
 
-Alex… mi fa piacere rivederti e non sai quanto!- mi abbracciò di slancio e io feci lo stesso. Era un mio caro amico e mi era mancato. Ci staccammo e cominciammo a parlare di tutto ciò che era successo in questi 2 mesi. Mi sentivo felice quando ero con lui. Ad un certo punto mi sentì osservata, come se qualcuno mi stesse seguendo. Mi girai e non vidi nessuno.
Finito di parlare salutai, a malincuore, Andrea e andai a ballare con Angy.
Dopo ben un ora intera che ballavamo andai a bere qualcosa al bar, di nuovo.
Mi diressi al bar, mi girai e vidi ciò che non volevo vedere.
 
-Matt… non ti ho visto ancora andare in bagno con qualcuna, cosa succede? Il tuo organo si è ribellato e non funziona più?- dissi ironica
 
-Simpatica.- Matt aveva pronunciato quella parola con un sottilissimo e minuscolo velo di… tristezza? E non mi aveva neanche insultato, mi aspettavo di peggio dopo la mia frase.
 
-Stai bene?- chiesi. Lo dissi tranquilla, senza battutine o altre. Per 1 minuto tra di noi si era istaurato un rapporto da persone civili.
 
-Ovvio! Sono venuto qui per bere qualcosa. Sai, ho scoperto che a te piace bere alle feste eh… mi raccomando di non ubriacarti troppo!- se ne andò con una risata. E fece sorridere anche me, strano.
 
-Signorina, desidera qualcosa?- mi domandò il barista
 
-Ehm… si, un Cuba per favore…-
 
-Ah! Iniziamo leggere vedo!-
 
-Veramente è il terzo, Andre.- dissi sorridendo a 32 denti. Con lui intorno tutto diventava più bello.
 
-Sei un ubriacona lo sai?!- scoppiammo a ridere
 
-Ma andiamo, bisogna divertirsi a questa età no? Però senza esagerare ovvio.- dissi sorseggiando il mio drink. Era il 3 o il 4? Oh Dio no, non di nuovo. Se mi fossi ubriacata, per sbaglio, anche a questa festa mi sarei sotterrata sotto terra per mesi.
 
-Alex! Eccoti finalmente! Dai, torniamo a ballare!- era Angy
 
-Angy non ce la faccio più mi sto riposando.- e bevvi ancora.
 
-Ehi, eccoti qui. È da tutta la sera che ti cerco, dopo che mi hai salutato sei sparita.-
E lui chi era?
 
-E tu chi sei?- dissi alzando un sopracciglio, cominciavo già a barcollare. Non andava bene.
 
-Oh, piacere sono Tom, un amico di Angy. Tu devi essere Alex vero? Mi ha parlato molto di te, è un piacere conoscerti.- mi strinse la mano. Sembrava un tipo a posto, era anche simpatico e vedevo Angy davvero felice con lui… bene.
 
-Angy, tesoro, perché non balli con Tom?- dissi e il viso di quest’ultimo si illuminò
 
-Si dai Angy, vieni?- chiese Tom
 
-Io beh ecco… verrei ma Alex non sta molto bene e…- No. Non avrei permesso che Angy si rovinasse la serata per colpa della mia deficienza.
 
-Vai, c’è Andre con me.- dissi come un ordine. Angy mi abbracciò
 
-Grazie cara, ti adoro.- mi sussurrò
 
-Anche io- e le diedi un bacio sulla guancia.
 
-Allora… in che ospedale vuoi essere portata ubriacona?- che burlone. Comincia a ridere senza un motivo e gli proposi di andare a ballare, quando fino a 2 secondi fa non volevo.
Ci dirigemmo verso la pista.
Ballammo per un bel po’, tra strusciamenti vari e battutine ci divertimmo molto come ai vecchi tempi.
 
-Andre… sono stanca, usciamo un po’?- chiesi
 
-Certo, per di qua.- camminammo e ci infilammo in un vicoletto buio, ero ubriaca si, ma la paura resta.
 
-Andre, è sicuro questo posto?- mi fidavo di lui
 
-Certo, fidati di me. Se qualcuno tentasse di aggredirti gli spaccherei la faccia!- era davvero dolce… ancora mi domandavo cosa ci avesse divisi…con l’alcol che mi scorreva in circolo, glielo chiesi.
 
