Il respiro mi si blocco un'altra volta, l'ennesimo attacco di iperventilazione, credo che avvampai, e di nuovo mi sentii chiamare da quella voce perfetta "Ele, per favore, non rendere tutto così difficile" io aprii gli occhi e ricominciai a respirare, lui dopo avermi messo una mano intorno ai fianchi per sorreggermi per sorrideva, io scoppiai a ridere e accennai "Se tu continui a sorridermi in quel modo, io continuerò a svenire" ci guardammo, e pensai che molto probabilmente mi stesse prendendo in giro, che avesse scelto me per divertirsi un po', ma poi pensai che era quasi improbabile.
"Spiegami perché" chiesi curiosa.
Così, mi prese per mano, e mi fece strada verso un panchina della stazione, ci sedemmo e cominciò la spiegazione che finì con "E così, dal primo momento che ti ho vista, ho pensato che fra noi c'era qualcosa che era di più che un rapporto con una fan qualsiasi" io lo guardavo mezza imbambolata, avrei potuto ascoltarlo per ore e ore senza mai stancarmi, non sapevo cosa rispondere, in questi casi non so mai cosa rispondere ma inspirai profondamente e mi uscirono le parole da sole "mi sa che abbiamo pensato la stessa cosa, ma io non avrei mai avuto il coraggio di dirtelo, perché per me è come se tu fossi inarrivabile" sorrisi, poi lo guardai come per chiedergli un abbraccio, uno di quelli soliti suoi, quelli che ti scalda l'anima, e lui senza che nemmeno aprissi bocca, allungò le braccia verso di me e mi circondò, e così rimanemmo per un bel po', poco mi importava dei pensieri della gente, c'era lui e questo era l'importante. Dopo qualche minuto mi staccai a malincuore e spalancai gli occhi "Occazzo, mia madre, devo avvisarla che sono arrivata, se no si preoccupa".