Eccomi qui…per una volta ho cercato di
cimentarmi in una ff che non
avesse Severus come protagonista. Mi sono fatta quasi violenza devo
dire… :-),
ma i personaggi di cui tratto sono comunque tra i miei preferiti e
questa ff è
frutto di un’ ispirazione, come sempre mi accade. Spero di
essere riuscita a
scrivere qualcosa di buono, anche se nessuno mi ispira quanto Severus.
E prima o poi tornerò su di
lui…..perchè mi sa che ho ancora delle cose
da dire su Sev.:-)
Non so quando proseguirò questa ff,
l’ho scritta di getto e visto che
mi assenterò un’po non la aggiornerò
molto presto, intanto ditemi che ne
pensate, commentate, le critiche, anche negative, mi vanno benissimo,
purchè
costruttive!
Grazie!
'Come un diamante'
PARTE PRIMA
Marzo.
La
luce pallida del mattino
filtrava nei corridoi imponenti di Hogwarts.
Un uomo corpulento e dall’aria
piuttosto irascibile percorreva quei corridoi a testa bassa, mugugnando
in tono
lamentoso e furente insieme qualcosa di incomprensibile.
Urtò una ragazza che
avanzava nella direzione opposta e, senza neppure sollevare lo sguardo,
borbottò qualche parola di scusa e proseguì la
sua marcia verso l’uscita del
Castello.
La ragazza si massaggiò la spalla
destra, lanciando uno sguardo accigliato a quell’uomo
così maleducato, poi,
dopo aver fatto ondeggiare la lunga treccia di capelli scuri sulla
schiena, con
aria irritata, riprese il suo cammino.
- Evy!Hei, Evy!- una voce,
seguita dall’allegro scalpiccio di passi, bloccò
nuovamente la ragazza dalla
lunga treccia bruna.
Un attimo dopo un’altra ragazza
le si era precipitata addosso, abbracciandola e facendola vacillare,
ridendo e
ansimando insieme.
- Evy!Eccoti finalmente!E’ una
vita che ti cerco!-
- Se tu non passassi metà del tuo
tempo a chiacchierare in ogni angolo della Scuola non dovresti passare
l’altra
metà a cercarmi , Charlotte!- le rispose con voce quieta la
ragazza, ma il suo
era un rimprovero bonario e affettuoso. E
lo sapevano entrambe.
Erano due ragazze graziose, ma
che ad una prima occhiata apparivano molto comuni. Charlotte aveva dei
begli
occhi azzurri, ma il viso era cosparso di lentiggini e si poteva
definire
tutt’al più simpatico. Una massa di ricci biondo
scuro completavano quell’aria sbarazzina,
che comunicava energia e vitalità.
- Eppoi si può sapere quando la
smetterai di chiamarmi Evy?!E’ una cosa assurda!-
- Sono sette anni che me lo
chiedi, Evy e da sette anni io ti do sempre la stessa identica
risposta!- e
schiarendosi la voce in maniera teatrale, Charlotte, fece un passo
indietro e
assunse un ‘aria didattica.
- L’unico diminutivo per il tuo
nome, che avesse un nesso logico e fosse plausibile,era Minnie e
francamente ti
si addice come un tutù rosa si addice al Professor
Slughorn!E il tuo nome
completo, Minerva, è veramente troppo lungo e serioso,
ragion per cui io ti chiamo Evy!-
Minerva alzò gli occhi al cielo,
ma il pensiero del Professor Slughorn avvolto da un attillato tutù rosa ebbe
il sopravvento e scoppiò a
ridere di gusto.
Il riso si addiceva al volto
magro e asciutto di Minerva, perché la illuminava e la
faceva parere la ragazza
giovane che era. Di solito la sua aria quieta e severa e i suoi modi
rigidi la
invecchiavano un’po’. Il suo volto aveva dei
lineamenti molto fini, con un bel
naso diritto e occhi grandi, scuri e vellutati, ombreggiati da lunghe
ciglia scure.
La bocca era troppo sottile e dalla linea severa, però, e i
capelli, sempre
raccolti in una strettissima treccia, non aiutavano ad addolcire
l’insieme di
quel viso interessante, ma non bello.
Ripresero a camminare,
chiacchierando.
- Uh!Lo sai chi era quel tizio?-
sbottò ad un certo punto Charlotte – Ma si, quello
che ti ha quasi travolta
poco fa, Evy!- proseguì, in risposta allo sguardo
interrogativo dell’amica
– Era il segretario del Ministro della Magia!Si si, ne sono
sicura, ho le mie
fonti io!Non sbuffare Minerva e non guardarmi con quegli
occhi!Comunque, sai per quale motivo era venuto qui?Per
proporre nuovamente al Professor Silente un incarico importante al
Ministero!-
Minerva continuò a marciare lungo
il corridoio, con il volto
leggermente
incupito adesso.
Charlotte le lanciò un’occhiata
maliziosa.
