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Autore: FannyHarris    19/02/2012    3 recensioni
Nel cuore di Vegeta non c’era spazio per sentimenti umani, di certo non per una terrestre; però nel vederla tremare e con gli occhi rossi e gonfi di pianto, percepì un lievissimo calore … sentiva impulsi che non aveva mai pensato che avrebbe potuto sentire. Lui, il principe, si sentiva più leggero moralmente e provava dispiacere. Non era possibile, anzi era inaccettabile.
Bulma rimase in piedi , continuando a tremare e digrignare i denti; nel vedere sul volto del principe un’espressione compassionevole e un po’ confusa, trasse un sospiro di sollievo.
Silenziosa avanzò e sorpassò il sayan. In quel momento entrambi sentirono qualcosa, ma l’orgoglio e la testardaggine regnava sovrana in entrambi i cuori. Repressero quel fievole barlume di luce e speranza che si era fatto largo nei loro cuori e continuarono per la loro strada.
Iniziamo con il rating arancione ... avviso che potrebbe aumentare.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

La luna piena illuminava fievolmente il paesaggio, scabro e desertico. Il sayan sentì una rinnovata energia scorrergli nelle vene, proprio grazie al debole e smorzato barlume del corpo celeste.

Se avesse avuto la coda si sarebbe trasformato nel temibile Oozaru e avrebbe distrutto tutto ciò che gli si fosse parato davanti, forse addirittura tutto il pianeta.

Ciò non era più possibile, doveva accontentarsi di quella lievissima sensibilità che gli era ancora rimasta.

“Dannazione, di questo passo diventerò un terrestre a tutti gli effetti!” Esclamò adirato e accigliato, portandosi le robuste e ruvide mani lungo la vita, lì dove un tempo era solita essere legata la coda; il simbolo dei sayan e della forza che li contraddistingueva.

Vegeta non doveva permettere che ciò accadesse: lui non era un sayan qualunque, bensì il principe dei sayan e, come tale, doveva farsi onore.

I suoi pensieri tornarono nuovamente a rivolgersi a Goku, o Kakaroth, come lui lo chiamava. “Quel sayan dall’infimo livello …” imprecò furioso e strinse con aggressività il pugno, tanto da sanguinare.

Chiuse gli occhi un attimo.

Il suo orgoglio era stato irrimediabilmente calpestato, sia dall’infimo Kakaroth che da Freezer, e per uno come lui era un boccone troppo amaro per essere mandato giù in breve tempo; o forse non ci sarebbe mai riuscito, per lo meno finché non fosse riuscito  a trasformarsi nella leggenda.

“Eppure non ci riesco, nonostante mi alleni molto duramente. Forse Kakaroth era il predestinato, e non io. Il re Vegeta si è sbagliato.” Disse in un debole sussurro. Non appena udito l’eco delle sue stesse parole non si riconobbe. Si arrabbiò al punto da non riuscire a vedere più ciò che aveva dinanzi, solo una era l’immagine di cui non si sarebbe mai sbarazzato, nemmeno se fosse diventato cieco; il supersayan. “Devo per forza essere io!” Lanciò un urlo che squarciò la buia e tetra notte. La scabra natura sotto i suoi piedi tremò, come se avesse preso vita, tremò di paura.

Il suo fu un urlo protratto per vari minuti; un urlo di rabbia, dolore e desiderio di vendetta. Non appena la rabbia iniziò a farsi più debole, spalancò gli occhi, neri e intensi, quasi nascondessero un infinito oblio, quello in cui era precipitato. “Ti aspetterò, aspetterò fino a che non tornerai in vita. E allora, te la vedrai con me, il principe dei sayan.”

 

 

Nel frattempo alla capsule corporation, Bulma aveva preso posto sulla poltrona del soggiorno e mentre sorseggiava del succo di mela guardava la televisione. Non che la guardasse prestandovi la giusta attenzione, anzi il suo pensiero andava altrove. A Goku.

Oh, Goku, ne abbiamo passate così tante insieme e saperti morto definitivamente è stato un duro colpo. Eri un così piccolo bambino,  così sbadato e così leale … Non sono passati neanche una decina di anni da allora. A Namecc sei stato così coraggioso e forte, mai l’avrei pensato. Ti sei sacrificato per il bene di tutto l’universo, non vedo l’ora di poterti finalmente riabbracciare. Pensò con gli occhi tristi e afflitti. La rasserenava molto che Yamcha fosse tornato in vita e che le sarebbe stato accanto, o almeno lo sperava.

Ma la cosa che maggiormente la rendeva felice era sapere che Goku sarebbe presto tornato fra di loro. Un sorriso si fece strada sul suo volto e la giovane trasse un sospiro di sollievo, finalmente c’era la pace. In quel momento qualcosa la fece trasalire, Vegeta. Era ancora una mina vagante, però non se ne curava più di tanto. Fino a quel momento era riuscita a gestire la situazione molto bene, entrambi erano testardi ad alti livelli e lei sapeva sempre come rimetterlo in riga.  Conosceva il punto debole dei sayan, ossia il cibo; inoltre sapeva che Vegeta aveva bisogno di lei per quanto concernesse la gravity room. Anche quello dunque era un problema in meno.

La giovane ed avvenente Bulma era felice, finalmente.

 

   
 
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