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Autore: BellatrixWolf    20/02/2012    2 recensioni
Due attrici legate ormai da una forte amicizia, conosciutesi sul set di "Xena: Warrior Princess".
Ma molti, qui su Internet, pensano che, come tra Xena e Gabrielle, tra Lucy e Renèe ci sia ben più di una semplice amicizia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene, dopo ben due mesi *china il capo* pubblico finalmente il sesto capitolo. C'è già una recensione perché precedentemente questo era un capitolo di avviso, dove avvertivo (ma va) che sul mio blog BellatrixWolf's Space pubblicherò vari extra sulle mie fanfic quando me ne ricordo.
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuta e spronata. Grazie <3




Durante il viaggio di ritorno, Renèe rimase a guardare la foto, alzando ogni tanto lo sguardo per voltarsi verso l'amica, quando parlavano, anche se principalmente fu Daisy a parlare, raccontando tutto ciò che aveva fatto durante la giornata con tono esaltato.

Una volta a casa di Lucy, Daisy prese le chiavi dalla madre e corse ad aprire la porta, mentre Ren e Lucy rimasero indietro a chiacchierare, camminando lentamente lungo il vialetto.

«Grazie per la fantastica giornata.» disse Renèe sorridendo, cingendo con un braccio l'altezza massima a cui arrivava, quindi l'avambraccio di Lucy.

«È stato divertente.» rispose lei, mettendole la mano sulla spalla. «A quanto ho capito Daisy ha già cenato.»

«Ah. Non ho compreso molto di ciò che diceva, passava da un argomento all'altro troppo velocemente.»

La mora ridacchiò aprendo la porta e facendo entrare l'amica per prima.

Daisy, abbastanza stanca, decise di andare a letto.

La mora si diresse in cucina per cercare qualcosa da preparare. «Uh... Non ho praticamente nulla.» Disse riemergendo dal frigo, imbarazzata. «Renèe... Ti va un panino?» mugugnò accennando un sorriso di scusa.

«Ahah, certo! Tranquilla.» rispose lei allegramente, avvicinandosi a Lucy. Pensandoci, Ren comprese che le bastava stare lì assieme alla sua amica, indifferentemente da cosa avrebbero fatto o... mangiato. In cinque minuti Lucy preparò due panini e ne porse uno a Renèe, che ringraziò sorridente. Dalla cucina, entrambe si diressero in salotto, sedendosi una accanto all'altra sul comodo divano.

«Ci siamo divertite, eh?» disse dopo un po' Renèe, senza alzare lo sguardo dalla sua cena, impegnata a non far cadere le fette di pomodoro che cercavano di evadere.

«Sì, decisamente.» rispose Lucy sorridendo, voltandosi verso la bionda che si era appena mangiata l'ultimo pomodoro rimasto nel panino, così da risolvere il problema.

Un silenzio imbarazzante calò fino a che tutte e due non ebbero finito di mangiare.

Nello stesso momento entrambe alzarono lo sguardo e i loro occhi si incontrarono per qualche secondo. Si sorrisero.

«Era da un po' che non cenavo con un panino.» commentò Renèe rompendo il silenzio, finalmente.

«È una buona alternativa quando non c'è nulla di buono.» rispose Lucy sorridendo divertita. L'altra annuì in consenso.

Dopo qualche altro secondo di silenzio iniziarono a parlare, raccontandosi storielle, discutendo di Xena e ricordando la giornata trascorsa tra gli animali. Parlarono per ore, ridendo e scherzando.

Verso mezzanotte, Lucy si era addormentata sul divano e Renèe dormiva con la testa poggiata sulla spalla della mora.

Ren si mosse nel sonno, stringendo leggermente gli occhi per una frazione di secondo, senza smettere di dormire.

Sta sognando, se ne rende conto: capisce quello che sta succedendo, ma nonostante ciò non riesce a prendere il controllo del sogno come solitamente accade in questo genere di esperienze.

Si trova in uno spazio vuoto e scuro. Tutto attorno a lei è nero, non si vede niente. Sente un movimento alle sue spalle, ma non riusce a voltarsi, quindi rimane all'ascolto, inquieta nonostante la consapevolezza di non correre alcun rischio. Un passo, un altro, un altro ancora. Dietro di lei c'è qualcuno: si sente uno sguardo penetrante sul collo.

«C-chi sei?» mormora, irrequieta.

La persona dietro di lei le posa le mani sulle spalle dolcemente.

«Rispondimi. Chi è?» ripete, un po' più forte, un po' più decisa.

Renèe vorrebbe girarsi ma il suo corpo non risponde ai comandi, e questo la rende tremendamente nervosa.

«Renèe...» la persona dietro di lei le sussurra all'orecchio, avvicinandosi. È una voce calda e piacevole. È una voce familiare, ma Renèe proprio non riesce ad identificarla. Potrebbe essere Lucy? Probabile... Negli ultimi tempi è stata una figura molto presente nei sogni della ragazza. Eppure Ren non se ne convince.

