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Autore: Vanny2003    19/02/2012    2 recensioni
Voldemort ha vinto la guerra subendo decisamente troppe perdite.Draco Malfoy è un uomo logorato dai suoi ideali e tradito dalle persone a lui vicino che finalmente riesce nel dolore delle sue ferite a provare la pietà di cui si prendeva gioco.Per obbedienza verso un atroce programma di ripopolazione scopre il vero senso delle cosa .Attenzione !Personaggi molto OOC!
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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- Draco... -

Draco rabbrividì.
La voce del suo signore riusciva a essere velenosa anche nella sfumatura più dolce, anche se risuonava solo nella sua mente come un ricordo difficile da rammentare,anche se faceva di tutto per ignorarla.

- Draco, mio fedele servo...Mi servi ancora... -


Si mise a sedere controvoglia, il sonno ormai era esaurito.
Il marchio nero aveva smesso di bruciare come lava incandescente sul suo  braccio alla fine della guerra ,ormai Voldemort non aveva più bisogno di ricorrere a sotterfugi per attirare a sè i suo adepti, il mondo magico gli apparteneva senza eccezione alcuna.
La sua chiamata era strisciante,subdola e inderogabile.Penetrava nella mente di colui del quale desiderava la presenza accanto a sè e come un motivetto insistente cresceva di tono assieme al sibilo incessante che sottolineava l' attesa che l' Oscuro mal tollerava.
Malfoy non poteva ritardare ancora per molto ad assecondare quel richiamo se teneva  alla funzionalità del suo udito.Con un sonoro crack si materializzò l dove la sua presenza era richiesta.

La sala doveva suscitare in chiunque vi avesse accesso l' esatta percezione di cosa volesse dire trovarsi difronte a colui che era onnipotente.
Potere, potere a dismisura, e terrore, altro concetto che con il potere si trovava ben correlato.
Forse a questo si riferivano i teschi dei maghi che avevano osato opporsi disposti in nicchie ben congegnate per provocare prima la curiosità necessaria per catturare lo sguardo dei malcapitati di turno, e poi terrore una volta coscienti della macabra composizione.
Draco Malfoy osservava e pensava che quel trucco poteva far presa una volta,forse due,  e solo su spiriti deboli e impressionabili, i suoi personali orrori erano di gran lunga più terrificanti.
Lo sguardo del suo Signore lo seguiva attentamente nel suo avvicinarsi a lui, famelico.
Sapeva che stava leggendo i suoi pensieri, lo faceva sempre, come sapeva che solo quello che leggeva di lui era in grado di fargli increspare quella oscena parodia di labbra da rettile nella pallida imitazione di un sorriso.
" Lo so cosa vedi,mostro." ma si curò di schermare la sua considerazione il più possibile.
- Benvenuto -
Un' altra dimostrazione del suo smisurato potere,aveva smesso di utilizare la voce,preferiva contaminare le menti con la sua presenza strisciante.
- Mio Signore - fece Draco inchinandosi a pochi passi da lui.
"Troppo poco poca la distanza, non riuscirei a sottrarmi in tempo a un suo incatesimo."
Non seppe perchè gli venne in mente, come non sapeva del resto perchè era stato chiamato con così malcelata solerzia, era ancora nel periodo di lutto dopotutto.
Voldemort  lesse dentro di lui e rise, una risata priva di allegria,solarità e gioia. Una risata che risucchiava tutto questo e donava in cambio il vuoto.
Il giovane corrugò lievemente la fronte sperando che oltre ai suoi pensieri perdonasse anche quest' ultimo umanissimo atto di insubordinazione.
- Giovane Draco, hai passato troppo tempo a guardarti le spalle per perdere certe abitudini. -
Un brivido freddo gli corse lungo la schiena.
- Ma questo è servito per tenerti in vita,lo approvo. - sibilò.
La sua occhiata si fece penetrante nelle iridi adamantine.
- Ma solo perchè il motivo della tua convocazione è lieve. - concluse lapidario lasciando intendere che per quel giorno la sua inesistente pazienza era esaurita.
- Giovane Draco, le nostre perdite sono state numerose. -
- Ne sono consapevole mio Signore .-
Voldemort lo guardò come se volesse liquefarlo.
- Come io sono consapevole delle Tue. - precisò come se fosse offeso per essere stato sottovalutato nelle sue determinazioni.
Draco si dette mentalmente dell' idiota ripromettendosi di tenere a freno la lingua.
Voldemort sorrise nel suo modo rettilesco,riprendendo con soave calma, dando per non dette le precedenti parole.
- I purosangue sono estinti Draco.- fece una breve pausa e l' aria attorno a loro sembrò divenire sempre più gelida.
- Ho bisogno del tuo sangue ai miei servigi,non intendo tollerare che la lunga amicizia che ci lega termini qui. -
Il giovane mago si sentì serrare la gola da una presa invisibile.
- Così ho deciso,che sarai contento del mio dono, qualunque esso sia. -
- Mi state dicendo... -
- Io ho già preso una decisione, cosa che hai fatto anche tu, visto che la tua vita mi appartiene. -
L' Oscuro Signore godette nell' osservare il controllo che il suo servo esercitava sui suoi sentimenti e su se stesso,sapeva che nel giovane Malfoy l'orgoglio brillava come un sole,e non era tipo da accettare le imposizioni di nessuno.Era per questo su speciale fuoco interiore che l' aveva scelto, sapeva che era nela sua natura uscire vincitore da ogni scontro a qualsiasi prezzo e in qualsiasi modo.Sapeva che lui sarebbe riuscito a sopravivere comunque,ed era la caratteristica che più apprezzava.
- Mia moglie e mio figlio sono morti da poco. - accennò mesto anticipando le sue intenzioni.
- Come se a te veramente importasse. - rispose rapido a quella debole resistenza.
Draco boccheggiò,colpito allo stomaco da quella considerazione .
- Mio Sgnore, se come dite non ci sono più purosangue non capisco come... -
Voldemort fece un gesto di insofferenza difronte a quell' ottusità e con un abile movivemnto gli si piazzò difronte ,afferandogli il mento in una presa solida per fargli capire che gli avrebbe facilmente frantumato le ossa se solo avesse osato sottrarvisi.
- Mio giovane, giovane Draco, pensi così male di me da ritenermi uno stupido sprovveduto mentre io invece impiego forze e tempo per procurarti una moglie adeguata ?- la pressione sul suo mento si intensificò sensibilmente divertendosi a testare quanto dolore fossse in grado di sopportare senza ribellarsi.
I suoi occhi si restrinsero a due fessure cariche d'odio e di desiderio di uccidere.
- Osi rifiutare quello che è costato ai miei uomini così fatica e ricerca?-
- Mai mio Signore, anzi ve ne sono infinitamente grato! - si affrettò ad aggiungere cogliendo appieno la pericolosità del momento.
Le dita gelide lo mollarono di colpo, permettendogli di mettere fra loro un pò di distanza.
- Da due settimane la stiamo persuadendo che il suo nuovo futuro accanto a te è quanto di più gratificante la vita le potesse mai offrire,ma a quanto pare abbiamo opinioni divergenti.L' educazione che ha ricevuto temo  le abbia impartito una dose spropositata di testardaggine, ma non temere, una volta che le verrà applicata la nuova procedura per garantire al suo padrone il suo totale asservimento non potrà fare a meno che rassegnarsi. - spiegò con tranquillità.
- Ti vedo confuso mio giovane servo,ma domani ogni cosa ti sarà più chiara,è una promessa. Ora va,non ho più tempo da dedicarti. -
Nel cuore di Draco le tenebre si infittirono ulteriormente.

  
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