Mogwai - I'm Jim Morrison I'm dead
http://www.youtube.com/watch?v=XdpIvA2Ox8w&feature=fvsr
Se
perdere un fratello è perdere un pezzo della tua vita,
perdere
un gemello è perdere una parte di te stesso.
Era
passato quasi un anno ormai,eppure i ricordi dell'ultima battaglia ad
Hogwarts continuavano a tormentarlo, sempre più dolorosi e
strazianti. Si ricordava in un modo così tanto dilaniante
l'ultimo
sorriso di suo fratello che a volte gli sembrava di sentire in
lontananza la sua risata. Non c'era stato tempo per gli addii, per
dirsi tante cose, ma anche se fosse stato, tutto il tempo del mondo
non sarebbe stato sufficiente, sentiva ancora il suo peso tra le
braccia che lo cullavano disperate cercando di restituirgli la vita,
o anche, di dargli la sua. E pianse, perchè non c'era niente
da
fare. Non c'era niente da dire. Non c'era più niente.
George Weasley fissava fuori dalla finestra in attesa di chissà che cosa . Era un giorno nuvoloso e non serviva essere un veggente per immaginare che di lì a poco sarebbe scoppiato un temporale coi fiocchi. Sorrise in modo spento, ripensando a quando, con Fred, piantavano a caso nel giardino della Tana i fuochi d'artificio con innesto ad acqua. Erano uno spettacolo, tuoni e lampi del cielo che si fondevano con quelli dei maghi. Avrebbe voluto rifarlo. Avrebbe voluto Fred.
Mamma
Weasley con un urlo che secondo lui fece tremare tutta la casa
gridò:
“A TAVOLA!”. Subito un trambusto fatto di passi
giù per le scale
mani che battevano sulle pareti e gente che urlava invase la tana,
George aspettò che fossero tutti al piano di sotto per
scendere.
Anche quel giorno si sforzò di sorridere e scherzare come
sempre, ma
vedeva chiaramente che tutto era cambiato, ora la famiglia Weasley lo
trattava in maniera differente, quasi con un occhio di riguardo, ma
questo non faceva altro che fargli sentire di più la
mancanza del
gemello morto, la mancanza della sua parte morta. Ogni giorno che
passava non andava meglio. Il tempo non sempre aggiusta le cose.
-George,
prendi una salsiccia forza, prima che Ron le divori tutte!
Ron
sorrise con i denti nascosti da una grossa salsiccia e mamma Weasley
gliene buttò cinque o sei nel piatto.
Tutti
parlavano tranne lui, ma nessuno chiedeva, si scambiavano solo
occhiatine coperte da un velo di tristezza. Sapevano tutti che alcuni
giorni George era più silenzioso del solito, non poteva
sempre
fingere di essere felice. Alcuni giorni andava bene, alcuni giorni
meno bene. Fu
il primo ad alzarsi da tavola, sotto gli occhi di tutti che si
chiedevano che cosa potessero fare per farlo stare meglio. Tutti
soffrivano, ma George per quanto s'impegnasse per non darlo a vedere,
non viveva più.
Un
ultimo sguardo alla loro foto. Erano insieme di spalle all'inizio poi
si giravano verso il fotografo che George ricordò essere
Ginny e
salutavano, poi si guardavano negli occhi per girarsi di nuovo verso
l'orizzonte rosso fuoco, doveva essere una giornata d'estate a
giudicare dalla luce. Se la infilò nella tasca del cappotto.
Ormai
aveva deciso; lui avrebbe fatto ciò che qualsiasi altro
essere
umano, mago o babbano, avrebbe considerato pura follia. Avrebbe fatto
di tutto per riportare indietro Fred. Aveva un'idea, che da mesi
ormai gli frullava nella testa, ridondante come un pendolo. Stava per
uscire dalla sua stanza quando vide appoggiato allo stipite della
porta Ron con le braccia conserte. George tentò di
nascondere la
tracolla.
-Alla
fine hai deciso di partire...
Non
era una domanda, quasi come se Ron sapesse davvero quali erano le
intenzioni del fratello maggiore.
-Sì,
ma avrei lasciato un biglietto- disse mostrandogli un pezzetto di
carta ingiallita- non volevo fare di nascosto, solo, non volevo
sentire l'opinione di tutti a riguardo..
