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Autore: Tarlo Viola    21/02/2012    1 recensioni
L'avventura di un giovane guerriero in un mondo pre-Shibusen, vecchie glorie e arrivi inediti?
Questa è una delle preziose memorie dei Signori della Guerra!
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Blu Notte-


-Che giornata- Non potevo che fare un breve sorriso al seguito di quella affermazione. La mia domenica tipo aveva lasciato un altro mistero nella mia già traboccante mente dubbiosa. Ma perché proprio in quel momento? Possibile che quel singolo evento fosse bastato ad accendere un qualcosa nella mia, posso anche dirlo, inutile vita?
Ciò che albergava nella mia insana mente si stava avvicinando all’intruso di recente apparizione, e giocando sulle probabilità, mi fu facile capire che ci sarebbe stata una reazione.
-Aaaahh…!!- Basta, basta… Più cercavo di rimediare a quei tormenti e più se ne aggiungevano, proprio lì, nell’attimo, con un ennesimo interrogativo che mi assillava, con un ennesimo demone che mi ballava sfrenatamente in quel terribile cranio, gioia o disperazione per ogni psicanalista.
Avevo ormai perso il conto di quegli odiosi regali portati dalla pioggia, e dopo tanto tempo passato ci avevo fatto il callo con gli altri, nonostante mi colpissero comunque.
Rimedio utile che avevo trovato negli anni per combatterli era perdersi in qualche altra parte, non fisicamente, si intende, ma spiritualmente. Beh, la meditazione non è mai stata il mio forte, e per logici motivi che vi ho spiegato qui sopra, però la lettura fungeva da ottimo rimpiazzo, soprattutto nei giorni in cui ero impossibilitato ad usare il mio amato telescopio. Aaah lo spazio. Che bello. Pensare che ci sia qualcun altro, là fuori, che potrebbe aver già passato una situazione simile alla nostra, è una cosa che dà speranza, peccato solo che sia così dannatamente lontano. Ma basta fermarsi qui, per il momento; è giunta l’ora di continuare questo mio immenso flashback, altrimenti i miei futuri lettori si annoieranno no?
Ripercorrendo a ritroso le strade che avevo preso, ero finalmente giunto davanti alla porta di casa. L’ombrello mi aveva protetto dall’acqua, ma avevo comunque bisogno di un buon bagno caldo per disperdere le idee.
Nonno dormiva sonoramente sul divano, con ancora la tivù accesa; sarebbe buona cosa spegnerla, ma zittire il brusio con cui ci si è addormentati di solito svegliava il vegliardo, indi evitavo ad entrambi il dispiacere. I miei erano fuori a far spesa, si distraevano facilmente, e ogni volta tornavano con incredibili ritardi, soprattutto quando il supermercato restava aperto fino a mezzanotte e non poteva così avvertirli che era ora di levare le tende. Tra tutti quegli ingombranti problemi che ho nel cervello, ho ancora in qualche immaginario cassetto quella scena di quando ero piccolo, dove tutta le famiglia stava correndo come dei forsennati nel tentativo di raggiungere l’uscita in chiusura, mentre il nonno era seduto sui sacchetti nel carrello cigolante… Ahah, alla fine venne la polizia a tirarci fuori. Mi fa bene ripensare a queste cose, sono impercettibili e inaspettati i momenti in cui potresti trovar gioia, e se lo dice un’anima tormentata come la mia, allora ci dovreste credere.
La sera la passai nella vasca, alla ricerca di momenti simili a quello sopraccitato, per poter permettere qualche piccolo sprazzo di luce all’interno di quella folle sfera nera che non era altri se non il riflesso di me stesso. Non ne trovai molti.
In quella ricerca avevo speso molto tempo, e finii con l’uscire da quella cesta di granito solo a notte fonda. Il cielo era ancora coperto, ciò mi impediva di praticare il mio hobby.
A quel punto, nel buio della mia stanza, accesi un cerino all’interno di quel semplice camino che stava di fronte al letto e, con la sua flebile fiamma che ancora non riusciva ad illuminare, feci scorrere il dito sulle copertine dei libri che adornavano una libreria pericolosamente posta a fianco a quella fiammella, non che fosse mai successo qualcosa. Messomi tra le coperte, inizia a sfogliare qualcosa, aiutato da una bajour di metallo blu che stonava totalmente con lo stile della mia stanza, dalle pareti bianche e spigolose, da cui sporgono gocce di vernice bianca volutamente lasciate indurire, e con il sontuoso letto matrimoniale dalla struttura in legno che occupava i due terzi della camera.
Era tardi, e iniziavo a sentire gli attacchi del sonno. Tuttavia non volevo dormire, non con ancora quelle “cosette” che mi giravano irrefrenabili per la testa, e così attaccai a leggere, inizialmente sfogliando a casaccio le pagine dl libro, per poi fermarmi e finalmente iniziare la storia dall’inizio come si deve.
Non stavo guardando l’orologio, per non scoraggiarmi e continuare a leggere, ma forse avrei dovuto piantarla e mettermi a pisolo visto che il giorno dopo avrei avuto scuola. E invece mi ero ben intestardito, ignorando tutti i segni di stanchezza, come il rileggere più volte la stesa riga senza neanche accorgersene, o rileggerla apposta perché non si riesce a capirne il senso nonostante la sua semplicità. Fatto sta che alla fine sono crollato lasciandomi scoperto al freddo, prima ancora che mi coprissi interamente col piumone beige.
 
