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Autore: Marty XD    23/02/2012    6 recensioni
Cell è stato sconfitto e la pace è tornata sulla Terra. Il giovane Trunks torna nel futuro e tutti i valorosi guerrieri sono rientrati a casa....e Vegeta? Il suo pianeta non esiste più e Goku è rimasta nell'aldilà: cosa farà adesso? Tornerà a casa di quella terrestre a crescere insieme a lei il suo promettente figlio o no?
Dopo aver letto qualche ff e aver fantasticato sulla mia versione dei fatti, ho deciso di condividere con voi i miei castelli mentali :) Spero che leggendo questa storia possiate fantasticare come ho fatto io ;)
RIVEDUTI E CORRETTI TUTTI I CAPITOLI.
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Fortunatamente il clima era praticamente estivo, così Bulma potè evitare senza troppi problemi il rumore fastidioso del phon: erano pur sempre le undici inoltrate ormai, non poteva certo far rumore rischiando di svegliare il suo piccolo Trunks.
La ragazza si strofinò i capelli con un asciugamano pulito, indossò il suo accappatoio e, dopo aver aperto appena la piccola finestra del bagno per far cambiare aria, uscì dalla stanza e...tempo di fare due passi e qualcosa di freddo e metallico si scontrò contro la sua gola. Il buio della casa le impedì di vedere in faccia il suo aggressore e la paura la paralizzò completamente: che cosa stava succedendo?
-..c-chi sei?- mormorò impaurita.
Quello che doveva essere un tubo di metallo oppure una mazza la spinse contro il muro del corridoio, mentre un ginocchio del suo aggressore si fece prepotentemente spazio fra le sue gambe. La voce roca e il puzzo di alcool e fumo offuscarono la mente di Bulma mentre un brivido di paura le corse lungo la schiena.
-questi non sono affari tuoi, signorina Brief. Quello che ti interessa sapere è la combinazione della cassaforte.-
Come aveva fatto un ladro a entrare nella Capsule Corporation se lei come tutte le sere aveva messo in azione...ah già.
-"mi sono dimenticata di azionare gli allarmi.."- pensò a malincuore la ragazza mentre quella fredda mazza affondava sempre di più nella sua gola.
Non riusciva a respirare bene, così provò a dimenarsi e riuscì persino a tirare uno schiaffo sul volto del suo aggressore: dal veloce contatto aveva dedotto che portasse una folta barba e un orecchino all'orecchio sinistro.
L'uomo reagì a quel colpo spingendo ancora di più la lunga sbarra metallica contro la gola, facendo forza anche sui polsi sottili della vittima.
-non ci provare di nuovo, altrimenti dico al mio compagno di sparare al moccioso.- la intimidì il malvivente.
Bulma si sentì la voce mancare, il battito velocizzarsi sempre di più e le gambe cedere al pensiero di quello che il malvivente avrebbe potuto fare, ma poi...sentì improvvisamente una strana sensazione, la stessa sensazione che provava quando c'era Lui nei paraggi.
La paura era talmente grande da farle credere ciecamente a quella sensazione, così si fece coraggio e scoppiò a ridere in faccia al ladro, dicendogli con tono altezzoso.
-tu credi davvero di poter fare del male a me e a mio figlio? Beh, dovrai vedertela con suo padre allora!-
Il ladro, spiazzato per quella minaccia, urlò verso la stanza del piccolo ostaggio..
-guarda che lo so che in casa ci siete solo tu e il moccioso! Hey, hey Murai!! Fai fuori il bambino, all'istante!!- gridò il malvivente verso il suo complice, ma a rispondergli ci fu un'altra persona al suo posto.
-credo proprio che il tuo caro amico non sia più con noi adesso...-
Una figura uscì dalla stanza di Trunks, un uomo che in un attimo illuminò il lungo corridoio con una piccola sfera di energia.
