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Autore: lethebadtimesroll    18/02/2012    4 recensioni
Zayn aveva un viso dolce, certo, ma solo quando dormiva. Da sveglio era l’essere più incurante, menefreghista e insensibile che Allison avesse mai conosciuto.
E questo le piaceva. Lui usava lei, e lei usava lui. Ne era perfettamente al corrente e sapeva anche di non essere né la prima, né l’ultima ragazza per lui, ma questo non le importava.
*
Liam non poteva immaginare una vita migliore: una famiglia perfetta, degli amici fantastici, una ragazza meravigliosa e la scuola adatta a lui. Non c’era nulla di meglio, e se anche ci fosse stato, non l’avrebbe voluto.
*
La ragazza si voltò giusto in tempo per vedere il gruppo dei più fighi della scuola camminare verso l’entrata.
Naturalmente la bellissima Taylor Conrad, circondata dalle sue amichette, al fianco del magnifico Liam Payne, con Harry, Niall, Louis e gli altri secchioni della scuola.
Allison avrebbe preferito un gruppo di ochette e di stronzi, come in tutte le scuole inglesi, e invece erano tutti ragazzi con la media dell’undici e dei sorrisi perennemente stampati in faccia. Erano snervanti.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter I - Yellow diamonds in the light.


La luce della finestra filtrava sul cuscino, illuminando una ciocca dei capelli scuri di Allison.
Con gli occhi socchiusi e la coperta alzata fino al mento, osservava i riflessi danzare sui suoi capelli, pensierosa. Era tardo pomeriggio ormai, e i suoi genitori sarebbero tornati entro breve: allungò pigramente una gamba fino a sfiorare quella del ragazzo sdraiato accanto a lei.
-Zayn- sussurrò con voce dolce. -Sono quasi le 5.-
Zayn mugugnò qualcosa di incomprensibile e si voltò con il viso verso di lei, gli occhi ancora chiusi. Il lenzuolo bianco lasciava scoperte le spalle possenti e  la schiena ambrata, completamente nuda. Allison restò a contemplare il suo corpo perfetto e il suo viso dolce per qualche minuto, prima di richiamarlo una seconda volta. Sdraiata sui gomiti, lo osservò recuperare i suoi vestiti sul pavimento e rimettersi in ordine pigramente. Zayn si fermò davanti allo specchio bianco della stanza della ragazza e con occhi sornioni rimise a posto i capelli. Prese la giacca nera dalla sedia e si voltò verso Allison.
-Ci vediamo domani-. La sua voce era roca, piacevole.
La ragazza rispose con un cenno del capo e una volta che la porta si fu richiusa, raccolse gli slip rossi e il reggiseno, poi, dopo averli indossati, afferrò un pacchetto di sigarette e uscì in terrazzo.
Le strade di Wolverhampton erano illuminate dal sole che finalmente si era deciso ad uscire, dopo qualche settimana di pioggia e nuvole. Allison si appoggiò con i gomiti ai mattoni freddi del balcone e osservò le strade piene di macchine e i palazzi intorno, mentre il cielo si andava tingendo di una sfumatura arancione.
Infilò una sigaretta in bocca e, riparando la fiamma tremolante dell’accendino con una mano, l’accese, inspirando profondamente.
Zayn aveva un viso dolce, certo, ma solo quando dormiva. Da sveglio era l’essere più incurante, menefreghista e insensibile che avesse mai conosciuto.
E questo le piaceva. Lui usava lei, e lei usava lui. Ne era perfettamente al corrente e sapeva anche di non essere né la prima, né l’ultima ragazza per lui, ma questo non le importava: se fosse finita se ne sarebbe fatta una ragione.
Diede un altro tiro alla sigaretta, beandosi degli ultimi caldi raggi del sole.
 
