Never
without you
Capitolo
19 – Morte
Apparve Rebekah davanti a
noi, il suo sorriso
tornò a terrorizzarmi ancora di più ora che
sapevo.
Vidi
anche Stefan accanto a
Rebekah, ma non mi sollevò il fatto che ci fosse anche lui.
Era tutto molto
strano, io mi sentivo strana.
-E’
tutto pronto, manca
solamente una lacrima-
Il
suo volto non lasciava
trasparire nessuna emozione e la rendeva ancora più
spaventosa, perché da un
momento all’altro avrebbe potuto fare qualsiasi cosa.
-Elena, potresti donare una
lacrima anche
volontariamente, senza che io debba fare tanti sforzi-
-Mai!-
urlai, tirando fuori
tutta la rabbia che avevo nascosto dentro di me.
Lei
scoppiò a ridere ed
improvvisamente le azioni divennero così veloci che feci
fatica a seguirle.
Damon si alzò e tentò di prendere il collo di
Rebekah, ma lei se lo aspettava e
prima che lui potesse fare altro lo bloccò contro una parete
e, con dannata
rapidità, gli infilzò un paletto di legno nel
cuore.
Lui,
con lo sguardo
orrendamente disorientato, la guardò.
-No!
Damon, no non può
essere- gridai correndo da lui.
Il
suo corpo s’immobilizzò,
come se fosse improvvisamente divenuto di pietra e i suoi occhi
grigiastri rimasero
ancora sbarrati.
La
risata orribile di
Rebekah divenne solo un rumore, la paura di morire divenne quasi un
desiderio.
Mi sentii improvvisamente vuota, come se avessi appena perso la mia
anima. Non
era possibile, Damon non poteva essere morto, semplicemente non poteva.
Gli
presi il viso
delicatamente e appoggiai le mie labbra sulle sue, ma non sentii nulla.
Lui era
freddo, lui mi aveva lasciato. Non avevo la forza di urlare, non avevo
la forza
di pensare, sapevo solo che non volevo lasciarlo, ma in
realtà l’avevo già
fatto.
Le
mie lacrime scendevano
copiose e Rebekah riuscì a prenderne alcune. Ero sconvolta,
come aveva potuto
ucciderlo con così disinvoltura, come avevo potuto
permetterglielo.
Ora
gli ingredienti c’erano
ed era tutto terribilmente pronto. Non m’importava
più nulla e avrei preferito
morire invece di restare in vita senza di lui. Non riuscivo a togliermi
dalla
testa la sua voce, “Andrà tutto bene” mi
aveva detto, ma era andato tutto
maledettamente male ed era solo colpa mia.
Se
le avessi permesso di
prendere la lacrima subito, Damon non sarebbe morto, era solo colpa
mia. Non
esistevano aggettivi per descrivere come mi sentivo, mi sembrava di
essere
morta con lui, solo che io non ero riuscita a prendere il volo insieme
a lui.
-Aaaa!
No!- sentii quel
grido scuotermi e interrompere i miei pensieri, un urlò
terribile, quasi
irreale, ma riconobbi la voce.
Alzai
il capo e vidi che
Rebekah giaceva a terra esattamente come Damon, aveva il pugnale di
argento
infilzato nel petto però. Non riuscivo a capire, fino a poco
prima stava per
riuscire nel suo intento ed ora era… morta, anche se non del
tutto.
In
piedi davanti a lei c’era
la persona che mi aveva salvato la vita per la seconda volta e non ci
potevo
semplicemente credere, Elijah.
-Mi
dispiace per Damon,
Elena, tutto questo non doveva accadere- disse freddo e distaccato, ma
sapevo
che era sincero.
Non
poteva essere finito
tutto così, non riuscivo ad accettarlo, non era giusto.
P.S.
Ciao a tutte e scusate
il ritardo!! Capitolo breve, ma intenso.
So
che vorreste uccidermi,
ma per il povero Damon non è ancora finita, fidatevi di me! J
Spero di ricevere un po’ di
impressioni, così capisco cosa ne pensate. A presto, Iris