-ma stai tranquillo, fra poco potrai fargli compagnia insieme ai vermi.-
Bulma sorrise vedendo il suo Vegeta con quello sguardo fiero che più lo caratterizzava, poi spostò lo sguardo verso il malvivente e finalmente scoprì il suo aspetto: era un uomo leggermente più basso di lei e ben tarchiato.
Quello che alla fine si rivelò essere un tubo di metallo cadde a terra fragorosamente, dando inizio a un pianto spaventato da parte del piccolo Trunks.
-oh, perfetto, sei riuscito a svegliare il mio bambino!!- urlò furiosa Bulma verso il ladro, questa volta più impaurito da lei rispetto all'uomo minaccioso con quella strana sfera luminosa sopra la mano.
Vegeta avanzò verso il malvivente, lo prese per la maglietta e disse con tono secco alla donna, senza degnarla di uno sguardo.
-fai addormentare il piccolo, le sue urla mi danno sui nervi.-
Bulma lo accontentò e, non appena entrò nella camera di Trunks, trovò steso a terra un uomo grande e grosso privo di sensi.
-"c'è andato pesante!"-
La giovane mamma scansò il ladro inebetito e prese tra le braccia il figlioletto, che dopo una decina di minuti riuscì a calmarsi e a riaddormentarsi; ad osservarla per tutto quel tempo Vegeta, che appoggiato allo stipite della porta non le toglieva gli occhi di dosso.
Aveva preso la sua decisione, era riuscito ad accettarla e ora avrebbe dovuto fare i conti con la diretta interessata.
Non appena la donna posò il figlio nel lettino si sentì chiamare a bassa voce da Vegeta, cosa insolita non solo per il suo tono ma anche per il modo in cui l'aveva chiamata..
-hey Bulma, vado a buttare fuori la spazzatura. Tu intanto vai in camera mia, è un ordine.-
...beh sì, c'era sempre quel tono autoritario insopportabile, ma questa volta la ragazza non ci diede molto peso: insomma, l'aveva pur sempre chiamata con il suo nome anzichè "donna" o "terrestre"! E in più era stata appena salvata da lui, quindi non se la sentiva proprio di disobbedire al suo richiamo.
La giovane scienziata annuì mentre il sayan caricava sulla spalla il malvivente che avrebbe dovuto tentare alla vita di suo figlio.
-..grazie per averci salvato! Se non fossi arrivato al momento giusto, forse io e Trunks non..-
-e un'altra cosa: vestiti in modo decente.- bisbigliò con tono sprezzante l'uomo prima di uscire da quella stanza.
L'aveva ignorata completamente, calpestando quel briciolo di riconoscenza che gli aveva mostrato.
-"..."-


-"tsk, le donne, certo che ce ne mette di tempo per indossare un vestito quella terrestre."-
Stava perdendo la pazienza per quell'attesa che sembrava interminabile.
Vegeta era appoggiato al muro, vicino alla finestra, con lo sguardo fisso sulla porta di camera sua. Aveva pensato tanto in quei giorni, si era sfogato con l'ambiente circostante, trasformando panorami idilliaci in lunghi piani desertici. Furioso con se stesso, una notte si era persino trasformato nel super sayan di secondo livello e senza volerlo aveva distrutto qualche isola: se il namecciano, il figlio di Kaaroth e quel nano terrestre pelato non l'avevano raggiunto per chiedere spiegazione di tale devasto, significava che quelle isole erano deserte e lui non aveva ucciso nessuno.
Non aveva vissuto molto regolarmente quei giorni: dormiva di giorno e si allenava di notte semplicemente per due motivi:
1. di notte faceva freddo e, nonostante fosse l'essere più forte dell'universo, preferiva dormire sotto il tepore solare.
2. di notte non faceva altro che pensare a quella terrestre e sì, anche a suo figlio: "cosa staranno facendo? Chissà se Trunks ha imparato a volare...no, è troppo piccolo, in più il suo DNA è anche terrestre".
Più volte in quelle notti si era maledetto per essersi avvicinato a quella donna, per averla fatta sua senza preoccuparsi di precauzioni terrestri. Si era odiato per essersi abbassato a tanto, ma poi si faceva largo tra i suoi pensieri il viso arrabbiato di lei, i suoi grandi occhi azzurri, così chiari e opposti ai suoi, neri come la pece, il nulla.
