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Autore: vampirellasperduta    19/02/2012    8 recensioni
Salve a tutti! questa è una fan fiction rigorosamente DELENA e parte dopo che Klaus viene sconfitto durante il rituale (modificato da me).
Stefan e Elena si sono lasciati molti mesi prima e sono molto amici ma Elena inizia a guardare Damon con occhi diversi e capisce di amarlo da sempre. I fratelli Salvatore non saranno gli unici vampiri che si vedranno nella fan fiction poichè arriverà una vecchia cara nostra conoscenza!
DAL TESTO:
Si il mio cuore mi dava la conferma. Lo amavo. Forse lo sempre amato e nascondevo i sentimenti ma erano sempre li. Nel profondo del mio cuore.
DAL CAPITOLO 24
POV DAMON
Avevo un disperato bisogno di un bicchiere di Bourbon dopo quel tumulto di emozioni. Emozioni così forti da avermi mozzato il fiato. Emozioni che mi avevano riempito l’anima di gioie indescrivibili, uniche e folgoranti allo stesso tempo.
Fissai quel vetro sottile che mi divideva dalla nursery dell’ospedale.
Appoggiai le dita affusolate su quella superficie liscia e fredda.
La mia attenzione era tutta su un esserino piccolo e fragile in mezzo ad altri.
Mio figlio.
L’esserino che dormiva innocentemente con le labbra già carnose leggermente socchiuse e un espressione rilassata in viso.
Pochi capelli.
Corvini. Come i miei.
Pelle leggermente olivastra. Come quella di sua madre.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L’invidia è una brutta bestia. Questo si sa no?
Katherine mi guardava invidiosa? Era possibile?
In quegl’occhi marroni cioccolato, esattamente come i miei, percepivo invidia, sorpresa e un’incredibile barlume di rabbia.
“non è possibile!” sputò velenosa verso Damon, il quale era rigido e incredibilmente sulla difensiva. Certo, ci stava proteggendo da quella pazza. Sentii pungermi gli occhi ma cercai di trattenere quelle lacrime che non dovevo versare per lei. Certe persone non meritano neanche le mie preziose lacrime. Katherine mi aveva già abbastanza rovinato la vita e non dovevo permettere di mettersi in mezzo anche quella volta;
“è possibile invece, è questo il lato umano che posso far fiorire dai vampiri Katherine” risposi in un sussurro, la mia voce debole e distorta dalla paura.
La vampira contrasse le mascelle e  ci fissò negl’occhi, come se dovesse sostenersi mentalmente a quella sorpresa.
“avrai un figlio..” sussurro con voce strozzata. Mi resi conto che quella affermazione non era diretta a me, ma a Damon.
Damon, l’uomo che amava.
Strinsi forte la mano del vampiro davanti a me, per esser sicura che non fosse un sogno, perché in quel momento tutto mi pareva finzione. Katherine vulnerabile in quel modo? Katherine distrutta poiché l’uomo che amava aspettava un figlio da un’altra donna?
No! Non poteva essere realtà.
Damon mi ricambiò la stretta e si avvicinò con la schiena ancor di pù al mio petto.
Il mio piccolo angioletto si fece sentire con un colpetto abbastanza deciso. Mi accarezzai il ventre con la mano libera.
Piccolo mio tranquillo, sto bene scricciolo, pensai a quello che gli stavo facendo passare. Le lacrime erano forti, volevano sgorgare dagl’occhi.
“Katherine la tua presenza non è ben accetta in questa casa, in altre parole sparisci” disse velenoso il mio vampiro.
Eccola la rabbia che sfociava dal viso della vampira. Gli occhi che minacciavano morte pura.
“tu non hai il diritto di dirmi cosa fare Damon” disse lucida alzando un sopracciglio. Si mise a camminare su e giù per il salotto come un felino in piena caccia. L’angoscia e la paura percorrevano ogni limbo del mio corpo. Un altro colpo, questa volta più forte. Respirai profondamente.
Dio, aiutami.
“Elena,” disse sputando il mio nome “ non ti lascerò in pace, mai! Ti renderò la vita un inferno e pregherai di morire mocciosa! Tu, piccola puttanella, non avrai un figlio dal mio Damon! mai! Dovessi morire assieme a te.” 
Quelle parole, una lama affilata dentro in mio cuore, mi fece paralizzare gli arti, le palpebre erano pesanti, il cuore che galoppava dalla paura, il mio piccolo bambino che scalciava forte, fortissimo; ma ormai ero sotto shock e perciò non sentivo niente.
Damon, sentite quelle parole, scattò verso quella pazza e la spinse contro il muro. Corpo contro corpo, viso ad un centimetro dall’altro, i due vampiri ringhiavano pieni di rabbia. Sembravano due felini in piena rissa.
Lo shock mi teneva lì, immobile e gelida davanti a quella scena. Un colpo decisamente più forte degl’altri mi mozzò il fiato. Mi tenni il gonfiore del mio ventre con entrambe le mani.
No, no!
“no!” strillai dal dolore. La stanza iniziava a girarmi intorno e le ginocchia stavano diventando sempre più deboli.
Cercai di respirare regolarmente ma era difficile concentrarsi su qualcosa, il dolore era troppo forte.
Qualcosa di caldo e viscido mi scivolò tra le gambe. Abbassai lo sguardo in direzione dei miei pantaloncini e rimasi paralizzata più di quanto lo ero già; c’era del sangue che colava giù nell’interno cosce e scendeva veloce e fluido fino alle ginocchia.
Gemetti dalla paura.
Sangue.
Stavo perdendo sangue. Non era un buon segno, accidenti.
Il mio bambino!

