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Autore: SummerBreeze    22/02/2012    3 recensioni
Tratto dalla storia: «P come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» [..] Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso. «Hai dimenticato p****na, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Les liaisons dangereuses

CAPITOLO VI: Turning Tables.



Una maschera ci dice più di una faccia.
- Oscar Wilde.

La odia.
Se ne va in giro per la scuola sbattendo a tutti la sua innaturale e insopportabile felicità, dispensando sorrisini e parole amorevoli, interloquendo gentilmente con chiunque le si presenti davanti, ma soprattutto ignorandolo. Da che mondo è mondo, Logan Henry Shepherd non viene ignorato mai da nessuno! A maggior ragione dalla stessa stronza che qualche settimana prima si è permessa di scaricarlo per scoparsi il supplente di lettere.
Danielle Peyton gliela pagherà, parola sua. Ma come?
«Ti brucia, eh?» il biondo accoglie il commento sarcastico – ma quanto mai veritiero – dell'amico con un'occhiataccia.
«Assolutamente no.» taglia corto, non ha voglia di parlare di lei; ma soprattutto non ne ha motivo.
Colin prende posto accanto a lui sul divano della sala comune e proprio come Logan, comincia ad osservare Danielle mentre si diletta a parlare con Sheila Pears, una ragazza talmente stupida da nuocere gravemente alla salute dei neuroni di chiunque si fermi a conversare con lei per più di 5 minuti: normalmente la Peyton l'avrebbe liquidata con qualche commento poco carino, eppure in quest'occasione sembra addirittura interessata a ciò che Sheila dice. L'amore deve giocare bruttissimi scherzi.
«Ma come diavolo fa?» sbotta Shepherd, esasperato «La sua stupidità è palese pure quando scopa! Non sono riuscita a reggerla per più di 5 minuti e quando era con me gemeva e basta... Lei ci sta addirittura conversando! Bloom deve averla drogata in qualche modo, ne sono certo. Che schifo!»
«Perché non ammetti di provare qualcosa per lei e la fai finita con queste lagne?»
Logan lo guarda come se avesse affermato l'eterosessualità di Boy George, per poi scoppiare a ridere di gusto. Lui che prova qualcosa per qualcuno? Lui che prova qualcosa per Danielle? Anche il solo pensiero gli appare ridicolo.
Non sa cosa voglia dire provare un sentimento vero per una ragazza, perché anche il solo fatto di impegnarsi seriamente con qualcuno, non l'ha mai sfiorato... O almeno, ricorda di averci pensato una volta e di averci riso sopra il secondo successivo.
Perché doversi legare a qualcuno, se non ne ha mai sentito davvero l'esigenza? L'idea di dover dipendere quasi del tutto da una persona non gli è mai piaciuta, perché lui ha sempre visto l'amore per quello che è davvero: un autentico schifo. Due persone si trovano per caso, si conoscono, si amano e maturano la convinzione che forse questa volta è quella buona, che il loro amore possa durare... Fino a quando uno dei due non si stanca e abbandona l'altro, scomparendo nel nulla. Cosa rimane alla fine del “noi” - e di tutto ciò che questo pronome apparentemente minuscolo e insignificante comporta - che c'era all'inizio? Assolutamente niente. Ci si riduce a due estranei, uniti da un passato che sembra quasi immaginario. Vale davvero la pena provare tutta quella sofferenza per qualcosa che poi sarà necessariamente destinato a svanire? Non è mai stato così tanto curioso di saperlo da poterci anche solo provare. Coi sentimenti veri non si scherza.
«Perché io non sono in grado di provare qualcosa, Cole.»
Il castano scuote leggermente la testa, contrariato. «Sai, c'è una cosa che ti è sfuggita in tutti questi anni di sesso occasionale con chiunque abbia tre orifizi e respiri.» il biondo non risponde, incitandolo a continuare con lo sguardo. «Hai un cuore anche tu, Logan! E sei umano!»
«Non significa nulla! Non ho mai sentito l'esigenza di legarmi a qualcuno, tantomeno a Danielle Peyton! Sono umano sì, ma mi piace scopare... E basta! L'amore è sopravvalutato, chimicamente equivale a una gran scorpacciata di cioccolata.»
«Smettila di fare discorsetti che vai trovando in riviste per donne ciniche ed emancipate e ascoltami. Solo perché in giro non ci sono storie d'amore degne di essere chiamate tali ed avresti mille ragioni per evitare come la peste questo sentimento, non significa che a te debba succedere la stessa cosa. Devi rischiare! Vuoi davvero stare a guardare questa partita dalla panchina, piuttosto che giocarla? Riflettici bene. Non è da te.»
Colin conclude il suo monologo soddisfatto di sé stesso, nella speranza di avergli fornito un po' di materiale su cui riflettere e aiutarlo: i veri amici fanno così. Conosce Logan fin da quando erano piccoli e nonostante molti dei suoi modi di fare lascino parecchio a desiderare, lo ritiene un vero amico. Le stronzate del "migliore" amico o appellativi del genere preferisce lasciarle alle ragazze.
Per la maggior parte delle persone sarà un bastardo e probabilmente hanno anche ragione, ma per lui c'è sempre stato: c'è stato per difenderlo quando dei bulletti all'asilo lo hanno gettato nel fango, e lì Logan si è fatto coraggio e li ha affrontati al posto suo; c'è stato al suo imbarazzantissimo bar-miztvah, alle cene di compleanno piene di parenti, è stato lui quello a cui ha chiesto consiglio per conquistare Aileen Thompson al campo estivo e sempre lui è stato il primo a sapere della loro prima volta, con lui si è fumato la prima canna, lui era lì a consolarlo quando Polpetta, il suo cane, è passato a miglior vita... Insomma, in quasi tutti i momenti della sua vita, belli o brutti che fossero, Logan è stato presente. Ci sono sempre stati l'uno per l'altro.
«Sì va bene. Adesso smettila di fare questi discorsetti da momento clou di commediole per adolescenti alla prima mestruazione, o il pisello mi si ammoscierà irrimediabilmente per ore e tra poco devo vedermi con una certa Jessica.»
Il castano ridacchia tra sé e sé: Logan sa sempre come rovinare un momento serio, ma è certo che il messaggio gli sia arrivato forte e chiaro. Non è mai rimasto in religioso silenzio ad ascoltarlo, prima d'ora.