Doveva ammetterlo, quella Bulma era interessante, non come le altre terrestri che aveva visto girare in città...per non parlare della moglie di Kaaroth.
Bulma non era una donna facile, non era una di quelle che potevi comandare a bacchetta e chiederle l'impossibile: era più divertente. E sexy, dannatamente sexy.
Si credeva di essere la donna più bella del mondo, la ragazza più intelligente della galassia, così brava da poter costruire una macchina del tempo. Quella ragazza era molto orgogliosa di suo figlio...come del suo assente padre.
"volevo solo dirti che siamo tutti fieri e orgogliosi di te."
Ogni volta che ripensava a quella frase, Vegeta non si sentiva più il principe dei sayan, ma il re. Era strano come quella donna potesse avere tutto quell'effetto su di lui, eppure non poteva proprio farci a meno.
Da quando l'aveva conosciuta aveva provato nuovi tipi di rabbia, nervosismo, conforto, orgoglio e...felicità.
Ce ne aveva messo di tempo ad ammetterlo, eppure era così: amava battibeccare con lei per le cose più futili, amava le sue cure nei proprio confronti, amava l...no, quello non era il momento di pensarci.
-"dannazione, perchè le ho chiesto di vestirsi?? Era in accappatoio, non.."-...ma poi pensò all'ultima volta che l'aveva vista mezza nuda e cambiò subito idea.
-"non è il momento."-
Le dita picchiettavano incessantemente contro le braccia, incapaci di stare ferme per tutta quella tensione che Vegeta stava provando.
Si era preparato un bel discorso da fare, un discorso perfetto che l'avrebbe visto vincitore e non avrebbe fatto credere nulla di speciale a quella donna.
Finalmente la porta si aprì: in punta di piedi e senza fare il minimo rumore, Bulma entrò in camera del sayan, chiudendo la porta dietro di sè. Sul volto un sorriso smagliante che sembrava renderla molto sicura e decisa.
Vegeta riuscì finalmente a squadrarla per bene: i capelli erano sempre lunghi come li aveva lasciati l'ultima volta, a differenza che adesso erano umidi e ciocche di capelli cadevano sul suo pallido viso.
Indossava un vestitino rosso, abbastanza scollato davanti e dietro, all'apparenza molto morbido..
-"vorrei sentire se è morbido come penso...no, ma cosa mi viene in mente?!?"-
-hey donna, ti ho detto di metterti qualcosa addosso e tu te ne esci con un vestito simile? Non mi pare il caso.-
Era scocciato e frustrato, come poteva concentrarsi e pronunciare il suo bel discorso con quel vestito che metteva ancora più in risalto le sue curve??
Bulma cominciò a schioccare le dita all'altezza degli occhi del sayan, che avevano lo sguardo basso verso la scollatura dell'abito rosso.
- hey scimmione, i miei occhi sono qui sopra!!- disse scocciata la donna per lo sguardo da maniaco del sayan: voleva sempre sembrare il guerriero fiero e più insensibile del mondo, ma in realtà era un uomo come tutti gli altri.
Un imbarazzato Vegeta obbedì all'ordine della ragazza, che poggiò le mani ai fianchi e disse con tono altezzoso.
-e poi questa si dà il caso che sia una stupenda camicia da notte, non un vestito qualsiasi! E' molto morbido sai?- disse provocante la ragazza, che si avvicinò sempre di più all'uomo di fronte a lei, facendolo inaspettatamente indietreggiare.
-vuoi tastarlo anche tu?-
Il sayan si sentiva fuori controllo: era viola dall'imbarazzo e grazie al cielo la luce della luna non era abbastanza illuminante da mostrarle il suo viso scomposto.
-senti donna, cerchiamo di concludere la cosa il prima possibile.- le ringhiò il sayan, esausto per tutte quelle avances provocanti.
