Nick autrice su EFP: sweet_hyra_97
Nick
autrice sul forum:
Saruccia97_LTD
Titolo:
Sei il mio
angelo
Rating:
Giallo
Note/Avvertimenti:
Malinconico,
Romantico, Triste, One-shot(945 parole)
Pacchetto:
Rosa
Introduzione:
Due
ragazzi sono fidanzati, e stanno per sposarsi. Un giorno
c’è un incidente
stradale, nel quale lei muore; il giorno in cui si dovevano sposare,
lui è nel
giardino, e gli appare lei…
NdA:
Nessuna
Sei il mio angelo...
Quel
pomeriggio: quello
era il pomeriggio peggiore che Thomas potesse passare.
Era
seduto sotto
l’albero del giardino di casa sua e guardava, con uno sguardo
vuoto e perso, il
cielo sfumato di bianche nuvole, e rosato dal sole del primo pomeriggio
di primavera:
una leggera brezza gli accarezzava il viso.
Lui
era triste perché
quello sarebbe dovuto essere il giorno più bello della sua
vita, mentre adesso
lo stava trascorrendo da solo, e questo lo metteva di malumore ancora
di più:
infatti, quello, doveva essere il giorno del suo matrimonio con la sua
amata
Zoe; guardando nel cielo le nuvole che si muovevano, ripeteva
mentalmente il
suo nome invano, nella speranza che lei scendesse dal cielo, o da
dovunque
l’avesse fatta finire quel maledetto incidente, ma era solo
un illusione,
perché lo sapeva che non sarebbe tornata mai più.
Continuava
ad
incolparsi, a dire e pensare che era colpa sua se lei aveva avuto
quell’incidente:
era colpa sua, e della sua distrazione continua se lei non
c’era più, perché
lui si era distratto un attimo, si era voltato un secondo, e quando si
era
voltato la seconda volta, aveva trovato la sua amata sul freddo
asfalto, quasi
priva di vita.
L’aveva
anche vista
esalare l’ultimo respiro, ed era in ambulanza: non erano
riusciti a salvarla, e
lui continuava a ripetersi ancora che era colpa sua.
Ogni
volta che chiudeva
gli occhi, riviveva di nuovo questi ultimi attimi di vita di Zoe, ed
era
successo di nuovo: si era risvegliato di soprassalto, e alcune lacrime,
calde,
avevano rigato il suo viso pochi minuti prima; cercò di
asciugarsi il viso, e
si stropicciò gli occhi: dopo pochi secondi si rese conto di
essersi
addormentato sotto l’albero.
Siccome
non gli andava
di tornare dentro, si sedette meglio, e rivolse di nuovo lo sguardo al
cielo,
stavolta più sereno, perché in fondo sapeva che
non gli sarebbe servito a nulla
incolparsi: non gli avrebbe portato indietro Zoe comunque.
Si
ricordò di un
piccolo pensiero lasciato da lei alcuni giorni prima della sua morte:
era un
frammento dello specchietto che lei portava sempre con sé;
siccome un giorno le
si era rotto in due pezzi, aveva deciso che avrebbe rappresentato il
simbolo
del loro amore: infatti ne aveva dato uno a Thomas, e uno
l’aveva tenuto lei.
Guardando
questo
specchietto, Thomas vedeva riflesso il volto di Zoe:
all’improvviso, davanti a
sé vide una strana creatura che aveva l’aspetto di
un essere umano; aveva
lunghi capelli castani e gli occhi azzurri: l’unica pecca era
che aveva delle
enormi ali piumate, quasi come un angelo, il che faceva capire che non
era una
persona reale.
Thomas
era rimasto
esterrefatto, perché era una visione magnifica: oltre alle
grandi ali, brillava
di luce propria, ed era davvero splendente.
Dapprima,
lui si coprì
gli occhi con le mani, perché i suoi occhi non erano
abituati a tanto
splendore, e dopo essersi abituato, cercò di distinguere il
viso dell’angelo:
aveva dei tratti molto familiari, gli somigliava davvero tanto a
qualcuno, e
questo lo fece esitare un po’ prima di parlare;
però fu lei a cominciare.
-Ciao
Thomas.- aveva
una voce molto suadente.
-C-ciao…-
non aveva
parole, non sapeva che dire, perché questo angelo somigliava
terribilmente alla
sua amata.
-Non
ti spaventare, non
sono qui per questo. So quanto tu stai male, e so anche che pensi che
la colpa
di quell’incidente sia tua. Non è vero che
è tua! Era una cosa che doveva
succedere e basta: non è colpa tua.-
-M-ma
tu… Zoe… tu…-
aveva capito chi era, ed era veramente l’angelo di Zoe.
-Si, sono io, non ti
spaventare.- disse,
accennando un sorriso –Ricordo che bel giorno sarebbe dovuto
essere oggi, e so
anche che ti sentivi solo: sappi che non sei mai stato solo;
sono sempre
stata, e ci sarò sempre, al tuo fianco, anche quando non te
ne accorgerai. Ora
non posso rimanere per tanto tempo: ho solo pochi minuti e poi
dovrò
andarmene…-
-No…
Zoe… non sai
quanto mi manchi… io ti amo…- si alzò
e si avvicinò all’angelo - ti prego: non
andartene di nuovo!- disse con le lacrime agli occhi.
