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Autore: TheGhostOfYou    23/02/2012    7 recensioni
Helena Riddle è la figlia illegittima di Voldemort e Bellatrix Lestrange, avuta poco prima che il Signore Oscuro cadesse per mano del piccolo Harry Potter. Quando il signore Oscuro risorge, viene mandata ad Hogwarts come spia, istruita ad odiare Babbani e Traditori del Sangue. Ma quando arriva a scuola, conosce un mondo magico totalmente diverso da quello a cui è abituata. Fa amicizia con Harry, Ron ed Hermione, amici per la pelle, ed attraverso loro impara a vivere senza la paura dell’ombra di un padre come Lord Voldemort ed impara ad amare. Conosce Draco, un ragazzo introverso, che comincia a provare qualcosa per Hermione, ma troppo legato alle tradizioni per poter pensare di vivere una vita diversa da quella che suo padre ha in serbo per lui. È attraverso loro che Helena trova il coraggio per passare dalla parte dell’Ordine e tradire i Mangiamorte. Ed è grazie a loro che combatterà in prima linea per distruggere suo padre, Lord Voldemort.
Prima Fan Fiction di una trilogia.
Genere: Azione, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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21. This Is War - Part II


It's the moment of truth, and the moment to lie,
The moment to live and the moment to die,
The moment to fight, the moment to fight

This is war - 30 Seconds To Mars

 

- Bene Potter, ora dammi la profezia.- Lucius Malfoy si tolse la maschera da Mangiamorte, seguito da Bellatrix e da altri due che nessuno di loro conosceva. – Ciao, figliolo.-
Era una trappola, lo era sempre stato. Sirius non era mai stato catturato da Voldemort; loro sapevano che Harry avrebbe fatto di tutto pur di salvare il suo padrino, e l'avevano attirato in una trappola.
Harry sentì il gruppo stringersi dietro di lui; sfiorò inavvertitamente con una mano Ginny, che sussultò. Con la coda dell'occhio vide Draco prendere la mano di Hermione e fissare il padre, che lentamente stava avanzando verso di loro.
- Guardati, Draco. Sei il disonore della famiglia.- Lucius Malfoy accennò alla mano di Hermione stretta in quella del figlio. Draco levò la bacchetta verso di lui.
- Meglio disonore della famiglia che schiavo come te, padre.- rispose il ragazzo, guardandolo con disgusto. In quel momento, Harry capì quanto in realtà Draco, grazie ad Hermione e all'ES, fosse cambiato. Se prima la sua famiglia sembrava fosse la cosa più importante, in quel momento il ragazzo aveva messo tutto da parte per fare la cosa giusta. Lucius rimase colpito da quella risposta, ma prima che potesse mettere insieme due parole, una risata priva di ogni colore, fredda e malefica ruppe il silenzio. Una donna dai lunghi capelli neri, folti e ricci, profondi occhi scuri infossati si fece in avanti. Harry sentì Helena muoversi al suo fianco e capì. Quella era Bellatrix Lestrange.

Il primo incontro con la suocera - pensò Harry rabbrividendo.

- Ma che bella combriccola che avete messo su!- la donna applaudì battendo forte le mani e sorridendo. - Abbiamo una Sangue Sporco, due figli che hanno rinnegato i propri genitori, un figlio di genitori con il cervello in pappa,  una stramba, due Weasley e il piatto principale della cena... Il Ragazzo Che è Sopravvissuto.-
Si sporse in avanti, cercando di vedere meglio Harry, che intanto aveva preso la mano di Helena per infonderle un po' di coraggio e farle capire che era con lei, qualunque cosa fosse successa.
- Bella, ti prego. Sai che lui è del Signore Oscuro.- aggiunse Lucius, prendendola per un braccio. Per un momento, Bellatrix sembrò capire e calmarsi, ma ben presto si divincolò dalla presa dell'uomo e continuò ad avanzare.
- Lui si, ma gli altri non lo sono.- sembrò perdere per un attimo l'equilibrio, poi si mise davanti ad Harry e tese la mano. - Se non vuoi che lei muoia, o che uno di loro si faccia del male, dammi la profezia Potter.-
Bellatrix non aveva davvero intenzione di fare del male a sua figlia; voleva semplicemente prendere la profezia e portarla al Signore Oscuro, ed averlo di nuovo tutto per se.
Harry alzò la mano che teneva stretta quella strana, piccola palla dalla luce azzurrina e si avvicinò a Bellatrix. Contemporaneamente, sentì Hermione che bisbigliava agli altri.
- Al mio tre, distruggete tutto.-
Con un passo incerto, Harry si avvicinò ancora di più alla donna, che sorrideva. Il ragazzo pensò che fosse davvero pazza e che da un momento all'altro li avrebbe uccisi tutti. Gli tremavano le mani al pensiero di dover toccare quella donna folle, anche per un solo istante.
- TRE!-
- Stupeficium!-
Sei incantesimi si andarono a schiantare contro le mensole piene di profezie, che cominciarono a cadere una per una, schiantandosi al suolo con un tonfo sordo e disperdendo quelle che sembravano centinaia di anime nella stanza. Per un pelo, la profezia non cadde di mano ad Harry, che indietreggiò il più possibile, prendendo nuovamente Helena per mano. Bellatrix si mise ad urlare qualcosa, che nessuno di lorò riuscì a cogliere a causa di quel frastuono assordante. Hermione la vide avvicinarsi a Lucius e sfoderare la bacchetta.
- Andiamo, CORRETE!-
Cominciarono a correre nella direzione opposta, lasciandosi alle spalle frantumi di vetri e profezie sussurrate. L'ultima cosa che sentirono prima di girare l'angolo fu un urlo straziante di Bellatrix.
- Uccidete gli altri, ma Potter lo voglio vivo.-

