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Autore: Lubaby    21/02/2012    3 recensioni
-"Indossare una maschera, fingersi diversi da come si è in realtà, è un segno di debolezza? Cosi pensano gli altri! Per me è un segno di essere chi voglio essere. Posso dimostrare chi sono, solo cosi. Questo è l'unico modo. Perché se io togliessi la maschera e tutti sapessero chi sono... allora tutto cambierebbe. Tutti mi guarderebbero sotto un'altra luce. E io non voglio. Voglio che tu mi guardi cosi, come mi guardano tutti. Voglio essere cosi e tu non puoi impedirmelo!"
-"Non è vero! Io amo proprio la ragazza che c'è sotto quella maschera. Amo lei, non la maschera. Voglio vederti, voglio fare una cosa che non vorrei fare con nessun'altra! Toglila, andrà tutto bene. Te lo prometto, mi prenderò cura di te."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Salì nella sua Audi bianca, l’accese e abbassò il finestrino. Guardò fuori dal finestrino...
-Certo che è strano. Cosa ci faceva ieri sera sotto casa mia? Perché proprio sotto casa mia? Forse... potrebbe vivere nei dintorni.-
Spense l’auto e scese da essa. Si guardò intorno.
-Questo caldo mi ucciderà!
Mise la mano destra sotto la maglietta e l’appoggiò sulla pancia.
-Vediamo... lei è corsa da quella parte- disse guardando alla sua sinistra. -Quindi veniva da...- girò la testa alla sua destra. -...andiamo!
Prese le cuffiette, che teneva nella tasca dei jeans, e le collegò al cellulare. Mise le cuffiette nelle orecchie e fece partire la musica. Mise il cellulare nella tasta e con esso le mani. Iniziò a camminare e a guardarsi intorno.

Dimmi dove sei
proprio in questo momento
adesso che saprei
dirti quello che sento
Io ti cerchero'
dovessi camminare tanto
come ti vorrei accanto accanto
E quando arriva il sole
vedrai che cambiera'
mentre la citta' si muove
io resto ancora qua
a domandarmi se e' peccato
abbandonarsi o no
perche' cosi non ho mai amato
non ho mai amato no
dimmi dove sei
dimmi dove sei
voglio amare il tuo mondo
per ore resterei
a guardarti nel sonno
E quando arriva il sole
vedrai che cambiera'
mentre la citta' si muove
io resto ancora qua
a domandarmi se e' peccato
abbandonarsi o no
perche' cosi non ho mai amato
non ho mai amato no
dimmi dove sei
dimmi dove sei
dimmi dove sei
dimmi dove sei 


-Dimmi dove sei- ripetette guardando le case intorno a lui.
Girò l’angolo, a destra, e si rese conto di essere andando in un vicolo cieco. Sbuffò girandosi per tornare indietro.
-Aspetta!- disse una voce dolce, dietro di lui.
Sentì una mano sulla sua spalla. Si girò di scatto, conosceva quella voce, l'aveva sentita anche con le cuffie. Si ritrovò faccia a faccia con una ragazza. Tolse le cuffie e incrociò  lo sguardo col suo e vide quegli occhi verdi, colmi di lacrime. Bill non parlò, la fissò. Sorrise appena, poggiando la mano sulla guancia di lei. Di tutta risposta, lei, si allontanò.
-Non voglio farti del male.- disse, quasi, sussurrando.
-Se pensassi che volessi farmene... non ti avrei fermato- rispose con la voce tremante.
-Sei cosi calda!- affermò poggiando, di nuovo, la mano sulla sua guancia.
-Dico... hai visto il tempo ultimamente?- domandò ironica, ma con nessun sorriso sulle labbra.
-Si, in effetti fa tanto caldo. Ma tu... sei cosi...- non riuscì a finire la frase. Aveva tanto da dire, ma non sapeva da dove iniziare.

-Mi stavi cercando?- domandò incuriosita.
-Tu... come fai a...-
-L’altra notte ti ho sognato, ho sognato che mi seguivi. Ed ora sei qui... quindi ho pensato che... mi stessi cercando.-
-In verità... si! Ti stavo cercando. Anche io ti ho sognata.- disse sorridendo.
-Davvero? Tu... tu sei Bill Kaulitz, vero?-
-Mi conosci?
-Ne ho sentito parlare.- disse allontanandosi.
-Oh... come ti chiami?- chiese avvicinandosi a lei.
-Perché dovrei dirtelo?
-Non lo so! Vorrei sapere il tuo nome. Perché non togli la maschera?- chiese avvicinando la mano alla maschera.
-Fermo!- urlò prendendo il suo braccio e allontanandolo -Tu vuoi sapere troppo! Io non so chi sei. Sei famoso, ma questo non ti da il diritto di farti gli affari miei. Perché mi cerchi, perché mi segui? Cosa vuoi da me?- domandò furiosa.
-Io... ti ho vista al locale...-
-Quello stupido locale, non dovevo proprio andarci!-
-Ti ho vista e mi hai... io sono... non so che mi prende. Ho scritto una canzone...- affermò balbettando.
-Cosa c’è di strano? Sei un cantante ed è normale che scrivi canzoni!-
-No! Ho scritto una canzone... per te!-
-Per me?- domandò stranita.
-Si... per... te!-<
-Cercate da quella parte!- esclamò una voce, non molto, lontana da loro.
-Vai via! Forza... vai!- disse la ragazza impaurita.
-Perché ti cercano?
-Vattene!- disse correndo via, senza farsi vedere.
Bill la guardò correre, per l’ennesima volta. Non aveva risolto niente, ma almeno aveva parlato con lei. Per un attimo rivide quegli occhi colmi di lacrime. Il suo viso divenne triste. Non capiva cosa stesse succedendo.
-Ancora tu! Non è possibile!- disse l’agente.
-Emm...- Bill cercò di dire qualcosa, ma non c’era niente da dire
-Hai visto qualcuno passare da qui?
-No! Non ho visto nessuno... nessuno.- disse allontanandosi.
   
 
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