Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: sweet_hyra_97    21/02/2012    2 recensioni
-Questa storia ha partecipato al contest "forse un angelo" indetto da EmmaWright98 sul forum di Efp, arrivando all'undicesimo posto.-
Due ragazzi sono fidanzati, e stanno per sposarsi. Un giorno c'é un incidente stradale, nel quale lei muore; il giorno in cui si dovevano sposare, lui é nel giardino, e gli appare lei...
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nick autrice su EFP: sweet_hyra_97

Nick autrice sul forum: Saruccia97_LTD

Titolo: Sei il mio angelo

Rating: Giallo

Note/Avvertimenti: Malinconico, Romantico, Triste, One-shot(945 parole)

Pacchetto: Rosa

Introduzione: Due ragazzi sono fidanzati, e stanno per sposarsi. Un giorno c’è un incidente stradale, nel quale lei muore; il giorno in cui si dovevano sposare, lui è nel giardino, e gli appare lei…

NdA: Nessuna



Sei il mio angelo...

Quel pomeriggio: quello era il pomeriggio peggiore che Thomas potesse passare.

Era seduto sotto l’albero del giardino di casa sua e guardava, con uno sguardo vuoto e perso, il cielo sfumato di bianche nuvole, e rosato dal sole del primo pomeriggio di primavera: una leggera brezza gli accarezzava il viso.

Lui era triste perché quello sarebbe dovuto essere il giorno più bello della sua vita, mentre adesso lo stava trascorrendo da solo, e questo lo metteva di malumore ancora di più: infatti, quello, doveva essere il giorno del suo matrimonio con la sua amata Zoe; guardando nel cielo le nuvole che si muovevano, ripeteva mentalmente il suo nome invano, nella speranza che lei scendesse dal cielo, o da dovunque l’avesse fatta finire quel maledetto incidente, ma era solo un illusione, perché lo sapeva che non sarebbe tornata mai più.

Continuava ad incolparsi, a dire e pensare che era colpa sua se lei aveva avuto quell’incidente: era colpa sua, e della sua distrazione continua se lei non c’era più, perché lui si era distratto un attimo, si era voltato un secondo, e quando si era voltato la seconda volta, aveva trovato la sua amata sul freddo asfalto, quasi priva di vita.

L’aveva anche vista esalare l’ultimo respiro, ed era in ambulanza: non erano riusciti a salvarla, e lui continuava a ripetersi ancora che era colpa sua.

Ogni volta che chiudeva gli occhi, riviveva di nuovo questi ultimi attimi di vita di Zoe, ed era successo di nuovo: si era risvegliato di soprassalto, e alcune lacrime, calde, avevano rigato il suo viso pochi minuti prima; cercò di asciugarsi il viso, e si stropicciò gli occhi: dopo pochi secondi si rese conto di essersi addormentato sotto l’albero.

Siccome non gli andava di tornare dentro, si sedette meglio, e rivolse di nuovo lo sguardo al cielo, stavolta più sereno, perché in fondo sapeva che non gli sarebbe servito a nulla incolparsi: non gli avrebbe portato indietro Zoe comunque.

Si ricordò di un piccolo pensiero lasciato da lei alcuni giorni prima della sua morte: era un frammento dello specchietto che lei portava sempre con sé; siccome un giorno le si era rotto in due pezzi, aveva deciso che avrebbe rappresentato il simbolo del loro amore: infatti ne aveva dato uno a Thomas, e uno l’aveva tenuto lei.

Guardando questo specchietto, Thomas vedeva riflesso il volto di Zoe: all’improvviso, davanti a sé vide una strana creatura che aveva l’aspetto di un essere umano; aveva lunghi capelli castani e gli occhi azzurri: l’unica pecca era che aveva delle enormi ali piumate, quasi come un angelo, il che faceva capire che non era una persona reale.

Thomas era rimasto esterrefatto, perché era una visione magnifica: oltre alle grandi ali, brillava di luce propria, ed era davvero splendente.

Dapprima, lui si coprì gli occhi con le mani, perché i suoi occhi non erano abituati a tanto splendore, e dopo essersi abituato, cercò di distinguere il viso dell’angelo: aveva dei tratti molto familiari, gli somigliava davvero tanto a qualcuno, e questo lo fece esitare un po’ prima di parlare; però fu lei a cominciare.

-Ciao Thomas.- aveva una voce molto suadente.

-C-ciao…- non aveva parole, non sapeva che dire, perché questo angelo somigliava terribilmente alla sua amata.

-Non ti spaventare, non sono qui per questo. So quanto tu stai male, e so anche che pensi che la colpa di quell’incidente sia tua. Non è vero che è tua! Era una cosa che doveva succedere e basta: non è colpa tua.-

-M-ma tu… Zoe… tu…- aveva capito chi era, ed era veramente l’angelo di Zoe.

-Si, sono io, non ti spaventare.- disse, accennando un sorriso –Ricordo che bel giorno sarebbe dovuto essere oggi, e so anche che ti sentivi solo: sappi che non sei mai stato solo; sono sempre stata, e ci sarò sempre, al tuo fianco, anche quando non te ne accorgerai. Ora non posso rimanere per tanto tempo: ho solo pochi minuti e poi dovrò andarmene…-

-No… Zoe… non sai quanto mi manchi… io ti amo…- si alzò e si avvicinò all’angelo - ti prego: non andartene di nuovo!- disse con le lacrime agli occhi.