Logan si sistema la divisa, incitando la ragazza accanto a sé di fare altrettanto e con urgenza, non vede l'ora di uscire da quello sgabuzzino e liberarsene: il discorso di Colin gli frulla in testa da ore e la cosa lo infastidisce parecchio; non si è nemmeno goduto la scopata e questo lo infastidisce ancora di più. Dopo aver constatato di essere sufficientemente presentabile con un'occhiata furtiva allo specchio che sta accatastato su un mucchio di roba, il ragazzo esce senza nemmeno curarsi di dir niente alla malcapitata di turno: un po' gli dispiace di averla trattata così, ma lei sapeva benissimo a cosa andava incontro stando con lui. Le passerà.
Immerso nei suoi pensieri, non si accorge nemmeno di essersi scontrato con qualcuno e Caso vuole che quel qualcuno sia proprio l'ultima persona che avrebbe voluto vedere in quell'istante: la causa implicita del suo fastidio. «Accidenti a te, Novice» bofonchia, massaggiandosi una spalla, dolorante per lo scontro «Scendi da quella cazzo di nuvoletta rosa ogni tanto e guarda dove metti i piedi.»
«Hai ragione Logan, ero distratta.» concorda la bionda, placida.
«Ho ragione?» gli fa eco, incredulo «Tutto qui?»
«Sì» insiste lei con un'innaturale calma, neanche si fosse imbottita di valium «Ho deciso che non m'importa. Tutto ciò che dici o fai mi scivolerà addosso!»
Da quando ha cominciato a seguire i consigli del maestro zen di Charlie, Ekaku, nonché suo life-coach ma soprattutto da quando Jake è entrato nella sua vita, ha deciso di cambiare il suo modo di interagire con la gente per essere una persona migliore.
Ekaku dice sempre “Ascolti e dimentichi, vedi e ricordi, sai e fai”.
Peccato che Logan accolga ciò che ha appena detto come una provocazione.
C'era dentro anche lei fino a qualche settimana fa, non può essere svanito tutto nel nulla solo perché quel damerino indie è arrivato nella sua vita! Tra loro due c'è chimica e c'è ancora. Basta solo che quella slavata biondina se lo ricordi.
«Jessica!» esclama all'improvviso, vedendo uscire dallo sgabuzzino la ragazza che fino a qualche momento prima era con lui.
«Mi chiamo Jasmine.» lo rimbecca quella, collerica. «Che diavolo vuoi?»
«Farti le mie scuse» risponde semplicemente, sotto lo sguardo basito di ambedue le ragazze. Logan Shepherd che chiede scusa? «Mi dispiace davvero, non avrei dovuto comportarmi in questo modo così deplorevole.»
«Sì, non avresti dovuto!» concorda lei, ma il tono di voce sembra un po' incerto. Sarà un segno di cedimento?
«Fatti valere!» la incita Danielle.
«Peyton, ti dispiace tacere?» la riprende il ragazzo. «Dunque Jasmine, mi dispiace; non avrei dovuto calpestare la tua dignità di donna in questo modo increscioso, sei una ragazza fantastica e non te lo meritavi. Ma sai, la paura di legarmi a qualcuno mi porta a costruire un muro che si interpone tra me e l'altro sesso e spesso reagisco in questo modo! Ed è sbagliato.»
«Io non so che dire...»
Danielle lo osserva sempre più scioccata dallo sfoggio cotanta falsità: è palese che stia recitando, non gli darebbe neanche un dollaro bucato per la sua pessima interpretazione! Ma non è affar suo, quello che fa Logan lo la tocca minimamente.
«Ti invito ad uscire per rimediare al torto. Un appuntamento ufficiale. Dimmi di sì!»
Un invito ad uscire? Logan Shepherd che chiede un appuntamento?
«Sì!» fa Jasmine, sfoggiando un sorrisone a 32 denti.
«Perfetto. Ti chiamo più tardi per accordarci!»
E senza nemmeno dare il tempo di ribattere ad una delle due, gira i tacchi e se ne va.
Qualcosa, dall'espressione che la Peyton aveva stampata in volto, gli dice di aver fatto centro.


