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Autore: Cathy Earnshaw    19/02/2012    0 recensioni
Alcesti è una giovane donna orgogliosa e intraprendente. Vive con la madre e le tre sorelle minori nella ricca città di Darkfield grazie all'eredità lasciata loro da Sir Merthin, suo padre, Cavaliere scomparso in circostanze non accertate. Ma il vento sta per cambiare. La ragazza sta per intraprendere un viaggio sulle orme del genitore che la porterà a scoprire il potere della magia, il valore dell'amicizia e la forza dell'amore.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Che gli è successo?- domandò Yurika seduta sul letto della stanza che divideva con Alcesti, in una squallida locanda su una via secondaria.
Alcesti la guardò senza capire, così Yurika continuò:
- Kysen, intendo. È così… strano… sembra felice!-
Alcesti rifletté qualche secondo, poi, arrossendo lievemente, rispose con un mezzo sorriso:
- È normale che sia felice, ti abbiamo trovata!-
- Ma lui non è mai felice, e quando dovrebbe esserlo è sarcastico. Non credo che il suo cervello lavori sulla frequenza degli altri esseri umani…- sospirò – Voi siete le ultime persone che mi sarei aspettata di veder arrivare. Come avete fatto a convincerlo ad allontanarsi dalla città per tutti questi giorni?-
- Lady Philippa è stata molto persuasiva…- rispose Alcesti.
- E tu come mai sei qui? Come hai fatto a sapere che cercavano proprio me?-
- Veramente è stato un caso. Tutto è stato un caso. Quando ci siamo incontrate a Preemtown viaggiavo con Christopher, ma in quel momento non eravamo insieme. Era successo un po’ di caos al monastero per alcuni furti e lui si trovava là-.
- Christopher?! QUEL Christopher?!- esclamò Yurika.
- Già… se lui ti avesse vista allora… beh, ad ogni modo, quando ad Alia hanno saputo che non eri mai arrivata a destinazione, non sapevano come fare a rintracciarti. Sempre il caso ha voluto che intercettassi una conversazione tra Chris e Vanessa, e sai, il tuo non è un nome comune…-
- Che fortuna!- commentò Yurika.
 
La mattina dopo riprese il viaggio verso casa. Yurika raccontò di come quella fascia metallica assorbisse i suoi poteri, le sue energie magiche. Quella tecnologia era sconosciuta ad Alia. Volle poi sapere di Alcesti, e rimase sorpresa e commossa di sapere che era la figlia maggiore di Sir Merthin. Fece molte domande su Christopher, che non vedeva da più di due anni, e infine raccontò del suo rapimento, avvenuto nel sonno, dei suoi rapitori e del cammino percorso con loro. Raccontò della lettera che era riuscita a lasciare in quella osteria, approfittando delle cattive condizioni di salute del mago.
Kysen ascoltava in silenzio. Era sulle sue, parlava poco. Alcesti si sentiva depressa per il suo atteggiamento: giocherellando con il rubino che portava al collo gli lanciava occhiate furtive, per non trovare altro che ghiaccio. Che cosa poteva aver cambiato l’arrivo di Yurika? C’era un’immagine che il Principe voleva conservare, e questo lo metteva a disagio? Oppure si trattava solo dell’ennesimo cambiamento di umore?
Yurika, seduta dietro di lei, cantava. Si unì al suo canto, sperando che avrebbe allontanato i cattivi pensieri…
Mangiarono, come sempre lungo la strada, per poi fermarsi a far riposare i cavalli sulla riva di un corso d’acqua. Yurika si addormentò all’ombra di una quercia, così Alcesti si sedette accanto a Kysen, che aveva la schiena appoggiata al tronco dello stesso albero. La campagna si estendeva intorno a loro. Vedendola seduta così vicino, il Principe la guardò con sospetto. Alcesti ricambiò lo sguardo e domandò:
- Cosa c’è che non va?-
Kysen abbassò lo sguardo sul ciondolo che aveva regalato alla ragazza e lo sfiorò con due dita. Poi le sorrise.
- Ti sta bene…-
Alcesti arrossì.
- Grazie, ma non cambiare discorso-.
- Non c’è niente che non va, Al. Forse c’era qualcosa che non andava prima… tu mi cambi…- chiuse gli occhi – lo vedi? Con te sono un altro. Non dipende da me, mi dispiace. Quando Yuri si sveglierà tornerò il Kysen di sempre-.
Alcesti abbassò il capo per nascondere le lacrime che tratteneva, poi domandò:
- Qual è il vero Kysen?-
- Non lo so, ragazzina, forse entrambi…-
La ragazza si alzò e andò a sedersi al sole accanto all’acqua. Sapeva di avere gli occhi di Kysen addosso.
Al risveglio di Yurika il viaggio riprese.
- Ehi, Comandante, quand’è che Alcesti entrerà nella squadra?- chiese la Libellula, sorridente.
Kysen la guardò sorpreso.
- Quando mi batterà con la magia-.
- Questo significa che con la spada l’hai già battuto?-
- Quasi… diciamo che è finita in pareggio…- rispose Alcesti. Poi aggiunse, pianissimo:
- Guarda com’è irritato adesso… ha messo il muso…-
Entrambe scoppiarono a ridere. Kysen le guardò di sottecchi e disse:
- Perché non riesco a scacciare la sensazione che stiate ridendo di me?-
 
Non trovarono intoppi e in tre giorni varcavano le bianche porte di Alia.
 
  
   
 
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