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Autore: golightly    20/02/2012    0 recensioni
La ragazza entrò in un pub, il Paiolo Magico, e proprio mentre pensava a quanto quel nome fosse bizzarro accadde: lo sguardo penetrante di Elena aveva incontrato per la prima volta gli occhi azzurri e ridenti di Gideon.
Il primo non aveva notato gli occhi simili a carboni ardenti della giovane ed era passato oltre come molti altri avevano fatto prima di lui, al contrario quegli occhi di ghiaccio si erano impressi nella mente di lei, che sin dal primo istante aveva capito che da quel momento non avrebbe più potuto fare a meno di quello sguardo.
Questa storia racconta di come due persone apparentemente diverse scoprirono di essere due facce della stessa medaglia e di come una semplice babbana insegnò al mondo della magia che, al di là delle differenze, sia i maghi che i babbani sono esseri umani afflitti delle stesse paure, divorati dagli stessi desideri e animati dal medesimo ingegno.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fabian Prewett, Gideon Prewett, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Destinazione Londra.

Elena non sapeva per quale motivo aveva scelto Londra la mattina in cui aveva speso quasi tutti i suoi risparmi per acquistare il biglietto che le avrebbe finalmente permesso di fuggire lontano, aveva seguito il suo cuore, come se per qualche misteriosa ragione il suo inconscio le stesse dicendo che quello era il posto in cui doveva stare.
 Il volo era stato estenuante, la ragazza non aveva mai provato così tante emozioni allo stesso tempo: si sentiva felice come non mai,entusiasta, eccitata all’idea di incominciare una nuova avventura  (la sua prima avventura) e contemporaneamente il dolore che aveva causato agli amici e ai suoi genitori la feriva quasi a livello fisico; e così mentre l’aeromobile attraversava la Manica lei continuava a chiedersi se fosse possibile essere estremamente felici ed estremamente tristi nel medesimo istante «evidentemente si a giudicare dal mio stato d’animo» aveva detto tra sé e sé.
Ma una volta a Gatwick non ebbe più il tempo di pensare a nulla, era appena arrivata e già praticamente al verde inutile dire  che, se non avesse trovato al più presto un lavoro, la sua avventura sarebbe finita nel peggiore dei modi. Proprio mentre tremava all’idea di morire per gli stenti un particolare attirò improvvisamente l’attenzione della giovane; un’enorme immagine raffigurante una fenice che sovrastava un cartello scarlatto sul quale era incisa una scritta a caratteri d’oro:
 

Phoenix Hostel
6 Daventry Street London, UK. (very close to Regent’s Park)
10 pounds a night.

 
«È semplicemente perfetto» esclamò Elena. Quella Fenice era un segno del destino, la prova che la fame ed il freddo non l’avrebbero uccisa (almeno per quella notte) e che avrebbe potuto dimenticare i problemi per godersi il primo giorno della sua nuova vita.
Uscita  dall’aeroporto aveva preso un treno che l’aveva portata alla Victoria Station e da lì aveva raggiunto a piedi la sua nuova sistemazione. La giovane si sentiva a suo agio tra le arterie intasate della city più di quanto non lo fosse mai stata nelle strade semideserte della sua provincia, aveva attraversato il parco al tramonto mentre le luci della città si accendevano, inspirando a pieni polmoni l’aria invernale, aveva raggiunto la sua meta e dopo aver pagato il pernottamento era uscita nuovamente attirata dal richiamo di quella  giungla urbana.
Aveva vagato senza una destinazione precisa, semplicemente cercando imprimere nella sua mente ogni dettaglio sempre più avida di vedere all’incedere di ogni secondo e sfrecciando da una strada all’altra come la pallina di un flipper. Nonostante Elena fosse curiosa di natura, infatti, la sua anonima provincia non era mai stata capace di stimolare le sue capacità. La giovane aveva passato buona parte della sua vita con la testa immersa nei libri o in sogni ad occhi aperti che parlavano di luoghi esotici e forse,proprio per questo, si sentiva come se non avesse mai aperto gli occhi sul mondo in passato; per la prima volta la realtà reggeva il confronto con la sua fervida immaginazione e tutto ciò era meraviglioso.
 
Verso le nove l’eccitazione aveva lasciato il posto ad una fame atroce, per questo motivo la ragazza entrò in un pub, il Paiolo Magico, e proprio mentre pensava a quanto quel nome fosse bizzarro accadde: lo sguardo penetrante di Elena aveva incontrato per la prima volta gli occhi azzurri e ridenti di Gideon.
Il primo non aveva notato gli occhi simili a carboni ardenti della giovane ed era passato oltre come molti altri avevano fatto prima di lui, al contrario quegli occhi di ghiaccio si erano impressi nella mente di lei, che sin dal primo istante aveva capito che da quel momento non avrebbe più potuto fare a meno di quello sguardo.
 
la ragazza non si era ancora ripresa dal fuoco che quegli occhi avevano risvegliato in lei quando si accorse, inevitabilmente,che il nome non era l’unica cosa bizzarra al Paiolo Magico.
L’aspetto del pub sarebbe stato piuttosto ordinario a dire il vero, se non fosse stato per la clientela variegata composta prevalentemente da uomini avvolti in pesanti mantelli e da donne fasciate da abiti sgargianti che sembravano usciti da una raccolta dei fratelli Grimm. Il Paiolo sarebbe stato simile a qualsiasi altro locale per artisti eccentrici nella zona di porto bello,effettivamente, se non fosse stato per le pietanze che volavano da una parte all’altra della locanda e se non fosse stato per le persone che continuavano ad uscire dalle fiamme smeraldine del camino. Tutto ciò non aveva assolutamente nessun senso eppure i clienti del Paiolo sembravano perfettamente abituati a quel clima, sopraffatta da tutto ciò che le era accaduto nei pochi minuti (o svariati secoli) che aveva trascorso in quel luogo Elena aveva urlato improvvisamente e a pieni polmoni senza quasi essersene resa conto:
« CHE POSTO È MAI QUESTO?  PERCHÉ I PIATTI VOLANO? E COME ACCIDENTI FATE AD APPARIRE DAL CAMINO?»
In meno di dieci secondi tutti gli occhi erano puntati su di lei; per la prima volta nella sua vita la ragazza era al centro dell’attenzione, giusto in tempo per capire che la cosa non le piaceva affatto.

Note dell'autrice: anche il primo capitolo era pronto e così ho deciso di pubblicarlo :) la storia vera e propia non è ancora iniziata perché preferisco introdurre almeno i personaggi principali prima di iniziare lo svolgimento vero e proprio, non ho ancora capito se la cosa funziona, ma visto che scrivo di getto immagino che lo scoprirò solo vivendo.. vabbè forse è meglio se la smetto di svarionare adesso...
Alla prossima. Golightly :)

  
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