Mentre la donna pensa, la mano sulla sua spalla destra si muove, scende, circondandole il collo, fino a posarsi sull'altra spalla, in un abbraccio. La bionda sente il peso della persona dietro di lei spostarsi sul piede destro. Maledizione, come vorrebbe girarsi. Quella voce le rimbomba nella testa, non identificata. Ben presto l'inquietudine le fa scordare la coscienza del sogno, e tutto diviene più confuso e spaventoso, ma allo stesso tempo... piacevole?

La figura ignota fa scivolare la mano sinistra lungo il braccio di Renèe, intrecciando le dita alle sue. Un brivido scuote la donna.

L'ambientazione cambia e in un flash appare la foto di Lucy e Renèe, abbracciate, poi svanisce.

«Renèe.» La voce è lontana, ma più chiara.

«Mh...» Renèe si volta, si guarda attorno, ma non c'è nessuno. È tutto bianco. Una mano, nuovamente, le sfiora la spalla. Lei si volta.

«Renèe.» Lucy le sorrise dolcemente, scuotendola piano. «Svegliati, Ren.» Le tolse una ciocca di capelli dal viso e tornò a mettere la mano sulla sua spalla.

«Mh..?» Renèe finalmente aprì gli occhi, leggermente confusa. Aveva la testa sulla spalla della mora, e chissà come, nel sonno, si era avvinghiata al suo braccio. Rendendosi conto di essere praticamente sdraiata su Lucy, si raddrizzò, leggermente in imbarazzo.

«Scusa...» mormorò, assonnata. «Che... Che ore sono?» sbadigliò.

«Le...» Lucy mugugnò, alzando stancamente il braccio per guardare l'orologio. «Sono le due e tre quarti.»

«Cavolo... Abbiamo dormito per un paio d'ore...» Renèe non riusciva a formulare pensieri complessi. «Mh... Andrò.. Andrò a casa...» disse piano, con gli occhi socchiusi.

«Non credo proprio. Sei mezza addormentata, non ti puoi certo mettere a guidare.» borbottò l'altra, chiudendo gli occhi. «Dormirai qui.» sentenziò infine.

La bionda si voltò verso di lei. «Eh?»

«Dormirai qui.»

«Sul divano?»

«No... non sul divano...» Lucy si rese conto che c'era un'unica alternativa, e aveva troppo sonno per trovare altre soluzioni. «Nel letto, con me. Tanto c'è spazio a sufficienza.»

Renèe rimase leggermente perplessa, ma l'idea non le dispiaceva affatto. Dopotutto, non era una gran cosa, avrebbe semplicemente diviso il letto con un'amica per una notte, nient'altro. Le tornarono in mente le immagini del sogno di mesi prima; quel bacio, quelle labbra, quelle sensazioni, un brivido lungo la schiena.

«Uh... sì, o...ok.» balbettò tra uno sbadiglio e l'altro.

Lucy si alzò pigramente e Renèe oscillò vagamente. La mora la squadrò e le tese la mano per alzarsi.

«Vieni, camera mia è al piano di sopra.» disse indicando le scale. «Da qualche parte dovrei avere un pigiama di Daisy.» aggiunse ghignando, guardando Renèe dall'alto. Lei inarcò le sopracciglia mentre si tirava su, non comprendendo subito la battuta. Poi...

«Ha. Ha. Simpatica.» sbuffò, punzecchiandola sulla pancia.

«Non è colpa mia se sei bassa.» commentò, scrollando e spalle.

«Non sono io, sei tu che sei alta.» la punzecchiò di nuovo.

«Sì, sì, certo Renèe.» ridacchiò lei.

Continuarono la conversazione salendo le scale, fino in camera. Qui, Lucy prese un cuscino e lo alzò sopra la testa, ghignando divertita. Ren la guardò confusa.

«Io dico che non arrivi a prenderlo.» disse la mora tendendo il braccio in alto il più possibile.

Renèe, che non aveva decisamente voglia di mettersi a saltare, scelse la via breve: iniziò a fare il solletico a Lucy, che automaticamente dovette abbassare il braccio, permettendo alla bionda di prendere il premio.

«Questo era poco onesto.» commentò, tenendosi una mano sul ventre. «Contrattaccherei, ma ho davvero troppo sonno in questo momento.» disse dopo qualche secondo, sorridendo, poi si sedette sul letto ed inspirò profondamente, stiracchiandosi per qualche secondo.

Renèe si limitò a contemplarla, poi a sbadigliare, ancora poco certa sul dormire nello stesso letto con Lucy, anche se davvero non capiva perché.

Lei si voltò a guardarla. «Dai, vieni, sono quasi le tre e domani è lunedì.» le fece cenno di avvicinarsi con la mano.

La bionda strinse leggermente il cuscino e scrollò le spalle, avvicinandosi al letto. Entrambe si infilarono sotto le coperte ancora vestite e decisamente stanche, ma felici.

Pochi secondi e già si stavano addormentando. Lucy rotolò su un fianco, raggomitolandosi in cerca di una posizione più comoda, e nel dormiveglia percepì un braccio su un fianco; Renèe, infreddolita, si era voltata verso la più vicina fonte di calore, così aveva finito per aggrapparsi a Lucy come una bimba.

Entrambe dormirono con un sorriso quella notte.

  
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