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Autore: Alexxassa    21/02/2012    3 recensioni
Nuova storia, spero vi piaccia:
Alessandra è una ragazza che non sa cosa pensare del suo amico Francesco, uno dei tanti stronzi della terra a cui vuole bene.
Dal terzo capitolo:
“Ti posso parlare un attimo?”
“Muoviti però perché altrimenti perdo la corriera!” dice avviandosi verso gli spalti, era il posto più tranquillo per parlare…
[...] “Ok, senti… sei strano va bene? Non so cos’è o perché non sei più stronzo ma questo tuo lato improvvisamente gentile non mi dispiace. Ma visto che bastava così poco a farti diventare sopportabile, anche se non so cos’ho fatto, te lo devo chiedere… perché prima eri così stronzo? Perché ogni volta che ti vedevo dopo mi facevi sentire una vera merda? Ti piaceva così tanto farmi soffrire?” mi sentivo una vera cretina a dirglielo, però in tutti questi anni avevo sofferto per colpa sua, era tempo che lo sapesse.
[...] Mi sorpresi nel sentire che mi stringeva la mano, era la prima volta che lo faceva, o meglio la prima volta che lo faceva sinceramente.
“Mi dispiace!” ripeté, questa volta guardandomi negli occhi. Gli credetti, e mi sentii stupida per aver fatto un tale polverone solo per delle scuse. Ma ero felice di averlo fatto.
Gli strinsi la mano.
“Ci vediamo domani!” mi disse, io gli sorrisi e corsi in classe.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era da giorni ormai che pensavo a quel bacio. Che pensavo a lui. Ma ero tormentata da un altro pensiero: ‘Posso davvero dimenticare così facilmente nove anni in cui mi sono sentita una vera merda per colpa sua? Posso dimenticare tutto solo perché è cambiato?’. Non sapevo come rispondere a questa domanda. Il nuovo Francesco mi piaceva, e molto direi, ma continuavo a confrontarlo a quello vecchio, continuavo a ricordare.
Non avrei mai pensato di riuscire a rendermi così vulnerabile per lui. Prima di questa rivoluzione che ha avuto noi due ci odiavamo, quasi. Io di certo si. Ma ugualmente poterlo vedere ogni giorno mi rendeva felice anche prima. Quando ho scoperto di non averlo perso, come invece era successo con molti altri miei compagni di classe, mi sono sentita davvero felice. Perché ho sempre avuto l’ingenua sensazione che tra me e lui ci fosse qualcosa di più profondo. Quando dicevo che gli sarei stata sempre acconto lo dicevo sul serio. Ogni volta che lui mi trattava di merda io non mi vendicavo, io ero gentile con lui.
Era stupido da parte mia, ma lui era sempre stato importante per me.
Il perché di quel bacio era semplice. Mi ero innamorata di lui. O forse lo ero sempre stata, ma solo ora ho avuto il coraggio di dimostrarglielo, ma troppo vigliacca per dirgli che ero io.
Una cosa non era cambiata… ero sempre sotto il suo controllo.
 