Bulma iniziò a ridere, poi con tono dolce disse..
-ok, scusami tanto, stavo scherzando!-
Anche la donna stava perdendo il controllo di sè, tutto merito di quegli occhi profondi che la facevano sempre sentire nuda e inerme nei suoi confronti.
-..c-cioè, non che questa non sia una camicia da notte, ma..-
-sono arrivato a una conclusione donna.- riprese il principe dei sayan, lo sguardo fisso verso la sua ombra.
Silenzio.
Ancora silenzio.
-"...cosa dovevo dire? Che diamine sto facendo?!?"-
Vegeta era andato nel panico, voleva dire a Bulma quel che pensava di lei, ma non voleva neanche risultare un debole. Per questo si era preparato un gran bel discorso, ma il profumo di pesca emanato dal corpo esile della donna e il suo sguardo teneramente curioso gli avevano fatto rimuovere tutto.

Fu la prima notizia certa della bellezza femminile.
Non sta sopra le copertine dei giornali, delle passerelle, sullo schermo, sta invece all'improvviso accanto.
Fa sussultare e svuota.
[Erri De Luca, "I pesci non chiudono gli occhi"]


Il cuore di Bulma stava scoppiando, era certa di sentire finalmente quelle parole, altrimenti quell'uomo non sarebbe mai tornato a casa sua.
Ma perchè doveva essere così stupido? Era ovvio perchè era tornato, non poteva semplicemente dirle "voglio stare con te e crescere Trunks come padre"? Proprio non riusciva a mettere da parte l'orgoglio per cinque minuti?
Una cosa era cambiata dalla nascita del piccolo e da quando Vegeta l'aveva abbandonata una seconda volta: lei era maturata e non aveva certo intenzione di perderlo un'altra volta.
L'uomo si rese conto che più continuava a mantenere quel silenzio, più sarebbe sembrato stupido, così si fece coraggio e prese parola.
-dicevo, ci ho pensato molto e...-
-lo so, lo so.- lo interruppe brusco la donna, spiazzandolo completamente.
-come lo sai?!?-
-altrimenti non saresti qui, o sbaglio?-
Bulma sorrise cercando di rilassarlo e invece il principe dei sayan si sentì ancora più indifeso, in preda al panico e all'ansia.
La ragazza sospirò, poi si avvicinò lentamente all'uomo e gli punzecchiò il grande petto con il dito indice, cominciando a dirgli con tono saccente.
-sei uno stupido scimmione, lo sai? Sarebbe così semplice per te ammettere che non puoi stare senza di me e Trunks.-
Vegeta era impietrito per la rabbia e la vergogna: ma perchè doveva essere così sfacciata e dire quelle cose pubblicamente?!? Odiava darle ragione, non sopportava sentirsi inferiore a una terrestre.
Come se non bastasse, la donna si mise affianco a lui, le loro braccia a stretto contatto..
-altrimenti..- riprese la donna dai lunghi capelli turchini -..non avresti avuto altri motivi per tornare, o sbaglio?-
La donna gli lanciò uno sguardo di sfida, lo sguardo che più amava il sayan e che più lo faceva sentire vicino a quella terrestre.
Vegeta si limitò a sorridere, poi si girò verso di lei e, con aria minacciosa, posò i palmi delle mani contro il muro, in modo da non permetterle una via di fuga.
Entrambi avevano già vissuto quel momento, ma adesso lo stavano affrontando diversamente.
-tsk, sei molto perspicace per essere una terrestre.- asserì convinto l'uomo, nel tentativo di sembrare il più calmo possibile.
Quella donna non smetteva mai di stupirlo.
-lo so, e sono anche la più bella e intelligente di questo pianeta, non è così?- chiese con tono ammaliante la donna, mentre il suo viso si avvicinò prepotentemente a quello del sayan.
I loro sguardi non avevano vie di fuga, i loro occhi potevano soltanto scoprirsi l'un l'altro, mostrare i propri sentimenti che tentavano da troppo tempo di nascondere a causa di un orgoglio meschino.
