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Autore: Silent_Warrior    20/02/2012    1 recensioni
Questa storia ha partecipato al 'Scegli una Pozione Contest' classificandosi 5°.
Dominique e James, Weasley e Potter.
No, semplicemente Lei e Lui.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dominique Weasley, James Sirius Potter | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Una Candela e un Segreto



Un ragazzo e una ragazza camminavano a braccetto per i corridoi del settimo piano. La festa li aveva resi un po’ brilli. Lei aveva biondissimi capelli lisci, lunghi fino a tre quarti della schiena. Ondeggiavano sinuosi ad ogni suo passo, in parte ancora raccolti nell’elaborata acconciatura. Si stringeva al braccio del compagno non badando al fatto che avrebbe stropicciato il costoso vestitino verde che le fasciava stretto le curve.
La ragazza sorrideva a suo agio felice per quel contatto rassicurante. Ma forse anche i due bicchieri di Whisky Incendiario facevano la loro parte.

<< Dominique? E’ tutto a posto? >>

Lei si beò del caldo suono della voce del ragazzo. Solo quando l’eco di quelle parole sfumò nella sua mente si degnò di rispondere.

<< Certo, che domande! Li riesco a reggere due bicchierini! Sono o non sono una Slytherin? >>

Sentì il ragazzo ridacchiare per la sua esclamazione. Dom gli lanciò un’occhiata di fuoco e il suo accompagnatore ebbe l’accortezza di smettere. Dominique si drizzò sulla schiena, si sistemò la fluente chioma con un gesto sicuro della mano e riacquistò la sua tipica camminata armoniosa che metteva in risalto la sua eleganza.
Non per nulla era la più desiderata fra le serpi.
Non ebbe, però, la forza di interrompere il contatto con il ragazzo.
Dominique era alta, più della media, ma nonostante calzasse tacchi vertiginosi non superava l’amico che la guardava dall’altro del suo metro e ottanta. Dom gli lanciò uno sguardo di sbieco e toccò a lui attaccare discorso.

<< Non credevo che i festini Serpeverde fossero così movimentati. Battono persino i raduni Corvonero! >>

Dominique ghignò soddisfatta. Che rarità sentire un grifone che si complimenta con le serpi.

<< Sono solo poco conosciute, invitiamo soltanto la gente giusta >> rispose con un gesto di mano a liquidare il dubbio. L’orgoglio di Casa la spinse ad esaltare ancor più la serata.  << Poi si sa che le serpi sono i re e le regine del divertimento notturno >>

<< Anche troppo… >>

Fu solo un mugugno, ma colpì la ragazza come un pugno. Senza un’apparente ragione il buonumore le fu guastato. Sbuffò irritata: che le importava, poi, dei commentini sarcastici di un Grifondoro?
Titubante fece scivolare il braccio del ragazzo fuori dalla sua stretta. Le costava fatica, fin troppa per i suoi gusti.
Molti affermavano che Dominique fosse una persona vanitosa e superficiale, i ragazzi dei quali rifiutava brusca gli inviti ad Hogsmade si convincevano del fatto che fosse snob e facesse la preziosa. Sì, era scorbutica, maliziosa e vendicativa, a volte subdola e codarda, ma non solo per queste caratteristiche quel vecchio cappello rattoppato l’aveva smistata in Serpeverde.
Era ambiziosa e determinata, fiera e combattiva. Sapeva intimidire i rivali, ma era anche una buona amica per i pochi che riuscivano a guardare oltre le apparenze. Non si vantava della sua bellezza, ma sapeva valorizzarla. Era un’ottima Slytherin. Forse anche la sua innata capacità di sigillare le emozioni negative in un piccolo anfratto del suo cuore faceva la sua parte.
Proprio come in questo caso.
Si voltò verso l’amico e sorrise forzata.

<< Allora, che ti va di fare, cuginetto James? >>

James ebbe un sussulto, la Weasley dal sangue Veela lo scrutò preoccupata con le sopracciglia alzate. Potter si riprese subito e ghignò malandrino. Da quanto in qua i grifoni sapevano ghignare?
Dominique non poté evitare di pensare a quanto quell’espressione fosse attraente, un sorriso che aveva di sicuro steso le frotte di pretendenti che gli ronzavano perennemente intorno, un sorriso che, però, mostrava a tutte.