 

*****

Si erano persi.

Draco teneva la bacchetta esattamente davanti a se, ad illuminargli il cammino. Correva cercando di nascondersi dietro agli scaffali che ancora non erano caduti. Un lampo di luce verde attraversò la sala e si schiantò contro il muro; aveva perso di vista gli altri, nella confusione. Era semplicemente corso via, tenendo stretto a se Hermione, cercando un modo per non farle del male. La ragazza era esattamente dietro di lui, ed aveva il fiatone ma non sembrava spaventata, sembrava anzi orgogliosa di se. Nuovamente, Draco capì che la ragazza con cui stava non era una debole, petulante ragazzina piagnucolona, ma una giovane donna sicura di se e coraggiosa.

Molto più coraggiosa di lui.

Avrebbe dovuto affrontare suo padre, sfidarlo a duello, fargli capire che la persona che stava dalla parte sbagliata era lui, ma non ne aveva avuto il coraggio. Eppure, guardando Hermione farsi strada tra gli alti scaffali alla ricerca dei suoi amici, capì che era così che avrebbe voluto essere. Semplicemente coraggioso come lei.
- Andiamo, dobbiamo trovare Harry!-
Hermione uscì dal suo nascondiglio, affrontando una battaglia sielnziosa di incantesimi che volavano da una parte all'altra senza sosta; dal fondo della stanza Neville, Luna e Ginny combattevano fianco a fianco contro due uomini incappucciati. Neville aveva un grosso taglio sull'avambraccio destro, Luna esibiva un occhio nero e Ginny aveva una bruciatura sulla guancia. I due uomini li avevano spinto contro un muro e sembrava che per loro non ci fosse soluzione; con una rapida corsa, Hermione li raggiunse.
- Stupeficium!-
Il primo Mangiamorte cadde a terra inerme, mentre il secondo si voltò verso di lei.
- Andiamo, vienimi a prendere.- mormorò la ragazza tra i denti. L'uomo si mosse ma lei fu più rapida.
- Silencio!-
Dalla bacchetta del mago oscuro uscì solo del fumo nero e nulla più; non era in grado di fare magie con la bocca tappata. La ragazza fece cenno a Neville e gli altri di seguirla ed insieme scapparono verso il fondo della stanza, dove c0era una porta ad attenderli. Avrebbero potuto superarla con facilità e scappare nell'ingresso principale del Ministero; i Mangiamorte no li avrebbero seguiti a meno che non volessero farsi scoprire da tutta la comunità magica.
Continuarono a correre fino a quando Lucius Malfoy in persona non sbarrò loro la strada; aveva un'aria minacciosa, e tutti indietreggiarono verso il muro li vicino. Era solo, ma aveva una bacchetta in mano e l'aria di uno felice di poterla usare contro di loro. I suoi freddi occhi grigi si posarono prima su Hermione, poi sulla sua mano intrecciata a quella di Draco. Le sue labbra tremarono appena, prima di rivolgersi a suo figlio.
- Se vuoi che la lasci andare, devi tornare a casa con me.- la sua voce era neutra ma Hermione colse una nota di collera in quelle parole. Strinse la mano di Draco, e lo sentì muoversi.
- Mi assicuri che lei non si farà del male? Che lascerai liberi anche loro?-
Hermione aprì la bocca per dire qualcosa ma vide lo sguardo di Lucius perdersi dietro di loro; con la coda dell'occhio vide Dolhov, il Mangiamorte che lei aveva colpito con l'incantesimo silenziatore, annuire e sollevò la bacchetta.
- Si, te lo assicuro.-
Draco si mosse, lasciando la mano di Hermione, ma lei lo fermò.
- Non ti fidare, Draco.- le disse disperata. Lui le sorrise con uno sforzo enorme, e le prese una mano.
- Nessuno ti farà del male, Granger. In fondo è questo il mio destino.- le diede un bacio sulla fronte e si voltò. In quel momento, Dolhov si mosse e sparò un incantesimo silenzioso verso Draco.
- NO!-
Hermione fu più rapida; prima che il ragazzo potesse voltarsi si parò davanti a lui e prese l'incantesimo in pieno petto. Fu come se fosse colpita in pieno petto da una frustata. Si mosse appena, per poi cadere in avanti, inerme.
Immediatamente, Luna, Neville e Ginny spedirono vari incantesimi, prima a Lucius Malfoy, che con un gesto si smaterializzò da quel posto, poi a Dolhov, che dopo un paio di Stupeficium cadde a terra inerme. Draco corse verso il corpo di Hermione, scuotendolo.
- Granger! Granger!-
Ma Hermione non si mosse, non rispose e non aprì gli occhi. Ginny si inginocchiò accanto a Draco e mise una mano sulla gola della ragazza.
- Il polso è debole, ma c'è.- si rivolse a Draco, che tremava come una foglia. - Devi portarla via da qui. Noi andiamo a cercare Harry e torniamo ad Hogwarts. Fa veloce, Draco!-
Il ragazzo annuì e si caricò sulle spalle il corpo di Hermione, cercando di ripararsi dagli incantesimi che ancora volavano nella loro direzione. Doveva arrivare ad Hogwarts prima che le succedesse qualcosa.
Non avrebbe dovuto fidarsi di suo padre, ma di una cosa era sicuro.
Quel maledetto l'avrebbe pagata.

