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Autore: Acquamarine_    18/02/2012    6 recensioni
[La storia si è classificata seconda al "Contest a due mani: Lasciate ogne speranza o voi ch'intrate" di JaneJ e Bumbunì] Una flash-fic triste, che racconta la storia di un ragazzo solitario e malinconico.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Titolo: Il pianto di un pianoforte.
Autore: Acquamarine_
Genere: Triste, Drammatico
Rating: Verde
Elementi scelti:Hugo Weasley, citazione (''Scrisse musiche inedite, inaudite, oggi sepolte in un baule, o andate al macero. Forse le reinventa qualcuno, inconsapevole se ciò che è scritto è scritto.'')
Personaggi o pairing: Hugo Weasley; Rose Weasley - Ron Weasley - Hermione Granger (accenno)
NdA: (facoltative) : Ho voluto descrivere in questa flash-fic una vita triste poiché si parla poco di Hugo in generale, ma si parla poco della nuova generazione in temi che non siano... allegri. Se in alcuni punti è sembrata un po' forzata mi scuso, non era mia intenzione ripetere/appesantire il tutto, volevo solo enfatizzare il concetto di... triste.

La storia si è classificata seconda al “Contest a due mani: Lasciate ogne speranza, o voi ch'intrate” di JaneJ e Bumbunì.

***


 

Hugo Weasley fu un ragazzo strano.

Amo la musica più d'ogni altra cosa.

Scrisse musiche inedite, inaudite, oggi sepolte in un baule, o andate al macero. Forse le reinventa qualcuno, inconsapevole se ciò che è scritto è scritto.

Ogni pomeriggio, dopo aver studiato, si rifugiava nella sua camera e scriveva.

Scriveva d'ogni argomento, scriveva ogni cosa.

Scrisse storie, musiche e racconti mai ascoltati, mai conosciuti da altri.

Solo sua sorella poté conoscerle, ma da lei mai giunse una notizia in merito.

In casa si ascoltavano le note del pianoforte ogni mattina, ogni sera, a volte anche di notte.

E quando il pianoforte piangeva, Hermione sapeva che suo figlio era triste.

Ed anche lei, sola, piangeva, perché non poteva asciugare quelle lacrime, fatte di tristezza ed amore.

Ron aveva deciso di lasciarli e ad Hugo non rimaneva altro che scrivere.

Così scriveva, piangeva, taceva.

E così fece fino alla sua morte, quel caldo giorno di primavera, tra il pianto di un pianoforte e la strana danza di una farfalla che passava di lì e, ammaliata, si lasciava trasportare dalla musica malinconica di quell'addio.

 

* * *

Giudizio di Bumbunì:

Grammatica: 19/20 
Stile: 9/10 
Originalità: 9/10 
Attinenza al testo della canzone: 10/10 
Gradimento personale: 8/10 
Tot: 55/60 
Peccato per quel verbo al presente, davvero. E' stata l'unica pecca che mi sono sentita di attribuirti perché, per il resto, mi sembra che sia tutto a posto. 
Un testo pulito e semplice anche dal punto di vista dello stile, indubbiamente chiaro e diretto, ma soffuso di una dolcezza e di una malinconia perfette per la tristezza di questa storia. 
Anche l'originalità è buona. Devo dire che non mi aspettavo di vedere questo Hugo così silenzioso e sensibile, forse perché me lo sono sempre immaginata come il degno figlio di suo padre che, lo sappiamo, non è un mostro di sensibilità. 
L'attinenza parla da sola e non credo ci sia bisogno di perdersi in chiacchiere che riserverei all'ultima voce. 
Sono molto stretta con i punteggi, perciò per me quel 8 è un'ottima cosa. La storia è bella, scorrevole, pregna di una tristezza insopportabile e una malinconia indescrivibile. 
C'è qualcosa che aleggia nell'atmosfera di questa creazione che, tuttavia, riesce a stemperare ogni emozioni in una tranquilla dolcezza che fa da sfondo. 
Brava, complimenti.
 

   
 
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