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Autore: Luly Love    23/02/2012    2 recensioni
Sora, Kairi e Riku sono tornati alle Isole del Destino e quindi alla normalità.
Ma è davvero così per tutti e tre?
[INCOMPIUTA. Mi dispiace, ma ormai è passato troppo tempo. Lo so che è solo un capitolo a mancare, ma sono cambiate tante cose.
 Forse un giorno la riprenderò in mano...
Anyway ringrazio tutti quelli che hanno recensito, messo nelle seguite/ricordate/preferite e mi scuso con loro]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessun gioco
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Tetsuya Nomura; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
 
 
Piccola nota: molto OOC
 
Happiness
 
La felicità è reale solo quando condivisa.
Into the wild- Nelle terre selvagge
 
Casa. Mai quella parola le era sembrata più bella, calda e magnifica. Se poi era messa insieme al verbo tornare, le sensazioni che provava erano infinite e tutte positive.
Negli ultimi cinque mesi aveva iniziato a dare un valore diverso alle cose: tutto le appariva sotto una luce nuova, tutto era più bello, anche la scuola. Solo adesso comprendeva il significato della frase che sempre le ripeteva suo padre: un uomo percorre il mondo intero in cerca di ciò che gli serve e torna a casa per trovarlo.
Niente di più vero.
Da tempo, e per tempo si intende prima che accadesse tutto quello, lei e i suoi amici condividevano il sogno di andare via dalla loro isola, di esplorare gli altri mondi. Bene, l’avevano fatto, anche se non era proprio come l’aveva desiderato e immaginato, e ora erano tornati.
Sicuramente tutto ciò che avevano passato li aveva uniti, ma lei era ne era rimasta turbata. Era fatta così, si faceva problemi per gli altri anche quando questi altri forse nemmeno esistevano. Il problema legato all’oscurità di Riku la portava a pensare che c’erano molte persone come lui in giro negli altri mondi, ma che a differenza di lui, non avevano amici come lei e Sora che riuscivano a tirar fuori la sua luce.
Un discorso astratto, probabilmente, ma era la sua natura. Per lei, la felicità era un diritto, e come tale non doveva essere negata.
Felicità, altra parola che solo ora comprendeva veramente. Felicità è tornare a casa, felicità è stare con i tuoi amici, felicità è stare con il ragazzo che ami. Vedere negli occhi di lui la felicità, di cui sei tu la causa, è pura estasi. Amava Sora, lo amava da sempre. Ma non aveva mai trovato il coraggio di rivelarlo, per paura di mettere fine alla loro splendida amicizia. E poi, c’era anche il timore di mortificare Riku.
Sospirò. Riku. Ultimamente era così strano, così distante, più del solito si intende. All’inizio lei aveva provato a indagare, tramite stuzzicamento, ma lui era sordo. Era passata allora alla tattica dell’ignorare: se non era lui il primo a farsi problemi, perché doveva essere lei?
Ma a quanto pare non stava funzionando nemmeno questo. Ora doveva tentare il tutto per tutto, ovvero lasciare libero arbitrio a Sora di chiedere al diretto interessato il perché del suo malumore.
E se nemmeno questo avesse funzionato, se nemmeno i terzi gradi a volte comici di quell’adorabile essere iperattivo fossero stati sufficienti, pazienza.
Ma era sicura che la questione si sarebbe risolta, in fondo nessuno torna alla normalità in una sola settimana dopo aver salvato il mondo. Sora a parte, ovvio.
Si fermò ad ascoltare il suono della risacca, che, insieme ai versi dei gabbiani, costituiva la colonna sonora della sua vita, che da sempre la cullava come una ninnananna, disperdendo paure e ansie.
Poi alle sue orecchie arrivò lo squillo del cellulare; lo afferrò e guardò lo schermo: un messaggio da Riku.
Lo aprì e quello che lesse le riempì il cuore di sollievo.
Ti aspetto all’atollo dell’isola. Porta anche Sora. =)
Forse era affrettato fare conclusioni positive? No, era del tutto lecito, perché Riku non metteva mai gli smile.
 
 
Note dell’autrice:
Ta-daaa!!! Vi ho fatti aspettare una settimana ma ora eccomi qui.
È incompiuta, lo so, sicuramente volete sapere cosa succede sull’atollo, ma questo lascio che siate voi a immaginarlo. Comunque, la perla di saggezza del padre di Kairi in realtà è una celebre frase di George Moore. Nemmeno questo capitolo è venuto come lo avevo in mente, ma la colpa è della scuola.
Ok, ora vado e mi dedico al terzo e ultimo capitolo su Sora, sperando venga meglio di questo. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baciii Luly 
 

  
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