***


Chiudo la porta alle mie spalle con aria sognante e un sorriso a 32 denti stampato in volto. Kristin sorride di rimando, divertita – quasi intenerita - di fronte a quella scena e come sospettavo, non tarda a chiedermi come sia andato l’appuntamento con Jake: la sua curiosità non si smentisce mai, anche se l’espressione che ho sul viso lascia ben poco all’immaginazione.
E come potrebbe essere altrimenti? Lui è semplicemente perfetto.
Abbiamo cominciato a frequentarci da qualche settimana e sebbene sia ancora presto per fare affermazioni del genere, pian piano mi sta dimostrando che lui rappresenta tutto ciò che ho sempre cercato in un uomo – notare l’uso della parola “uomo” al posto di “ragazzo” – e mi sembra impossibile che tutto questo stia capitando proprio a me, Danielle Katherine Peyton! Se mi avessero raccontato una cosa simile qualche tempo fa, quando mi barcamenavo tra le varie situazioni assurde createsi tra me e Lo Stronzo, probabilmente avrei riso di gusto. E adesso? Beh, adesso c’è Jake.
Mi tratta con rispetto; è galante e premuroso nei miei riguardi, ma non in quella maniera eccessiva che risulterebbe poco credibile o ossessiva; ha un carisma eccezionale che mi porta ad essere rapita dai suoi discorsi e dai suoi modi di fare, inoltre è talmente brillante e sveglio che in sua compagnia posso affrontare discorsi dalle tematiche più disparate, senza cadere mai nel banale; ha uno un senso dell’umorismo assai inglese e molto simile al mio, che spesso e volentieri ci porta ad avere scambi di battute un po’ taglienti, ma mai offensive; in generale è una persona molto concreta e pragmatica, con la testa sulle spalle e molti bei valori e detto tra noi, è anche un amante eccezionale! Non ci siamo ancora spinti oltre qualche bacio abbastanza passionale, preferisco aspettare il cosiddetto “momento giusto”, ma se queste sono le premesse, sono sicura che mi aspettano nottate assai soddisfacenti! In più tra qualche settimana dovrebbe trasferirsi in un appartamento poco distante dalla scuola e ciò significa che finalmente avremo un po' di privacy.
Potrebbe andare meglio di così?
«Allora?» mi incalza Kristin, al colmo della curiosità.
«Allora è stato tutto perfetto!» sospiro sognante, sfilandomi distrattamente il cappotto e la borsa abbinata. Da quando esco con lui faccio pure attenzione al look! Jake è affascinante e accanto a lui vorrei non sfigurare.
«Come al solito.» rimarca la mia amica, ridacchiando. «Non ti annoi?»
«E perché dovrei?»
Tutto ciò che ottengo in risposta è una semplice alzata di spalle, dopo di che Kristin ritorna a leggere il nuovo numero di Cosmopolitan come se niente fosse; cosa vorrebbe dire con quel "non ti annoi?", perché dovrei annoiarmi? Insomma, Jake è perfetto! E' tutto quello che ho sempre desiderato. «Kristin?»
«Che c'è, Elle?» domanda, troppo distratta da un articolo sui colori che andranno di moda nella stagione primaverile/estiva.
Infastidita dal suo atteggiamento, le strappo la rivista dalle mani e la osservo con aria truce. «Rispondimi.» le intimo a denti stretti. «Perché dovrei annoiarmi con Jake?»
«Sembra un ragazzo fantastico da come lo descrivi. Davvero perfetto! Forse troppo perfetto... E non ti sembra un po' esagerato? Insomma, è parecchio distante dalla tipologia di ragazzo che ti piace ultimamente!»
«Se ti riferisci a Shepherd, beh sono contenta che sia distante milioni di anni luce! Insomma, lui è uno stronzo schifoso!»
«Questo l'hai sempre saputo, ma ciò non ti ha impedito di fartelo piacere.»
«E come se non bastasse adesso è pure un'ipocrita! Questo pomeriggio si è scusato con una ragazza per il suo atteggiamento da porco e l'ha invitata ad uscire con lui per farsi perdonare!» della serie "arrampichiamoci sugli specchi", sì.
«E allora? Magari è cambiato. Forse vuole diventare una persona migliore!»
«Logan Shepherd una persona migliore?» le faccio eco, ma sono così incredula che tutto questo suona più come un auto-convincimento. «Ma non dire eresie, Kris!»
«Beh Ellie, se tu ritieni di essere felice con Jake e che di Shepherd non ti importi nulla, amen. Non capisco il perché di tutta questa insistenza... Poco fa ho fatto delle considerazioni, ma se dici così, evidentemente mi sbagliavo. Fine della storia! Adesso fammi finire l'articolo, se nella prossima stagione andrà di moda il colore tangerine tango, sono fritta! Non mi piace sulle bionde!»
E senza darmi la possibilità di replicare alcunché, ritorna ad immergersi nella lettura del suo articolo; in fin dei conti ha ragione. Jake è perfetto e mi piace, Logan è uno schifoso difetto umano ambulante e ciò che fa non è affar mio.
Fine della storia, no?


