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Autore: _failed dreamer    18/02/2012    2 recensioni
Il mio augurio per i 40 anni di Billie.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2012.
Degli strani rumori provenivano dalla cucina.
"Ovvio, oggi č il tuo 40esimo compleanno." si disse. "Tutti i tuoi amici ti avranno organizzato un'esuberante festa a sorpresa, con milioni di dollari di regali che ti dimenticherai persino di avere. Wow".
Aveva sempre odiato, in un certo senso, il giorno del suo compleanno. Certo, era fantastico passare un giorno speciale con la sua famiglia e i suoi amici, ma quell'intimitā in cui sperava ogni anno svaniva, rimpiazzata da un'enorme festa con gente che conosceva a stento, magari vista una volta nella sua vita, ma di cui aveva segnato il nome nella ribrica e che Adrienne e Mike avevano quindi invitato.
Aprė di malavoglia gli occhi, e l'immagine offuscata di Adrienne gli riempė il cuore di gioia. Forse quell'anno sarebbe stato diverso. Forse avrebbe ottenuto ciō che aveva sempre sognato. Una festa normale, per una persone normale, senza gente sconosciuta in giro a ficcare il naso.
-Oggi ti aspetta una sorpresa, Bill! Buon compleanno- gli disse, baciandolo.
Tutte le sue speranze svanirono in un attimo, annientate da quelle parole.
Perchč nessuno lo capiva? Perchč nessuno aveva mai capito che lui non desiderava altro che una vita il pių 'normale' possibile (quanto una fama mondiale permettesse)?
Forse lui non era mai riuscito a farsi capire. Tutti davano per scontato che volesse una festa spettacolare. Tutti davano per scontato che lui amasse la sua vita. Tutti davano tutto per scontato.

L'arrivo di Joey e Jakob arrestō i suoi pensieri.
-Buon compleanno papā!- urlarono in coro, entrando in camera.
Lo rendevano cosė felice, quei ragazzi.
Ma loro erano felici? Vivere sotto costanti macchine fotografiche, essere diversi sempre e comunque a causa sua... Si tormentava con quel pensiero. 
Giā solo il fatto che lui fosse loro padre rendeva tutto diverso, complicato. 
Non erano mai stati 'Joey' e 'Jakob'. Erano sempre stati 'I figli di Billie Joe Armstrong'.
Li aveva sentiti parlare, una sera.
"Ci sta distruggendo la nostra identitā, lo capisci? Non ce la faccio pių, Joey!" stava lamentandosi Jak.
"Lo so, Jak. Ma cosa possiamo fare? Siamo marchiati a vita. Non č colpa nostra, nč di mamma, nč di papā. Devi adattarti".
"Si, ma fosse solo quello! Per lui č tutto cosė semplice! Certo, lui marinava come nulla fosse, va in giro a dire che la scuola non serve a nulla... Ed  intanto noi siamo quelli che ne subiscono le conseguenze!"
"Jak, lo so! Noi saremo sempre coloro che subiranno le conseguenze di tutte le sua azioni. E cosė Ramona e Frankito, e cosė Estelle, Brixton e Ruby. Ora piantala di brontolare e dormi, che domani ho l'esamo di chimica e devo dormire"
I suoi figli lo odiavano. Quello era il succo. Erano succubi di un qualcosa troppo grande per loro, e che nč lui nč loro potevano bloccare.

Quella mattina, il giorno del suo compleanno, Billie Joe prese una decisione.

Avrebbe sciolto i Green Day.


   
 
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