Si
giustificò sussurrando, nonostante i rumori notturni della
scricchiolante Tana avrebbero coperto qualsiasi dialogo.
-Che
pensi di fare?
Chiese
Ron senza preoccuparsi di tenere la voce bassa. George evitò
il suo
sguardo.
-Andrò
a Hogwarts, a parlare con Hermione..
Il
fratello corrugò la fronte.
-Hermione?
Chiese
stranito, George rispose con un gesto della mano.
-Sì,
lei è l'ultima ad aver avuto la Giratempo...
Ron
lo guardò con gli occhi sbarrati.
-Tu
hai intenzione di...- George evitò il suo sguardo-...
Salvare Fred?
Domandò
cauto, il suo tono di voce si era notevolmente abbassato, il fratello
annuì, ora fissandolo dritto dritto negli occhi.
-George,
tutte le Giratempo sono state distrutte nel 1996!
-No-
smentì lui, tutte le Giratempo del Ministero sono state
distrutte
nel '96, ma se quella di Hermione non c'è arrivata potrebbe
essere
ancora in giro!
Ron
scosse la testa massaggiandosi la fronte.
-Tu
credi che sia possibile che abbiano lasciato un oggetto così
pericoloso in giro? Pensa se la trovassero quei fanatici di
Voldemort!
George
che si era voltato irritato dalle parole che sapeva che tutti gli
avrebbero detto si girò a guardarlo negli occhi, e solo
allora Ron
vide la malinconia che ne trapelava stringendogli il cuore e
facendogli venire il magone.
-Senti,
Ron, lo so che è una pazzia, e sapevo che tutti mi avreste
detto
quello che mi stai dicendo tu, ma..
Cercò
di trattenere le lacrime e continuare, ma il groppo alla gola glielo
impediva. Respirò piano.
-Ma
io non ce la faccio... La mia vita senza Fred non è nemmeno
una
vita, è un'esistenza! Voi avrete perso un fratello, ma
io...Ho perso
il mio gemello! Non capite, è come vivere mezza vita!
Voleva
urlare ma si limitò a stringere il pugno più che
poteva.
L'espressione di Ron era indecifrabile, si aspettava che da un
momento all'altro si mettesse ad urlare per svegliare tutti in casa
così da fermarlo, quando invece, a sorpresa:
-Hai
bisogno di aiuto?
George
sorrise, per la prima volta da tanto tempo, per davvero.
-Mi
serve solo che tu mantenga il segreto, ho scritto nel biglietto che
sarei andato alla ricerca di nuove idee per i miei scherzi in giro
per il mondo!
-Mamma non
sarà felice comunque!
Ridacchiò
il fratello. Scesero le scale assieme, preoccupandosi di fare il
minor chiasso possibile e arrivati in giardino George lo
sorpassò.
Come aveva previsto quel pomeriggio, un bell'acquazzone si era
riversato sulla Tana.
-Hei,
George!
Lo
chiamò il fratello facendolo fermare, lui si
voltò a guardarlo,
interrogativo. Allora Ron si avvicinò piano e, senza
preavviso, lo
abbracciò. George sbarrò gli occhi, lasciandolo
fare e lo strinse a
sua volta.
-Buon
compleanno..
Gli
augurò. Era già il primo Aprile, subito il
pensiero di Fred tornò
a fargli visita, dandogli ancora più determinazione e
tristezza
assieme.
-Tranquillo,
Ron, è l'ultima volta che farai gli auguri solo a me!
Gli
fece l'occhiolino e si allontanò, come se volesse davvero
camminare
via.
-George,
ce la puoi fare!
Ron
aveva un bel sorriso determinato stampato in faccia che George non si
fece pregare a ricambiare.
-Grazie
Ron.
Disse
solo e poi sparì, smeterializzato probabilmente davanti ai
cancelli
di Hogwarts.
SavetheFrog dice:
Salve, non è che abbia molto da dire, semplicemente, questa è una storia incentrata su George Weasley e al legame profondo ed indissolubile che lo lega al suo gemello, questo perchè fonamentalmente non riesco neppure io a superare la sua morte ahah! Insomma, è una storia terapeutica che per nostalgici amanti dei gemelli Weasley. Questo capitolo è diciamo d'introduzione. Leggete e recensite, mi raccomando! St.F.