Les liaisons dangereuses
CAPITOLO VI: Turning Tables.
Una maschera ci dice
più di una faccia.
- Oscar
Wilde.
La
odia.
Se
ne va in giro per la scuola sbattendo a tutti la sua innaturale e
insopportabile felicità, dispensando sorrisini e parole
amorevoli,
interloquendo gentilmente con chiunque le si presenti davanti, ma
soprattutto ignorandolo. Da che mondo è
mondo, Logan Henry
Shepherd non viene ignorato mai da nessuno! A maggior ragione dalla
stessa stronza che qualche settimana prima si è permessa di
scaricarlo per scoparsi il supplente di lettere.
Danielle
Peyton gliela pagherà, parola sua. Ma come?
«Ti
brucia, eh?» il biondo accoglie il commento sarcastico
– ma quanto
mai veritiero – dell'amico con un'occhiataccia.
«Assolutamente
no.» taglia corto, non ha voglia di parlare di lei; ma
soprattutto
non ne ha motivo.
Colin
prende posto accanto a lui sul divano della sala comune e proprio
come Logan, comincia ad osservare Danielle mentre si diletta a
parlare con Sheila Pears, una ragazza talmente stupida da nuocere
gravemente alla salute dei neuroni di chiunque si fermi a conversare
con lei per più di 5 minuti: normalmente la Peyton l'avrebbe
liquidata con qualche commento poco carino, eppure in quest'occasione
sembra addirittura interessata a ciò che Sheila dice.
L'amore deve
giocare bruttissimi scherzi.
«Ma
come diavolo fa?» sbotta Shepherd, esasperato «La
sua stupidità è
palese pure quando scopa! Non sono riuscita a reggerla per
più di 5
minuti e quando era con me gemeva e basta... Lei ci sta addirittura
conversando! Bloom deve averla drogata in qualche modo, ne sono
certo. Che schifo!»
«Perché
non ammetti di provare qualcosa per lei e la fai finita con queste
lagne?»
Logan
lo guarda come se avesse affermato l'eterosessualità di Boy
George,
per poi scoppiare a ridere di gusto. Lui che prova qualcosa per
qualcuno? Lui che prova qualcosa per Danielle? Anche il solo pensiero
gli appare ridicolo.
Non
sa cosa voglia dire provare un sentimento vero per una ragazza,
perché anche il solo fatto di impegnarsi seriamente con
qualcuno,
non l'ha mai sfiorato... O almeno, ricorda di averci pensato una
volta e di averci riso sopra il secondo successivo.
Perché
doversi legare a qualcuno, se non ne ha mai sentito davvero
l'esigenza? L'idea di dover dipendere quasi del tutto da una persona
non gli è mai piaciuta, perché lui ha sempre
visto l'amore per
quello che è davvero: un autentico schifo. Due persone si
trovano
per caso, si conoscono, si amano e maturano la convinzione che forse
questa volta è quella buona, che il loro amore possa
durare... Fino
a quando uno dei due non si stanca e abbandona l'altro, scomparendo
nel nulla. Cosa rimane alla fine del “noi” - e di
tutto ciò che
questo pronome apparentemente minuscolo e insignificante comporta -
che c'era all'inizio? Assolutamente niente. Ci si riduce a due
estranei, uniti da un passato che sembra quasi immaginario. Vale
davvero la pena provare tutta quella sofferenza per qualcosa che poi
sarà necessariamente destinato a svanire? Non è
mai stato così
tanto curioso di saperlo da poterci anche solo provare. Coi
sentimenti veri non si scherza.
«Perché
io non sono in grado di provare qualcosa, Cole.»
Il
castano scuote leggermente la testa, contrariato. «Sai,
c'è una
cosa che ti è sfuggita in tutti questi anni di sesso
occasionale con
chiunque abbia tre orifizi e respiri.» il biondo non
risponde,
incitandolo a continuare con lo sguardo. «Hai un cuore anche
tu,
Logan! E sei umano!»
«Non
significa nulla! Non ho mai sentito l'esigenza di legarmi a qualcuno,
tantomeno a Danielle Peyton! Sono umano sì, ma mi piace
scopare... E
basta! L'amore è sopravvalutato, chimicamente equivale a una
gran
scorpacciata di cioccolata.»
«Smettila
di fare discorsetti che vai trovando in riviste per donne ciniche ed
emancipate e ascoltami. Solo perché in giro non ci sono
storie
d'amore degne di essere chiamate tali ed avresti mille ragioni per
evitare come la peste questo sentimento, non significa che a te debba
succedere la stessa cosa. Devi rischiare! Vuoi davvero stare a
guardare questa partita dalla panchina, piuttosto che giocarla?
Riflettici bene. Non è da te.»