-Sai
che non posso…-
era triste anche lei, ma cercava di non dimostrarlo.
Così
Thomas si avvicinò
ancora di più, cercando di toccarla, o almeno di sfiorarla,
per poter sentire
almeno un’ultima volta l’odore della sua pelle, per
poter toccare un’ultima
volta le sue mani candide, per poterla sentire sua almeno per
un’altra volta.
Quindi,
Thomas portò le
sue mani all’altezza del viso dell’angelo della sua
amata, e riuscì a toccarla:
così avvicinò il suo viso a quello
dell’amata, facendo combaciare le labbra, e
un’ondata
di emozioni li travolse.
Erano
mesi che lui non
si sentiva così vivo, perché quel bacio
l’aveva fatto rinascere: era una specie
di danza tra le lingue dei due, ma non solo; anche le emozioni
danzavano, e
nell’aria si sentiva che il buonumore del ragazzo era
tornato.
Come
tutte le cose
belle però, anche questa era destinata a finire: lei
infatti, appena si
staccarono dal bacio, aveva cominciato, lentamente, a dissolversi nel
nulla.
Prima
che potesse
sparire del tutto, riuscì a sussurrare:
-Ti
amo Thomas… non
dimenticarlo mai, nonostante io non potrò esserti accanto
nei momenti
difficili, o perlomeno, ci sarò ma non mi vedrai. Continua
ad andare avanti
senza rimpianti… ciao…-
Dette
queste parole
scomparve nel nulla, lasciando Thomas un po’ triste:
però non era proprio
triste, perché lei aveva detto che anche se lui non
l’avrebbe vista, sarebbe
sempre stata al suo fianco.
Così
sussurrò pure lui
qualcosa:
-Sei
il mio angelo, e
non mi dimenticherò mai di te, non ti preoccupare. Ti amo-
mentre una lacrima
calda gli tagliò il viso.
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Risultati
11^
classificata. Sei il mio
angelo di Saruccia97_LDT
Grammatica e lessico: 7.1/10 (+0.8)
Complessivamente, il tuo è un buon lavoro: lessico semplice
ma efficace, trama
sviluppata, punteggiatura ben gestita.
Quello che ti ha penalizzata maggiormente sono state le ripetizioni. Mi
spiego
meglio: dici troppo spesso “la sua amata”,
“lei”, “incolpare”,
“viso”,
“distratto” e “triste”. Avresti
dovuto usare qualche sinonimo, ho dovuto
togliere quattro punti sommari, senza calcolare passo per passo per
agevolarti,
dato che il resto è perfetto. Peccato per questi errori,
però.
Stile: 8.5/10
Oltre alle ripetizioni, ho da dire che qualche espressione andrebbe
aggiustata,
come l’ultima, “una lacrima calda gli
tagliò il viso”. Quel verbo è
grammaticalmente corretto, ma troppo letterale. Suona meglio
“solcò o gli
bagnò”. Ho notato inoltre che alcune frasi
andrebbero divise, perché compongono
periodi tropo lunghi. Avresti è potuto fare di meglio, ma
è anche vero che lo
stile semplice rendeva la storia più chiara. Ti consiglio di
far più attenzione
alla terminologia e di utilizzare più sinonimi, globalmente
era l’unica pecca.
Originalità: 10/10
Ho assegnato il massimo per diversi motivi. Ora chiarisco.
Le varie idee contenute in questa One-shot mi sono sembrate per
sé molto
originali, ciascuna a modo suo.
Il contesto in cui si svolge la vicenda potrebbe sembrare naturale e
classico:
la ragazza muore poco prima del matrimonio, il suo promesso sposo
è disperato,
lei torna dall’aldilà sotto la forma di un angelo
per consolarlo. In questa
storia invece no, non mi ha trasmesso quel senso di
banalità: ho sentito quanto
mai originali i comportamenti e il modo di atteggiarsi dei
protagonisti, non
sono mai stati troppo “perfetti” dando
un’immagine che in realtà non appartiene
agli uomini.
Riferimento al contest: 10/10
Angelo perfetto, bisogna proprio dirlo. Oltre a essere la quintessenza
della
reticente immagine divina, trasmetteva intorno a sé
un’aureola d’irrealtà,
rendendo la lettura più avvincente.
Gradimento personale: 9.2/10
Purtroppo grammatica e stile condizionano sempre questo giudizio, ma
queste
parole mi hanno lasciato un segno: “Ci sono sempre stata, e
ci sarò sempre, al
tuo fianco, anche quando non te ne accorgerai”. Zoe mi ha
dato l’impressione di
una ragazza smarrita nella morte, perché era proprio questo.
Poi, il narrare la
vicenda in una circostanza così tragica sarebbe potuto
sembrare qualcosa di
scontato, ma l’apparizione dell’angelo della
ragazza illuminava il tutto e
faceva trasparire un messaggio di speranza. Si intuiva che
quell’attimo avrebbe
aiutato Thomas ad andare avanti anche in seguito. Brava.
Punti bonus: 2/2
Pacchetto rosa: giardino, frammento di specchio, non sei mai stato
solo. Tre
elementi inseriti.
Premio speciale: 0/3 punti bonus
Totale: 46.8/55