-Perché ci siamo lasciati? Ci troviamo così bene insieme.- rimase un po’ sconcertato dalla domanda
 
-Io beh… non so… non lo so. Sinceramente non ne ho la più pallida idea.- disse grattandosi dietro la testa
 
-Riproviamoci.- ma cosa stavo dicendo?! No davvero, l’alcol faceva brutti effetti.
Rimanemmo in silenzio per un po’, fissandoci negli occhi senza sapere cosa fare. Io stavo davvero male, dovevo tornare a casa in qualche modo.
Stavo per parlare quando Andrea mi baciò di slancio. Rimasi esterrefatta all’inizio, poi ricambiai il bacio. Mi era mancato davvero, dovevo ammetterlo. Ci baciammo con trasporto, per non so quanto tempo, quando 3 voci diverse ci interruppero, soprattutto una.
 
-Ehi tu! Che cazzo stai facendo?!- quello era Matt… ed era arrabbiato con Andrea? Perché mai?
 
-Matt stai calmo, lo conosciamo.- questa era Angy
 
-è Andrea, un amico di Alex- questo era l’amico di Angy… come aveva detto di chiamarsi?
 
-Ok ragazzi va tutsto bine… no.. va tuzo bane… va tuuuuuuuuuuuuuutto bn… - mentre cercavo di dire due parole in italiano caddi a terra, fantastico.
 
-Oddio Alex!- Angy mi corse incontro mentre Andrea mi faceva rialzare-
 
-Alex.. non stai bene ti porto a casa.- era così premuroso…
 
-Andrea… so chi sei ti conosco bene e so che non ti approfitteresti di Alex mai e poi mai… ma devo riportarla a casa.- Era Angy
 
-Lo so ma devo accompagnarla, credo che siamo tornati insieme, ma anche se non fosse così deve essere riportata a casa-
 
-Andre… può darsi che lei voglia davvero ritornare con te, ma ti ricordo che è ubriaca. Potrebbe non essere così. Perciò lascia che la porti a casa io.- no, non volevo che Angelica si rovinasse la serata.
 
-Angelica aspetta… tu no. Tu devi divertirti, vai con Tom. Torno da sola.- in qualche modo mi sarei retta in piedi, ma non avrei mai guidato in quelle condizioni. Mi sarei trovata un posto dove stare.
 
-Non te lo permetto.- era sempre così premurosa nei miei confronti
 
-No tu non…- venni interrotta
 
-Lo faccio io. La porto a casa io, dammi le chiavi dell’auto.- era Matt… era davvero lui? Boh forse era un sogno.
 
-Matt, prometti di fare il bravo ed essere gentile con lei anche se ti risponde male, ti ricordo che ciò che fa è per via dell’alcol.-
 
-Si sorella, tranquilla.- mi dovevo fidare? Non importa, pur di non rovinare la serata ad Angelica sarei ritornata anche a piedi.
 
-Ma lui chi è?- era il dolce Andrea
 
-Tranquillo Andre, è mio fratello di lui ci si può fidare.-
 
-Okay… andate allora, deve riposare. E... Alex, domani ti chiamo. Buonanotte tesoro.- mi salutò con un bacio veloce, sorrisi e lo salutai a mia volta… non so in che lingua.
 
-Si certo, andiamo.- Matt mi prese sotto braccio e mi accompagnò all’auto. Era così strano, era umano. Non riuscivo a pensare molto in quelle condizioni però riuscì a capire che era umano.
Matt mi fece sedere in macchina, e partì dirigendosi verso casa.
 
-Ma, come mai fai così?- chiesi
 
-Così come?- parve confuso dalla domanda
 
-Ti comporti bene con me, sei gentile.-
 
-Si, solo per non rovinare la festa a mia sorella e per non farti sentire in colpa di avergliela rovinata.-
 
-Non è vero, sei gentile. Come Andrea.- lo dissi sorridendo. Vidi Matt stringere con entrambe le mani il volante, e sulla sua faccia si dipinse un’ espressione in volto tra l’incazzatura e la delusione. Ma che diavolo gli prendeva?
 
-Dato che sei ubriaca e che il giorno dopo 99 su 100 ti dimenticherai di tutto ciò, ti chiedo… sei sicura che Andrea non ti prendi in giro?-
 
-No. Molti lo hanno fatto e continueranno a farlo solo per venire a letto con me, ma Andre no.- dissi sicura. Però, come mai la macchina cominciava a girare? O era la mia testa?
 