Colin
conclude il suo monologo soddisfatto di sé stesso, nella
speranza di
avergli fornito un po' di materiale su cui riflettere e aiutarlo: i
veri amici fanno così. Conosce Logan fin da quando erano
piccoli e
nonostante molti dei suoi modi di fare lascino parecchio a
desiderare, lo ritiene un vero amico. Le stronzate
del
"migliore" amico o appellativi del genere preferisce
lasciarle alle ragazze.
Per
la maggior parte delle persone sarà un bastardo e
probabilmente
hanno anche ragione, ma per lui c'è sempre stato:
c'è stato per
difenderlo quando dei bulletti all'asilo lo hanno gettato nel fango,
e lì Logan si è fatto coraggio e li ha affrontati
al posto suo; c'è
stato al suo imbarazzantissimo bar-miztvah, alle cene di compleanno
piene di parenti, è stato lui quello a cui ha chiesto
consiglio per
conquistare Aileen Thompson al campo estivo e sempre lui è
stato il
primo a sapere della loro prima volta, con lui si è fumato
la prima
canna, lui era lì a consolarlo quando Polpetta, il suo cane,
è
passato a miglior vita... Insomma, in quasi tutti i momenti della sua
vita, belli o brutti che fossero, Logan è stato presente. Ci
sono
sempre stati l'uno per l'altro.
«Sì
va bene. Adesso smettila di fare questi discorsetti da momento clou
di commediole per adolescenti alla prima mestruazione, o il pisello
mi si ammoscierà irrimediabilmente per ore e tra poco devo
vedermi
con una certa Jessica.»
Il
castano ridacchia tra sé e sé: Logan sa sempre
come rovinare un
momento serio, ma è certo che il messaggio gli sia arrivato
forte e
chiaro. Non è mai rimasto in religioso silenzio ad
ascoltarlo, prima
d'ora.
Logan
si sistema la divisa, incitando la ragazza accanto a sé di
fare
altrettanto e con urgenza, non vede l'ora di uscire da quello
sgabuzzino e liberarsene: il discorso di Colin gli frulla in testa da
ore e la cosa lo infastidisce parecchio; non si è nemmeno
goduto la
scopata e questo lo infastidisce ancora di più. Dopo aver
constatato
di essere sufficientemente presentabile con un'occhiata furtiva allo
specchio che sta accatastato su un mucchio di roba, il ragazzo esce
senza nemmeno curarsi di dir niente alla malcapitata di turno: un po'
gli dispiace di averla trattata così, ma lei sapeva
benissimo a cosa
andava incontro stando con lui. Le passerà.
Immerso
nei suoi pensieri, non si accorge nemmeno di essersi scontrato con
qualcuno e Caso vuole che quel qualcuno sia proprio
l'ultima
persona che avrebbe voluto vedere in quell'istante: la causa
implicita del suo fastidio. «Accidenti a te,
Novice» bofonchia,
massaggiandosi una spalla, dolorante per lo scontro «Scendi
da
quella cazzo di nuvoletta rosa ogni tanto e guarda dove metti i
piedi.»
«Hai
ragione Logan, ero distratta.» concorda la bionda, placida.
«Ho
ragione?» gli fa eco, incredulo «Tutto
qui?»
«Sì»
insiste lei con un'innaturale calma, neanche si fosse imbottita di
valium «Ho deciso che non m'importa. Tutto ciò che
dici o fai mi
scivolerà addosso!»
Da
quando ha cominciato a seguire i consigli del maestro zen di Charlie,
Ekaku, nonché suo life-coach ma soprattutto da quando Jake
è
entrato nella sua vita, ha deciso di cambiare il suo modo di
interagire con la gente per essere una persona migliore.
Ekaku
dice sempre “Ascolti e dimentichi, vedi e ricordi,
sai e fai”.
Peccato
che Logan accolga ciò che ha appena detto come una
provocazione.
C'era
dentro anche lei fino a qualche settimana fa, non può essere
svanito
tutto nel nulla solo perché quel damerino indie è
arrivato nella
sua vita! Tra loro due c'è chimica e c'è ancora.
Basta solo che
quella slavata biondina se lo ricordi.
«Jessica!»
esclama all'improvviso, vedendo uscire dallo sgabuzzino la ragazza
che fino a qualche momento prima era con lui.
«Mi
chiamo Jasmine.» lo rimbecca quella, collerica.
«Che diavolo vuoi?»
«Farti
le mie scuse» risponde semplicemente, sotto lo sguardo basito
di
ambedue le ragazze. Logan Shepherd che chiede scusa?
«Mi
dispiace davvero, non avrei dovuto comportarmi in questo modo
così
deplorevole.»
«Sì,
non avresti dovuto!» concorda lei, ma il tono di voce sembra
un po'
incerto. Sarà un segno di cedimento?
«Fatti
valere!» la incita Danielle.
«Peyton,
ti dispiace tacere?» la riprende il ragazzo.