<< Io avrei un’idea >>

James agguantò la cugina e la trascinò davanti ad un muro. Capite le sue intenzioni, Dominique, sorridente, passò avanti e indietro tre volte, facendo scivolare la mano sui rustici mattoni.
Un’imponente porta decorata con fregi concentrici comparì davanti ai due ragazzi che la aprirono impazienti.
Dom si precipitò all’interno: chissà a cosa aveva pensato James! Magari ad una spiaggia dei Caraibi, ad una palestra di scherma magica, ad un eccitante parco giochi americano…
Le varie possibilità le passarono veloci nella mente, ma quello che vide andò oltre ad ogni sua più rosea fantasia. Si trovava in una lussuosa camera da letto illuminata da centinaia di candele rosse. Un magnifico baldacchino troneggiava al centro della stanza. Dominique si ritrovò ad accarezzare le tendine vellutate color blu notte. Le lenzuola azzurrine erano ornate con un pregiato pizzo alle estremità. La Weasley continuò a guardarsi intorno. Un enorme cassettone occupava l’angolo destro, una porta intarsiata da cui s’intravedeva una vasca da bagno abbelliva la parete sinistra, le fiammelle galleggiavano magicamente in aria completando l’atmosfera tranquilla e romantica.
Era una perfetta stanza d’amore.
Dominique arrossì violentemente. Che Godric ci faceva in una stanza d’amore?!
Senza neanche formulare un pensiero sensato si voltò verso il Grifondoro. Lo vide boccheggiare stupito quanto, se non più, lei.
Ripreso il suo freddo autocontrollo e sigillato il suo imbarazzo, Dominique strillò sorpresa:

<< Per i bigodini usati di Tosca! A cosa pensavi, scusa? >>

Dopo un momento di esitazione James scoppiò a ridere, piegandosi su se stesso e appoggiando la schiena contro il muro. La bionda sorrise dolce nel sentire quella risata calda e profonda.
Che stava facendo?! Scosse la testa irritata.

<< E adesso che c’è di tanto divertente?>>

Dominique lo fissò torva, mentre lui cercava di parlare.

<< Ah ah… Dovevi sentirti! Ah ah… Eri troppo buffa! Per i bigodini usati di Tosca! Ah ah… >>

James con le lacrime agli occhi la scimmiottò malamente. Dom si ritenne offesa e gli voltò le spalle inviperita.
Come facesse quel ragazzo a farla arrabbiare con così poco non l’avrebbe mai capito. Era il solo che riuscisse a farle perdere l’autocontrollo. La fredda ed elegante regina delle serpi si trasformava in una bambina viziata ed irascibile in sua presenza.

<< No, dai non prendertela. Stavo scherzando >>

Con scarsi risultati James tentò di alzarsi cadendo però a faccia a terra. Dominique si voltò appena in tempo per vederlo sbattere violentemente il naso contro il pavimento.
Ghignò soddisfatta: il karma aveva avuto la sua rivincita. Il cugino si rialzò dolorante massaggiandosi il naso.
La ragazza non riuscì a trattenere le risa. Neanche più si ricordava di trovarsi in una camera da letto. La tensione e l’imbarazzo erano stati spazzati via, sostituiti da risate divertite e occhiate complici.
Dominique si accucciò davanti al cugino, gli prese il mento fra due dita e lo studiò con occhio critico.
Purtroppo non riuscì a mantenere la concentrazione a lungo. La mascella di James era rigida, neanche un minimo accenno di barba le solleticava i polpastrelli. Le venne voglia di accarezzare quei muscoli tesi, di solleticarli, di baciarli…
Dominique si allontanò di scatto, scioccata dai suoi stessi pensieri. Senza riuscire a guardarlo negli occhi estrasse la bacchetta e con un gesto sicuro aggiustò magicamente il naso del cugino.
James la guardò ammirato e lei per un attimo gongolò soddisfatta e compiaciuta.

