CAPITOLO 6: YUUKAI (Rapimento)
Il sentiero che portava alla vetta
del monte Hosi era difficoltoso e irto di ostacoli, era evidente che non veniva
percorso da moltissimo tempo. La pendenza del cammino era resa ancora più
insopportabile dall’aura maligna che si avvertiva sempre più distintamente a
mano a mano che si avvicinavano alla vetta, divenendo sempre più spessa e
pesante. Inuyasha e Miroku, dopo aver insistito non poco, erano riusciti a
convincere Kagome e Sango a farsi trasportare da Kirara, in modo da limitare la
fatica.
-In realtà, io avrei preferito che
tu ci aspettassi ai piedi del monte, Sango- le disse Miroku
-Scordatelo, Miroku!- replicò
decisa la sterminatrice –Non sono una di quelle moglie che aspettano il maritino
a casa preparandogli da mangiare! Senza contare il fatto che Tsuki deve essere
molto potente e io posso esservi di aiuto-
-Tsk, figuriamoci! Io basto e
avanzo per occuparmi di quella!- esclamò Inuyasha con tono arrogante –Tu potevi
benissimo aspettarci al villaggio insieme al rospo e alla mocciosa. E anche tu,
Kagome- “Così io sarei stato più tranquillo” aggiunse il mezzo demone tra se
Il viso di Kagome si
adombrò.
-Inuyasha, a cuccia!- gridò
L’hanyou come al solito fu
brutalmente attirato verso il terreno. La ragazza lo guardò storto. Sapeva che
Inuyasha diceva quelle cose solo perchè era preoccupato per lei, però la
infastidiva lo stesso quando si comportava in quel modo. E poi era nervosa e
mandarlo a cuccia era un ottimo modo per scaricarsi un po’!
-Ma che ho detto?- si lamentò
Inuyasha rialzandosi
-Sai benissimo che non sarei
rimasta ad aspettarti per niente al mondo! Sono due anni che combatto al tuo
fianco e intendo continuare a farlo!- rispose lei decisa, poi, con un sorriso
ironico, aggiunse:-E poi, se non ci sono io, come minimo ti metteresti a
litigare con Sesshomaru e ti dimenticheresti del motivo per cui siamo qui!-
Il signore dell’Ovest, infatti,
stava seguendo il gruppo di Inuyasha. Visto che lo youkai era lì per il loro
stesso motivo, Kagome aveva pensato di invitarlo ad unirsi a loro, pensando che
l’aiuto di un demone potente come lui potesse sempre fare comodo. Quando
Sesshomaru, senza dire una parola e senza perdere la sua usuale compostezza,
aveva iniziato a seguirli, l’aveva preso come un “sì”. Come dire, chi tace
acconsente! In quel momento il signore dell’Ovest stava osservando i loro
battibecchi a qualche passo di distanza con espressione tra il disgustato e il
rassegnato.
-Sono felice che tu abbia una così
alta considerazione di me!- esclamò offeso Inuyasha
Kagome, Sango e Miroku scoppiarono
a ridere di fronte a quell’espressione così conosciuta. Un battibecco tra il mezzo demone e la sua compagna era
un metodo eccellente per allentare la tensione!
-Se avete finito di perdere tempo,
possiamo rimetterci in cammino- intervenne in quel momento Sesshomaru in tono
freddo
-Tsk. Per una volta sono d’accordo
con il mio ghiacciolo di fratello- disse Inuyasha ironico –Muoviamoci!-
Al tramonto, decisero di fermarsi e
accamparsi per la notte. Avevano ormai compiuto più di metà della scalata e, se
tutto andava secondo i piani, il giorno successivo sarebbero giunti al castello
di Tsuki.
-Stranamente oggi non abbiamo
subito nessun attacco...- commentò Sango mentre Inuyasha e Miroku accendevano il
fuoco
-Non è strano affatto- replicò
freddamente Sesshomaru
-Già, stanno cercando di farci
innervosire- intervenne Inuyasha –Probabilmente ci attaccheranno durante la
notte o, al più tardi, domani mattina, prima che possiamo raggiungere il
castello di Tsuki-
-È opportuno che questa notte ci
sia sempre qualcuno di sveglio in modo da non essere colti di sorpresa- fece
Miroku –Io, Inuyasha e Sesshomaru ci daremo il cambio-
Dopo una veloce cena a base di
ramen precotti, Kagome, Sango, Miroku e Sesshomaru si misero a riposare, mentre
Inuyasha rimaneva sveglio per primo a sorvegliare i dintorni. Tuttavia, Kagome
non riusciva ad addormentarsi. Durante il giorno non aveva il tempo di
riflettere su tutto quello che era successo e così alla sera i pensieri si
affollavano nella sua testa. Primo fa tutti quale sarebbe stata la reazione di
Inuyasha alla notizia che sarebbe diventato padre. Si portò la mano al ventre
ancora piatto in un gesto protettivo. Non dubitava dell’amore che l’hanyou
nutriva nei suoi confronti, ma, a conti fatti, loro due stavano insieme solo da
pochi mesi, nonostante si conoscessero da due anni e insieme avessero affrontato
ogni sorta di situazioni e di difficoltà. Erano davvero pronti per avere un
figlio? Non che avessero molta scelta, comunque...
