Erano le sette del mattino quando il fratello maggiore andò a svegliarli.
-Ragazzi dai che fate tardi a scuola. Disse lui in modo frettoloso.
-Buongiorno. Disse il ragazzo, con occhi socchiusi
-Sveglia Melissa e preparatevi.
-Ok...Melissa tesoro svegliati che dobbiamo andare a scuola.
-Ecco sto per alzarmi, no non c'è la faccio ho sonno, chiedi a tuo fratello se per oggi possiamo saltare. Disse mezza addormentata la ragazza.
-Ok mi alzo e glielo dico.
Andò in cucina, e vide suo fratello che stava preparando la colazione.
-Metti anche del caffè nel nostro latte.
-Siete ancora troppo piccoli per il caffè.
-Si ma ti ho chiesto due gocce nel latte non è così grave, possiamo saltare la scuola oggi? Disse Tiberio preoccupato.
-Perché? Disse curioso il fratello maggiore.
-Perché Melissa non si sente bene, e neanche io.
-Siete malati d'amore? Disse ridendo.
-No, ieri siamo andati al mare e dei ragazzini ci hanno spinti in acqua, era fredda e... eccoci qua.
-Va bene, solo per oggi e ve ne state in casa al caldo chiaro?
-Grazie.
Il fratello guardò Tiberio uscire dalla cucina, e si mise a ridere. Aveva capito che volevano stare da soli, e non credeva alla storia dei ragazzini che li spinsero in acqua, perché lui era lì a pescare con un suo amico e aveva visto tutto.
-Allora che ha detto? Disse con aria curiosa Melissa.
-Ha detto che va bene, ma... devi far finta di stare male.
-Cosa gli hai detto? Disse in modo arrogante.
-Niente, solo che non ci sentivamo bene.
-Stai diventando come me, bravo ragazzo. Disse commossa Melissa.
-Non sapevo che facevi queste cose è furbetta?
Si baciarono, e abbracciati sussurravano di amarsi, entrò il fratello in stanza.
-Ah bene vedo che state "malissimo". Disse ridendo.
-La stavo solo coccolando perché le fa male la testa. Disse improvvisando.
-Si è vero, e mi fa male un pò la gola. Replicò tossendo.
-Sarà, se succede qualcosa il mio numero è sul frigo, vado in ufficio.
Mentre facevano la colazione, Melissa guardava il cellulare, quando vide che la madre la stava chiamando.
-Scusa un attimo devo rispondere.
-Tranquilla fai con comodo.
Egli guardava fuori dalla finestra, vedeva i suoi amici che passavano a prenderlo, così si affacciò e disse:
-Ragazzi io non vengo oggi.
-Come mai? Disse l'amico.
-Vi spiego dopo, ora devo andare ciao.
Stava per mettere la tazza del latte nel lavandino quando Melissa entrò piangendo.
-Amore che è successo? Disse lui preoccupato.
-Devo ritornare a Firenze.
-Perché? Disse lui tutto allarmato
-Perché il posto di lavoro che toccava a loro, l'ha preso un ragazzo che ha fatto richiesta il mese scorso.
-Bèh ma anche tu sei qui da un mese. Disse tutto agitato.
-Lo so ma... ha fatto richiesta 24h prima di noi.
-E di noi che ne sarà? Mi lasci così?
-No, non ti lascerò mai, la nostra storia andrà avanti comunque.
-Si ma...se incontri un altro e ti dimentichi di me?
-Non accadrà, giuro che quest'estate ci rivedremo.
-E se non è così? Disse piangendo.
-E' così per forza.
-Non c'è un altro modo?
-No...
Melissa si gettò sul divano piangendo, lui pieno di rabbia non riusciva a vederla in quelle condizioni. Così le si avvicinò e le accarezzò il capo.
-Sai una cosa?
-No, cosa? Disse disperata la ragazza.
-Se vuoi puoi venire a vivere qui.
-I miei non me lo lasceranno fare, mi vogliono in ogni momento anche ora, ho provato a dirgli se potevo rimanere qui da voi, ma mi hanno detto che sarebbe bello e tutto, ma... non se la sentono di stare lontani da me.
-Capisco... quando parti?
-Domani all'alba. Ti chiamerò ogni ora di ogni giorno.
-Non è necessario, chiamami la sera quando a fine giornata con ho nessuno con cui parlare, e c'è la tua voce a farmi compagnia.
-Devo anche abbandonare il pattinaggio artistico, e... non farò le regionali.
-So che saresti stata tu a vincere, ne sono sicuro. Ti aiuto a impacchettare?
-Non ho voglia ora.... Oggi pomeriggio torneranno i nostri genitori e lì si vedrà tutto.
-Ok.
I ragazzi erano dispiaciuti e Melissa quasi non respirava più per le troppe lacrime. Lui che poteva fare? Non riusciva a calmarla, ma almeno c'era il pensiero che si sarebbero rivisti.
Quando tornò il fratello, mangiarono insieme ma nessuno osava parlare, c'era troppa tensione e Melissa non finì neanche di mangiare perché la brutta notizia le aveva chiuso lo stomaco.
Tornarono i genitori, insieme cercarono di trovare una via d'uscita, ma non si poteva fare nulla. Melissa eri lì nella sua camera che piangeva. I genitori dei due ragazzi non sapevano che erano fidanzati e vedendoli tristi iniziarono a preoccuparsi.
La madre andò da Tiberio dicendogli:
-Come mai questa faccia?
-Niente mà. Sono mortificato per il fatto che la mia ragazza vada via. Io la amo e non voglio lasciarla andare.