 

*****

Ron si comportava in modo strano.

Erano finiti in una stanza piena di cervelli, la prima stanza che avevano attraversato solo un'ora prima, per scoprire se davvero Sirius fosse stato in pericolo.
Harry, Helena e Ron erano fuggiti ai Mangiamorte - in particolare a Bellatrix - rifugiandosi in quella stanza, e subito dopo Ron era stato attratto da uno di quei cervelli, che aveva tentato di strozzarlo.
Le vesciche avevano cominciato a comparire su tutte le braccia e lui aveva cominciato a delirare.
- Hey, Harry! Dietro di te c'è una machera di Carnevale! Ahahah!- il ragazzo indicò un punto indistinto dietro Harry, che subito si voltò. Un paio di Mangiamorte stavano entrando nella stanza, capitanati da Bellatrix Lestrange e da Lucius Malfoy.
- Guarda quello biondo, Harry! Non sembra identico a quel cretino di Malfoy?-
Helena si avvicinò delicatamente a Ron e lo fece sedere su un gradino, nascondendolo alla vista dei Mangiamorte; aveva il cuore che pulsava veloce. Per la prima volta nella sua vita, aveva paura di sua madre ed era una sensazione bruttissima, che non avrebbe mai voluto vivere. Bellatrix era pericolosa e spaventosa, e presto sarebbe stata coinvolta in una guerra che avrebbe inesorabilmente portato alla morte di una delle due.
- Potter.- Lucius Malfoy allungò la mano per l'ennesima volta. - Dammi la profezia.-
- Vattela a prendere, Malfoy.- Harry lanciò la sfera verso Helena, che prontamente la prese e scansò l'incantesimo, che finì sul pavimento, aprendo un buco profondo. La stanza cominciò a tremare e ben presto si ritrovarono tutti a ruzzolare giù per delle scale di pietra. Erano tornati nella stanza dell'arco di pietra, che aveva tanto attirato Harry poco prima.  La profezia scivolò dalla mano di Helena e finì a terra, rompendosi.
- NO!-
Bellatrix rimase impetrita, osservando il contenuto della profezia evaporare mentre sua figlia si alzava in piedi e sfoderava la bacchetta.
- Tu!- la donna si mosse verso Helena, che non si mosse, affrontandola con lo sguardo; i suoi occhi viola erano pieno di orgoglio per tutto quello che stava facendo. - Piccola insolente! Ti ho dato la mia vita e tu mi ringrazi così? Io ti...-
- Tu cosa, Bellatrix?-
Dalle scale di pietra, Sirius Black entrò nella stanza trionfalmente, seguito da Remus Lupin, Ninfadora Tonks, Albus Silente e l'Ordine al gran completo. Erano arrivati i rinforzi.
- Ciao, Harry.- sorrise Sirius, salutando il suo figlioccio.
Senza perdere tempo, i Mangiamorte cominciarono a spedire incantesimi verso l'Ordine, che rispose immediatamente. La guerra era cominciata, ed Harry ed Helena, una volta messo Ron al sicuro, cominciarono ad affiancare i loro amici e professori combattendo contro i Mangiamorte.
Per Helena era strano dover combattere contro persone che conosceva da una vita; aveva già schiantato Nott ed Avery ed ora stava combattendo contro Mulciber. Quelle persone in passato l'avevano sempre rispettata, ma lei sapeva che stava facendo la cosa giusta. Mettere in atto gli insegnamenti di Harry, aiutarlo, essere dalla sua parte era la miglior cosa che potesse fare per dimostrargli quanto lo amasse.
- Stupeficium!- Harry spedì l'incantesimo contro il petto di Lucius Malfoy, che preso alla sprovvista si accasciò a terra.
- Bel colpo, James!- Sirius sorrise ad Harry, che non fece in tempo a rispondergli. L'uomo era impegnato in una sorta di danza con Bellatrix Lestrange, ma quella frase detta al suo figlioccio gli costò cara.
- Avada Kedavra!-
Sirius non sentì nemmeno l'incantesimo, impegnato a sorridere ad Harry e a complimentarsi con lui; la morte lo colse di sorpresa, presentandosi sotto forma di luce verde che gli arrivò dritta nel petto. Harry vide gli occhi scuri di Sirius farsi vacui, tentando di abbozzare un sorriso.