Nooo!

E tutto accadde velocemente. Mi accasciai su me stessa in un batter d’occhio.
“Elena!” urlò il mio vampiro. Oh Damon.
“cosa sta succ..Elena!” una voce famigliare strillò dal panico.
Alaric.
Va via, ti prego, salvati zio.
Sentii due braccia forti che mi presero con sé e, dopo qualche secondo, mi ritrovai stesa sul divano.
“deve andare da un dottore cazzo!” urlò Alaric.
Qualcuno stava premendo qualcosa di duro vicino alla mia bocca, e sentii del liquido bagnarmi le labbra. Damon mi stava facendo bere il suo sangue. Concentrati Elena, bevi. Pensai.
Dischiusi le labbra e succhiai quel liquido dolciastro dal polso del mio vampiro. Il vortice divenne sempre meno esteso e ripresi possesso del mio corpo.
“oddio Elena” sussurrò Damon con voce strozzata. “rimani con me, ti prego”.
Aprii gli occhi lentamente e incrociai due pozze d’acqua così famigliari, la mia casa. Erano velati e le sopracciglia erano corrugate dall’ansia.
“Damon” singhiozzai.
“adesso ti porto dal dottore, piccola, resisti” disse prendendomi in braccio.
“sto bene.” Tentai di dire.
“non fare la principessa guerriera Elena!” mi ammonì Damon. Guardai Alaric al mio fianco e le sue mani apoggiate sulle mie.
“andrà tutto bene Elena” mi rassicurò.
 
Il mio bambino riprese a calciare dolcemente, se si poteva definire così.
Era vivo, era dentro di me.
Adesso potevo abbandonarmi al petto del mio uomo.
 
