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Autore: bulma_89    23/02/2012    11 recensioni
Ben trovati, questa fan fiction è il proseguimento di "Adesso sei mia".
"Sulla strada che portava a Mystic Falls Caroline pensava.
Teneva lo sguardo ben puntato fuori dal finestrino, quando non era impegnata a fissare l’ibrido che guidava l’automobile che li stava conducendo a casa o l’ibrido che le sedeva al fianco...Con la coda dell’occhio guardò l’autista dell’auto, era giovane, obbediente ed asservito. Ed era uno dei fedelissimi del suo compagno, il millenario re dei vampiri e dei licantropi Klaus. "
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Adesso sei mia'
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                                               ― 7. Ti ho persa per sempre? ―                                                     

 

                                                                                   Non c'è non c'è il profumo della tua pelle
                                                                                  Non c'è il respiro di te sul viso
                                                                                  Non c'è la tua bocca di fragola
                                                                                  Non c'è il dolce miele dei tuoi capelli

                                                                                  Non c'è che il veleno di te sul cuore
                                                                                  Non c'è via d'uscita per questo amore
                                                                                  Non c'è non c'è vita per me, più
                                                                                  Non c'è non c'è altra ragione che liberi l'anima
                                                                                  Incatenata a notti di follia

 

                                                                                                          “Non c’è” Laura Pausini

 

 

 

 

Caroline aprì gli occhi e si domandò dove fosse e cosa ci facesse stesa in un letto.

Il suo ultimo ricordo riguardava Stefan che la gettava a terra dopo aver minacciato Klaus di ucciderla. Poi, con un sospirò affannoso, rivide Klaus sopra di lei, un attimo prima di perdere i sensi.

Si guardò intorno, era in una stanza da letto molto bella e spaziosa. Non ci era mai stata prima di allora.

Sul comodino affianco al letto a baldacchino erano sparsi fogli di carta e disegni.

“Klaus!”, pensò Caroline.

― Finalmente ti sei svegliata ―.

Come richiamato dai suoi pensieri, Klaus comparve davanti a lei provenendo forse dall’anticamera della stanza. Aveva le braccia incrociate al petto e lo sguardo fermo e attento.

Caroline si sollevò leggermente e poi si passò una mano sulla fronte; ― Cosa ci faccio qua? E’ casa tua? ―.

― Esattamente. Adesso dimmi cosa credevi di fare, prima ―.

Caroline guardò l’ibrido e scosse la testa; ― Piuttosto tu! Perché mi hai salvata se mi hai detto tu stesso di volermi uccidere quella sera al Grill? ―.

Klaus strinse i pugni e socchiuse gli occhi, avvicinandosi al letto. Involontariamente Caroline si allontanò leggermente.

L’ibrido si sedette a bordo del letto; aveva gli occhi luminosi e bagnati.

― Credevi davvero che ti avrei lasciata morire? ―.

Caroline rimase senza parole; ― Klaus tu non ti rendi conto del dolore che le tue parole mi hanno causato. E adesso mi vieni a dire così? Stavi solo scherzando? ―.

Caroline… ―, sussurrò Klaus, ― Anche tu mi hai ferito ―.

La vampira incrociò le braccia al petto; ― Si certo! Soltanto perché avevo bisogno di tempo per spiegare a mia madre che mi sarei trasferita da te? Tu, tu! Ah! ―. Caroline sbatté le mani sul materasso, incapace di proseguire.

― Ti ho salvato la vita e tu mi ricambi così? ―, rispose Klaus.

Caroline gli gettò un’occhiata in tralice e si scostò le coperte di dosso.

― Me ne vado ―, disse. Fece per alzarsi ma le sue gambe tentennarono e ricadde indietro. Klaus la prese con delicatezza e la riappoggiò sul letto.

― Dimmi perché sei svenuta. Non è normale svenire per un vampiro. Tu stai male Caroline, molto male. Hai tutti i segni di chi non si nutre da tempo, colorito grigiastro, occhi spenti, capelli stopposi ―.

― Sono un mostro in pratica ―, rispose Caroline sarcastica. Klaus le appoggiò una mano sul polso; Caroline lo guardò. La sua presa era delicata e il suo volto era… la ragazza si stupì dell’intensità dell’apprensione che vi lesse. Klaus sembrava immensamente preoccupato.

― Perché hai smesso di mangiare? L’hai fatto per ferirmi a causa del mio comportamento nei tuoi confronti? ―, chiese.

― Ferirti? Perché ti saresti sentito ferito se io avessi smesso di nutrirmi? ―.

Klaus rimase qualche istante in silenzio, gli occhi lucidi puntati su Caroline.

― Facendo del male a te stessa è come se tu mi pugnalassi, Care ―.

