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Autore: Kai04    19/02/2012    3 recensioni
"Accendo la radio, se non sbaglio dentro deve esserci ancora il mio CD dei Linkin Park...e infatti, ecco che parte la prima traccia. The end.
Muovo la testa a ritmo di musica, svoltando in una salita alta e stretta. Mio nonno abita in una zona piuttosto isolata, il che mi fa innervosire parecchio, e non solo a me.
In questo periodo non sta molto bene con la salute, lo scorso mese ha avuto un infarto. Nel caso in cui si sentisse di nuovo male, chi lo porterebbe in ospedale?
Non faccio in tempo a formulare un altro pensiero, che la mia attenzione viene catturata da una figura china, per terra, sul marciapiede"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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dasdas Due giorni dopo.

Scendo di casa che sono le due e mezza. Anche se sono in anticipo voglio allontanarmi da quella casa almeno per un paio di ore.
Ho voglia di stare bene, per il resto del pomeriggio.
Stamattina mi ha chiamato Alfred. Mi ha invitato a bere qualcosa con lui.
Ho accettato senza pensarci due volte. Ho bisogno di grosse distrazioni. E con Alfred sono sicuro che ci saranno.
Spero.
Visto che sono sceso in anticipo, decido di farmi la via lunga, quindi svolto in una strada, stretta e che procede in salita.
Guardo dritto davanti a me. Penso a Tom, ai tratti del suo viso. Mi manca.
Una fitta di dolore al petto. No, non devo pensarci.
Mentre lancio un occhiata fuori dal finestrino, semi aperto, accendo la radio. Il CD dei Linkin Park l'ho sostituito con uno dei  Coldplay.
Poco dopo parte "Fix you".Canzone meravigliosa, come tutte le altre, del resto.
Svolto verso destra, sotto il finale della canzone. Mi ritrovo a guidare circondato da immensi alberi, molti dei quali ricoperti di fiori bianchi.
Perchè Tom se ne è andato?
Vaffanculo, sono due giorni che me lo chiedo. Due giorni da quando Tom se ne è andato. Due giorni passati fra mille perchè, fra mille domande
senza una fottuta risposta.
Parte un altra canzone, The Scientist, anche molto bella.
In tutto questo si sono fatte già le tre, e noto che in ogni caso arriverò in anticipo. Ma sempre meglio che starsene in quella casa che sa fin troppo di
Tom.
Prima di dirigermi via diretta al bar, voglio fare una piccola sosta. Ho bisogno di una sigaretta.In questi due giorni ho iniziato a fumare davvero tanto. Anche mia madre
me lo ha fatto notare.
Fermo la macchina davanti ad una ringhiera, che si affaccia sulla città.
Scendo e mi porto una sigaretta sulle labbra, appoggiandomi sulla ringhiera e  osservando le moto sfrecciare per le vie.
E, inevitabilmente, penso a Tom. Dannato me e il mio sentimento del cazzo.
In questi giorni lo sto pensando così tanto, che mi sta venendo voglia di prendermi la testa fra le mani e scuoterla, un po come si fa con quelle palline che se le scuoti la neve cade sulla città che vi è
contenuta all'interno.
Solo che al posto della neve ci sono questi dannati pensieri; e allora, mi prenderei la testa e la scuoterei davvero, facendoli rimbalzare qua e la. Magari così qualcuno si
disintegra, magari stesso il suo nome,  ed io starei meglio.
O ancora, vorrei  aprire la mia testa, prendere il cervello e farci una pulizia completa.Si insomma vorrei ripulirlo da Tom.
Ma a che servirebbe tutto questo?
Potrei eliminarlo dalla testa quante volte voglio, ma è nel cuore che lui  ha deciso di abitare.E non so se questo sia un bene o un male.
"Ma che cazzo di pensieri sono?Vaffaculo!"
Sto pensando a delle cose del cazzo, cose idioti e prive di senso. Vorrei pensare ad altro, ma non ce la faccio.
Spengo la sigaretta, frastornato da tutti questi pensieri. Mi sento un idiota.Ma un idiota idiota.
Rientro in macchina, e in pochi minuti mi ritrovo sulla strada, sotto un altra canzone dei Coldplay.
"Senti Tom, fallo per me, prendi i bagagli e vattene da sto cuore che infondo t'ho conosciuto davvero poco per poter stare così male. Io da solo manco a calci in culo riuscirei a mandarti via"
Aumento la velocità, ma quando mi rendo conto di essermi innervosito rallento di nuovo. La sigaretta non ha funzionato, anzi ha avuto un effetto opposto a quello desiderato.
Che palle.