-Sai che non posso…- era triste anche lei, ma cercava di non dimostrarlo.

Così Thomas si avvicinò ancora di più, cercando di toccarla, o almeno di sfiorarla, per poter sentire almeno un’ultima volta l’odore della sua pelle, per poter toccare un’ultima volta le sue mani candide, per poterla sentire sua almeno per un’altra volta.

Quindi, Thomas portò le sue mani all’altezza del viso dell’angelo della sua amata, e riuscì a toccarla: così avvicinò il suo viso a quello dell’amata, facendo combaciare le labbra, e un’ondata di emozioni li travolse.

Erano mesi che lui non si sentiva così vivo, perché quel bacio l’aveva fatto rinascere: era una specie di danza tra le lingue dei due, ma non solo; anche le emozioni danzavano, e nell’aria si sentiva che il buonumore del ragazzo era tornato.

Come tutte le cose belle però, anche questa era destinata a finire: lei infatti, appena si staccarono dal bacio, aveva cominciato, lentamente, a dissolversi nel nulla.

Prima che potesse sparire del tutto, riuscì a sussurrare:

-Ti amo Thomas… non dimenticarlo mai, nonostante io non potrò esserti accanto nei momenti difficili, o perlomeno, ci sarò ma non mi vedrai. Continua ad andare avanti senza rimpianti… ciao…-

Dette queste parole scomparve nel nulla, lasciando Thomas un po’ triste: però non era proprio triste, perché lei aveva detto che anche se lui non l’avrebbe vista, sarebbe sempre stata al suo fianco.

Così sussurrò pure lui qualcosa:

-Sei il mio angelo, e non mi dimenticherò mai di te, non ti preoccupare. Ti amo- mentre una lacrima calda gli tagliò il viso.

_______________________________________________________________________________________

Risultati

11^ classificata. Sei il mio angelo di Saruccia97_LDT


Grammatica e lessico: 7.1/10 (+0.8)
Complessivamente, il tuo è un buon lavoro: lessico semplice ma efficace, trama sviluppata, punteggiatura ben gestita.
Quello che ti ha penalizzata maggiormente sono state le ripetizioni. Mi spiego meglio: dici troppo spesso “la sua amata”, “lei”, “incolpare”, “viso”, “distratto” e “triste”. Avresti dovuto usare qualche sinonimo, ho dovuto togliere quattro punti sommari, senza calcolare passo per passo per agevolarti, dato che il resto è perfetto. Peccato per questi errori, però.

Stile: 8.5/10
Oltre alle ripetizioni, ho da dire che qualche espressione andrebbe aggiustata, come l’ultima, “una lacrima calda gli tagliò il viso”. Quel verbo è grammaticalmente corretto, ma troppo letterale. Suona meglio “solcò o gli bagnò”. Ho notato inoltre che alcune frasi andrebbero divise, perché compongono periodi tropo lunghi. Avresti è potuto fare di meglio, ma è anche vero che lo stile semplice rendeva la storia più chiara. Ti consiglio di far più attenzione alla terminologia e di utilizzare più sinonimi, globalmente era l’unica pecca.

Originalità: 10/10
Ho assegnato il massimo per diversi motivi. Ora chiarisco.
Le varie idee contenute in questa One-shot mi sono sembrate per sé molto originali, ciascuna a modo suo.
Il contesto in cui si svolge la vicenda potrebbe sembrare naturale e classico: la ragazza muore poco prima del matrimonio, il suo promesso sposo è disperato, lei torna dall’aldilà sotto la forma di un angelo per consolarlo. In questa storia invece no, non mi ha trasmesso quel senso di banalità: ho sentito quanto mai originali i comportamenti e il modo di atteggiarsi dei protagonisti, non sono mai stati troppo “perfetti” dando un’immagine che in realtà non appartiene agli uomini.

Riferimento al contest: 10/10
Angelo perfetto, bisogna proprio dirlo. Oltre a essere la quintessenza della reticente immagine divina, trasmetteva intorno a sé un’aureola d’irrealtà, rendendo la lettura più avvincente.

Gradimento personale: 9.2/10
Purtroppo grammatica e stile condizionano sempre questo giudizio, ma queste parole mi hanno lasciato un segno: “Ci sono sempre stata, e ci sarò sempre, al tuo fianco, anche quando non te ne accorgerai”. Zoe mi ha dato l’impressione di una ragazza smarrita nella morte, perché era proprio questo. Poi, il narrare la vicenda in una circostanza così tragica sarebbe potuto sembrare qualcosa di scontato, ma l’apparizione dell’angelo della ragazza illuminava il tutto e faceva trasparire un messaggio di speranza. Si intuiva che quell’attimo avrebbe aiutato Thomas ad andare avanti anche in seguito. Brava.

Punti bonus: 2/2

Pacchetto rosa: giardino, frammento di specchio, non sei mai stato solo. Tre elementi inseriti.
Premio speciale: 0/3 punti bonus

Totale: 46.8/55


Image and video hosting by TinyPic
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: sweet_hyra_97