«Dunque Jasmine, mi
dispiace; non avrei dovuto calpestare la tua dignità di
donna in
questo modo increscioso, sei una ragazza fantastica e non te lo
meritavi. Ma sai, la paura di legarmi a qualcuno mi porta a costruire
un muro che si interpone tra me e l'altro sesso e spesso reagisco in
questo modo! Ed è sbagliato.»
«Io
non so che dire...»
Danielle
lo osserva sempre più scioccata dallo sfoggio cotanta
falsità: è
palese che stia recitando, non gli darebbe neanche un dollaro bucato
per la sua pessima interpretazione! Ma non è affar suo,
quello che
fa Logan lo la tocca minimamente.
«Ti
invito ad uscire per rimediare al torto. Un appuntamento ufficiale.
Dimmi di sì!»
Un
invito ad uscire? Logan Shepherd che chiede un appuntamento?
«Sì!»
fa Jasmine, sfoggiando un sorrisone a 32 denti.
«Perfetto.
Ti chiamo più tardi per accordarci!»
E
senza nemmeno dare il tempo di ribattere ad una delle due, gira i
tacchi e se ne va.
Qualcosa,
dall'espressione che la Peyton aveva stampata in volto, gli dice di
aver fatto centro.
***
Chiudo
la porta alle mie spalle con aria sognante e un sorriso a 32 denti
stampato in volto. Kristin sorride di rimando, divertita –
quasi
intenerita - di fronte a quella scena e come sospettavo, non tarda a
chiedermi come sia andato l’appuntamento con Jake: la sua
curiosità
non si smentisce mai, anche se l’espressione che ho sul viso
lascia
ben poco all’immaginazione.
E come potrebbe essere altrimenti?
Lui è semplicemente perfetto.
Abbiamo cominciato a
frequentarci da qualche settimana e sebbene sia ancora presto per
fare affermazioni del genere, pian piano mi sta dimostrando che lui
rappresenta tutto ciò che ho sempre cercato in un uomo
– notare
l’uso della parola “uomo” al posto di
“ragazzo” – e mi
sembra impossibile che tutto questo stia capitando proprio a me,
Danielle Katherine Peyton! Se mi avessero raccontato una cosa simile
qualche tempo fa, quando mi barcamenavo tra le varie situazioni
assurde createsi tra me e Lo Stronzo, probabilmente avrei riso
di gusto. E adesso? Beh, adesso c’è Jake.
Mi tratta con
rispetto; è galante e premuroso nei miei riguardi, ma non in
quella
maniera eccessiva che risulterebbe poco credibile o ossessiva; ha un
carisma eccezionale che mi porta ad essere rapita dai suoi discorsi e
dai suoi modi di fare, inoltre è talmente brillante e
sveglio che in
sua compagnia posso affrontare discorsi dalle tematiche più
disparate, senza cadere mai nel banale; ha uno un senso
dell’umorismo
assai inglese e molto simile al mio, che spesso e volentieri ci porta
ad avere scambi di battute un po’ taglienti, ma mai
offensive; in
generale è una persona molto concreta e pragmatica, con la
testa
sulle spalle e molti bei valori e detto tra noi, è anche un
amante
eccezionale! Non ci siamo ancora spinti oltre qualche bacio
abbastanza passionale, preferisco aspettare il cosiddetto
“momento
giusto”, ma se queste sono le premesse, sono sicura che mi
aspettano nottate assai soddisfacenti! In più tra qualche
settimana
dovrebbe trasferirsi in un appartamento poco distante dalla scuola e
ciò significa che finalmente avremo un po' di privacy.
Potrebbe
andare meglio di così?
«Allora?» mi incalza Kristin, al colmo
della curiosità.
«Allora
è stato tutto perfetto!» sospiro sognante,
sfilandomi
distrattamente il cappotto e la borsa abbinata. Da quando esco con
lui faccio pure attenzione al look! Jake è affascinante e
accanto a
lui vorrei non sfigurare.
«Come
al solito.» rimarca la mia amica, ridacchiando.
«Non ti annoi?»
«E
perché dovrei?»
Tutto
ciò che ottengo in risposta è una semplice alzata
di spalle, dopo
di che Kristin ritorna a leggere il nuovo numero di Cosmopolitan come
se niente fosse; cosa vorrebbe dire con quel "non ti annoi?",
perché dovrei annoiarmi? Insomma, Jake è
perfetto! E' tutto quello
che ho sempre desiderato. «Kristin?»
«Che
c'è, Elle?» domanda, troppo distratta da un
articolo sui colori che
andranno di moda nella stagione primaverile/estiva.
Infastidita
dal suo atteggiamento, le strappo la rivista dalle mani e la osservo
con aria truce. «Rispondimi.» le intimo a denti
stretti. «Perché
dovrei annoiarmi con Jake?»