 

*

 
 
-Guarda un po’ mamma?- Liam entrò nel salotto di casa Payne, il foglio giallo nascosto dietro alla schiena.
-Sono qua tesoro!- Sua madre lo chiamò dalla cucina, da cui proveniva un profumo squisito. Il ragazzo sorrise, stava quasi morendo di fame e quel profumo poteva significare solo una cosa: tacchino ripieno.
Liam mise piede nella stanza sorridente, vagamente sorpreso. -Mi sono perso qualcosa? È il giorno del ringraziamento oggi?- chiese, prima di scoccare un bacio sulla guancia a sua madre.
-No ma avevo pensato di fare un regalo a tutti voi ragazzi.. Che ne dite?- chiese ansiosa, posando sul tavolo un piatto su cui faceva bella figura una sottospecie di gallina bruciacchiata.
-È perfetto mamma, davvero.- Sorridendo allungò il foglio a sua madre, che tolse i guanti da cucina e si sedette al tavolo apparecchiato, leggendo i voti della pagella con aria compiaciuta.
Liam si sedette di fronte alle sue sorelle, osservandole sorridente mentre litigavano come al solito.
Non poteva immaginare una vita migliore: una famiglia perfetta, degli amici fantastici, una ragazza meravigliosa e la scuola adatta a lui. Non c’era nulla di meglio, e se anche ci fosse stato, non l’avrebbe voluto.
 
 

*

 
 
Un bussare violento alla porta fece destare la ragazza dal dormiveglia. Si guardò intorno pigramente, poi si alzò per andare ad aprire la porta che aveva chiuso a chiave, un’abitudine che aveva sempre avuto negli ultimi tempi, per precauzione.
-Che vuoi- chiese a sua madre con tono apatico, gli occhi quasi completamente chiusi.
-Che voglio? Signorina, sono le sette e mezza! Hai fatto tornare indietro me e tuo pad…-
La signora Smith non fece in tempo a finire il discorso che si ritrovò la porta bianca sbattuta in faccia. Sbuffando si voltò e scese le scale per tornare al lavoro.
-Cazzo cazzo le sette e mezza! Porca puttana..- Allison infilò l’orribile uniforme scolastica e corse in bagno. Lavò i denti in un nanosecondo e pettinò i capelli, poi tornò nella sua stanza e riempì lo zaino con i libri, lo caricò velocemente su una spalla e con la giacca sottobraccio scese di corsa le scale bianche. Quando fu uscita si richiuse la porta alle spalle e si infilò nella coda di studenti che si dirigevano verso la Wolverhampton High School. Sentì il cellulare vibrare nella tasca dello zaino e lo tirò fuori, lesse il numero sul display e rispose, trascinando la freccia verde con l’indice.
-Dimmi tutto zoccola-.
-Siamo di buon umore oggi eh?- chiese la voce squillante di Anne, dall’altra parte del telefono.
-Già. Ieri pomeriggio è stato, come dire, fruttuoso-. Allison sorrise mentalmente dell’aggettivo che aveva usato.
-Allora poi ad inglese mi racconti tutto. Dove sei?-
-Sono in mezzo al solito casino, voi dove siete?-
-Anche-.
Allison aguzzò lo sguardo e vide poco più avanti una testa rossa al telefono, che avrebbe riconosciuto tra mille. -Ok ti ho vista idiota, ci vediamo davanti a scuola-. Chiuse la conversazione mentre la massa dei ragazzi si riversava nel cortile dell’edificio.
Quando la folla si fu diradata, Allison si diresse verso il muretto nella parte est del piazzale, dove si ritrovava tutte le mattine con le sue amiche. Anne ed Elizabeth erano già lì ad aspettarla, la prima con il cellulare in mano, la seconda che cercava –senza successo- di accendersi una sigaretta con l’accendino scarico.
Allison salutò alcune sue amiche in fondo al cortile, poi esclamò un -Salve bella gente!- in direzione delle altre due, che ricambiarono sorridendo.
-Allora, ieri pomeriggio?- chiese Anne sorridendo, spostandosi una ciocca di capelli dietro all’orecchio e mettendo in mostra una fila di orecchini brillanti.
-Zayn è venuto da me e…- infilò la mano nella tasca dello zaino, per estrarne un accendino rosa.
-Tieni idiota- disse rivolta ad Elizabeth.
-Grazie- sussurrò quella, prendendo l'accendino. Si accese la sigaretta e diede un tiro, ravviandosi la chioma biondo platino con una mano.