-Gli altri CHI?!- era forse arrabbiato?
 
-Ma come mai sei incazzato?- eravamo fermi al semaforo, si girò verso di me. Avevo la testa appoggiata al poggi-testa delle auto, ma riuscì a vederlo bene comunque.
I suo occhi azzurro chiaro mi trafissero.
 
-Perché… ecco beh io… cioè… perché ti fai sfruttare così! Non dovresti…- non sembrava del tutto sincero, ma non avevo la forza per ribattere.
 
-Non me ne accorgo però quando fingono di tenerci davvero a me.- dissi. Non me ne ero resa conto, ma eravamo già arrivati a casa. Matt scese dalla macchina, io non riuscivo più a muovermi. Mi slaccia la cintura incastrandomi in essa quando una mano mi bloccò.
 
-Ferma, faccio io.- così dicendo mi slacciò la cintura e mi prese in braccio.
 
-Ma che… sei leggerissima. Dovresti prendere qualche chilo.- Lo aveva detto davvero? Si preoccupava di me? Era davvero umano come sembrava? Se non fossi stata ubriaca non ci avrei creduto mai e poi mai. Ma essendo sotto effetto dell’alcol non mi ponevo molte domande.
 
-Lo so, mangio già tanto cioccolato. Mi piace il cioccolato, è tanto buono.- dissi appoggiando la testa sul suo petto. Non ce la facevo più ero stremata. Lo sentì rabbrividire, aveva forse freddo?
 
-Ah Matt...-
 
-Dimmi tutto…-
 
-Devo vomitare.-
 
-Se aspetti un attimo che entriamo in casa, puoi farlo tranquillamente.- ma dove stavamo entrando non era casa mia, dov’eravamo?
 
-Dove siamo?- chiesi
 
-A casa mia e di Angy… vuoi forse che ti porti a casa tua dove i tuoi genitori quando torneranno dall’uscita con i nostri ti becchino ubriaca?- forse aveva ragione, era meglio non farmi trovare in queste condizioni
 
-Ma i tuoi genitori invece?- Domandai
 
-Si fermano a dormire dai nostri cugini.- entrammo in casa, mi mise giù e subito caddi.
 
-Ehi, sei proprio messa male.- mi aiutò a rialzarmi e a recuperare l’equilibrio
 
-Grazie per avermelo ricordato… oddio… devo andare in bagno!- corsi nel bagno e subito comincia a vomitare tutto ciò che avevo bevuto stasera. Mi sentivo davvero male, ad un certo punto una mano mi raccolse i capelli, mi sollevò il mento e mi aiutò a eliminare quello che avevo nello stomaco. Era Matt, ovvio.
 
-Sei davvero gentile, ma non devi per forza restare, è una cosa disgustevole.- dissi pensando all’orrendo spettacolo che dovevo sembrare.
 
-Tranquilla, ho visto di peggio.- questo non mi rassicurava molto.
Quando finì, mi alzai e mi aggrappai a lui.
 
-Adesso che faccio?- dissi inconsciamente ad alta voce.
 
-Vieni in camera, sdraiati e riposati.-
 
-Riposarmi? Ma se non smetti di girare un secondo! Sei tu quello che deve riposare. Ah… che mal di testa.- si mise a ridere di gusto
 
-La smetti di ridere? Sembri ancora più pazzo e maniaco così.-
 
-Tranquilla, sdraiati qui, ti porto qualcosa di caldo… un tè forse? Non so se ti farà stare meglio, ma non ho nient’altro.-
 
-Okay, io resto qui.- e beh ovvio, non stavo in piedi. Faceva un caldo tremendo però, e senza pensare a ciò che avevo sotto mi tolsi il vestito. Ero in intimo quando Matt rientrò nella stanza.
 
Note dell'Autrice:
Rieccomi qui cari lettori, dopo una settimana. Vedo che aumentate sempre di più, mi fa molto piacere! Innanzitutto volevo dire che questo capitolo è un capitolo di poca rilevanza, il bello arriverà dopo. E' più corto degli altri, ma rimedierò con i prossimi. Fatemi sapere cosa ne pensate di questa storia, è la prima che scrivo. Grazie infinite a tutti quelli che recensiranno e leggeranno.
Un saluto, Ale.



  
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