 
 
Numerose streghe, come sempre, giravano in tutta tranquillità all’interno dell’immensa fortezza di Mabaa-Sama; c’era chi chiacchierava con le amiche, e chi pianificava allegramente di spodestare la regina.
Nonostante la gente, ci volle qualche secondo prima che qualcuno notasse ciò che non andava, e come l’avevan vista, qualche urlo scappò.
Era una ragazza giovane e snella, dai lunghi capelli castani sporcati di rosso, e da un grazioso vestito giallo che purtroppo fu rovinato da ciò che successe alla povera streghetta.
Nonostante tutte le pozioni che giravano per l’enorme salone, nessuna poté salvarla in tempo, e dopo che ella avvertì dell’accaduto, venne subito chiamata la Matriarca per informarla.
Qualcuno si stava avvicinando. Viaggiando in ogni stato, per scovare il “Boss”, una furia blu seminava terrore e panico fra tutte le streghe che, cercando di impedirne l’avanzata, venivano sterminate in pochi istanti. Solo una, grazie alla sua abilità di teletrasporto, era riuscita a fuggire da quella tragicità che aveva portato alla morte tutte le streghe dell’Irlanda. Un tentativo pieno di disperazione fu il suo, per avvertire della minaccia il prima possibile, e per riuscire a sfruttare quelle poche pause del combattimento, Elisabeth non badò ai particolari che l’abilità imponeva, e finì con il materializzarsi nel luogo desiderato, ma con un braccio annientato nel muro. Mutilata e sanguinante, si era trascinata fino a cadere addosso ad una collega, ignara del pericolo.
-I Signori della Guerra han deciso di mandare l’offensiva- Borbottava la Suprema mentre pensierosa si avvicinava al cadavere.
-Non si tratta loro- Correggeva intimorita la testimone del fatto. –Come?? Non è possibile, chi mai si spingerebbe a tanto allora, e a questi livelli?-
Come se volesse una risposta direttamente da chi avvertì, le si avvicinò rapidamente, e con un incantesimo di resurrezione, la riportò tra i vivi per breve tempo. Il ritorno dalla morte le destò una tale, e logica, sorpresa, tale che la sua voce svanì; ma la giovane deceduta non si diede per vinta, e dopo qualche piccolo tentativo vano di comunicare, decise di scrivere la sue parole.
Una normale magia ultraterrena sarebbe durata solo qualche secondo, in norma, ma fortunatamente chi l’aveva eseguita era di straordinaria potenza, il che permise la pittura, tramite sangue, non di un nome, ma di una frase, rivolta a Mabaa-Sama, anzi, come viene chiamata nel messaggio, Mabaa-Chan.

Mi son sempre chiesto come sarebbe vedere un film attraverso i tuoi occhi.

 
 
 
 
Note del Tarlo:
Bon, niente di che, mi sono limitato a dire che è andato a nannare, al prossimo si farà un bel combattimento.
 
Non so se l’avete notato, ma ho lasciato sparse qua e là qualche piccola allusione, i piccoli demoni che ballano nella testa, le sfere nere di follia… *ammicca*
 
Chi ha capito l’identità dell’ammazza streghe alzi la mano^^ *Alza mano*
 
Ora basta però perché sono le tre e trenta del mattino e il sonno sta prendendo il sopravvento (sì avete capito bene, questo capitolo è basato sulla mia giornata di oggi, e ora vado a spegnere il camino per godermi un meritato riposo)
 
Love
Tarlo Viola

 
  
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