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Autore: _N_    23/02/2012    0 recensioni
Da quando ero piccola ho sempre sognato di essere una strega e ora la lettere è arrivata, ma...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao, mi chiamo _N_, questa è la prima storia che ho scritto, l’anno scorso. Miracolosamente sono riuscita a portarla a termine, salvo poi, per cause di forza maggiore (Internet mi ha lasciata e ho una memoria terribile) non ho caricato l’ultimo capitolo. Adesso vorrei riproporvi la storia, leggermente corretta, ma solo un pochino perché non volevo cambiarla dall’originale! Spero vi piaccia!

CAPITOLO 1


Le vacanze estive erano appena iniziate e io mi ritrovavo a vagare sola per le stradine del piccolo paese in cui vivevo. In una sterminata campagna,  sempre fredda e umida dell’ Inghilterra del nord, nessuno si aggirava per le viuzze del borgo, ero sola sotto il cielo grigio.                                                                                                              La mia casa era leggermente discosta dalle altre, a un paio di chilometri di cammino, a me piaceva percorrerli, adoravo e tuttora adoro il silenzio, o meglio il rumore, la musica della natura, il vento che passa tra le foglie e scompiglia i miei corti capelli marroni, che però tornano subito a posto tanto sono lisci; gli uccellini che cantano e che cerco di scorgere con i miei occhi marrone chiaro, tutto intorno a me era sinonimo di pace e tranquillità, potevo pensare quando camminavo,  ragionavo a come avevo terminato l’anno scolastico, mi chiedevo cos’avrei fatto in futuro, in fondo avevo già 15 anni…                                                                                             
Con questi pensieri  mi avvicinai agli alberi che circondavano la mia abitazione, molto carina, piuttosto antica, a due piani, in legno, adorabile.                                        
 Entrai in casa, sentii delle voci in salotto e andai a vedere chi c’era. Appena aprii la porta del salotto rimasi bloccata sulla porta, stupita: davanti a me, attorno al bel tavolino di forma ovale era seduta la mia famiglia, mia madre, mio padre e mio fratello di 11 anni; accomodata in una poltrona bianca di fronte a loro stava una signora vestita di una tunica blu zaffiro lunga fino ai piedi,  alla sua sinistra, sopra ad una sedia, era posato un mantello rosso bordò e un cappello a punta dello stesso colore. Appena feci la mia comparsa tutti si girarono, io salutai cortesemente aggrottando un po’ le sopracciglia e mi sedetti sopra la poltrona libera alla destra della signora stramba.                                                                                                     
 -Ciao Kira, ti presento la signora Pollimon, è, è… una strega…                                   
*Una strega? Ma siamo matti, che scherzo è mai questo? Cavolo, sarebbe bello se fosse vero, ho sempre sognato avere dei poteri magici, ma tanto non è vero, non ci devo cascare…*                                                                                                                  
-Piacere- disse la signora Pollimon interrompendo i miei pensieri – sono venuta qui, come stavo dicendo prima ai tuoi genitori, per informarvi che tuo fratello Jak è stato ammesso alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts-                                               
 -Piacere- risposi io, nascondendo abilmente l’intenso turbinio di emozioni che mi avevano chiuso il cuore in una morsa.* Ok, non è vero, rilassati Kira, rilassati guardai spaesata la busta in pergamena appoggiata al tavolo accanto ad un servizio da thè che non avevo mai visto, ebbi un brivido.                                                                       
 -Io vado, ci incontreremo Venerdì a Londra per spiegarvi  cosa comprare. Arrivederci- disse e dopo essersi diretta verso il camino, anzi, dentro il camino, sparì in una fiammata verde.

 l treno correva veloce, ma comunque il viaggio era lungo, almeno tre ore per raggiungere Londra.                                                                                                       
Io ero accucciata su una delle poltrone blu, avevo il naso incollato alle pagine di un libro, ma nonostante sia un’ accanita lettrice non ero riuscita a distinguere una sola lettera, tanto le lacrime scorrevano veloci; per tutta la settimana avevo finto di essere felice per la grande fortuna capitata a mio fratello, ma quello era il mio più grande sogno, possedere poteri magici, avevo sperato fin da bambina e anche quando ero cresciuta, l’idea era rimasta, come una piccola fiammella inestinguibile in un angolo del mio cervello.                                                                                           
 Inoltre, a dire la verità, Jak era stato insopportabile con me, aveva fatto di tutto per farmi pesare ciò che gli era capitato, andava in giro tutto il giorno agitando un pezzo di legno e fingendo di fare incantesimi. Che odioso. Che gelosia.  

                                                                                                                                                                   
  Raggiungemmo Diagonalley, una piccola città dentro  le capitale, attraverso un piccolo baretto; la via principale era bellissima, piena di colori e di gente strana, lì si dovevano fare tutti gli acquisti per Jak, i libri, l’uniforme, la bacchetta. Per essere sinceri comprammo pure più del dovuto, oltre al gufo per la posta, anche una montagna di libri per me,  ne avrei avuto qualche vantaggio anche io da questa storia e poi quanti di voi avrebbero resistito al fascino di storie mai sentite, animali sconosciuti e tutti gli altri misteri che si possono celare in una libreria magica? 

Settembre ormai era alle porte, mio fratello, che era riuscito a farmi esasperare più del solito prendendomi in giro e facendomi dispettini tutta l’estate, sarebbe partito in meno di tre giorni (una liberazione), esattamente il primo, io invece dovevo aspettare il 17, cosa che d’altro canto non mi scocciava per niente.                              
 Stavo distesa sul letto a leggere di Hogwarts quando mi venne in mente un idea folle, le più pazza che avessi mai avuto, e ne ero sicura, l’avrei messa in pratica.
  
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