Le vacanze di carnevale erano iniziate da un giorno, e l’ultima persona che mi aspettavo di trovare davanti alla mia porta alle nove di mattina era lui. Francesco.
“Cosa ci fai qui? O come fai a sapere dove vivo?” gli chiedo appena apro la porta.
“Ciao anche a te! Ho chiesto in giro e ti ho trovato… Ti va una serata tra amici? Giù ci sono due miei compagni di classe e la tua amica, Giulia mi sembra….”
“Alle nove di mattina?” gli chiedo sconvolta, ancora in pigiama. “Ci sono le vacanze! Io dormo fino, beh ok, le nove e mezza, però ci tenevo a quella mezz’ora in più!”
“Ti ho svegliato?” mi chiede poi lui cadendo dalle nuvole.
“Beh… sono in pigiama! Comunque come facevi ad avere il numero di Giulia?”
“L’ho chiesto ha un’amica che avevamo in comune. Ora basta con questo interrogatorio, vieni o no?” mi aveva chiesto sbuffando.
“Sì, vabbè vengo, aspettate che mi prepari però… intanto puoi chiamare su gli altri così mentre mi aspettate potete… che so guardare la TV?” gli chiesi lasciandolo entrare… ancora sconvolta da l’essermelo trovato d’avanti.
Andai a chiudermi in camera mia a cercare qualcosa di decente da mettermi, il più in fretta possibile per non farli aspettare troppo. Mi sistemai i miei ricci in una coda, piastrandomi la frangia, mi truccai il più leggermente possibile, per non farlo notare troppo. In meno di venti minuti ero pronta. Record!
Andai in sala.
“Allora… dove si va?” chiesi direttamente a Francesco, servendo una fulminata a Giulia… Poteva avvisarmi!
“Non ne ho la più pallida idea! Qualche suggerimento?” chiede con un sorriso a cinquantamila denti che mi fece scioglere. Cercai di rimanere concentrata.
“Io sì! Potevi non svegliarmi se non sapevi dove andare!” gli dissi facendogli la linguaccia. “Non ci siamo ancora presentati… Io sono Alessandra e voi siete?” chiesi ai due amici di Fra.
“Io sono Anghel” disse un tipo che avevo già visto da qualche parte, era carino, leggermente scuro di pelle capelli neri e occhi color acqua, fantastico abbinamento!
“Ci siamo già visti vero?” gli chiedo.
“Si ogni tanto alla fermata di Francesco” dice sorridendomi.
“Scusa sai com’è la vecchiaia!” dissi sorridendo, per scusarmi. “E tu?” chiesi all’altro, capelli neri, pallido, e occhi azzurro-verde.
“Io sono Andrea.”
“Piacere!” dissi. “Allora genio della lampada ti è venuta in mene qualche idea?” chiede rivolgendomi a Francesco questa volta.
“Non so! Andiamo in centro e poi si vedrà!” disse con un alzata di spalle.
Così ci alzammo e uscimmo da casa mia. Io lasciai un biglietto a mia sorella nel caso si fosse svegliata prima del mio ritorno.
Appena usciti presi sotto braccio Giulia e mi allontanai di poco dai ragazzi.
“Io ti uccido! Come vorrei uccidere lui!” le dico.
“Come sarebbe a dire… pensavo che ti avrebbe fatto piacere vederlo!” dice come per giustificarsi.
“Certo che mi va di vederlo, ma io non volevo che mi vedesse appena svegliata!”
“Dai voi due! Smettetela di bisbigliare! State anche con noi!” dice Francesco facendoci segno di avvicinarci.
“Beh non mi frega! Hai visto che figo il suo amico? Anghel! C’è Anghel! Jemy morirà di invidia quando lo scoprirà! “disse ridacchiando e riunendosi al gruppo.
“Potremmo andare in un bar… tanto per iniziare” dissi andando vicino a Francesco.
“Ok!” dissero in coro.
Andammo al bar più vicino, io mi sedetti vicino a Francesco, con Giulia difronte. Gli amici di Francesco ai lati.
Ordinammo tutti una cioccolata calda. E mentre aspettavamo parlavamo del più e del meno.
“Allora Ale, adesso che abbiamo le vacanze cosa fai di bello?” mi chiede Francesco ad un certo punto.
“Non lo so… Niente di che comunque… al massimo vado al città fiera con mio padre, visto che  è da molto che non sto con lui…” dico alzando le spalle.
“Ecco! Potremmo andare al città fiera oggi!” dice Andrea.
“Buona idea Andre!” gli dice lui.
Finiamo la cioccolata e andiamo in autostazione. Quando arriviamo al centro commerciale è già ora di pranzo.
“Dove si mangia?” chiedo appena entrati.
“Io voglio cinese!” dice Andrea mentre tutti gli altri dicono McDonald. Lo guardo un po’ stupita… io adoro il cibo cinese.
“Io vado con Andrea! Ci dividiamo e tra venti minuti ci ritroviamo qui?” chiedo.
“Perché? Dai Venite con noi!” dice Giulia.
“Facciamo così… noi ordiniamo da McDonald e poi portiamo la roba ai tavoli del ristorante cinese, tanto sono attaccati, così stiamo tutti insieme!” dice Fra.
Io e Andrea ci sediamo e ordiniamo entrambi riso cantonese.
Chiacchieriamo un po’ mentre aspettiamo che arrivi la nostra ordinazione. Scopro di avere tantissime cose in comune con lui.
“Davvero leggi manga?” gli chiedo.
“Sì! Sono una specie di nerd, solo che non ci capisco niente di computer. In pratica sono nerd solo per i fumetti, i film di fantascienza e cose simili.” Dice con un alzata di spalle.
“Anch’io più o meno, anche se non lo dico in molto in giro perché mi credono sempre cretina quando lo dico. Aspetta però non sarai mica uno di quei ossessionati con Star Wars o cose simili?” chiedo un po’ preoccupata. Stare con questo ragazzo mi aveva impedito di pensare a LUI per qualche minuto. Era fantastico. Ma se era un ossessionato non credo che mi sarebbe più piaciuto.
“Scherzi? Non li ho neanche mai visti! Li trovo ridicoli!” aveva detto sorridendo. Oh mio Dio! Questo ragazzo era il mio equivalente maschile!
“Di che parlate?” chiede Francesco sedendosi accanto ad Andrea.
“Star Wars!” diciamo in contemporanea, ridendo poi.
Giulia mi da una gomitata e mi lancia un occhiata complice.
Passiamo quasi tutta la giornata al cinema o a giocare ai videogiochi nei vari negozi. Ci divertiamo un sacco, posso tantissimo tempo con Andrea ma Francesco ne sembrava infastidito. Non capivo perché, ma la cosa non mi dispiaceva.
Tornammo a case che erano le sei di pomeriggio. Ci eravamo divertiti un sacco!
Andrea mi lasciò il suo numero e poi se ne andarono tutti tranne Giulia.
“Ti va di rimanere a dormire qui?” le chiedo. Avevo voglio di parlare con una mia amica adesso.
“Sì! Ti confesso che avevo già chiesto ai miei!” disse. Così iniziò il nostro ‘pigiama party’. 


Ciao! Scusa se ci ho messo tanto a scrivere ma non ero sicura di come continuare! Questo capitolo l'avrò scritto tipo cinque volte, ma poi ho votato per questo... Spero vi piaccia!
Allora... abbiamo l'entrata in scena di un nuovo personaggio Andrea... Non sono ancora sicura se sarà un personaggio importante o no... ma spero che vi piaccia comunque!
Recensite e ditemi cosa ne pensate!
Al prossimo capitolo
Ale
  
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