Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: MadLucy    22/02/2012    5 recensioni
Diciotto anni dopo,dopo Maka,Kid,Black*Star e gli altri,ci troviamo qui. A Death City.
Dove un tempo tutto è iniziato,e ricomincerà di nuovo.
Chi occuperà i banchi della Shibusen? Chi saranno i protagonisti di questa storia? Ma loro,ovviamente.
I figli dei nostri eroi.
La nuova generazione di Soul Eater non passerà meno guai dei loro predecessori; dovrà vedersela con manie di protagonismo,nevrosi da simmetria,lividi da enciclopedia e attacchi di panico,senza contare i loro genitori...
Ma la follia minaccia di nuovo il mondo,più forte che mai...a causa di chi? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'assalto di Mickey! Sacrilegi verso la Giraffa Assassina e letali colpi di torcia sul naso?



-Potrei farvi la stessa domanda.-
Cassian si spolvera rapidamente l'elegante cappotto lanoso, la sua solita espressione superba e impassibile in volto. La cameriera, alle sue spalle, appare preoccupata.
-Siamo qui per fermare tua cugina, strega.- risponde Ace, sogghignando. Riceve un'occhiata velenosa.
-Ah, davvero? E sperate di riuscirci, gatto?!-
-Okay, okay, basta. Non incominciamo a litigare.- li fermo subito, esasperata. Insomma! Comportarci come bambini di cinque anni non risolverà la situazione.
-Sono d'accordo. Immagino che neanche tu sia venuto qui animato da buone intenzioni.- replica Shi, stringendo gli occhi di ghiaccio.
-No.- conferma Cassian calmo. -In effetti no.-
Tacciamo. Grace si tormenta le mani, nervosa. Mickey fissa arcigno il ragazzo moro, con aria pericolosa.
-Stiamo dalla stessa parte, quindi.- deduco un po' stupita.
Cassian inarca un sopracciglio. -Non significa nulla. Lo siamo per motivazioni differenti.-
-D'accordo, d'accordo. Ma ciò non vuole dire che non possiamo aiutarci a vicenda, no?- tento incerta. Strano: di solito non sono io quella che parla a nome del gruppo. Eppure, nessun'altro oggi sembra molto in vena. Così combatto contro la timidezza che spesso mi spinge a tacere, per una volta.
Cassian non sembra molto convinto. -Aiutarci?! Non vedo perchè. Io non ho bisogno in alcun modo di voi, perciò vi sarebbe un vantaggio solo da parte vostra.-
Sospiro, sconfitta. -E va bene. Allora la mia è...un'umile richiesta d'aiuto. Saresti così gentile da...?-
-No, non direi proprio.- Avevo quasi dimenticato quanto glaciali e penetranti potessero essere i suoi occhi: abbasso subito lo sguardo, freddata all'istante. -Sareste soltanto una seccatura, mi rallentereste. Ed io, oggi, non posso permettermi alcun errore. E' la mia ultima occasione per eliminare quella scellerata di Ran.-
-Tuuuuu!- Dopo aver cacciato un urlo spaccatimpani, da selvaggio, Mickey si getta letteralmente addosso a Cassian. Voglio dire, è pazzesco! Avete presente la corporatura sottile e gracile del piccolo Shinigami? E avete presente il fisico a dir poco strepitoso di Cassian? Ecco.
Gli è saltato alla gola e lo stringe strillando come una sirena dei pompieri, la fronte pallida aggrottata dalla furia. Il ragazzo, invece, è davvero sconcertato.
-Brutto ragnetto cattivo! Come osi rifiutarti di aiutare la Giraffa Assassina?! Maledetto! Ora lei ti ucciderà, per questo affronto!-
Inizia a scalciare forte, mentre Cassian cerca invano di allontanarlo, gli occhi viola sgranati dall'incredulità.
-Ma che diamine...?! Staccatemi subito di dosso questo coso!-
Grace scatta d'immediato, afferrando Mickey per la schiena e tirando più forte possibile. -Ci...ci sto provando...signore...-
-Beh, provaci di più! Accidenti, ma è una sanguisuga!-
Non riesco a trattenermi ulteriormente e scoppio in risa incontrollabili, presto imitata da un estasiato Ace e persino da un'esitante Shi -che le cammuffa in un colpo di tosse, dietro una mano.
-Non state lì impalati, imbecilli! Venite a riprendervi questo mostriciattolo!- sbotta furente e imbarazzato l'altro, strattonando il biondino per scollarlo dalle sue spalle.
-Sacrilegio... verso la Giraffa Assassina...- ansima Mickey, ormai sull'orlo del delirio.
Finalmente gli sforzi congiunti di Grace e Shi riescono a smuovere lo Shinigami, che per tutta risposta piagnucola sonoramente. La sorella se lo carica sulle spalle.
-Basta, tu. Cosa combini, si può sapere?!- sbuffa scocciata. -Guarda che reputazione, verso la casata del nostro Nobile Padre...-
Tutti notiamo l'evidente irrigidirsi di Cassian. Il ragazzo fissa i gemelli, le sopracciglia corrugate e un'espressione confusa.
-Già, quasi non lo rammentavo. Voi...i due figli di Death the Kid.- sussurra in un soffio.
Ancora questa storia?! Ma cos'ha contro di lui?! Anche l'altra volta ha reagito in modo strano.
Anche Shi sembra essersene resa conto. -Prima di tutto,- comincia seccata, -ormai nessuno lo chiama con questo nome. Lui è il Sommo Shinigami, Dio della Morte e dirigente della Shibusen.-
-Certo. Perdona la mia mancanza di rispetto.- Ghigna impercettibilmente. Non sembra molto dispiaciuto.
-E in secondo luogo, che cosa provi nei suoi confronti? Sembri turbato nel citarlo.- aggiunge, perplessa.
Cassian non risponde, assorto. Osserva gli occhi cristallini di Shi, con tanta intensità da farla arrossire. 
-...questa non è la sede nè la situazione adatta per discuterne. Al momento, propongo di concentrarci sul nostro obiettivo.- conclude dopo una breve riflessione.
-Non avevi detto che non ci avresti aiutati?- ribatte Ace, risentito. Lui sospira.
-In effetti è così, ma...è un'impresa pericolosa, per dei bambini.- sembra combattuto. Incrocia gli sguardi dei gemelli, con uno strano barlume nelle iridi marmoree...qualcosa di simile alla preoccupazione, forse? No, impossibile. Deve essere stata una mia impressione, mi riscuoto.
-...e va bene, d'accordo.- cede, con un sospiro. -Di cosa avete bisogno?-
-Di entrare qui, senza farci scoprire.- rispondo, sorridendo. Lui mi guarda di storto.
-Sarebbe meglio per voi tornare indietro, per la verità. Non è un gioco, questo: si rischia la vita sul serio.-
-Lo sappiamo.- lo interrompe Shi seccata. -Abbiamo avuto modo di rendercene conto, e dopo tutta questa strada sarebbe insensato rinunciare.-
-Come vi pare. Vi accompagnerò, se lo desiderate, ma solo se mi giurate che lascerete Ran a me.- decide.
-Ma...-
-Niente ma. Promettetelo!- insiste Cassian.
Shi annuisce con la testa. -Promesso, allora. Ti ringraziamo.-
Lui tace, per qualche istante, perso nei suoi pensieri. -Non ce n'è bisogno. Non...ce n'è bisogno.- ripete, quasi malinconico, mentre riflessioni che nessuno di noi può intuire attraversano la sua mente, fissando i due ragazzi.
Mickey lo dardeggia con gli occhi d'oro. -Stai attento, ragnetto, stai attento a quello che fai.-
-Inquietante.- commenta Cassian, con un pigro gesto della mano. Si ode uno sferragliare terribile, come quello di calcinacci di ferro che stridono: in un polverone, riesco a vedere la botola rettangolare che si è delineata sul terreno, e che si sta aprendo rumorosamente.
Lo guardiamo interdetti, lui sorride piano. -Con chi credete di avere a che fare?!-
Shi, seguita a ruota da Mickey e noi, si avvia verso la botola.
-Lo sapevo, che avrei dovuto nascere strega.- borbotta Ace, immusolito.