-Oh tesoro, non sapevo che Melissa era la tua ragazza. Disse la madre sorpresa.
-Non smette di piangere ho provato anche a tranquillizzarla ma... niente.
-Capisco, l'amore non è facile, potete sempre tenere la storia a distanza e... chissà forse un giorno quando avrete finito la scuola e avrete una carriera tornerete insieme, ma fino a quel momento non mollate, siate forti. Sappiamo che siete ragazzi forti e determinati che lottano per quello che vogliono e solo con la forza di volontà riuscirete a superare questi brutti momenti. Dai su fammi un sorriso.
-Mamma scusa ma... non ho voglia.
-Tranquillo.... capisco.
Nel frattempo i genitori di Melissa erano con lei nella sua cameretta.
-Tesoro come mai triste? Stiamo per ritornare a casa. Disse contento il padre.
-Si, rivedrai i tuoi amici, i tuoi insegnanti. Replicò la madre.
-Per voi sarà anche una bella notizia, ma per me è una tragedia.
I genitori fecero una faccia strana, quasi come per dire: cosa sta succedendo.
-Vedete... Tiberio è il mio ragazzo, sono così legata a lui che non voglio lasciarlo, voglio stare qui con lui. Ora che ritorneremo a Firenze potrò solo sentire la sua voce e lui la mia. Nessuno mi ha mai trattata così bene, a parte voi. Non è una semplice cotta ma è amore vero, quello che ti fa battere il cuore e che ti fa vivere, quell'amore che illumina le tue giornate e di cui non puoi farne a meno. Senza lui la mia vita è vuota.
-Tesoro ci dispiace tanto, non sapevamo che eravate così legati. Disse dispiaciuta la madre.
-Qualsiasi cosa succeda potete vedervi durante le vacanze e a delle volte anche nei fine settimana. Aggiunse il padre.
-Vi pare facile? Bèh non lo è.
Se ne andò sbattendo la porta e quando stava per chiudere la porta del suo appartamento, lo vide per le scale che la guardava.
-Ho detto ai miei che siamo fidanzati e che non voglio lasciarti andare. Disse in lacrime il ragazzo.
-Anche io, ma devo comunque partire.
-Domani sarai la prima cosa che vedrò, e la tua voce sarà l'ultima cosa che sentirò.
Melissa scoppiò in lacrime e si mise a sedere sulle scale.
-Che ne dici se stasera usciamo, andiamo al cinema. Propose il ragazzo.
-Per me va bene, mi passi a prendere alle sette?
-Certo amore mio.
-A stasera.
Rientrata nell'appartamento la ragazza disse ai suoi che usciva, e come potevano privarla? La lasciarono andare con il suo ragazzo e finirono di sistemare le valigie.
Il ragazzo alle sette andò a suonare il campanello.
-Ah, sei tu ti chiamo Melissa.
-Grazie. Disse con un sorriso il ragazzo.
Il padre continuò a guardarlo e disse:
-Oddio come soffre Melissa ti prego falla ridere e falle scordare la partenza.
-Ci proverò, sto cercando di fare la stessa cosa.
-Te la chiamo.
Prese il mazzo di rose che aveva appoggiato sulle scale e se le mise dietro la schiena.
-Tesoro eccomi, scusa per mio padre.
-No tranquilla, queste sono per te.
-Rose rosse? Oh... grazie ma non dovevi, mi basta solo stare con te.
-E' che voglio fare anche l'impossibile per renderti felice.
Era mezzanotte quando si ritirarono, dopo che egli aveva chiuso il portone disse:
-Che tu ci creda o no sto per scoppiare in lacrime. Disse malinconico il ragazzo.
-Anche io... domani ci sarai vero?
-E me lo chiedi anche? Certo che ci sarò.
Si diedero un bacio e la lasciò andare.
La mattina dopo Melissa venne svegliata dalla madre, si lavò, si vestì, fece colazione e scese le scale.
Il suo ragazzo era accanto all'auto che la aspettava con un regalo.
-E' già arrivato il momento? Disse il ragazzo.
-Si, non ho dormito e i cinque minuti di sonno che ho fatto, li ho usati per sognare me e te.
-La stessa cosa vale anche per me, tieni questo è per te. Disse porgendole il regalo.
-Grazie, cos'è?
-Non posso dirtelo, la sola cosa che posso dirti è che lo devi aprire quando sarai a casa, e appena l'avrai aperto chiamami.
Melissa scoppiò a piangere, lo abbracciò e gli diede un bacio.
-Spero che non sia l'ultimo. Replicò il ragazzo.
-No, non sarà l'ultimo.
Arrivarono i genitori e il padre mise in moto l'auto.
-Tesoro è ora, ciao Tiberio grazie per aver reso felice Melissa.
-Di niente signora.
Arrivarono anche i genitori del ragazzo per salutarla.
-Melissa, so che sarà difficile, ma tieni duro. Disse la madre.
-Fai buon viaggio. Aggiunse il padre.
Quando i genitori del ragazzo se ne andarono, e quando quelli della ragazza si misero in aut, Melissa disse:
-Sei il mio sole e io sono la tua luna, sei tu che illumini la mia vita e senza te la mia vita non ha senso.
-Continuerò ad illuminarti, fosse l'unica cosa che faccio.
-Addio. Disse Melissa.
-Addio amore mio. Disse il ragazzo.
Si baciarono, lei si avviò verso l'auto e lo salutò un secondo prima di chiudere la porta.
Egli guardava l'auto che andava sempre più lontana e Melissa lo guardava dallo specchietto.
Che quell'auto fosse tornata indietro? No, ma i loro cuori continueranno a battere.
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