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Autore: Lella Duke    24/09/2006    2 recensioni
"Non una parola tra di loro, non un sorriso, non una lacrima; c'erano soltanto una sottesa gioia ed un'insperata consapevolezza di essere di nuovo insieme..." Questa storia è il seguito di "Rose".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bo Duke, Daisy Duke, Jesse Duke, Luke Duke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo terzo: Finalmente insieme

Capitolo terzo: Finalmente insieme

 

Bo giunse sgommando di fronte alla fattoria e parcheggiò il Generale Lee, come era solito fare, affianco alla jeep di Daisy. Per tutto il tragitto il giovane aveva tentato di parlare con Luke, ma per tutta risposta aveva ricevuto in cambio solo un silenzio impenetrabile. Quando Luke si chiudeva a riccio in quel modo non c’era niente da fare; era sempre stato il più introverso e taciturno tra i due e gli anni passati in Vietnam avevano accentuato queste sue caratteristiche. Nonostante Bo fosse l’unica persona con la quale Luke sporadicamente si confidasse, se il giovane decideva di non parlare non c’era verso di fargli cambiare idea.

Spento il motore del Generale Lee i due cugini Duke scesero dalla macchina e si diressero l’uno verso il granaio e l’altro verso la stalla. Erano stati fuori tutta la mattinata e non si erano potuti dedicare ai lavori della fattoria, pertanto prima di sera avrebbero dovuto portare a termine le quotidiane mansioni; nel frattempo Daisy era intenta a stendere il bucato, mentre Jesse stava scaricando dal suo pick-up bianco le sementi che aveva acquistato in città e le stava sistemando con cura. Furono tutti e quattro sorpresi quando pochi minuti più tardi videro in lontananza il carro attrezzi di Cooter avvicinarsi a gran velocità. Bo si mosse verso Daisy la quale, con la cesta della biancheria tra le mani, stava anch'ella guardando in direzione dell’amico meccanico; ben presto furono affiancati anche da Jesse e da Luke. Con sommo stupore di tutti, Cooter non fu l’unica persona a scendere dal veicolo: Rose saltò giù dal carro attrezzi e con pochi passi si ritrovò rapidamente di fronte a Luke.

“Penso che tu mi debba delle spiegazioni tesoro!” La ragazza esordì con tono piuttosto alterato, aveva le mani poggiate sui fianchi ed il suo volto tradiva completamente il suo nervosismo.

“Né più né meno quelle che dovrai darmi tu… tesoro!” Luke le si era parato davanti incrociando le braccia ed assumendo immediatamente lo stesso atteggiamento fiero ed ironico della sua interlocutrice.

“Ho vissuto gli ultimi cinque anni della mia vita piangendo per te ogni dannatissimo giorno, poi di punto in bianco mi fermo in questa cittadina dimenticata da Dio e ti rivedo sbucare dal cofano di una macchina, mi dici cosa dovrei pensare?”

“Neanche io mi sono divertito molto negli ultimi anni, ero convinto di averti persa in quell’esplosione ed invece ti rivedo qui e per giunta felicemente accompagnata!”

“TI CREDEVO MORTO LUKE! Non puoi farmene una colpa se mi sono rifatta una vita!”

“E chi ti sta dicendo niente? Se tu sei felice di portarti appresso quel manichino che sembra uscito da un armadio pieno di naftalina, io sono felice quanto te!”

“NON TI PERMETTERE MAI PIU’ DI PARLARE DI ADAM IN QUELLA MANIERA!” Rose visibilmente alterata si avvicinò ancora di più a Luke e con un gesto rapido del braccio tentò di schiaffeggiarlo; Luke però le afferrò il polso stringendolo saldamente con la propria mano. I loro corpi si erano attaccati l’uno all’altra; Rose riusciva a sentire il respiro di Luke sul proprio volto, l’odore del suo dopobarba le aveva invaso le narici ed i suoi occhi erano irrimediabilmente persi nei due zaffiri che aveva di fronte, la cui intensità non era stata intaccata dal trascorrere degli anni. Luke allentò la presa con la quale aveva bloccato il colpo che la ragazza aveva tentato di infliggergli. I suoi capelli erano cresciuti notevolmente dall’ultima volta che l’aveva vista; sapevano di buono, sapevano di pulito. La sua bocca leggermente dischiusa sembrava stesse reclamando una promessa spezzata improvvisamente cinque anni prima.

Non potendo più resistere all’urgenza di quello sguardo, Luke afferrò con il braccio libero la schiena di Rose all’altezza della vita e si chinò su di lei chiudendo gli occhi ed assaporando finalmente quelle labbra frementi che attendevano soltanto di essere catturate. Mille emozioni accompagnarono quel gesto… mille pensieri affollarono istantaneamente le menti dei due giovani, ma una sola certezza si fece largo prepotentemente nei rispettivi cuori: c’era ancora amore nell’aria, era innegabile.

