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Autore: Gemini_no_Aki    22/02/2012    2 recensioni
Il modo con cui imbracciava il fucile era sbagliato, il giovane Albert lo sapeva bene eppure non diceva nulla. Quel ragazzo era appena arrivato, dicevano che avesse un paio di anni più di lui, inglese di origine, completamente pazzo. O meglio, amava il divertimento e il rischio in ugual misura.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albert Wesker
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Point of No Return'
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Il modo con cui imbracciava il fucile era sbagliato, il giovane Albert lo sapeva bene eppure non diceva nulla. Quel ragazzo era appena arrivato, dicevano che avesse un paio di anni più di lui, inglese di origine, completamente pazzo. O meglio, amava il divertimento e il rischio in ugual misura.
Ad un certo punto il più giovane se lo vide a distanza di 10 cm dal naso che lo fissava intensamente. Molto intensamente.
“Che... Che vuoi?!” Esclamò fissandolo con gli occhi sgranati. Lui continuava a fissarlo.
“La tua pistola.” Disse semplicemente alzandosi e facendo ruotare il fucile, come un bastone.
“Che ha che non va?” L’inglese continuava a guardarlo distrattamente mentre lui si passava la pistola da una mano all’altra.
“Non ha la sicura. Ci stai giocando... Se ti parte un colpo mi toccherà dividere la camera con una ragazza di nome Alberta... Le ragazze proprio non sono il mio genere, sappilo.” Disse con semplicità guardandosi attorno. Dal canto suo Albert smise all’istante di giocare con la pistola e lo guardò, riservandogli un’occhiata di ghiaccio.
“Quindi tu saresti... Angius?” Azzardò. L’inglese si voltò lentamente, così lentamente che Albert credette di aver sbagliato qualcosa. Che l’avesse confuso con qualcun altro?
“Angius...?” Domandò soffocando una risata prima di esplodere e lasciarsi cadere sull’erba , quasi a gambe all’aria. “Ahahahahah sarebbe un nome che preferirei!!! “Esclamò ridendo più forte sotto gli occhi confusi del più giovane che pensava fosse pazzo.
“Angus è il nome giusto.” Un leggero rossore avvolse il volto di Albert che si affrettò a scusarsi. Doveva aver letto male nella fretta.
“In ogni caso... “ La voce si fece più seria, forse troppo seria rispetto a quella di un ragazzo della sua età. “Chiamami solo Richter. È più formale... E lo preferisco.” Concluse dopo essersi seduto sul prato, guardandolo.

Erano diversi, per non dire opposti, sempre a discutere e battibeccare, ma in fondo, per quel poco tempo che Richter rimase li e fu il suo compagno di stanza, Albert si affezionò vedendolo come un fratello maggiore, un esempio, nonostante i comportamenti a volte pazzi. E tutto ciò che già sapeva Richter fu più che felice di insegnarglielo. Eppure restavano due opposti, ed entrambi lo sapevano. La luce e l’ombra.

“A me non serviranno questi. A casa mia il sole non si fa vedere quasi mai.” Disse lanciandogli un paio di occhiali scuri sistemandosi la sacca militare su una spalla.
“Ma sono comunque tuoi!”
“Consideralo un regalo. Addio.” Lentamente si avviò verso un furgoncino già in moto che l’avrebbe accompagnato all’aeroporto.
“Che vuoi dire?!” Fermò i suoi passi e si voltò lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso.
“Anche il primo giorno hai esordito con un che vuoi.” Concluse allontanandosi.

Il tempo passa per tutti, cambia tutti. Le persone incontrano nuovi visi, fanno amicizie che durano forse per sempre o forse per mezza giornata. Ci si dimentica del passato, spesso. A volte è un bene, a volte è un male. Ma la memoria umana è fatta così, una volta piena sovrappone le cose nuove alle vecchie nascondendole. La memoria di alcuni cancella completamente, quella di altri, forse più elastica, meno sistematica, tende ad incastrare i ricordi. Come nel tetris.

“Ehilà! È comodo questo pezzo di prato?”
Wesker aprì gli occhi e fissò da dietro le lenti scure l’uomo chino su di lui senza capire chi fosse. Al suo fianco William stava osservando con curiosità i due stranieri, seduto li accanto.
“Che vuoi tu?” Domandò senza alzarsi, con voce scocciata per il disturbo. L’uomo invece di allontanarsi si chinò di più, se non avesse avuto equilibrio gli sarebbe caduto addosso. Un sorriso divertito era dipinto sul volto circondato dai capelli corvini.
“Sei sempre il solito... Certe persone non cambiano.” Disse. Wesker non poteva nemmeno alzarsi ora, senza rischiare di dargli una testata nel naso.
“Che vuoi dire?” Domandò ancora fissandolo. L’uomo si alzò e lo guardò dall’alto senza smettere di sorridere.
“No, non sei cambiato... Meglio così.” Si sedette a terra facendo un cenno al compagno di seguirlo. Alzò lo sguardo verso il cielo incrociando il sole con lo sguardo.
“Spero almeno che tu abbia smesso di giocare con la pistola senza la sicura inserita... Altrimenti il tuo amichetto sarà in compagnia di una donna... E scommetto che gli piaci più così... Alberta.”



Angolo Autrice:  Nata così, senza capo ne coda... Angus Richter è un mio OC di una Fic su Assassin's Creed, ha 2 o 3 anni più di Wesker... ho immaginato un loro incontro... il pazzo inglese e il cubetto di ghiaccio...
 Non so che dire di altro... Spero vi sia piaciuta, che vi abbia fatto sorridere.
 Dedicata sempre a voi, Evelyn13, martamatta e Son Manu con cui stiamo riempiendo / invadendo il fandom di Resident Evil!!

 Bye Bye~
 Aki
   
 
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