«Sembra
un ragazzo fantastico da come lo descrivi. Davvero perfetto! Forse
troppo perfetto... E non ti sembra un po' esagerato? Insomma,
è
parecchio distante dalla tipologia di ragazzo che ti piace
ultimamente!»
«Se
ti riferisci a Shepherd, beh sono contenta che sia distante milioni
di anni luce! Insomma, lui è uno stronzo schifoso!»
«Questo
l'hai sempre saputo, ma ciò non ti ha impedito di fartelo
piacere.»
«E
come se non bastasse adesso è pure un'ipocrita! Questo
pomeriggio si
è scusato con una ragazza per il suo atteggiamento da porco
e l'ha
invitata ad uscire con lui per farsi perdonare!» della serie
"arrampichiamoci sugli specchi", sì.
«E
allora? Magari è cambiato. Forse vuole diventare una persona
migliore!»
«Logan
Shepherd una persona migliore?» le faccio eco, ma sono
così
incredula che tutto questo suona più come un
auto-convincimento. «Ma
non dire eresie, Kris!»
«Beh
Ellie, se tu ritieni di essere felice con Jake e che di Shepherd non
ti importi nulla, amen. Non capisco il perché di tutta
questa
insistenza... Poco fa ho fatto delle considerazioni, ma se dici
così,
evidentemente mi sbagliavo. Fine della storia! Adesso fammi finire
l'articolo, se nella prossima stagione andrà di moda il
colore
tangerine tango, sono fritta! Non mi piace sulle bionde!»
E
senza darmi la possibilità di replicare alcunché,
ritorna ad
immergersi nella lettura del suo articolo; in fin dei conti ha
ragione. Jake è perfetto e mi piace, Logan è uno
schifoso difetto
umano ambulante e ciò che fa non è affar mio.
Fine
della storia, no?
***
Dopo che Danielle è uscita dalla stanza, Kristin si fionda sul suo cellulare per scrivere un'email a Charlie, divorata un po' dal senso di colpa.
Ehi
Chaz. So che quando sei dall'estetista non vuoi essere disturbata, ma
questo è un vero e proprio S.O.S! Il colore must della
prossima
stagione sarà il tangerine orange, insieme al solar power!
Un vero
dramma. Dannata, vorrei avere la tua carnagione! Devo assolutamente
prenotare una seduta al solarium, prima che sia troppo tardi.
Ehm,
ma non è questo il problema.
Ho
parlato con Danielle dopo la discussione che ho avuto con Shepherd,
ho insinuato il dubbio in lei e dalla sua reazione credo di esserci
pure riuscita, ma mi sento così in colpa! Non avrei
dovuto
"collaborare" con quello stronzo, ma era il solo modo per
poter parlare nuovamente con Colin dopo tutto quello che gli ho
fatto. Inoltre sappiamo entrambi che Danielle non è
veramente presa
da Jake, no? Che lui non è quello giusto! Io le ho solo
fatto notare
la cosa, esattamente come Shepherd mi aveva detto. La sto solo
portando dove lei vorrebbe essere, no? Le sto dando una "piccola
spinta" verso la strada del suo cuore, o almeno così mi
sembra
che abbia detto quel coglione.
E
allora perché mi sento così in colpa?
Fa per digitare il
nome del destinatario, ma il touch-pad del cellulare va in tilt,
facendole selezionare per sbaglio il nome di Edward: e come da copione,
il tasto "annulla" in questo caso è completamente inutile.
La risposta del destinatario sbagliato non tarda ad arrivare.
Mittente: Edward
Tu hai fatto
cosa? Vieni nella mia stanza, adesso!
Writer's corner.
Odiatemi
pure, ne avete tutto il diritto :( . Sono sparita per circa 2 mesi e la
cosa mi dispiace un sacco! Tra esami e vicissitudini varie, diciamo che
il tempo e la voglia di scrivere sono letteralmente andate a puttane.
Questo capitolo giaceva tra le bozze del mio computer da circa un
mesetto e onestamente non sono neanche soddisfatta del risultato.
Ripeto, mi dispiace davvero tanto :( spero che una cosa del genere non
succeda ancora!
Tornando a noi... In questo capitolo vi ho mostrato le cose da un punto
di vista oggettivo, mostrandovi anche un lato del carattere di Logan
che secondo me andava approfondito, qualcosa di leggermente
più umano rispetto a ciò che siete abituate a
leggere su di lui. Diciamo che questo è uno di quei capitoli
di transizione che serviranno a portarvi nella fase successiva della
storia, perché da adesso in poi il gioco si farà
più pesantuccio.
Non vi anticipo altro, scoprirete tutto dalla prossimo capitolo, che
spero sia pubblicato a breve! Ce la metterò tutta,
considerato che sono più libera dallo stress degli esami.
Un
abbraccio,
Sara.