“Mmh… Luke ragazzo mio, detesto interromperti in un momento come questo, ma prima che mi venga un infarto… mi vorresti spiegare cosa sta succedendo qui? SBAGLIO O QUELLA RAGAZZA E’ SPOSATA?” Il vecchio Jesse era un conservatore incallito ed aveva cresciuto i suoi nipoti a pane e Bibbia; sotto quel cappello rosso che aveva sempre in testa c’erano elencati chiaramente uno ad uno, tutti e dieci i comandamenti. La sua reazione all’incontro dei due giovani quindi non si fece aspettare più di tanto. Luke e Rose, a malincuore, si staccarono l’uno dall’altra ed osservarono l’ignaro pubblico di quattro persone che li stava fissando a bocca aperta.

“Zio Jesse, Bo, Daisy, Cooter… vi presento Rose…” Disse quindi Luke avvicinandosi di qualche passo al gruppetto.

Nei successivi minuti i due giovani tentarono al meglio di riassumere in breve la loro storia: da come si erano conosciuti a come si erano persi di vista. Si erano seduti entrambi sui gradini che davano accesso al portico della fattoria ed avevano mantenuto costantemente le mani saldate le une alle altre.

“Perché non ci hai mai raccontato niente di Rose?” Chiese Daisy al termine del racconto.

“Ormai mi ero rassegnato ad averla persa per sempre… era una storia passata, non c’era motivo di ritirarla fuori.” Fu la risposta sincera di Luke.

“Neanche io ho mai parlato di te con nessuno, neppure mio marito sa niente di te.” Intervenne quindi Rose.

“A proposito di tuo marito, che cosa gli hai raccontato per essere libera di venire fin qui?” Domandò poi Bo ricordandosi improvvisamente dell’uomo giunto ad Hazzard insieme alla ragazza.

“Era molto stanco e si è messo a dormire, gli ho detto semplicemente che uscivo a far due passi.”

“Tesoro, forse faresti meglio a tornare indietro prima che si insospettisca troppo e che inizi a cercarti!” Disse ancora Daisy regalando a Rose uno sguardo carico di comprensione.

“Tra poco, ma non ancora… ho bisogno di rimanere ancora un po’ insieme a Luke… hai voglia di fare due passi?” Chiese infine Rose rivolta al giovane.

“Certo… andiamo!” Fu la semplice risposta di Luke.

 

Non avevano una meta precisa, né si stavano preoccupando di dove sarebbero arrivati; fosse dipeso da loro avrebbero potuto camminare per ore e non avrebbero sentito la benché minima stanchezza. Avevano disceso la collinetta adiacente la fattoria e stavano percorrendo un fitto sentiero alberato che li avrebbe condotti ad un piccolo ruscello. Luke scrutava il volto di Rose come a volerne coglierne ogni singola espressione, ogni minimo mutamento; tra l’incredulità crescente e la gioia immensa che gonfiavano il suo cuore oltre ogni misura, vi era anche tanta voglia di sapere: sapere cosa ne era stato della sua vita dopo la loro separazione, cosa aveva fatto lei subito dopo l’esplosione che li aveva allontanati l’uno dall’altra; voleva sapere di Adam, se Rose lo amava, ma soprattutto su lui amava lei, voleva sapere se insieme erano felici. Ed invece non disse niente, continuò a camminare, a guardarla ed a sorriderle ogni volta che incrociava i suoi occhi.

Giunti davanti al ruscello furono costretti a fermarsi; si voltarono quindi ritrovandosi di nuovo l’uno di fronte all’altra. Rose allora in un impeto di passione afferrò anche l’altra mano di Luke e lo tirò con forza a sé. I loro corpi iniziarono a muoversi e a vibrare contemporaneamente al solo sentire tanta vicinanza. Luke cinse il volto di Rose con entrambe le mani ed abbassò il capo andando ad afferrare le sue labbra con le proprie. A quel contatto Rose dischiuse la bocca domandando tacitamente il permesso per rendere quel bacio più profondo e la risposta di Luke arrivò immediata. Le sue mani lasciarono il volto di Rose e si spostarono sulle sue spalle prima, sui suoi fianchi poi e si fermarono infine sulla sua schiena.

“Non possiamo farlo Rose, tu ormai sei una donna sposata!” Disse Luke interrompendo il bacio e costringendo la giovane a guardarlo.

“Lo so, ma ho bisogno di te… ho bisogno di sentire ancora una volta la tua pelle sulla mia…”

“E’ sbagliato…” Sussurrò ancora Luke iniziando però a rivolgere tutte le sue attenzioni al collo di Rose.

“Sarà pure sbagliato, ma il tuo corpo non la pensa così…” Concluse infine la giovane lasciandosi scivolare in terra e portandosi dietro il suo amante.

I loro corpi si muovevano seguendo lo stesso ritmo; Luke sapeva come usare le sue mani e ciò che più gli stava a cuore era soddisfare il desiderio della ragazza che giaceva sotto di lui e che si dimenava come un animale in trappola ad ogni suo tocco.

Fu un’unione appassionata e fortemente voluta da entrambi… fu piacere allo stato puro… fu amore…

 

 

Continua…

 

   
 
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