I'll lift you up, i'll never stop, you know i'll take you to another world.


Era quella, quella era la frase che mi provocava convulsioni indefinite, piccoli brividi inspiegabili,
Non c'era un motivo, ascoltavo quelle parole succedersi una dopo l'altra e sentivo quella voce, la SUA voce, attraversarmi l'anima.
Felice o triste che io fossi, le lacrime non potevano fermarsi, le chiamavo White Crys, poichè non avevano un fondo di verità, erano solo lacrime impulsive che non sapevo spiegarmi.
Ogni giorno, ogni notte sogno qualcosa anzi meglio dire qualcuno che mi porti in un altro mondo, un mondo dove non esistano differenze, dove la gente non si soffermi alle apparenze, vorrei solo poter sognare senza essere giudicata, credere, amare e seguire chi voglio, vorrei poter andare in un posto in cui non importa chi sei e cosa fai, il mio nome? non occorre dirvelo.. la mia età? nemmeno, il mio aspetto? perchè descrivervelo? a che servirebbe?
cosa importa chi sono ? ciò che importa sono i miei pensieri, che forse e dico FORSE potrebbero combaciare con una persona che si trova dall'altro capo del mondo oppure chissà, a due metri di lontananza.
La vita è imprevedibile, è qualcosa di inspiegabile.
La mia professoressa di lettere un paio di settimane fa mi chiese : "Come si può attribuire la vita ad una bicicletta?" 
Sul momento presi sotto gamba quella domanda che mi sembrava al quanto bizzarra, ma poi ci pensai su e forse capì il fondo nascosto in quella frase,
Penso che la vita possa benissimo far riferimento all'icona della Bicicletta, pensateci un momento.. La bicicletta è qualcosa che ci appartiene fin da piccoli, fa parte dei nostri ricordi, ci accompagna.. ma non è questo il punto, il punto è che la bicicletta devi saperla gestire, sei tu a darle la spinta, sei tu a tenerla in equilibrio, sei tu che segni la sua strada voltando con il manubrio.. la vità è tale..  ti è stata donata ma spetta a te mandarla avanti, spetta a te scegliere la strada da proseguire, è come una corsa ad ostacoli.. dipende solo da te.

Vogliamo essere moralisti? perchè non parlare del futuro?
Mi è sempre stato detto, ciò che era giusto e ciò che era sbagliato, mi è sempre stata data l'opportunità di dimostrare qualcosa,
il problema è che fin'ora non sapevo ancora cosa volevo essere, o chi volevo diventare,
i miei genitori, i miei professori.. sembrava stessero decidendo loro il mio percorso, lo stesso percorso che mi avrebbe condotto al mio futuro.
Se c'è qualcosa che ho capito?
Il mio futuro? dipende solo da me, è una cosa che solo io posso decidere perchè sarò io a costruirmelo e io non ho intenzione di costruire ciò che gli altri mi impongono, ma solo ciò che mi consiglia la mia testa.
Giusto o sbagliato che sia, le conseguenze di ogni mia azione le pagherò io, ma almeno so di aver creato qualcosa con le mie forze,
e se sbaglierò fa niente io potrò sempre dire di averci provato e sarò soddisfatta perchè saprò di avercela messa tutta.

Non aspetterò che i problemi, anche quelli più piccoli, mi passino davanti in attesa che si risolvano da soli,
E se io volessi affrontarli? e se non volessi lasciarli a se? se volessi affrontare ogni minimo ostacolo che incontro?
Se non impariamo da giovani ad affrontare ogni minimo problema, come affronteremo quelli più gravi?

Ora come ora,ho dato una risposta a tutto questo e  sono esattamente ciò che voglio essere.
E ora, ho capito perchè quella frase cantata dal ricciolino occhi verdi mi fa emozionare ogni volta che la ascolto, rappresenta semplicemente ciò che non trovo nel mondo in cui mi trovo, è semplicemente la chiave ai ragionamenti che mi danno una risposta.




-Rebecca.