<< Incredibile, Dom, sei incredibile! Proprio come tua sorella >>

Il sorriso le morì sulle labbra. Dominique diventò improvvisamente seria. Si allontanò meccanicamente dal ragazzo con un’espressione di marmo.
Perché anche lui doveva pensare sempre a sua sorella?
Beh, è logico, tutti amano Victorie, la figlia perfetta e studiosa, la moglie modello e paziente di Teddy…
Non avrebbe mai permesso di essere considerata inferiore, no. Ce la metteva davvero tutta, ma i suoi Eccellente non bastavano mai per eguagliare quelli della sorella, la sua bellezza troppo ostentata per equiparare quella ingenua della maggiore, la sua popolarità troppo esagerata per superare quella pura di Victorie.
Dom si morse il labbro inferiore per il nervosismo, strinse il pugno fino a conficcarsi le unghie perfettamente curate nel palmo per l’irritazione.
Di certo l’aspetto peggiore di sua sorella era il fatto che proprio non riuscisse ad odiarla. Vic era sempre spontanea e sincera, nonostante la mettesse in ombra continuamente, non se ne rendeva conto e con i suoi goffi tentativi di aiutare la minore non faceva che peggiorare la situazione. Spesso Dominique desiderava che l’onesta e dolce Victorie si trasformasse in un’oca perfettina e con manie di protagonismo, sarebbe stato tutto più semplice, avrebbe finalmente trovato una valente ragione per disprezzarla…
Grandi braccia la cinsero da dietro. Dominique sobbalzò rendendosi solo ora conto delle gocce salate che premevano prepotenti ai lati degli occhi. No, lei non frignava come una novellina, non l’avrebbe mai fatto!
Afferrò con mani tremanti quell’ancora di salvezza e affondò il viso in quel caldo abbraccio, cercando la forza per riprendersi.
Dom sentì la sua schiena combaciare perfettamente con il petto di lui, il respiro lento e costante del ragazzo che regolava il suo.
Chissà perché fu proprio quel dolce calore fra due corpi, la loro compatibilità, i loro legami a far scendere le prime lacrime sul volto della ragazza.
James la strinse a sé ancor di più e Dominique vide impotente crollare tutti i muri di fredda insensibilità che si era costruita.
Pianse sul petto del cugino, pianse davanti all’unico che era mai riuscito a far cadere le sue barriere.
Dom piangeva come una bambina, era la prima volta che si permetteva di sfogare le sue ansie e i suoi problemi sotto forma di lacrime.
Era tutta colpa di quel dannato grifone!
La ragazza tirò un pugno all’ampio petto che la sosteneva. Stupido Gryffindor! Come si permetteva di farla sentire così a suo agio, come osava farla stare così bene?
Strinse fra le dita la maglietta ormai fradicia di James.

<< Shh, su su, sta’ tranquilla… Guarda un po’ >>

Dominique alzò piano il viso mentre il ragazzo avvicinò magicamente una delle tante candele che illuminavano la stanza, spegnendo tutte le altre. Dom fissò stupita la fiammella che tremolava, rischiarando a malapena un quinto della stanza.

<< Tu sei come questa candela che brilla intensamente. E’ normale che vicino ad altre la sua luce, seppur accecante, risulti più fioca. Basta soltanto spegnerle tutte per poterla ammirare singolarmente ed ecco che si mostra in tutto il suo splendore >>

Dominique guardò la candela ammaliata, tirando sù con il naso. Perché, si chiese, proprio lui aveva capito al volo i suoi disagi?

<< E da quando il Grande James è così saggio? >>

Risero insieme ancora abbracciati l’uno all’altra. La Weasley sfregò la guancia sul collo del ragazzo, allontanandosi poi per poter vedere il viso di James. Gli rivolse uno sguardo dolce, ma lui continuò a sogghignare.

<< Senti chi parla, il panda di Hogwarts! >>

Il ragazzo fece comparire uno specchio e Dominique si guardò titubante.
Oh Salazar! Come accidenti era conciata! Sgomenta si accorse che il trucco le era colato a lato degli occhi lasciando un alone nero. Rificcò rapida il volto nell’abbraccio mai sciolto, impedendo al cugino di guardarla mentre con una mano cercava affannata la bacchetta.

<< Cerchi questa? >>

James le sventolò davanti al naso l’oggetto delle sue goffe ricerche, Dom si rialzò di scatto tendendo imperiosa la mano, abituata ad obbedienza indiscussa.

<< Rendimi la mia bacchetta! >>

E che bacchetta: pioppo e crine di unicorno!
Il ragazzo sorrise sornione. Allontanò di un poco l’unica candela rossa rimasta accesa mettendosi anche lui in piedi, sovrastando in altezza la cugina. Dom spostò nervosa il peso da un piede all’altro cercando di nascondere il viso imbrattato dietro un lungo ciuffo biondo.