Strano, ma quando arrivo al bar Alfred è già lì. E cosa vedono i miei occhi?
Sorseggia un caffè.
Davvero strano per un tipo come lui. Sarebbe capace di stare attaccato all'alcool anche in pieno pomeriggio.
Appena mi vede mi fa un cenno di saluto con la mano, facendomi cenno di sedermi vicino a lui.  Io, dopo essermi andato ad ordinare un caffè, lo faccio.
-Cos'è quello?- chiedo, sarcastico, facendo un cenno verso la tazzina di caffè.
Alfred mi fissa offeso, - Che c'è? Non posso bere nemmeno un caffè?-
-Non dico questo, ma pensavo di trovarti attaccato ad un bicchierino di, che so, rom-
Alfred non riesce a trattenere un ghigno divertito. - Avevo i soldi giusto per un caffè. Mi sono accontentato-
Scuoto la testa, e non riesco a dire altro. In realtà non è ho voglia. Mi è passata la voglia di fare un bel pò di cose, da quando...
Oh, al diavolo!
-Per stasera ho in mente di organizzare una bella festicciola- dice ad un tratto Alfred, posando la tazzina ora vuota sul tavolo.
Poi, a voce più bassa, aggiunge.
-Canne e alcool. Ti va?-
Rimango in silenzio. Droga e alcool, in pratica, eh?
Vaffanculo di nuovo. Penso che non ci sia niente di meglio per  farmi dimenticare, almeno per un paio di ore, Tom.
-Si puo fare. Dove?- sorrido.
-Da me, verso le dieci- sorride a sua volta Alfred - Posso avere l'onore di invitare anche la tua ex puttanella? Ricordo che l'ultima volta che si fece una canna fu uno sballo-
Ah, già. Mi ricordo. Come farei a dimenticare  una serata del genere, del resto?
Io e Helena avevamo accettato l'invito di Alfred per una delle sue solite feste. Quando arrivammo alla villa di Alfred,  ci rendemmo conto che non conoscevamo
quasi nessuno, perciò gran parte della festa la passammo da soli.
Poi Alfred non aveva iniziato a far girare le canne. Io me ne ero già fatta qualcuna in procedenza,  ma Helena no.
Se ne fumò addirittura due , nonostante avessi cercato di impedirglielo.  
Fatta come stava, aveva iniziato a sclerare di brutto, iniziando a cantare a squarciagola, e, peggio ancora, a spogliarsi.
Non finì lì, ma preferisco non spingermi oltre.
-Fa quello che ti pare. Non è più problema mio- rispondo in tono strafottente, scrollando le spalle. Nel frattempo è arrivato il mio caffè.
In effetti non me ne frega proprio più un cazzo di Helena. Ora è l'ultimo dei miei problemi.
-Beh, del resto e' solo una puttanella che non ti meritava- afferma Alfred, per poi cambiare discorso. - E senti.. quel tuo amichetto? Quel tipo silenzioso. Perchè non porti anche lui?
E bam. Arriva il ricordo che fa male e  colpisce il cuore.
-Non verrà. Non è il tipo che frequenta feste del genere-mento, nervoso. Di certo non posso dirgli la verità.
Alfred non è soddisfatto, e insiste, inarcando un sopracciglio - Sono sicuro che per te farebbe un eccezione. E dai, che ti costa portarlo?-
-Ho detto che non verrà!- sbotto, arrabbiandomi.
Ma perchè, porco cane, deve insistere così? Se ho detto che non verrà , non verrà! Merda! Dovete smetterla di parlare di lui!
Rimane sorpreso dalla mia reazione, e il suo sguardo ora non nasconde la preoccupazione.
-Rayan, che diavolo è successo?-
E io come uno stupido gli racconto tutto.