- Ma, ovviamente, il Professor
Silente ha rifiutato!- improvvisamente scoppiò a ridere
– Mi hanno detto che
mentre quel tipo, il Segretario, gli portava l’ambasciata del
Ministro, il
Professore continuava a trasfigurare il proprio braccio in un bastone
di ulivo,
dall’aria molto dura e pesante aggiungerei, dicendo che stava
preparando la sua
prossima lezione!Credo che quel poveraccio abbia temuto di vederselo
piombare
in testa!E’ matto il Professor Silente!-
e lanciò nuovamente un’occhiata a
Minerva, la quale continuava a
marciare, con un’espressione sempre più buia sul
volto.
- Dovresti mostrare più rispetto
per il Professor Silente, Charlotte. Non è affatto matto..-
le narici le si
dilatarono un istante - ..è solo..-
- Un genio…- finì per lei la sua
amica, con l’aria di chi si è sentita ripetere
qualcosa all’infinito.
Minerva si girò verso di lei e,
vedendone l’espressione divertita sul volto,
arrossì leggermente.
- Oh, Evy…sei proprio cotta….-
Charlotte scosse la testa, sconsolata.
- Charlotte!Non dirlo nemmeno per
scherzo. Io l’ammiro perché è un mago
geniale, davvero. Un ottimo insegnante.
Non farti sentire, per cortesia, mentre dici certe sciocchezze.
Rammenta che
lui è un Professore-
- Si, ma è per prima cosa un
uomo.- sospirò Charlotte – E piuttosto
affascinante, anche, in un suo modo
tutto particolare- lanciò ancora uno sguardo a Minerva, che
camminava
impettita, con le sopracciglia corrugate.
- Povero Pete…- sussurrò
desolata.
- Come dici, Charlotte?- le
chiese Minerva di rimando.
- Nulla. Dicevo che se non ci
sbrighiamo faremo attendere il Professor Silente- e entrambe
accelerarono il
passo, fino all’Aula di Trasfigurazione.
Arrivarono
appena in tempo. Non
appena presero posto, infatti, il Professor Silente in persona fece il
suo
ingresso.
Ogni sua apparizione aveva
dell’incredibile, in quanto il suo aspetto, già
fuori dal comune, era reso
straordinario dal suo abbigliamento, sempre incredibilmente
appariscente. Tutti
sapevano che Albus Silente era un eccentrico. Non si poteva non
notarlo, anche
in mezzo ad una folla.
Era alto e magro e camminava
sempre con un passo elastico e deciso, con un’aria energica e
dinamica.
Aveva dei capelli lunghi, che
scendevano oltre le spalle, di un caldo color castano, che andavano
spruzzandosi d’argento ogni giorno di più,
così come anche la lunga barba.
Il viso era affascinante, con il
prominente naso adunco che lo dominava. Ma erano gli occhi quelli che
attiravano maggiormente l’attenzione. Erano azzurri e
brillanti, limpidi come
ruscelli di montagna. Bastava incrociare quello sguardo una volta, per
comprendere quanto Albus Silente fosse intelligente, arguto, abile.
Quanto
fosse straordinario.
Di sicuro era bastata una volta a
Minerva Mc Granitt.
Avvertì una leggera stretta alla
bocca dello stomaco quando il Professore fece il suo ingresso, come
sempre le
accadeva, ma nascose alla perfezione il proprio turbamento.
Minerva era una ragazza pratica e
con la testa sulle spalle. Di certo non incline a facili romanticismi.
Lei lo ammirava, tutto qui.
Tuttavia non perse un singolo movimento,
una sola espressione, di Albus Silente.
Li catturò e li ripose nel proprio
cuore. Presto avrebbe preso il suo M.A.G.O e non l’avrebbe
rivisto mai più. Quelle
ultime lezioni sarebbero divenute il suo tesoro, da conservare per
sempre. Lo
aveva deciso, come un Generale decide la propria strategia per la
battaglia
finale.
Travolta dalla malinconia di quel
pensiero, rimase li, in mezzo agli altri studenti, con l’aria
impettita e
severa di sempre, accanto a Charlotte, come sempre aveva fatto in quei
sette
anni trascorsi ad Hogwarts.
- Bene, oggi affronteremo il
complicato tema della trasfigurazione di una singola parte del corpo
umano in
un oggetto inanimato. Procedimento molto complicato, specialmente per
quello
che riguarda il processo inverso. Ritrasformare la parte trasfigurata,
infatti,
senza perderne la vitalità e le funzionalità,
comporta davvero notevoli
difficoltà. Vi prego di osservare.-
E, con un’espressione vagamente
divertita, il Professore trasformò il proprio avambraccio
destro in un poderoso
bastone d’ulivo, nodoso e dall’aria a dir poco
letale. I suoi occhi brillavano
ilari, come se un pensiero molto divertente stesse attraversando la sua
mente.
Minerva si voltò verso Charlotte.
Le due fecero uno sforzo immane per non scoppiare a ridere.
Per darsi un contegno, Minerva,
scrisse qualcosa sulla propria pergamena, mentre un grande calore le
inondava
il petto.
Albus Silente era davvero
speciale.
FINE PARTE PRIMA