***


Dopo che Danielle è uscita dalla stanza, Kristin si fionda sul suo cellulare per scrivere un'email a Charlie, divorata un po' dal senso di colpa.


Ehi Chaz. So che quando sei dall'estetista non vuoi essere disturbata, ma questo è un vero e proprio S.O.S! Il colore must della prossima stagione sarà il tangerine orange, insieme al solar power! Un vero dramma. Dannata, vorrei avere la tua carnagione! Devo assolutamente prenotare una seduta al solarium, prima che sia troppo tardi.
Ehm, ma non è questo il problema.
Ho parlato con Danielle dopo la discussione che ho avuto con Shepherd, ho insinuato il dubbio in lei e dalla sua reazione credo di esserci pure riuscita, ma mi sento così in colpa! Non avrei dovuto "collaborare" con quello stronzo, ma era il solo modo per poter parlare nuovamente con Colin dopo tutto quello che gli ho fatto. Inoltre sappiamo entrambi che Danielle non è veramente presa da Jake, no? Che lui non è quello giusto! Io le ho solo fatto notare la cosa, esattamente come Shepherd mi aveva detto. La sto solo portando dove lei vorrebbe essere, no? Le sto dando una "piccola spinta" verso la strada del suo cuore, o almeno così mi sembra che abbia detto quel coglione.
E allora perché mi sento così in colpa?



Fa per digitare il nome del destinatario, ma il touch-pad del cellulare va in tilt, facendole selezionare per sbaglio il nome di Edward: e come da copione, il tasto "annulla" in questo caso è completamente inutile.
La risposta del destinatario sbagliato non tarda ad arrivare.

Mittente: Edward
Tu hai fatto cosa? Vieni nella mia stanza, adesso!




Writer's corner.

Odiatemi pure, ne avete tutto il diritto :( . Sono sparita per circa 2 mesi e la cosa mi dispiace un sacco! Tra esami e vicissitudini varie, diciamo che il tempo e la voglia di scrivere sono letteralmente andate a puttane. Questo capitolo giaceva tra le bozze del mio computer da circa un mesetto e onestamente non sono neanche soddisfatta del risultato.
Ripeto, mi dispiace davvero tanto :( spero che una cosa del genere non succeda ancora!
Tornando a noi... In questo capitolo vi ho mostrato le cose da un punto di vista oggettivo, mostrandovi anche un lato del carattere di Logan che secondo me andava approfondito, qualcosa di leggermente più umano rispetto a ciò che siete abituate a leggere su di lui. Diciamo che questo è uno di quei capitoli di transizione che serviranno a portarvi nella fase successiva della storia, perché da adesso in poi il gioco si farà più pesantuccio.
Non vi anticipo altro, scoprirete tutto dalla prossimo capitolo, che spero sia pubblicato a breve! Ce la metterò tutta, considerato che sono più libera dallo stress degli esami.

Un abbraccio,
Sara.

  
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