-Kagome, cosa c’è? Non riesci a
dormire?- Inuyasha le si avvicinò e si sedette al suo fianco
-Mmh...No. Stavo pensando ad alcune
cose- rispose la ragazza
-Dovresti cercare di riposare.
Domani sarà una giornata dura e per sconfiggere Tsuki ci serviranno anche i tuoi
poteri di sacerdotessa-
Kagome si alzò a sedere con aria
sbalordita.
-Che c’è? Perchè mi guardi così?-
le chiese il mezzo demone
-Questa è la prima volta che mi
chiedi apertamente di aiutarti in una battaglia!- esclamò lei
-Tsk! Io ho sempre pensato che tu
fossi molto forte-
La ragazza lo guardò con dolcezza,
poi, però, un’ombra di preoccupazione le attraversò lo sguardo.
-Credi davvero che domani potrò
esservi di aiuto? In fondo non sono ancora in grado di controllare bene i miei
poteri...-
-Sono sicuro che ci riuscirai- la
rassicurò Inuyasha –E poi...tu mi sei di aiuto anche solo stando al mio fianco-
concluse chinandosi a sfiorarle le labbra con le proprie
-Grazie, Inuyasha- gli sorrise
felice Kagome
-Ora dormi-
La ragazza si distese nuovamente e
chiuse gli occhi. Rassicurata dalla vicinanza di Inuyasha e cullata dalla
dolcezza delle sue mani che le accarezzavano i capelli, riuscì finalmente ad
addormentarsi.
Tuttavia, un paio d’ore dopo, fu
svegliata da una brutta sensazione. Sentiva che un gran numero di demoni si
stavano avvicinando. Anche Inuyasha e Sesshomaru se ne erano accorti ed erano
già pronti a combattere, mentre Miroku stava svegliando Sango.
-Kagome, resta dietro di me- le
disse Inuyasha estraendo Tessaiga
Pochi istanti dopo, Kurai, seguito
da un nutrito numero di demoni, era di fronte a loro.
-Oh, peccato, siete già svegli...E
io che speravo di svegliarvi a modo mio!- esclamò ironico il demone
dell’oscurità
-Fai poco lo spiritoso e vedi di
levarti dai piedi!- replicò Inuyasha bellicoso –Non ho voglia di perdere tempo
con gente inutile come te e i tuoi amichetti!-
-Se fossi in te starei attento a
come parli, cagnolino. Sai, la luna piena ha uno strano effetto sui demoni, li
rende stranamente aggressivi e basta un niente per istigarli-
-Questo perchè sono dei demoni di
basso livello- commentò sprezzante Sesshomaru
-Vedremo se tra qualche istante
sarete dello stesso parere- fece Kurai con un ghigno –Tuttavia, stanotte mi
sento generoso, voglio darvi la possibilità di vivere ancora un po’: se mi
consegnate la sacerdotessa, vi lascerò andare senza farvi nulla-
-Te lo puoi scordare!- gridò
Inuyasha –Ti ammazzerò prima che tu possa anche solo fare un passo in direzione
di Kagome!-
-Bene, l’avete voluto
voi-
Detto questo, Kurai ordinò alla sua
schiera di attaccare Inuyasha e il suo gruppo. Questa volta lo youkai si era
portato appresso un gruppo di demoni più potente, ma, nonostante ciò, non ancora
sufficiente ad avere la meglio su di loro. Uno alla volta, i demoni venivano
fatti a pezzi dalla lama di Tessaiga o dagli artigli di Sesshomaru, tranciati i
due dall’Hiraikotsu o dal bastone di Miroku oppure distrutti da una freccia
sacra di Kagome. Questa si teneva in disparte per non intralciare i suoi amici
e, non fidandosi ancora dei suoi poteri, si limitava a tenere a distanza coloro
che cercavano di avvicinarsi a lei grazie al suo arco e alle sue frecce. Ben
presto, i nemici furono tutti sconfitti.
-Tsk! Credo che tu stia continuando
a sottovalutarci- esclamò Inuyasha in direzione di Kurai dopo aver fatto a pezzi
l’ultimo demone
-Forse sei tu che dovresti essere
un po’ meno sicuro di te stesso- replicò Kurai schioccando le dita
A quel gesto, un altro numeroso
gruppo di demoni circondò il mezzo demone e i suoi amici.
