Il mio nome è Vilsia, un nome un po' banale, un nome.. come dire.. strano. Tutti a scuola lo definivano così,e visto che non piaceva a nessuno, venivo chiamata Cessy. Non sono mai riuscita a capire cosa volessero intendere con questo termine, ma continuai comunque ad andare avanti, masticando la mia gomma al sapor di fragola e panna. La mia vita? Dal 20 febbraio cominciò a fare schifo. Già che non potevo andare al concerto dei mitici Two Ontred, si aggiungeva pure il fatto che mia madre, da molto tempo ormai, non mi dava più i soldi per comprarmi quei 5 pacchetti di gomme che mi piacevano tanto. Beh si, la mia era sempre la stessa routine: ore 6.30 del mattino sveglia, mi aspettava una tremenda giornata a scuola. Ore 7.45 del mattino, puntualmente arrivavo a scuola, dove mi incontravo con la mia amica Scimmia. Anche il suo un nome non molto normale; glielo aveva dato sua madre per una scommessa.. Ogni volta, quegli stupidi ragazzi del 3 anno, le dicevano : "Ehi banana". Come se non bastasse, cominciarono a darle altri nomi, come Miscy, Tarzan e Ascy, insieme formavano il duo perfetto, così dicevano tutti. Ore 8.15, inizio delle lezioni. Io ero seduta all'ultimo banco, insieme al focoso e attraente Frank, il tipo più amato dalla scuola. Davanti a me, Ascy e Ligia, detta Chippy e Gendy, detta Ciù. Io Chippy avevamo litigato, ma da molto tempo avevo deciso di fare la lecchina per guadagnarmi un po' di mi piace alle mie foto di facebook e magari qualche gomma da poter masticare, oltre che guadagnarmi la fiducia e amicizia di una vera amicississima. Ciù non la cercavo molto, da tanto tempo il nostro rapporto era cambiato, e quindi ci litigavo spesso, ma son solo dettagli. Ore 14.30 ritorno a casa. Finalmente ero libera, ma qui cominciavano i veri problemi. Entro in camera, e vedo quegli occhietti teneri di quelle 10 zucchine, i Two Ontred; accendo il pc, e tutto mi ricorda loro. Non potevo andare a vederli e piangevo. Guai a chi sbaglia i loro nomi. Nessuno si doveva azzardare. Fissavo la finestra, osservando il mitico cielo e pensavo, caspita loro stanno insieme a me, respirano la mia stessa aria. Gas avevo bisogno di gas, soffocavo per l'emozione. Frugando tra i jeans trovavo certe volte delle gomme, per soddisfare il mio appetito dentoso e goloso. Chiamavo Ascy, e stavamo insieme tutto il tempo a insultare Ciù e Chippy, soprattutto a guardare la nostra amata band; inoltre, ci facevamo foto con una faccia invidiabile. A parte questo, la mia vita era drammatica. Mia madre c'era sempre in casa, idem mio padre, mia sorella però era cattiva, raccontava tante bugie ai miei genitori, mi prendeva in giro sempre, la notte mi faceva trovare insetti sopra il mio letto, mi buttava i libri nella spazzatura, i miei cerchietti li metteva nella mia bocca, dicendo che li stava mettendo nel gabinetto ecc. Nel quartiere mi prendevano in giro, chiamandomi faccia da cane morto,e il mio love boy, non mi calcolava per niente, anche se prima lo faceva, imitando una calcolatrice. Ci eravamo conosciuti ad una festa troppo sballosa, e abbiamo ballato insieme, e la cosa che mi rimase più impressa? Beh, il cocktail super alcolico che mi rovesciò, e anche il suo neo, very very cool, per non parlare del suo sguardo da gatto. Passarono i giorni, e il 4 marzo mi arrivò un messaggio strano,da un numero sconosciuto, in cui c'era scritto.. "Ehi Vilsia, se ti dico cocktail che ti viene in mente? Vediamoci al parco dove si radunano i secchioni della scuola, così non desteremo sospetti... ti aspetto"