Poi, semplicemente, cadde oltre il velo.

- Sirius.- sussurrò, sicuro che l'uomo sarebbe tornato a combattere da un momento all'altro; si era nascosto dietro a quel velo per sorprendere Bellatrix. Ma la donna era scoppiata a ridere e i Mangiamorte festeggiavano, e Sirius non stava tornando. Sirius non l'avrebbe fatto aspettare.
- Sirius? SIRIUS!- Harry corse verso il velo, ma Lupin lo trattenne. - Lasciami andare Remus! Io, Sirius...-
- No, Harry, è finita. Sirius è morto!-
Ma Harry si divincolò. In quel momento, Bellatrix Lestrange scoppiò a ridere.
- Ho ucciso Sirius Black! Ho ucciso Sirius Black!-
In un attimo, scomparve oltre le scale ed Harry la seguì, con la bacchetta in mano. A nulla valsero le urla di Helena e Remus, Harry non si fermò.

Lei aveva ucciso Sirius ed ora lui avrebbe ucciso lei.

 

*****

Bellatrix era assolutamente soddisfatta di come stavano andando le cose quella sera. Mentre correva nell'atrio deserto del Ministero della Magia, pensò a come le cose potevano essere andate bene per lei. Era partita con l'intenzione di uccidere Hydra, ma aveva ucciso anche Sirius Black.

Sicuramente, il suo Signore l'avrebbe ringraziata, dopo averla odiata per avergli tolto un'amante.