La partita è ferma 3 a 2 per gli avversari da circa dieci minuti.Ormai manca poco al fischio finale, e stiamo cercando in tutti i modi
di concluderla almeno con un pareggio. Infatti stiamo pressando molto, ma niente da fare, il pallone non vuole entrare.
Eppure....potremmo farcela! La squadra avversaria è distrutta, stanca, e noi dobbiamo cogliere questa occasione al volo.
Ma niente, il portiere sembra in gran forma.Non per niente, poco fa, ha fatto una parata eccezionale.
Merda. Sebbene sia una partita che non vale tiene, odio perdere. E' una cosa che ultimamente proprio non sopporto.
Carl, un compagno di squadra,  in quella frazione di secondo mi passa la palla. Sento che è la mia occasione, sono a poca distanza dalla porta.
Prima che l'avversario possa soffiarmela, la faccio mia, carico il piede e tiro con il fiato sospeso.
Ma niente. E' un tiro troppo centrale, infatti il portiere la para senza problemi.
E in quello stesso momento, l'arbitro fischia.
Abbiamo perso; mentre ci allontaniamo dal campo, il mister ci fa i complimenti, perchè, anche se abbiamo perso, abbiamo giocato molto bene.
Il che è vero. Ma se solo avessi segnato..
-Accidenti Rayan-mi rimprovera Alvin, un tipo alto e robusto, che è anche il capitano della squadra - Hai avuto un occasione d'oro! Ma che fine ha fatto
il bomber di tre settimane fa?-
Odio ammetterlo, ma ha ragione.
Dopo tanto tempo, sono riprese le partite con il piccolo club a cui sono iscritto. Prima di questa pausa, ero davvero un mostro, e segnavo molto.
Oggi, invece, non me ne è andata bene una.
-Non  iniziare a rompere le palle,okay?-gli ribatto duramente, entrando negli spogliatori.
-Mamma mia, stai peggiorando anche nel carattere,eh?-
-Vuoi litigare, per caso?-
-..Lasciamo stare- replica seccato,e ciò detto la nostra conversazione finis ce lì.
Mi porto un asciugamano intorno alle spalle, mentre bevo dalla bottiglia.Noto, con la coda dell'occhio, che alcuni dei miei compagni, mentre si asciugano il sudore, parlano fra loro e ogni tanto
mi lanciano delle occhiate strane.
Il che non fa altro che irritarmi. Già sto nervoso per cazzi miei, ora ci si mettono solo loro di mezzo.
Comunque mi costringo a restare calmo e a far finta di nulla, il che è abbastanza difficile.
Dopo essermi rivestito, esco dagli spogliatoi.
Ripenso a poche ore fa, a quando mi sono sfogato come un idiota con Alfred.
Ora è a conoscenza del fatto che sono perdutamente innamorato di una persona del mio stesso sesso.
Perchè sono stato così debole? Perchè non sono riuscito a tenermi tutto dentro?
Fanculo.
-Rayan, aspetta un attimo-
La voce del mister mi fa fermare e voltare nella sua direzione.
-Si?- rispondo, poco entusiasta.E ora che vuole?Scommetto che vuole farmi la predica sul fatto oggi ho giocato una merda.
-E' tutto...okay?- mi chiede, titubante.
Oh cazzo.Non crederà mica che ho dei problemi a casa, il che mi porta a trascurare il calcio? Ma che palle.Perchè non si fa gli affari suoi?
-Certo mister, perchè?-
-No ecco, è che oggi.. in campo sei....stato davvero incredibile. In senso negativo-
-Si lo so, ma mi farò perdonare.Da domani mi allenerò di più e con maggiore impegno-
Lui annuisce, ma sembra volermi dire qualcos'altro.
-Se hai bisogno di parlare e...-
-Mister, vi ho detto che sto bene. Non si preoccupi.E' solo che in questi giorni non mi sono allenato a dovere-
Allora annuisce di nuovo, non convinto, ma almeno ho fatto in modo che non aggiunga altro.
Lo saluto e lo sorpasso, uscendo finalmente da quell'edificio.
Ci mancava solo questa.Cioè che anche il mister si preoccupasse per me, come se non bastassero i miei genitori e Alfred. Che poi, di che cazzo si preoccupano, dico io?
E' successo solo che il ragazzo di cui sono innamorato mi ha abbandonato all'improvviso, senza nemmeno una merda di spiegazione. Solo questo. Nient'altro.
Sto bene. Si, sto bene.
Per chissà quale motivo ho lasciato a casa la macchina, e ora sono costretto ad aspettare l'autobus, che non si fa attendere molto.
Ci salgo, e noto con amarezza che non c'è nessun posto libero. Allora mi appoggio contro il vetro, infilandomi le cuffiette del lettore musicale nelle orecchie.
Subito mi parte una canzone deprimente.
Ben presto inizio a guardarmi in giro, ad  osservare la gente.Fantastico sulle loro vite. Chi sposato, chi no, chi ha figli, chi è innamorato, chi sta realizzando un proprio sogno.
immagino il mestiere di quelle persone e mi perdo in  altri  insignificanti dettagli. Ma c'è una cosa che non riesco a capire.
Non riesco a capire perchè vedo qualcosa di positivo in ognuna tutte quelle vite, tranne che nella mia.

Finalmente sera.
Sono deciso ad accattonare il pensiero Tom almeno per tutta la nottata. Così come voglio mettermi da parte il nervosismo e lo stress di questi due giorni.
Quando arrivo, la festa è già nel pieno.
La musica in pieno volume, persone ,di cui a stento ricordo i nomi, che ballano. Le luci colorate creano un effetto proprio da discoteca.
Mentre avanzo alla ricerca di Alfred, intravedo Helena ridere con delle amiche.  Porta i capelli sciolti e, come sua abitudine, è truccata
pesantemente.
In un altra situazione, potrei pensare che è davvero carina. Ma non dopo quello che mi ha fatto.
Proprio mentre la fisso, lei alza lo sguardo. I nostri occhi si incrociano per un fugace attimo.
Mi affretto ad allontanarmi. Non ho voglia di parlarle.
Ma dove cazzo è  Alfred? Voglio una fottuta canna, il solo motivo per cui sono venuto a questa maledetta festa.
Mentre tutto intorno a me la festa si scatena, vado ad appoggiarmi contro un muro.

Ma è inutile far finta di niente.
E' inutile che mi comporti come se  andasse tutto bene, quando non è così.
La verità è che sono tormentato. Voglio sapere dove cazzo è Tom, con chi.
E soprattuto perchè mi ha abbandonato in quel modo.
Ma credo che l'unica cosa che mi resta da fare sia aspettare che torni per avere le risposte che merito.





   
 
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