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Autore: Filira    23/02/2012    5 recensioni
{GaaMatsu - Giallo - Romantico}
Perché nonostante gli anni, nonostante la confidenza, una cosa non cambierà mai: Matsuri!
Matsuri tortura nervosamente un consumato angolo del bianco lenzuolo, mentre con sguardo corrucciato fissa l’ombra del proprio corpo sul letto.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matsuri, Sabaku no Gaara | Coppie: Gaara/Matsuri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Hot'n Cold

Hot'n Cold

Il sole a Suna non le è mai sembrato così spento.
Matsuri tortura nervosamente un consumato angolo del bianco lenzuolo, mentre con sguardo corrucciato fissa l’ombra del proprio corpo sul letto. Fino a quel momento è rimasta immersa nel chiassoso silenzio dei suoi pensieri, ma distrattamente si lascia sfuggire un sospiro.

“Qualcosa ti turba, Matsuri-chan?”
Attento come sempre ad ogni movimento della ragazza, Gaara apre gli occhi cerchiati da nere occhiaie, spostando il suo sguardo sulla giovane.
“N-no Gaara-san. Grazie.”

E se qualche anno prima le sarebbe bastato il suono della voce del suo vecchio sensei a gettarla nel panico da cotta adolescenziale, adesso la ragazza ha acquisito un certo autocontrollo. Si riserva di arrossire pesantemente solo alla visione del corpo di Gaara-san, bianco come non mai, coperto malamente da un lenzuolo. Solo dal lenzuolo.

“I-io – cerca di recuperare lucidità distogliendo lo sguardo da quel corpo color del latte – Io sono preoccupata per Temari-san, ecco.”
Quando Gaara si mette a sedere nel grande letto disfatto della camera del kazekage non può fare a meno di notare lo sguardo fisso e vacuo della ragazza, e le guance vivacemente colorate. Pensa, a ragione, che rivestirsi sia una saggia decisione.
“Ci sono problemi con la gestione della squadra di Temari-san?” Chiede allora Gaara, allacciandosi il kimono.
“Non sono esattamente questi i problemi di Temari-san… - finalmente Matsuri riesce a guardarlo negli occhi – P-penso che ti ricorderai di Shikamaru Nara, il ninja di Konoha di cui Temari-san, insomma… – Oramai Matsuri ha preso il filo del discorso, e nemmeno lo sguardo perplesso di Gaara la blocca – ieri è arrivata… questa”.

Con un gesto stranamente risoluto Matsuri si avvicina al giovane kazekage, porgendogli un biglietto finemente decorato.
“Penso che questo potrebbe essere un problema.”

A Gaara basta poco per comprendere la natura del biglietto che la ragazza gli ha appena consegnato; una partecipazione ad un matrimonio. Il matrimonio di Shikamaru Nara e Ino Yamanaka.

“Mh.. – lo sguardo si sposta su quello concitato di Matsuri – sì, potrebbe essere un problema.” Posa tranquillamente il biglietto sul tavolo il giovane, dirigendosi verso l’armadio dove conserva la veste da kage.
“E quindi…? Gaara-san, cosa possiamo fare?”
“Possiamo fare?” Lo sguardo del giovane di Suna si fa confuso

“Oh. – e Matsuri arrossisce violentemente, portando una mano alla bocca – Cosa puoi fare Gaara-san, ovviamente io non volevo interferire e..”
“I miei dubbi non erano sul noi, Matsuri-chan – e il suo sguardo di ghiaccio scivola sul viso porpora della giovane – mi riferivo alla possibilità di interferire nella vita di Temari-san. Penso che possa riuscire a gestire egregiamente la situazione da sola.”
“Ma Gaara-san – e gli si fa vicino, molto vicino – noi dobbiamo aiutarla. Per una donna una cosa del genere è terribile. E Temari-san mi ha aiutata così tanto quando io…”

Come tipico del suo carattere, Matsuri ha quasi confessato apertamente al kazekage  che, anni prima, proprio Temari-san l’ha aiutata ad avvicinarsi, timidamente, a lui.
“Quando tu...?” Ora Gaara la guarda vagamente divertito; quel suo tentativo di celargli la verità anche dopo anni – nonostante lui la conosca perfettamente - l’ha sempre incuriosito.
“Niente, niente – Matsuri scoppia in una risata nervosa, scompigliandosi i capelli nervosamente – beh, infondo Temari-san può cavarsela da sola, no? Non penso sia il caso di intervenire dopotutto. Hai ragione Gaara-san, faremmo meglio a starcene qui e a dimenticare tutta questa storia che davvero non è altro che una sciocchezza e…”

Oh sì, Matsuri ha decisamente perso la testa al solo pensiero di quanto Temari-san potrebbe arrabbiarsi vedendo invasa la sua vita privata e di cosa potrebbe raccontare a Gaara-san del periodo in cui lei, da brava ragazzina innamorata, passava le sue giornate a sproloquiare su di lui.
Avrebbe continuato a per qualche decina di minuti il suo imbarazzato monologo su quanto fosse inutile cercare di aiutare la sorella del kazekage, se proprio lui non le avesse posato la mano fredda sulla guancia accaldata dall’agitazione. 
È sempre stato così fra loro. Lei è il fuoco, sempre acceso e guizzante. Di fuoco si accendono le guance di Matsuri, e solo Gaara sa spegnere quel piccolo incendio, ponendo semplicemente la sua pelle, il suo corpo a contatto con quello della giovane donna.

“Grazie Gaara-san.” Il freddo della mano del kazekage pare aver placato ogni bollente preoccupazione. Matsuri accarezza con le dita affusolate il kanji impresso sulla fronte dell’uomo, tracciandone il contorno.
“Grazie a te, Matsuri-chan.”

Non hanno bisogno di parole, non hanno bisogno di gesti esagerati. Un unico  e semplice contatto racchiude in se milioni di frasi, centinaia di manifestazioni d’amore.

Il sole a Suna non le è mai sembrato così splendente.

   
 
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