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Autore: Cri cri    21/02/2012    9 recensioni
Le luci dello stadio vennero spente: il chiacchiericcio generale della folla aveva lasciato spazio ad uno strano silenzio: come se tutti fossero rimasti col fiato sospeso. Tre figure fecero il loro ingresso sul palco.
Spero possa piacervi...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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A strange meeting - cap 9 - Quanto può essere sconcertante la verità?







Quanto può essere pericolosa la verità?


Un'altra giornata uggiosa invase i cieli di Tokyo, regalandole quell'atmosfera cupa e grigia che a Bunny non piaceva affatto. Era tutta la mattina che cercava una scusa plausibile per sgattaiolare dal negozio... Dopo aver sognato Seiya, quella notte, aveva deciso di scovarlo e - se necessario - pedinarlo.
La giornata era adatta per scoprire la verità e lei, sicuramente, non se la sarebbe mai fatta scappare.
" Ragazze ecco... ho bisogno di riposare un po'; sono stanca e vorrei poter tornare a casa " chiese tutto d'un fiato.
Il quel momento si sentiva sporca; non aveva mai mentito alle sue migliori amiche e per colpa di Seiya, e del suo strano comportamento, era costretta a farlo.
" Usagi sicura di sentirti bene? C'è qualcosa che non va? " chiese Rei, preoccupata - ma soprattutto insospettita - dello strano comportamento dell'amica.
Non era certo stupida e si era accorta che la biondina nascondeva qualcosa; ma non voleva forzarla in nessun modo a parlare. Era convinta che quando Usagi si sarebbe sentita pronta sarebbe stata lei, la prima, a confidarsi con loro.
" Accidenti a Rei! Non le sfugge nulla... Mi dispiace amiche mie, ma questa storia devo risolverla da sola " pensò, sentendosi - se possibile - ancora più bugiarda e falsa nei loro confronti.
" Rei-chan non preoccuparti! Ho solo bisogno di un po' di riposo " rise istericamente, cercando di nascondere il groppo in gola che le bloccava il respiro.
Decise di recarsi al Crow, gelateria gestita da Motoki, per estorcere qualche informazione in più sui tre cantanti, cercando di non farlo insospettire.
Entrò, e con sua immensa gioia, notò che il locale era deserto " Meglio così " sogghignò tra sé...
" Buongiorno Motoki, come stai? " chiese allegramente, cercando di non apparire nervosa agli occhi del ragazzo.
" Buongiorno a te Usagi; cosa ci fai qui a quest'ora? Non dovresti essere all'atelierè? ".
" Ecco... veramente stavo tornando a casa, ho delle cose da sbrigare. Senti, mi sono dimenticata di dirti che se i Three light hanno problemi a venir  a ritirare i loro vestiti, possiamo mandarceli noi, basta che mi dai l'indirizzo della loro abitazione ed è fatta "... mentì spudoratamente, sperando con tutta se stessa che il biondo ci sarebbe cascato.
Motoki, conoscendo il segreto dei tre ragazzi e la loro esagerata riservatezza, preferì non dare l'indirizzo ad Usagi e parlarne prima con loro, onde evitare litigate da parte di Yaten " Usagi prima ne voglio parlare con loro e poi ti farò sapere, ok? " .
" Oh ma certo! Ora devo andare, scusa il disturbo. Ciao ciao " rise - di nuovo - istericamente, imprecando mentalmente contro il poveretto per non avergli dato quello che cercava.
Mentre camminava per il centro un'idea le balenò nella mente, come un fulmine a ciel sereno; era sicura - con quel piccolo, e diabolico, stratagemma, di riuscire a  scoprire dove abitava Seiya.
Un ghigno malefico le scolpì il volto, lasciando perplessi alcuni passanti che - in quel momento - la osservavano.
Prese il cellulare e attese che la persona, all'altro capo del telefono, rispondesse.
Uno squillo, due, tre...
" Pronto? Ciao Umino. Ho bisogno del tuo aiuto ed in cambio ti prometto di strappare un appuntamento a Naru " disse furbescamente, sapendo che - di fronte a quella proposta - Umino non si sarebbe mai rifiutato di aiutarla...