-Voi ragazze dovreste smetterla di fumare- disse Anne pensierosa.
-E tu dovresti smetterla di bucarti le orecchie, donna- rispose la bionda. –Secondo me potresti aprirci un negozio di ferramenta, nel tuo orecchio.-
-Dicevi?- continuò Anne. –Zayn è venuto da te e poi…- si ammutolì all’istante, improvvisamente presa da qualcosa sullo schermo del suo telefono.
-Salve dolcezza-. Allison sentì una mano su un fianco e delle labbra morbide sul collo.
Si voltò lentamente verso il ragazzo e lo studiò con i suoi occhi chiari. –Buongiorno-.
Zayn la guardava con un sorrisetto sul volto. Le alzò il mento con un dito e fece incontrare le loro labbra, poi si staccò.
-Domani sei impegnata?- chiese, la voce roca.
Allison guardò oltre alla sua spalla, sovrappensiero. –Domani non mi va. Magari un’altra volta-.
-Oh. D’accordo-. Zayn le lasciò un ultimo umido bacio sulle labbra e si avviò verso i suoi amici.
-“Domani non mi va?”- le fece il verso Anne. Allison si voltò sorridente e il suo sorriso si aprì in un ghignò quando si accorse che Elizabeth aveva fatto cadere la sigaretta dalla mano e si stava affrettando a raccoglierla.
-Ma sei scema?- chiese poi, fissandola con gli occhi sgranati. –Se fossi stata in te gli avrei detto di sì. Dovunque vuole. Quando vuole. Come vuole.- Elizabeth tirò nuovamente dalla sigaretta, fissando Zayn.
-Liz, se io gli cado ai piedi come fanno tutte, si stancherebbe subito. Meglio fare un po’ la stronza-. Disse, sul viso un sorriso gentile e cordiale che contrastava con il suo atteggiamento.
-Io non riuscirei mai ad essere stronza con Zayn- disse Anne, la voce sognante.
-Oddio- disse Elizabeth stanca, osservando di sottecchi qualcosa alle spalle di Allison.
La ragazza si voltò giusto in tempo per vedere il gruppo dei più fighi della scuola camminare verso l’entrata.
Naturalmente la bellissima Taylor Conrad, circondata dalle sue amichette, al fianco del magnifico Liam Payne, con Harry, Niall, Louis e gli altri secchioni della scuola.
Allison avrebbe preferito un gruppo di ochette o di stronzi, come in tutte le scuole inglesi, e invece erano tutti ragazzi con la media dell’undici e dei sorrisi perennemente stampati in faccia. Erano snervanti.
Anche in quel momento, mentre si dirigevano verso la porta principale –Taylor con un libro sottobraccio, Liam con l'uniforme stirata e ordinata- ridevano e scherzavano tra di loro, mentre parlavano di qualcosa di sicuramente molto interessante, come gli argomenti della prossima verifica di trigonometria.
-Spostati Allie, devo andare a stendere il tappeto rosso- cinguettò Anne, con un’espressione estasiata che la diceva lunga. Le risate di Elizabeth e Allison furono coperte dal ronzio nasale della campanella.
-Ok, fine della pacchia-. Elizabeth buttò la sigaretta. –Allora a più tardi donne-.
-Inglese. Non ti scordare- disse Anne sorridendo ad Allison. La ragazza sorrise di rimando e salì le scale dell’entrata che portavano al suo corridoio.
 
 
 
 
 
 

 

#nota
Ok ciao gente!
Ehggià, sono proprio io. *chi la conosce*
Bene! Penso che questa storia sarà una minilong, non durerà più di una decina di capitoli MASSIMO, quindi conto di farne un po’ di meno.
Non mi sono mai cimentata in storie con ragazze toste –e per toste intendo che fumano come turche e che scopano come conigli LOL- ma ci ho voluto provare.
Ho ricevuto molte poche recensioni all’ultimo capitolo della mia fan fiction e vorrei capire se è per la storia che sta iniziando a rompere i coglioni oppure per il mio modo di scrivere.
E beh, questa “mini” (che poi conoscendomi non sarà mini ma io ci metto tutta la mia buona volontà) mi sembra una buona occasione per capirlo.
Quindi se volete lasciatemi una minuscolissima recensione: critiche, consigli, elogi, galline bruciacchiate, metteteci dentro quello che volete ma mi farebbe davvero piacere.
Un bacione donne!

p.s: vi posto anche le foto delle ragazze che mi piacciono tanto :3 (solo che Allison è mora cwc)

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