Presi un respiro profondo guardando il viso incantevole di Damon. Ero sdraiata sul lettino dello studio del ginecologo aspettando che il dottore entrasse per visitarmi.
Avevo appena rivelato al mio vampiro che sentivo ancora il mio piccolino dentro di me calciare. Damon si rilassò all’istante e mi baciò le mani, più volte.
“non posso perdervi piccola” mi disse baciandomi le labbra.
“oh Damon siamo qui, con te amore” risposi a quella dolcezza infinita.
“Katherine è..” ma non riuscii a continuare. Damon si irrigidì.
“è scappata quando mi sono accorto che perdevi sangue…ma ti giuro Elena..” i suoi occhi erano minacciosi “ appena la trovo, l’ammazzo.”
Cercai di ribattere ma la porta si aprì e il dottore entrò con la mia cartella in mano. Damon si avvicinò e l’ammaliò imponendogli di stare calmo e di verificare le mie condizioni di salute.
“buongiorno signorina Girlbert, mi ha detto Damon che l’emorragia è terminata, come si sente?”  mi chiese mentre trafficava con la macchina delle ecografie.
“adesso sto meglio dottore, e sento ancora il mio bambino muoversi quindi penso che sta bene… giusto?” chiesi in ansia.
Il dottore mi sorrise e preparò il gel per l’ecografia. “adesso controlliamo signorina, e a quanto vedo la pancia è cresciuta parecchio.. adesso verifichiamo il tutto, non si preoccupi”.
Mi alzai la canottiera e il dottore spalmò  il gel sul basso ventre.
Il cuore iniziò a battermi all’impazzata.
“eccolo qui il nostro birichino” disse il dottore, sorridendo. “sta bene,signorina, è sano e forte e cresce velocemente infatti da quello che vedo dai risultati è come se fossi entrata nel quarto mese di gestazione Elena”
esclamai dalla gioia e voltai il viso verso quello di Damon, che nel frattempo sciolse i muscoli delle spalle ormai rigide da ore. Ci sorridemmo pieni di gioia, amore e felicità.
“l’emorragia è stata causata dallo stress, signorina. Le devo consigliare di rimanere a riposo assoluto nei prossimi mesi” mi disse serio. Annuì.
“ehm, volete sapere il sesso?” ci domandò il dottore.
“si certo dottore” rispose sorridendo il mio vampiro.
“è un bel maschietto, sano e forte e da quello che mi avete detto prima, mi sa che è molto protettivo nei confronti della madre” ci rivelò.
Il mio bambino era un maschio.
“il mio campione” sussurrò Damon.
Piansi dalla gioia.
“spero che sarà uguale a te Damon” singhiozzai felice come una pasqua.
“guardate, ha il dito in bocca il vostro piccolo” e ci spostò il monitor nella nostra direzione.



 
Wow, era cosi innocente, dolce. E io ero la persona più felice di questo mondo e nessuno poteva dividermi da Damon e da nostro figlio. Nemmeno Katherine.
 
Alaric ci stava aspettando fuori agitato e quando io e Damon uscimmo dallo studio del dottore con il sorriso sulle labbra, si rilassò e ci abbracciò intensamente.
“allora tu e il bambino state bene vero?”mi domandò ancora legata a lui dall’abbraccio.
“si si stiamo benissimo Alaric, ehm mi stai strozzando” e gemetti.
Allontanandosi da me si scusò sorridendo. Diede una pacca sulla spalla al suo migliore amico.
“Alaric ci sarà altro testosterone in casa..” disse beffardo Damon.
mio zio spalancò gli occhi sorpreso; intuii che aveva compreso il senso della frase.
“congratulazione amico mio” e abbracciò fraternamente il vampiro, poi posò le sue attenzioni su di me, coccolandomi come se fossi sua figlia. Era una sensazione meravigliosa. Dopo aver perso i  miei quattro genitori Alaric e mia zia Jenna erano le persone più vicine alla parola genitori nella mia vita.
“speriamo che non prenda il tuo caratteraccio Damon” sghignazzò Alaric.
Il vampiro lo fulminò con lo sguardo.
“andiamo a casa ragazzi, ho un disperato bisogno di bourbon” disse prendendomi per mano e sorridendo beatamente; Alaric alzò gli occhi al cielo e ci seguì verso l’uscita.
 