-A questo punto dovreste essere
alquanto affaticati e non credo che riuscirete a cavarvela così facilmente
stavolta-
Ad un altro cenno, gli youkai
partirono all’attacco. Kurai aveva ragione. Inuyasha e gli altri avevano
esaurito gran parte delle loro forze per neutralizzare il primo gruppo di demoni
e non si erano aspettati un secondo attacco. Oltretutto, questi erano di livello
superiore rispetto ai loro predecessori. La lotta era difficoltosa ed
estenuante.
Soddisfatto di quello che vedeva,
Kurai si diresse verso Kagome. La ragazza, accortasi che si stava avvicinando,
gli puntò contro l’arco.
-Non un passo di più o scaglio una
freccia- lo minacciò
Per nulla preoccupato, il demone
continuò ad avanzare.
-Forza, provaci. Voglio proprio
vedere cosa sei in grado di fare- la schernì con un sorrisetto sarcastico
Prendendo di mira il petto, Kagome
scagliò la freccia, che, avvolta dalla sua forza spirituale, si diresse precisa
verso il bersaglio. Tuttavia, un attimo prima che il dardo lo colpisse, Kurai
scomparve come per magia e la freccia si andò a conficcare nel tronco di un
albero. Stupita, Kagome si guardò intorno, ma il demone sembrava sparito nel
nulla. Improvvisamente, Kurai riapparve alle sue spalle, puntandole un pugnale
alla gola.
-Mi dispiace, ma non hai avuto
fortuna- le sussurrò all’orecchio –Ora lascia cadere a terra quell’arco-
-Ti illudi se credi che riuscirai a
rapirmi indisturbato- rispose Kagome obbedendo
-Sei convinta che il tuo mezzo
demone arriverà in tempo per salvarti, vero? Beh, se fossi in te non ci conterei
così tanto. Guarda là-
La ragazza spostò lo sguardo nella
direzione indicata da Kurai. Quello che vide la fece inorridire. I suoi amici
erano in seria difficoltà, feriti e stremati, stavano dando fondo alle loro
ultime forze per non soccombere. Persino Sesshomaru sembrava dover impegnarsi
più del dovuto per riuscire ad abbattere i demoni che lo attaccavano. In mezzo a
quella confusione, gli occhi di Kagome cercarono allora Inuyasha. Una morsa le
attanagliò il cuore. L’hanyou aveva uno squarcio che gli attraversava il petto e
sembrava fare fatica persino per tenersi in piedi. Anche lui stava per esaurire
le sue energie.
-Inuyasha...- un gemito soffocato
le uscì dalle labbra
Nonostante fosse lontano alcuni
metri, il fine udito del mezzo demone riuscì a sentire quel richiamo. Si voltò
in direzione di Kagome e la rabbia gli montò in corpo vedendola minacciata dal
pugnale di Kurai.
-Maledetto bastardo, lasciala
andare!- urlò in direzione dello youkai
Incurante delle ferite e della
stanchezza, cercò di avvicinarsi ai due, ma un demone lo colpì alle spalle con
un grosso bastone di legno, facendolo cadere in ginocchio.
-Inuyasha!-
Kagome avrebbe voluto correre da
lui, ma la morsa della mano di Kurai che le stringeva il braccio e la lama del
suo pugnale a pochi centimetri dalla sua gola le impedivano di farlo.
-Non agitarti, il tuo mezzo demone
può ancora salvarsi, ma tutto dipende da te- le disse il demone dell’oscurità
-Che cosa vuoi dire?- gli chiese
lei continuando a tenere fisso lo sguardo su Inuyasha che stava disperatamente
tentando di rialzarsi
-Se vieni con me senza fare tante
storie, ordinerò a quei demoni di lasciare in pace i tuoi amici-
Kagome esitò per un attimo, poi
disse:
-D’accordo, verrò con te. Ma prima
voglio che ordini ai tuoi demoni di ritirarsi, voglio vederlo con i miei occhi-
-Come vuoi-
Kurai emise una specie di fischio e
a quel suono tutti i demoni si fermarono improvvisamente. Stupiti, Sango e
Miroku si guardarono intorno per capire cosa stesse succedendo e fu in quel
momento che videro Kagome prigioniera di Kurai. Anche Sesshomaru si volse verso
di loro.
-Kagome!- gridò spaventata Sango
muovendo alcuni passi verso di lei
-No, Sango, resta dove sei!- la
fermò l’amica –Voi tutti, non muovetevi. Io...devo andare con lui. È l’unico
modo per salvarvi la vita-
-Che stai dicendo?- esclamò
Inuyasha –No, Kagome, non ti permetterò di fare una cosa del genere!-
-Inuyasha, mi dispiace...- Kagome
lo guardò con le lacrime agli occhi –A cuccia-
Il mezzo demone fu scaraventato a
terra e perse i sensi. Kagome lanciò un ultimo sguardo ai suoi amici, prima di
sparire insieme a Kurai ed i suoi demoni.