Erano più di due ore che faceva le poste dinanzi a quella lussosa villa. Aveva perso tempo a fantasticare su come potesse essere al suo interno e che gusti avessero i tre ragazzi.
In quelle due ore, in quella casa, non si era mosso un ciglio. Nessuno era entrato, nessuno era uscito.
Cominciava a pensare che non ci fosse nessuno e fece per andarsene quando vide i tre ragazzi uscire dalla porta.
Decise di nascondersi per non farsi vedere e attese che varcarono il cancello per segurli.
Si sentiva elettrizzata ed impaurita; era la prima volta che pedinava qualcuno e non era tanto sicura di esserne all'altezza.
Soprattutto, si chiedeva cosa avrebbe potuto rispondere se l'avessero scoperta " Beh potrei sempre dire che, essendo una loro fans, li stavo segueno un pochino... ".
Si allontanavano sempre di più dal centro della città; non conosceva quella zona periferica di Tokyo e la cosa la spaventava un po'. Arrivarono ad una strada che - probabilmente - se continuata, chissà in che posto strano li avrebbe condotti.
Alla loro destra ergeva un enorme bosco, non conosciuto affatto da Usagi, con enormi alberi che non facevano filtrare un minimo di luce.
" Ma che diavolo ci fanno qui? E questo bosco? È la prima volta che lo vedo in vita mia " pensò, continuando a seguire i tre che, indisturbati, camminavano tranquillamente.
La vibrazione - accuratamente inserita da Usagi prima di inziare l'inseguimento - la stoppò dalla corsa, costringendola a vedere chi mai potesse essere a quell'ora di pomeriggio.
Era un messaggio da parte di Mamoru " Tesoro tra meno di un'ora dovrei atterrare all'areoporto di Tokyo, spero di trovarti li ad aspettarmi amore mio. Mi sei mancata da morire ".
" Accidenti! Proprio oggi dovevi tornare Mamo-chan? " sbuffò, per poi posare il cellulare nella tasca e riprendere il suo pedinaggio.
Dinanzi a lei non c'erano più i tre ragazzi, ma solo una fitta boscaglia.
Il sole stava calando e lei non aveva più la pallida idea di dove si trovasse.
" Maledizione! Mi sono distratta e li ho persi di vista. Meglio che per oggi lasci stare la mia idea di scoprire qualcosa su Seiya. Anzi... mi conviene sbrigarmi se non voglio arrivare in ritardo da Mamoru ".



Il tempo passava e Usagi non riusciva più a trovare la strada per uscire da quel bosco.
L'oscurità era calata ed oltre al buio pesto ci si era messa anche la batteria del cellulare che, in quel frangente, aveva deciso di abbandonarla.
La sensazione di pericolo le opprimeva pesantemente lo stomaco, la rendeva debole e piccola.
La speranza di uscire da quel maledetto posto dimenticato da Dio era vana, mano mano scemava sempre più; mentre sempre più aumentava il terrore.
Un ringhio malefico e diabolico, di chissà quale animale pericoloso e famelico, le entrò prepotentemente nelle orecchie, facendole arrivare il cuore in gola per lo spavento.
Copiose lacrime le inondarono il viso, facendole aumentare ancor di più la disperazione e la paura.
" Oh mio Dio! Ma perchè li ho seguiti? Ho paura. Mamo-chan aiuto ", urlò in preda al terrore.
Non voleva morire! Non così almeno...
Passi felpati e veloci si avvicinavano sempre più, mentre un altro agghiacciante ringhio eccheggiò nell'aria, provocandole brividi su tutto il corpo.
Cominciò a correre come una disperata; inciampando più e più volte nelle radici fuoriuscite dal terreno.
Cadde rovinosamente a terra, provocandosi escoriazioni e graffi alle ginocchia.
Con il cuore in gola, per la paura e lo sforzo, alzò - pesantemente - lo sguardo, e quello che vide la terrorrizzò a morte.
Un lupo famelico, con la bava che fuoriusciva appiccicosa dalle affilatissime zanne, la scrutava diabolicamente con i suoi occhi color ghiaccio.
Successe tutto in pochi secondi...
Il balzo felino dell'animale, il suo urlo disperato di aiuto, e poi... il buio completo...