Damon spense la Camaro davanti la pensione e dopo un secondo me lo trovai davanti a me con la portiera aperta che mi tendeva la mano per aiutarmi a uscire dall’auto.
Mi aggrappai a lui con le poche forze che mi erano rimaste, ero distrutta sia mentalmente che fisicamente ma la gioia per la scoperta del sesso del mio angioletto sovrastava tutto.
Quando mi ritrovai a pochi centimetri da quel viso splendido non riuscii a non trattenermi e quindi lo baciai dolcemente.
“ti amo Damon” gli sussurrai.
Mi accarezzò il viso sfiorandomi come se fossi un fiore raro e delicato e dopo mi baciò ancora.
La pensione era vuota, segno che Stefan e Caroline non erano ancora ritornati a casa. Damon mi ordinò di andare in camera a riposare e Alaric decise di fermarsi un altro po’ con noi per poi ritornare dalla sua Jenna.
Salii le scale assieme a Damon che non mi toglieva gli occhi a dosso. Gli sorrisi e strinsi la presa delle nostre mani intrecciate.
“ho bisogno di una doccia amore” dissi aprendo la porta della nostra camera.
“che ne dici di farti un bel bagno rilassante?” mi chiese ma pareva più un ordine.
Annuii avvicinandomi a lui e alzandomi sulle punte dei piedi gli diedi un bacio sulle labbra. Intrecciai le dita ai suoi capelli corvini mentre lui mi attirava a sé possessivamente.
“ho avuto tanta paura di perdere te e lo scricciolo, piccola mia” mi rivelò ancora tormentato dalla giornata pensante che avevamo passato.
“stiamo bene amore” gli dissi appoggiando le mani sulle sue braccia possenti.
Mi baciò il capo e mi condusse nell’enorme bagno, esattamente verso la Jacuzzi situata in mezzo ad esso.
Aprii il rubinetto e la vasca iniziò a riempirsi di acqua calda. Mi iniziai a togliere la canottiera per poi terminare con l’intimo. Nell’interno cosce ero tutta appiccicosa a causa del sangue che avevo perso. Mi accarezzai il ventre mentre Damon fissava ogni centimetro del mio corpo, desiderandomi.
Sorrisi, poiché anche io lo desideravo tanto. Mi avvicinai con fare sensuale ma Damon mi fermò stringendomi le spalle con le mani.
“non provocarmi Elena, perché in questo momento e nel tuo stato, non ti toccherò” disse con voce roca, tormentato dal desiderio e dalla consapevolezza che non voleva farmi male, non dopo che avevo perso del sangue proprio lì.
Mi prese in braccio e, con nessun sforzo, mi posizionò nella vasca. L’acqua calda mi rilassò all’istante.
Damon si inginocchiò accanto alla vasca mentre io iniziavo a insaponarmi con il bagnoschiuma alla vaniglia.
“siete la mia esistenza Elena” disse incatenando i suoi occhi color ghiaccio ai miei.
Mi accarezzai il ventre che non era coperto dall’acqua.


 
“promettimi che proteggerai nostro figlio anche se questo potrebbe implicare non salvare me Damon” dovevo esser sicura che le mie uniche ragioni di vita sarebbero state insieme, anche senza di me.
Damon mi  guardò furioso “non osare dirmi che potrei perderti,Elena, perché non lo sopporterei”
Lo guardai commossa, le sue parole erano piene di tormento e un’incredibile sincerità.
“Damon prima o poi dovremmo parlare del concetto di eternità” dissi abbassando lo sguardo e una lacrima colpita dall’amore di Damon scese sul mio viso.
Il vampiro aggrottò le sopracciglia.
Ci stavo pensando da giorni ormai, e io mi sentivo pronta. Appena sarebbe nato il mio fagottino sarei diventata come l’uomo che amavo, ovvero il vampiro che amavo.
“voglio che mi trasformi in vampiro Damon quando il bambino nascerà” dissi decisa.
Il vampiro dischiuse le labbra. Evidentemente era rimasto senza parole, e immaginavo la sua reazione poiché tutti sapevano che ero sempre stata restia al fatto di trasformarmi.
Ma ora avevo un buon motivo per vivere eternamente.
Sarei stata per sempre con Damon e il mio bambino.
 
 
 
 
 
 

 


ciao ragazze!
ecco un altro capitolo! che ne pensate? Katherine invidiosa ve l'immaginate?? 
aspetto con ansia i vostri commenti, e spero che siano tanti.
ringrazio con il cuore tutte le persone che seguono la mia ff :)
a presto,
Jessy


  
  
  
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