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Autore: Maxie__    21/02/2012    2 recensioni
Dolcezza, eri dolcezza tramutata in lacrime.
Giacevi su un letto di speranze e le lenzuola a quadretti che profumavano di ciliegia non le avevi nemmeno notate.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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I was lost, now I'm found.




Tethered to a scene.
Treasure, can you help me?




«Frank, credo che tu debba chiamarlo.»

«Lexo, ti prego, stanne fuori.»

Erano nel bel mezzo di un brutto quartiere di periferia e non gli andava proprio di lasciare Alexis a casa da sola, quella sera.

Ancora non veniva a conoscenza della morte di Helena e del ritorno di Gerard.

Era primavera oramai ma a Lexo battevano i denti e solo Dio poteva immaginare quanto desiderasse di sentire la pelle liscia del divano di Gerard sotto alla sua.

Ricordò l’ultima volta in cui avevano parlato...

Quell’ultimo giorno, l’aria pallida di febbraio si abbatteva su New York e sugli umori di tutti come non mai.
Lexo, dopo aver educatamente bussato, invase il bagno in cui Gerard era ben intento a non tagliarsi,
facendosi la barba.

«Buongiorno, Lexo! Frank è uscito?»

Come al solito percepì gli occhi di Lexo compiacere la sua gentilezza mentre annuiva.

«Owh, e dov’è and-»

«Non lo so, lo conosci.»

Frank passava ore intere a fissare il cielo anche camminando.

Proprio come stava facendo in quel momento,
mentre Lexo metteva insieme i cocci della felicità.

Da piccolo aveva sempre sognato di essere un astronauta, per scappare via da tutto sul serio.

Alexis saltellò da una gamba all'altra pensando che suo fratello meritasse di volare come un aquila,
non come uno stupido coglione con una boccia per pesci in testa.

Insomma, andiamo!
Meritava più di ogni altro di realizzare i propri sogni,
ma sarebbe stato bellissimo anche con un sogno in meno.

«Gerard… Uhm… Mi trovi almeno un po’… Carina?» 
Aveva sputato via.

Gerard l’aveva squadrata cercando qualcosa di nuovo in lei,
come se lei stesse cercando l’approvazione per un nuovo jeans comprato il giorno prima.

«Tu… Perché tu, Gerard, lo sei davvero tanto.» 
Continuò senza fiato.

Si sentiva stupida a ripensare alle sue domande stupide e sfacciate e le venivano le palpitazioni ripensando a quando Gerard si infilò la T-shirt e le baciò la fronte sparando:
 «Lexo, tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto.»

Alexis sorrise ai ricordi impressi nel buio mentre vedeva suo fratello scomparirci.

Contò le stelle del cielo pensando agli occhi di Gerard e sentì quasi i pensieri di qualcuno sussurrare.


Devi solamente promettermi che quando ti dirò che non può funzionare,
non ti si spezzerà il cuore.

 

Ma no, era solamente il vento.

Percepì una luce avvicinarsi alle sue spalle, per poi sentire il rumore di un motore spegnersi.
Il terrore le scaraventò le spalle contro il muro,
ci si spinse così forte da far sembrare che lo stesse mantenendo e chiuse gli occhi sperando di diventare invisibile.
A causa del panico quella macchina le sembrò assolutamente minacciosa, ma la conferma le arrivò quando aprì gli occhi.
V
ide un uomo dalle spalle larghe sorriderle aprendo la portiera.

Le si paralizzò il cuore.
Un grido ruvido stava fuggendo dall’altra parte della strada fino ad arrivare alle sue orecchie:
«Piccola!»

E poi corse, corse così forte da sbattergli contro il petto dopo circa cinque secondi.
«Gerard.»
L'aveva salvata, ancora.
 
 

I am nothing without you.

Frank accarezzò dolcemente I capelli corvini di Gerard,
accarezzando altrettanto con le gambe il divanoletto su cui erano sdraiati.

Da ragazzini dormivano spesso lì, ma avevano perso l’abitudine una volta finite le superiori.

Erano tornati in quel letto pieno di ricordi dopo un'altra litigata storica per il fatto accaduto a Lexo,
ma, a vederli ora, sembravano più forti di prima.

Come ogni volta.