Finalmente dopo una lunga settimana era tornato a casa; non gli sembrava vero...
La sua Usako le era mancata da morire: per lui era come l'aria che respirava... essenziale per poter vivere!
A breve l'avrebbe riabbracciata, baciata con passione, stretta al suo corpo come un cimelio prezioso.
" Nessuno avrà mai la mia dolce Usako. MAI! " rise tra sé e sé, convinto di trovare la sua ragazza ad aspettarlo a braccia aperte.
Quando arrivò a destinazione, la delusione lo colse come un pugnale in pieno petto.
Usagi non era li...
Mille pensieri cominciarono ad inondare il cervello di Mamoru che - preso da una rabbia, mista alla delusione - scaraventò le borse da viaggio a terra. Prese il cellulare e compose il numero di Usagi.
La segreteria telefonica era l'unica voce udibile in quel momento dall'altra parte della cornetta.
" Ha il cellulare spento; maledizione Usagi ma perchè non sei qui? " .
Sentiva la rabbia pulsargli nelle vene.
Non voleva essere precipitoso, né tanto meno pensare male della sua fidanzata, ma non era mai capitato che Usagi mancasse ad un loro appuntamento.
Decise di chiamare a casa delle ragazze, per vedere se loro sapevano qualcosa su di lei.
Uno... due.. tre squilli e la voce stridula di Minako rimbombò nelle sue orecchie, provocandogli fastidio.
" Pronto chi parla? ".
" Minako sono Mamoru. Usagi è in casa? " chiese con tono fintamente calmo e pacato, cercando di non far insospettire la biondina.
" No Mamoru mi spiace, ma quando siamo rientrate poco fa lei non c'era " squittì Minako.
" Le avevo mandato un messaggio dicendo che sarei arrivato per quest'ora all'areoporto e che mi avrebbe fatto piacere trovarla qui, ma non c'è e il cellulare è scarico ".
" Stai tranquillo Mamoru, vedrai che avrà trovato traffico in città, oppure è a casa tua che ti aspetta. Per il cellulare sappiamo tutti quanto sia sbadata Usa-chan, dimentica molto spesso di caricarlo ", sbuffò Minako, non facendosi accorgere a Mamoru.
Quelle parole furono per lui un vero  e proprio toccasana. Era arrivato a conclusioni affrettate per la delusione di non averla trovata li, e non aveva preventivato che la sua Usagi potesse essere a casa sua per fargli una sorpresa " Come sono sciocco. Come ho fatto a dubitare di lei? " pensò rincuorato, ringraziando mentalmente quell'uragano di ragazza che portava il nome di Minako.
" Mamoru ci sei ancora? " chiese - ora - preoccupata la biondina.
" Eh? Si scusami, stavo pensando alla sbadataggine di Usa-chan. Scusate se vi ho disturbato. Ci si vede ciao ".
Riattaccò senza dar tempo a Minako di poterlo salutare.
L'adrenalina e l'eccitazione erano scresciute a dismirura in quei pochi minuti. Già pregustava la scena: loro due avvinghiati a fare l'amore davanti al fuoco scoppiettante del suo appartamento.
Con il cuore sollevato prese le valigie da terra e, felice, si diresse all'uscita nella speranza di trovare al più presto un taxi che lo conducesse da lei...





Lo so! È passato molto tempo dal mio ultimo aggiornamento ma in questo periodo ho mille cose da fare e da pensare, perciò spero vogliate perdonarmi.
Sicuramente starete imprecando contro di me perchè ho lasciato il capitolo così... senza farvi capire cosa sia successo veramente alla povera e impicciona Usagi.
Mamoru è tornato ed è convinto di trovare la sua dolce metà a casa sua ad aspettarlo, a braccia aperte.
Povero illuso ahahahah...
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate e se vi piace ancora questa storia.
Un bacione a tutte.

Cri cri




   
 
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