<< E io cosa ci guadagno? >>

La ragazza fissò il cugino esterrefatta: voleva ricattarla!
Oh no, di certo non glielo avrebbe permesso. Le venne di colpo un’illuminazione, come un fulmine a ciel sereno, e ghignò Slytherin.
Si sa, ci sono idee buone, idee cattive e idee che coinvolgono attillati vestitini di strass.
Dominique rivolse al ragazzo un’occhiata languida, accarezzandosi lenta con un dito il profilo della siluette. Vide James irrigidirsi e contrarre la mascella.
Diamo inizio al piano A. Dom sorrise dolce e gli si avvicinò con passi strascinati, ancheggiando sensuale.
I loro visi erano ormai a pochissimi centimetri l’uno dall’altro. Dominique ammirò finché poté quei fantastici occhi color miele che ardevano. Non riuscì ad immaginare di cosa.
James si passò la lingua sulle labbra secche, inumidendole e le venne seriamente voglia di aiutarlo. La Serpeverde passò le braccia dietro la schiena di lui, giocherellando con i corti capelli pece sulla nuca. Fece aderire i loro petti in un abraccio tenero. Dom aspirò a pieni polmoni l’odore caldo e denso del ragazzo, si sentiva così bene fra le sue braccia… Socchiuse le palpebre estasiata.

SBAGLIATO

Un’unica parola le rimbombò nella mente rimettendo in moto il cervello e facendola irrigidire sgomenta. Mordendosi il labbro inferiore Dom continuò nel suo intento principale. James aveva allentato la presa sulla sua bacchetta. Perfetto! Ghignò soddisfatta. Dominique fece scorrere una mano lungo il braccio di lui, mentre con l’altra percorreva il profilo della sua mascella.
Avvicinò la bocca ad un suo orecchio e sussurrò maliziosa:

<< Tu cosa ci guadagni? Mmh, fammi pensare… PROPRIO NULLA!>>

Afferrò sicura la sua bacchetta e pestò violentemente il piede del ragazzo, facendolo gemere per il dolore.
Oh sì, James, i tacchi 10 fanno abbastanza male! Mai stuzzicare una ragazza se indossa scarpe come quelle.
Con un colpo elegante Dominique si risistemò il trucco colato, il ghigno ancora stampato sul volto. Avvicinò a sé l’unica candela accesa sedendosi stanca su un lato del letto a baldacchino.
Fissava la fiammella ripensando alle sensazioni travolgenti di pochi attimi prima. Dom non aveva mai accarezzato nessuno in quel modo, ma le era sembrato normale, giusto…

<< Credi di potermi lasciare così? >>

Un ringhio sordo la ridestò dai suoi pensieri. Senza che neanche se ne rendesse conto, labbra umide si impossessarono della sua bocca.

SBAGLIATO!

Dominique tentò di ritirarsi da qual bacio caldo e desideroso, ma James non le permise di allontanarsi. La Weasley sentì le mani grandi del ragazzo poggiarsi sulla sua nuca e attirarla verso di lui. Le leccò prepotentemente il labbro inferiore, mordicchiandolo.
Dom cedette al suo assalto sensuale dischiudendo piano la bocca, accogliendo la lingua umida ed esperta del ragazzo.

SBAGLIATO!

No, non doveva fare così! Dominique poggiò le mani sulle spalle di James in un vano tentativo di scostarlo. Non riusciva a trovare la forza per contrastarlo, il suo corpo rispondeva agli stimoli seguendo un istinto arcano e a lei sconosciuto.

SBAGLIATO!

Perché invece le sembrava così bello, così emozionante, così fantastico?

SBAGLIATO!

Forse…

SBAGLIATO!

SBAGLIATO!

James si immobilizzò di colpo, ritirandosi lentamente senza osare guardarla negli occhi. Dom sentì il suo cuore piangere per la brusca e improvvisa separazione, privato di qualcosa che gli apparteneva da sempre.
Stava tremando violentemente. Si accucciò contro la testiera del letto, stringendosi le ginocchia al petto e affondando il viso nel piccolo rifugio che si era creata.
Dominique non ci capiva più niente. Era confusa e spaventata dalle troppe emozioni in tempi così ridotti. Si sentiva fragile, esposta e impotente come non mai. Dov’era finita la reginetta fredda a calcolatrice di sempre? La maschera di vetro che si era costruita con immensi sforzi e sacrifici si stava sgretolando davanti ai suoi occhi, senza che nessuna magia potesse fermare il disastro.
Il materasso si abbassò, segno che James si era seduto.

<< Vorrei poter dire che mi dispiace, ma mentirei >>

Dom sbarrò gli occhi sorpresa, stringendosi a se stessa ancor di più. Potter le si avvicinò titubante, facendo cigolare piano il letto.
Mani calde le sfiorarono tenere il viso, mentre il Grifondoro si sistemava di fronte a lei. Dominique si morse l’interno guancia, preoccupata. Con un dito il cugino le fece sollevare il mento. Dom si ritrovò a perdersi ancora negli occhi miele del ragazzo, ad ammirarne l’espressione corrucciata, a rimirarne i lineamenti duri.