Gerard era più malinconico del solito ed era l'effetto della collana che pendeva al suo collo.
Aveva raccontato tutto a Frank:
Quella collanina l'aveva trovata nell'armadio di Helena, la notte prima, con Lisa -ovviamente tralasciò la scena del bacio 'fraterno' che poteva essere frainteso-.
C’era una lettera che confermava che quella collanina appartenesse alla sua vera madre e ci fantasticò su per ore prima di addormentarsi.
C'era inciso il suo nome in caratteri dolci e minuscoli:

Gerard.

Ad ogni lettura la voce di una giovane donna rimbombava nella sua mente.

Ora giaceva accanto a Frank, mentre lui era intento a consumarlo con gli occhi e ad accarezzargli le labbra screpolate.

Si fece coraggio e allungò il collo sperando quasi che l’altro non si svegliasse,
sfiorando le labbra dell’amico con le proprie,
trattenendo il respiro per quegli attimi eterni.

Il suo cuore quasi si fermò all’impatto e, come previsto, Gerard si svegliò.
Non oppose nessun tipo di resistenza e questo stupì entrambi.

Le mani stranamente tremolanti del più piccolo invasero incerte la schiena dell’altro,
come per impedirgli di scappare e fece sì che loro lingue si sfiorassero.

Le mani grandi di Gerard, molto più insicure di quelle esperte di Frank,
stranamente ebbero il coraggio di afferrarlo con la potenza di un vero uomo.

I loro petti roventi si decisero a scontrarsi e a vederli sembravano essere stati scolpiti così,
come se fossero stati lì da sempre,
creati per essere l’impersonificazione dell’amore semi-innocente.

E ovviamente, Frank era la parte oscura, quella che stava guidando Gerard al piacere puro che non aveva mai provato,
accarezzando ciò che credeva non avrebbe mai scoperto di Gerard.

Avevano aspettato troppo tempo per aversi e quasi non riuscivano a dare un nome a tutto ciò che stava scoppiando nel petto -e non solo- a entrambi.

«Ti amo, Gerard.»

Gli stava sussurrando nell’orecchio appoggiandosi alla sua schiena ed entrando dolcemente in lui.

Silenzio.

Era davvero quello, l’amore?
Capace di rimanere dentro a marcire per anni e poi pronto a scoppiare in pochi minuti?

 


Se solo tu me l’avessi detto prima,
avrei accolto la tua mano nella mia.
Ti avrei stretto piangendo sul mio petto nudo ogni notte
implorandoti di smetterla,
gridandoti un "Basta." perché le mie lacrime cessassero
al suono del tuo cuore sgretolato sul pavimento.
Ma tu, ragazzo, tu sei sempre stato qui, 
nel mio cuore.

 

«Dimmi che mi ami.» S’incupì l’altro per poi quasi gridare «Cazzo, dimmelo.»
Gli stava graffiando la schiena dall’impazienza e dalla paura,
come se ciò che stesse facendo fosse una cosa da nulla,
come se non stesse già infliggendo poche pene a Gerard,
piegato in due con il cuore a mille.

Ma Gerard serbava qualcosa di meglio dentro di sé di uno stupido e banale ‘Ti amo’.
era così tanto concentrato a come spiegarglielo che non sentiva nemmeno dolore.

E poi, dopo anni di silenzi, gemette:
«Frank, sono niente senza di te.»




























































Non ci posso credere, sono tornata sul serio.
Dopo anni (?) ho deciso di finire finalmente questo fottuto capitolo aggiungendoci all'ultimo momento anche una scena rossa per cui mi suiciderò,
perché mi sto vergognando a morte anche se non è un granchè.
Anyway, ringrazio come al solito bulletproofAliz che mi sostiene sempre e ancora una volta mi ha riportata sulla retta via della scrittura (?) e quindi mi tocca farle pubblicità alla sua ultima Frerard completata (
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=880310&i=1)
C
he, diciamocelo, mi ha fatta piangere per ore.
Ringrazio chi mi sopporta ancora e... Boh, la mia cara VickyPomegranate che mi ha dedicato una OS che DOVETE leggere (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=949695) altrimenti la Golden viene a casa e vi mena (?)


Note:
- Il titolo è tratto da Raised By Wolves dei Falling In Reverse;
- Il titolo della prima parte è tratto da Gehenna degli Slipknot;
- Il titolo della seconda parte è tratto da With me dei Sum 41;

 

 


Alla prossima!
Twitter: @Maxie__
 

  
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