-Andiamooo... a destra!-
Jackson si arresta, ansante, piegandosi in due e afferrandosi le ginocchia per non crollare a terra. -Ti prego...Silver...time out! Non ce la faccio...pi...ù...-
-Bazzecole! Non siamo praticamente nemmeno partiti! - sbotta la Grande Dea, guardandosi attorno circospetta. -Il nemico può essere ovunque...- aggiunge minacciosa.
Si volta lentamente... -IL NEMICO!- esclama terrorizzata, picchiando la sagoma scura che intravede nel buio con la torcia elettrica, unica fonte di luce.
-Quella è Natasha.- sospira Jackson, esasperato. La ragazza si ferma subito, perplessa.
-Oh. Ma...la Grande Me lo sapeva! Ovvio! Era solo per fare una prova.-
La povera Natasha soffoca un gemito, asciugandosi il sangue che le cola sul mento. -Naturalmente.- sibila.
-Ehm...ma dove stiamo andando, per l'esattezza?- domanda Jackson un po' spaesato.
-Cerchiamo Ran, no?- Silver punta la torcia in fondo ad un corridoio, e nota qualcosa.
-Quella è una porta.- deduce Jackson stupito. La più Big delle ragazze si illumina, raggiante.
-Ahahahah! Ecco, voi miseri mortali: ammirate la mia incondizionata grandezza!-
 I suoi occhi blu mare sembrano davvero due stelle, pensa Jackson. Lei è una stella.
Persino Natasha sembra ammirata. -Però. Alla fine hai davvero raggiunto il tuo obiettivo.- esordisce atona.
-Allora, che aspettiamo?!- Silver si getta a capofitto sulla maniglia di ferro, inizia a strattonarla.
-Cosa fai?! Ahhh, no, ho troppa paura, fer...- implora Jackson inutilmente.
Clack. La porta si socchiude, gracida sui cardini.
Lì dentro, in una stanza spoglia dagli scrostati muri nerastri, vi è un braciere. Fiamme viola, della traslucida luminescenza dei quarzi, lambiscono il soffitto in sottili lingue aguzze e sinuose, emanando un delicato fascino.
-Ma cosa cavolo...?!- balbetta Jackson.
Buongiorno, giovani imprudenti.
Silver solleva lo sguardo di scatto. -Chi ha parlato?!?-
Sono proprio qui, davanti a voi. Avanti, ponete una domanda.
-Domanda...?-
Questo è il Fuoco della Verità, sottratto dalla strega Medusa alla Regina. Risponderò a qualsiasi quesito vi assilli.
-Uhm...- Silver fissa le fiamme, la fronte aggrottata. -Io sono la grande Silver*Star, e allora... pretendo che tu mi dica dove si trova Ran in questo momento!-
Le fiamme crepitano. Come desideri.















Note dell'Autrice: Ahhh, bene, sono riuscita a postare...domani si torna a scuola! NON VOGLIO! *Si aggrappa al letto*
Vabbè, vado, devo finire Latino. -.- Spero che il capitolo vi sia piaciuto, attendo le vostre considerazioni a riguardo! ^-^
Lucy










  
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