<< Dominique, ascoltami. Lo so che sembra… strano, sbagliato, ma non è così. Non pensare a me
come tuo cugino, insomma… ma come uomo… forse però è una parola grande, intendo… >>

James abbassò lo sguardo imbarazzato, passandosi una mano fra i corti e scompigliati capelli corvini. Il rossore appena accennato sulle guancie del ragazzo sembrò risvegliare dal torpore Dominique.
La Weasley boccheggiò stralunata: lui stava provando a far sembrare la situazione meno estrema, stava cercando di aiutarla. Dom deglutì, come per digerire a forza gli avvenimenti della serata, sorridendo triste.
Non riusciva a capire le proprie emozioni, non ne distingueva l’una dall’altra, forse succede così quando non le usi spesso.
Ok, si analizzò per bene. Era spaventata, ma da cosa? Dalla reazione degli adulti forse, dei coetanei? No, temeva il futuro.
Dominique non sopportava l’ignoto, il dubbio, l’instabilità. Pretendeva di aver sempre in mano la situazione, positiva o negativa essa fosse. Cosa poteva controllare di una storia come quella?

<< Ho paura >>

Fu un timido sussurro. Gli Slytherin odiavano mostrarsi deboli e Dom, come tutti i componenti della Casa, non era capace di esprimere al meglio le proprie sensazioni.

<< Anche io >>

No, Santo Salazar, James si stava avvicinando di nuovo. Dominique non riusciva a capire i suoi stessi desideri.
Il respiro caldo e affannato di lui si mescolava con il suo, i nasi si sfioravano ripetutamente a un nulla l‘uno dall’altro. Dom guardò le labbra semiaperte del ragazzo e, rossa in viso, passò le mani dietro alla nuca del cugino. Sfiorando la pelle accaldata si allontanò un attimo, inspirando a denti serrati. Dominique chiuse le palpebre accarezzando pudica i capelli del ragazzo. Si riavvicinò più decisa e poggiò la fronte contro quella di lui.
James la stava aspettando, ma lei non si era preparata a tutto questo. Lui si fidava di lei e da tempo aveva chiarito i propri sentimenti, stava cercando di farli capire anche a lei.
Dom fece un respiro profondo e annullò la distanza che li separava. James dilatò le pupille sorpreso, ma ci mise poco a riprendersi e ricambiare il bacio.
Le loro lingue danzavano al ritmo di una musica antica, magica, udibile solo alle orecchie di chi ha trovato chi amare.
Dominique sorrise sulle labbra del cugino.

<< Hey, cuginetto, che ti va di fare? >>

James la abbracciò forte, senza interrompere il sensuale contatto fra le loro bocche e allontanò la candela rimasta accesa, unica spettatrice inconscia del loro piccolo grande segreto.



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Questa drabble ha partecipato al 'Scegli una Pozione Contest' di Ely Jean Weasley, classificandosi 5°.

 


Una candela e un segreto di Wings_of_Darkness: 
GRAMMATICA: 10/10 
La grammatica l’ho trovata perfetta, almeno per quanto mi riguarda non ho trovato nulla da ridire ^^ 
STILE E LESSICO: 7/10 
Ho messo 7 perché quando scrivi Slytherin o Grifondor rendi la lettura un po’ spezzettata ^^ 
Poi c’è una frase che a mio parere suona male “Rendimi la mia bacchetta” Sarebbe stato meglio ad esempio “ Restituiscimi la bacchetta”
ORIGINALITA’: 10/10 
Ho messo il massimo perché non ho mai letto una storia come la tua ^^ 
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: 9/10 
Ho messo 9 perché non mi sono voluta sbilanciare troppo, visto che non ho molta confidenza con la nuova generazione, ma comunque è un voto alto ^^ 
UTILIZZO DEL PROMPT: 5/5 
UTILIZZO DEL LUOGO: 5/5 
il prompt e il luogo li ho trovati centrali, mi è piaciuto particolarmente la frase della candela, mi ha colpito molto, brava ^^ 
GRADIMENTO PERSONALE: 7/10 
Ho messo 7 a parte per i motivi detti in stile e lessico, anche perché non mi piacciono molto le storie che si basano su baci e attrazione tra cugini e ecc… 
E poi un'altra nota nolente è che non amo molto i diminutivi come Dom, nel tuo caso, ma nulla di tanto grave ^^ 
Per un totale di 53/60 punti 
  
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