Ten
little things that make me hate (love) you ♥
#7-
Sunrise [910 parole]
L’alba
era l’unico momento della giornata
che Yurij poteva dire d’apprezzare
sinceramente, senza alcuna riserva sulla propria opinione.
Infatti, considerava la notte e le stelle uno spettacolo magnifico,
certo, ma
di cui molti –e forse in troppi- potevano godere e scaldarsi.
La frescura dei primi raggi rosei del sole, invece, era dedicata solo a
quei
pochi temerari che riuscivano ad aspettare, sfiniti, la nuova rinascita della stella.
Era in attesa e, seduto sulla fredda sabbia, si scaldava con uno degli
asciugamani che lui e Kei avevano portato per quella notte.
I ruvidi granellini gli solleticavano le gambe, l’aria salata
dell’oceano gli
seccava le labbra ed una fievole sonnolenza aveva inibito i sensi del
giovane.
Il cielo invernale si rifletteva timido nello specchio d’acqua; con le
sue
nuvole pareva disegnare un unico e lungo ghirigoro di grigio inchiostro
e dal
bagnasciuga si alzava una lieve brezza che, avvinghiandolo con grazia,
gli
procurava la pelle d’oca.
Yurij fissò incantato il primo fascio di luce affacciarsi all’orizzonte
e
aggrapparsi alla superficie cristallina del mare; il bagliore si
proiettò fra
le spirali del cielo, sfumandolo di rosso.
Il tiepido calore del sole lo baciò ed il russo sigillò gli occhi,
schiudendo
le labbra.
Ad ogni profondo respiro il profumo di salsedine lo cullava e,
rilassando ogni
suo singolo muscolo, porgeva a Yurij l’opportunità d’essere una creatura qualsiasi di quella terra, e
non un sudicio fantoccio di pezza.
Chinava il viso, poggiandolo sulle ginocchia piegate e, lì,
rannicchiato, si
lasciava investire dal bagliore che esplodeva sul mare all’innalzarsi
del sole.
Il cremisi sfumava nell’arancione che, mescolandosi ad un pallido rosa,
si
perdeva nell’azzurro di un cielo incupito da sottili nubi.
Yurij Ivanov sorrise.
Il cuore batté forte.
Una bocca calda si posò a baciare la bianca spalla nuda del malinconico
uomo.
Si poteva dire che Kei, all’albeggiare, provasse un senso di profonda
frustrazione nei confronti di Yurij.
Sdraiato sulla sabbia chiara ed avvolto dagli asciugamani, osservava il
profilo del compagno
nudo ed appena protetto da un telo.
Sulla pelle di Ivanov le piccole pietruzze della spiaggia si erano
posate con
lascivia, come a voler dichiarare di loro proprietà quel bel luogo.
Hiwatari non riusciva a spiegare il fastidio che l’espressione
totalmente
rilassata del russo gli provocasse.
Dannazione, sarebbe stato disposto
anche
a fermare l’incedere del sole con
una
pistola ad acqua, pur di negargli la facoltà di rendere felice
Yurij.
Kei, egoisticamente parlando, voleva essere la sola alba
in grado di donare al giovane più
di un mezzo sorriso.
Ah, però l’unico problema era proprio l’incapacità del giapponese di
dar atto
alle sue tanto tronfie pretese.
Così, mentre la luce posava il proprio caldo manto sul corpo del
compagno, Kei
si alzò a sedere al suo fianco.
Guardò lontano, verso la linea del mare dove il sole ancora
galleggiava
pigramente e, respirando a pochi centimetri dalla cute della spalla del
giovane, la sfiorò appena con labbra cocenti.
Poi, sentì il cuore di Yurij pompare forte il sangue, quando,
posandogli una
mano calda sui pettorali gelidi, gli avvolse un braccio attorno al
torace.
Il freddo della notte si era impresso sul corpo del giovane Ivanov,
intorpidendolo, e lui, Kei, così immerso nel tepore, poteva davvero
essere
l’unico calore di cui il russo avesse bisogno.
Né il sole appena nato, né il potente raggio di mezzodì o la temperata
carezza
del tramonto potevano dirsi paragonabili ad un abbraccio del caro
Hiwatari..!
Così raro.
Così prezioso.
“Facciamo il bagno assieme.”
Al solito, il vecchio Kei preferiva porgere i propri inviti più in
qualità di
ordini che di tenere domande.
E, forse, era davvero meglio così: d’altra parte, il giapponese non
riusciva
affatto ad infilarsi le calzamaglie da principe azzurro e, se anche vi fosse riuscito, con ogni
probabilità Yurij gli sarebbe
scoppiato a ridere in faccia…
Ivanov, quindi, con un cenno d’assenso aveva lasciato scivolare via
l’asciugamano dal proprio corpo e, sfiorando
appena le dita di Hiwatari, si era avviato con lui alla riva.
Lentamente, si immersero nell’acqua fredda che, catturando i loro
corpi, ne trafisse
le pelli.
I due amanti si tennero vicini –per quanto
potesse essere ampia la definizione di “vicini”
nei canoni di Kei e Yurij, ovviamente!- al fine di scambiarsi
calore per poi, come in unanime decisione, lasciarsi totalmente
prendere dai
flutti cristallini.
L’oceano andava tingendosi di rosa al sollevarsi del sole e Yurij,
allora,
fissò il proprio sguardo ceruleo sulla stella ormai fluttuante che
ardeva nel
firmamento.
“Adoro l’alba…”
Confessò in un mormorio, più a se stesso che all’infinità che lo
circondava.
Kei gli si accostò alle spalle, provando davvero
a puntare gli occhi nella stessa direzione del compagno, però la luce
intensa,
illuminando il profilo bagnato del russo, lo spinse a posare le iridi
su quel
longilineo corpo dai delicati tratti virili.
Fu allora che il giapponese lo strinse in vita, avvicinandolo a sé.
«Ehi,
palla di fuoco, ti piace così tanto corteggiare il mio uomo..?»
Eppure, Hiwatari –cocciuto!- proprio non riusciva
ad afferrare che il profondo amore
di Yurij
per l’alba non fosse altro che gratitudine…
Oh, sì!
Proprio lì, sotto i tiepidi raggi
del neonato
sole e bagnati dall’acqua salata dell’oceano, Kei lo baciava con quelle
sue
labbra screpolatesi per la nottata trascorsa all’aperto.
E cosa poteva
esservi di più
meraviglioso..?
Di certo, non
il mero spettacolo d’una stella ridente che sarebbe sorta per altri
miliardi di anni...
Già, loro erano lì in
quel solo triste
battito di ciglia del mondo, a respirare l’uno sulle labbra dell’altro
nell’insignificante albeggiare delle
proprie
vite.
*Owari*
Salve,
salve!
Chi non muore
si rivede, e pare che io sia come uno scarafaggio, in verità! owo
Cosa dirvi?
Nello scrivere
questo capitolo, ho cercato, ho provato ad infondere nel
lettore la voglia di disegnare questa
scena e spero, in un modo o in un altro, di esserci riuscita! =)
Mi auguro che
la shot vi sia piaciuta, confido
in voi, in un vostro commento ed in una vostra opinione, sempre
molto ben gradita! ^w^
Un bacio, alla
prossima!
Iria.