La vampira scosse la testa, confusa e incredula.

― Non l’avrei mai detto visto che hai fatto di tutto per farmi credere l’opposto ―.

― Lo so. Perdonami, ho agito d’impulso, avrei dovuto aspettare che tu fossi pronta a parlare con tua madre. Non sai quante volte avrei desiderato tornare sui miei passi, ma poi… Poi ho pensato che per te fosse meglio così. In fondo avevi riavuto indietro la tua vita, la tua famiglia, i tuoi amici.

Eppure non riuscendo a stare lontano da te ho trovato il modo per farmi odiare ―.

Caroline rimase colpita dalle parole uscite dalla bocca dell’ibrido e un velo si squarciò davanti ai suoi occhi. Era stata così insicura da credere che lui non l’amasse più senza cercare di dare una risposta al comportamento di Klaus che di sicuro non si poteva definire una persona semplice.

Ma lui aveva un millennio di vita alle spalle e lei soltanto diciotto anni.

Gli occhi di Klaus erano due pozze immense nelle quali perdersi mentre la guardavano aspettando una risposta. Per un attimo Caroline vide la sua vulnerabilità, come quando la sera del suo compleanno era venuto nella sua stanza per salvarla dal morso di Tyler e le aveva confessato di aver pensato qualche volta di porre fine alla sua vita.

― Ti ho persa per sempre? ―, riprese Klaus.

Caroline scosse la testa, presa da forte commozione.

― Klaus io sto male e non credo che vivrò ancora a lungo ―.

― Che diavolo stai dicendo? Ti faccio portare subito del sangue ―.

Caroline fermò Klaus che si stava alzando. ― Il sangue umano non riesce più a tenermi in vita. Il mio corpo lo rigetta ―.

― Dici sul serio? Non è possibile. Da quanto non ti nutri? ―.

Caroline distolse lo sguardo; ― Da quando siamo tornati da Parigi ―.

― Stai scherzando? Ma… ―.

― Credo di essermi talmente abituata al tuo sangue da non riuscire più a sopravvivere senza ―.

A quelle parole Klaus afferrò Caroline per le spalle e la scosse; ― Perché non me l’hai detto subito? Se tu fossi morta per causa mia… Io… ―.

Protese poi il braccio e lo avvicinò alla bocca di Caroline.

― Ti prego amore mio, bevi ―.

Le lacrime rigarono il viso di Caroline.

― Che aspetti? Questa volta non ti permetterò di scegliere se vivere o morire. Sei la cosa più genuina e sincera che io abbia mai avuto e non sarò più così stupido da lasciarti andare ―.

Klaus fece aderire il suo braccio alla bocca di Caroline. La vampira spalancò le labbra e recise le vene di Klaus. Appena in liquido vermiglio prese a scorrere lungo la sua gola, Caroline si sentì rinascere. Non soltanto il suo corpo riacquistò vigore, ma anche il suo spirito si riempì di gioia.

Bevve a sazietà e quando si staccò trovò Klaus che la guardava, ammirato.

― Adesso sei tornata ad essere la bionda più bella del mondo. E sei mia, solo mia ―.

Caroline afferrò un cuscino e lo tirò addosso a Klaus.

― Io non sono tua, scordatelo! ―, disse ridendo.

― Oh sei mia invece, tu sei mia quando vuoi, ma sei mia ―.

Si allungò poi sopra Caroline, costringendola a stendersi. La ragazza sospirò, mentre il viso di Klaus si faceva sempre più vicino al suo.

― Da quando ho messo gli occhi su di te, sapevo già che ti avrei conquistata ―. La voce dell’ibrido era roca, sensuale.

― Che presunzione! Io direi che è stato piuttosto il contrario ―, rispose Caroline evitando di proposito la bocca di Klaus che cercava la sua. Lui però le prese il viso tra le mani e infilò le dita in mezzo ai suoi capelli dorati.

― Dammi la tua bocca Care. Adesso sei mia ―.

Caroline sospirò di piacere, già sapendosi incapace di resistere agli assalti amorosi di Klaus.

 

Si svegliò e si accorse di avere la testa bionda pigramente appoggiata sul petto candido del suo ibrido. Con la mano gli accarezzò lo sterno e poi risalì con il dito sulla forma scolpita dei suoi addominali. Klaus dormiva, con la bocca semiaperta e sembrava quasi angelico con i suoi riccioli biondi. “Proprio tu che non angelo non sei”, pensò Caroline con un sorriso. Il suo dito riprese poi a salire, fermandosi un attimo a sentire la pulsazione regolare della giugulare di Klaus.

“ Oh si, sei proprio bello…”, pensò poi mentre sfiorava il labbro inferiore dell’ibrido, rosso come una fragola matura.