La vide vicino alla statua dorata del Ministero. Sicuramente stava aspettando Lord Voldemort, perchè fissava con apparente ansia la porta d'ingresso del salone. Non appena vide Bellatrix, Hydra si alzò in piedi.
- Che succede? Dov'è Tom?- Hydra sembrava spaventata. Belaltrix non potè pensare a nulla se non al fatto che fosse bellissima, con quei capelli rosso scuri ondulati. Non l'avrebbe mai uccisa, se non le avesse tolto l'amore di Voldemort.
- Il tuo Tom non è venuto a salutarti, mi spiace.-
- A salutarmi?-
Bellatrix sgignazzò, e con un movimento veloce tirò fuori la nacchetta.
- Crucio.-
Hydra venne investita in pieno dall'incantesimo, e si ritrovò a bruciare come se avesse preso fuoco. Le sue urla erano vane; nessuno poteva sentirla. Il Ministero era vuoto e i Mangiamorte erano nell'Ufficio Misteri.
- Urla, cagna! Urla e soffri, bastarda!-
Bellatrix si sentiva più potente che mai; rideva mentre l'incantesimo si sprigionava da lei e andava a colpire la sorella, colei che aveva osato definirsi l'amante del Signore Oscuro senza sapere che questo avrebbe fatto nascere e crescere la rabbia che Bellatrix covava da tempo.
Quel dolore non era sufficiente, doveva provare di peggio, doveva capire che lui non l'avrebbe mai amata.
- BELLATRIX!-
L'urlo proveniva da entrambi i lati del corridoio: sulal destra, Harry Potter avanzava minaccioso, la bacchetta puntata verso di lei. Alla sua sinistra stava avanzando il Signore Oscuro, nella sua lunga veste lisa, con una faccia interrogativa.
Bellatrix sorrise all'uomo, voltando le spalle ad Harry, poi si chinò verso sua sorella, in ginocchio davanti a lei.
- Ed ora puoi dire addio al tuo Tom.- sussurrò.
Hydra alzò gli occhi, cercando aiuto in quelli do Voldemort, che in quel momento erano freddi e spietati.
- Tom, ti prego.- ma lui non si mosse. Guardò Bellatrix, in attesa che facesse qualcosa. Anche Harry si era fermato, impietrito dalla scena.
- Avada Kedavra!-
Il corpo di Hydra cadde a terra. La mano immobile sul pavimento freddo indicava che era morta.

La cicatrice di Harry cominciò a bruciare e lui si sentì spaccato in due.


*****

Il Thestral che Draco aveva preso aveva fatto veloce, complici le parole non proprio amichevoli che il ragazzo gli aveva rivolto. Aveva visto Hogwarts risplendere nel buio del cielo, e si era sentito sollevato. Hermione era stretta a lui, inerme; non si era mai ripresa dall'attacco di Dolhov e Draco aveva cominciato a preoccuparsi.
Avrebbe potuto vivere senza di lei?
Quella era la guerra, la guerra alla quale lui non avrebbe mai voluto partecipare; si era ritorvato in mezzo suo malgrado, per poter stare accanto a lei.
La guerra comportava rischi e perdite, e lui non era intenzionato a subirne una.

Non voleva perderla.

Corse con tutta la forza che aveva dentro il castello, cercando di ricordarsi come arrivare all'infermeria; c'era stato poche volte, perchè non si era mai immischiato in cose strane, non aveva mai veramente rischiato la pelle per qualcosa.

Eppure in quel momento avrebbe voluto dare qualsiasi cosa per essere al posto di Hermione.

Spalancò con un colpo le porte dell'infermeria; Madama Chips gli venne incontro, aiutandolo a mettere Hermione sul primo letto disponibile.
- Cos'è successo, signor Malfoy?- Madama Chips aveva un'aria severa, ma Draco non se ne curò.
- Eravamo al Ministero della Magia. Sono arrivati i Mangiamorte e Dolhov l'ha colpita con un incantesimo non verbale. - chiuse gli occhi per ricordarsi l'esatto momento. - Una specie di... colpo di frusta.-
- Che cosa ci facevate al Ministero?- chiese la donna, mentre cercava tra i suoi libri di Medimagia un rimedio a quella maledizione.
- La prego, la salvi.- rispose semplicemente lui.
- Farò tutto il possibile, ma ora se ne vada.- la donna gli indicò l'uscita.
- Non se ne parla proprio. Io sto qui con lei.-
Madama Chips allora lo guardò con aria feroce; nessuno si era mai permesso di contraddirla. Il suo sguardo fece rabbrividire Draco.
- Fuori!-
Il ragazzo non potè fare nient'altro se non uscire dalla stanza, con la speranza di vedere nuovamente il sorriso di Hermione il giorno dopo.


 

*****

Ed eccomi qui con il penultimo capitolo. La settimana prossima ci sarà l'epilogo e quella dopo ancora il seguito della storia, il secondo capitolo della trilogia che ho in mente. Si chiamerà What's Worth Fighting For; credo ci saranno molte sorprese per voi.
In questo capitolo mi sono focalizzata più che altro sulla battaglia in se, e meno sulle coppie; nell'ultimo capitolo ci saranno alcuni sviluppi interessanti, ma il bello sarà proprio nella nuova storia, quindi se avete seguito questa non perdetevela!
VUn bacio grande!


 


 

   
 
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