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Autore: VeroJonasLover    22/02/2012    17 recensioni
Tanto da 'sano' non se ne sarebbe mai ricordato.
'Sai Joseph, ti amo anche io'.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Buonassera! (: lo so, lo so, è da tanto che non mi vedete qui, e sono tornata con questa o-s  per farmi perdonare della mia assenza. non posso darvi la certezza che continuerò la FF, perché mi è passata l'ispirazione :( Ho notato comunque che la sezione dei Jonas è pressoché deserta, e questo mi fa molto male, soprattutto perché prima erano seguiti molto di più. Vaaaabé. Mi raccomando, leggete e fatemi sapere cosa ne pensate! :3

#muchlove
p.s. l'ho scritta mentre studiavo francese, non vi assicuro nulla!!

  
Joє'ѕ мυffιи

Stanno bussando alla porta. 
Mi correggo, non stanno bussando alla porta, stanno letteralmente cercando di buttarla giù. Apro gli occhi di scatto, guardo la sveglia. 3:17.
Il mio cervello è troppo stanco per dirmi che non è raccomandabile andare a vedere chi è, a quest'ora.
In preda all'ansia mi alzo, mi metto le ciabatte, accendo l'abat-jour e mi dirigo a passo felpato verso la porta. Mentre percorro il corridoio, mi accorgo che ai battiti incessanti su questa, si sono aggiunte delle imprecazioni, simili quasi a dei lamenti. La voce che li pronuncia sembra strana, deformata. Non appartiene decisamente a qualcuno che conosco. Arrivata a destinazione conto fino a tre, tiro un bel respiro e apro la porta. 
- E' qui la festa? - Joseph mi si avvinghia al collo, impedendomi alcun tipo di movimento. Abbasso lo sguardo, ha gli occhi lucidi e puzza terribilmente di vodka al melone mischiata assieme a martini. 
- Certo, sei nel posto giusto! - dico con entusiasmo, e a fatica lo porto di peso in casa chiudendo la porta con due passate. Una volta dentro lo faccio sedere sulla sedia della cucina. 
-Allora, dove sono le pollastre? - parla, alludendo sicuramente alle decine di ragazze che si fa ogni sera andando in giro per clubs.
- Non ci sono le pollastre, come le chiami tu, e non c'è alcun tipo di festa. - affermo determinata.
- Ma tu mi avevi detto che c'era una festa! - proferisce lagnoso, e così, sbattendo i piedi per terra sfoggia un'espressione crucciata. 
- Si vive di illusioni Joe, non l'hai ancora imparato?' dico sarcastica, e aprendo il frigorifero e prendendo una bottiglia d'acqua, me ne verso un po' in un bicchiere preso dalla credenza.
- Voglio andare a divertirmi, dai andia- non finisce neanche di parlare che un conato di vomito lo colpisce, e senza indugiare ulteriormente lo prendo dalle maniche dalla camicia e lo porto in bagno, facendolo mettere in ginocchio davanti al water.

Dopo essersi liberato, mi siedo davanti a lui e con una salviettina imbevuta gli pulisco la bocca. Mentre lo detergo mi guarda come un bambino guarda la propria madre quando gli fa le coccole: con occhi sognanti e socchiusi. 
- Sei bellissima. - sussurra, e leccandosi le labbra con la lingua, mi prende la mano, accarezzandola. 
- Sì, e tu sei ubriaco! Vado a prendere una salvietta pulita, non ti muovere. Aspettami fermo e zitto'. Lui annuisce, e dopo il mio ordine 'da generale', incrocio le gambe per rialzarmi e corro in camera mia. Mentre mi muovo penso a cosa l'ha spinto a venire a casa mia, e non a casa di qualcun' altra. Poi mi rendo conto delle mie convinzioni: lui sa che io sono sempre disponibile e disposta ad aiutarlo, ed io so che questo non è sempre un bene. 
Camminando a passo spedito torno in bagno, e appena varcata la soglia caccio un urlo. C'è Joe. In vasca. Senza. Vestiti. Immediatamente uso la tovaglia che ho in mano a mò di velo, con l'unica differenza che ciò che mi copro sono gli occhi. 
- Cosa stai facendo? esci da lì e vestiti, ora. ' dico spazientita.
- Abbi pietà di me, poi non ti darò più fastidio!' parla, mugugnando senza sosta.
- Peccato che non ho il registratore qui a portata di mano Joe, questa sì che è da ricordare!- rido.
- Avanti Violet, non ti faccio neanche un po' pena? -
Sbuffo, e con forza e coraggio mi tolgo via dal viso il pezzo di stoffa. Non vorrei mai ammetterlo palesemente, ma Joe ha un fisico da Adone greco.
Cercando di scacciare via dalla mia mente tutti i pensieri che mi stanno assalendo, apro il getto dell'acqua e inizio a bagnarlo. 
- Vedo che ti sei ripreso subito, adam'. proferisco, soffermandomi molto sull'ultima parola.
Lui ride e mi porge sorridendo la spugna attaccata alla manopola dell'acqua (che peraltro è mia). Apro il  bangoschiuma e ne verso un po' sulla spugna color rosso porpora, Mi siedo carponi e piano piano comincio ad insaponargli la schiena, poi, camminando sulle ginocchia, mi sposto di qualche centimetro in avanti, imbrattandogli così il petto di innumerevoli bollicine di sapone.
- Perché stai facendo tutto questo per me? - dice, facendomi quasi sussultare. 
Mi mordo la lingua. - Beh, perché sei mio amico e ti voglio bene. -
Cerco di non guardarlo negli occhi, e mi focalizzo sulla forma buffa del suo ombelico. 

- Sai Violet, io ti amo - afferma, dopo una pausa di una manciata di secondi. 
Tanto da 'sano' non se ne sarebbe mai ricordato.
- Sai Joseph, ti amo anche io.' 
   
 
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