“Le tue labbra mi fanno impazzire… ma come ho fatto a stare senza?”.

La sua mano salì fino a toccare i suoi capelli chiari e morbidi e Caroline sospirò, chiudendo gli occhi. In quell’istante sentì qualcosa scivolare lungo la sua schiena e fermarsi un secondo prima dei suoi glutei. Klaus aprì pigramente gli occhi e la guardò; ― Sei qui, come a Parigi, che bello ―.

Caroline ricambiò il suo sguardo e sorrise; ― Credevi che me ne sarei andata? ―.

― No, ma me lo sarei meritato ―.

La vampira alzò gli occhi al cielo; ― Sono troppo buona! ―.

Klaus le circondò la vita con le mani mentre Caroline appoggiava il mento sul suo petto.

― Mi sei mancata ―.

― Anche tu ―.

Klaus distolse lo sguardo da Caroline e alzò la testa; ― Ho pensato ad un modo per farti guarire dalla tua dipendenza dal mio sangue ―.

― E quale sarebbe? ―, chiese Caroline.

― Ogni giorno mischierò il mio sangue a del sangue umano e mano a mano diminuirò le dosi del mio così tu ti riabituerai alla solita dieta ―.

La vampira scosse leggermente il capo; ― E perché lo fai? ―.

Klaus continuò ad evitare il suo sguardo e sembrava leggermente imbarazzato.

― Così se un giorno deciderai di vivere senza di me oppure se mi succedesse qualcosa… ―.

Caroline prese il viso di Klaus tra le sue mani e lo costrinse a guardala; ― Va bene. Ti ringrazio ma comunque io voglio stare con te e inoltre non devi temere perché nessuno riuscirà ad ucciderti mai ―.

― Forse Caroline, forse ―.

L’espressione dell’ibrido si distese, aprendosi in un sorriso.

―In ogni caso oggi non voglio pensare a tutto questo. Oggi siamo solo io e te ―.

Le circondò la nuca con la mani e attirò il viso di Caroline al suo. Le loro labbra e le loro lingue si unirono in un bacio conosciuto e Caroline scivolò con il suo corpo nudo su quello di Klaus.

 

 

Molto tempo dopo, Caroline scese dal letto a cercare i suoi vestiti.

“ Un calzino, i pantaloni, metà reggiseno… Metà reggiseno?”.

― Ehi Klaus che ne hai fatto dei mio reggiseno? ―, chiese la vampira sollevando in aria ciò che rimaneva della sua biancheria intima.

Klaus aveva le braccia incrociate dietro la testa e la osservava dal letto. Un sorriso furbesco spuntò sul suo viso; ― Me lo sono mangiato, avevo fame ―.

Caroline scosse la testa e ridendo tirò a Klaus la parte restante del suo reggiseno.

― Te lo lascio, tanto a me così non serve più ―. Si infilò la felpa e poi si allacciò le scarpe.

― Te ne vai davvero ? ―, chiese l’ibrido sollevandosi a sedere. Caroline gli gettò un occhiata di soppiatto; il suo corpo sembrava quello di una statua greca per biancore e perfezione.

― Mia madre sarà in ansia poverina, quando me ne sono andata da casa sembravo moribonda ―.

― Non lasciarmi solo per troppo tempo, altrimenti sarò costretto ad infilarmi in camera tua, passando dalla finestra ―, riprese Klaus alzandosi dal letto.

 ― Beh, l’hai già fatto, non vedo quale sia la novità ―, rispose Caroline evitando di guardalo. Si era messo di fronte a lei, completamente nudo e per il solo fatto di provocarla.

― La mia macchina? E’ qua fuori? ―.

― Si è qua, Care, aspetta… ―.

La mano dell’ibrido le cerchiò il polso; Caroline fu costretta a guardalo.

― Grazie ―, disse lui.

 ― Per cosa… ―, rispose Caroline lievemente imbarazzata.

― Per essere la cosa più bella della mia vita ―.

La vampira fissò gli occhi cerulei di Klaus e si sentì incapace di rispondere ma un calore fortissimo le scaldò il cuore e Caroline si alzò in punta di piedi e lo baciò.

― Ci vediamo presto, ibrido mangia reggiseni! ―.

 

 

 

N.d.A. Salve a tutte, care lettrici! Spero abbiate apprezzato il mio interludio musicale, ho ascoltato questa bellissima canzone della Pausini ieri e mi è sembrato che si adattasse perfettamente ai sentimenti di Caroline verso Klaus nelle mia storia allora ho inserito qualche verso. J Inoltre per le più attente (ed appassionate di musica italiana) ci sono altre due frasi nel testo tratte da canzoni!

Vabbè, non è una caccia al tesoro, spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Recensiteeeeeee!

 

Grazie,

 

Vostra Lua

   
 
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