Vegeta non fiatò, incapace di formulare qualcosa di sensato di fronte a quegli occhi e a quel suo profumo che ormai l'avevano stregato.
Non potevano più tornare indietro, così Bulma continuò a recitare il copione che si era scritta nella testa un momento prima in camera sua, incurante degli sguardi languidi dell'uomo che aveva di fronte.
Sperava solo che Vegeta non fosse così idiota da fuggire nuovamente per le sue azioni imminenti, altrimenti si sarebbe mostrata solo come una patetica ragazzina saputella.
-"speriamo bene"-


Mai si era sentito così inerme, così combattuto con se stesso: avrebbe voluto sentire il suo calore sulla propria pelle e assaporare i suoi baci, però aveva paura di correre troppo, di ricevere lo stesso sprezzante rifiuto dell'ultima volta.
-"però adesso mi sembra molto più lasciva rispetto a qualche sera fa."- pensò l'uomo.
Il viso di lei si era avvicinato ancora di più al suo e i loro corpi erano ormai in stretto contatto.
-...beh, sei molto più interessante degli altri terrestri di questo inutile pianeta.- rispose il sayan cercando di mantenere un briciolo di decoro.
Bulma sorrise, poi appoggiò il viso sul suo petto, le piccole mani che tenevano ben stretta la maglia nera di lui.
Il profumo di pesca era diventato ormai inebriante e il sayan si rese conto di non poter controllarsi ancora a lungo.
-grazie Vegeta.-
Restarono quasi un minuto così, in quello che non era neanche un abbraccio ma che ci andava molto vicino, poi Bulma si staccò e si allontanò da lui, lasciandolo impietrito e senza parole, ancora una volta.
-non è il caso che tu dica chiaro e tondo quello che provi. Il tuo ritorno ha detto tutto, davvero.- aggiunse con tono premuroso.
Ma come, era tutto finito? Si era scervellato per tutti quei giorni per cosa, sentirsi dire quello che avrebbe dovuto dire? Anzi, sentirsi dire che non aveva proprio nulla da dire, che la sua presenza parlava da sola?
Eh no, non poteva finire così, non dopo tutto quel tempo speso a costruirsi quel discorso. Ne valeva il suo orgoglio.
-tsk, tu vieni a dirmi una cosa simile dopo che io dopo tanto sono finalmente riuscito a sconfiggere l'essere più potente dell'universo?- chiese con tono sprezzante il sayan verso la donna, che lo guardò con una faccia incomprensibile e disse..
-che centra ora Cell?-
-non sto parlando di quel mostro...Io sono riuscito a confrontarmi con me stesso, Io ho messo a dura prova il mio orgoglio e ora che ne sono uscito vincitore non mi dai prova di mostrarti chi sono realmente??-
Bulma non lo riconobbe più, il tono di voce era aumentato e faceva molta paura: cosa stava farneticando?
Vegeta sbuffò scocciato, poi tornò prepotentemente verso la donna, le afferrò un polso con decisione e le disse guardandola negli occhi..
-io sono il principe dei sayan, l'essere più forte dell'universo!! Mi sono allenato e sono certo che quando tornerà riuscirò a sconfiggere una volta per tutte Kaaroth!-
Adesso sì che Bulma era spiazzata e spaventata: perchè aveva cambiato discorso, perchè continuava a rinfacciarle la sua supremazia su Goku?
E se fosse tornato semplicemente per continuare a sfruttare casa sua?
Rendendosi conto di averla impaurita eccessivamente, Vegeta lasciò la presa e si avvicinò nuovamente alla grande finestra, che mostrava una luna quasi piena. Abbassò lo sguardo e strinse i pugni, poi proseguì..
-...ma sono certo di non poter fare alcun passo avanti senza di te e il moccioso.- concluse in un soffio l'uomo, addolcito al pensiero di suo figlio e al futuro che gli sarebbe prospettato.
In fondo era merito di Trunks se si era deciso a fare quel passo avanti. Voleva allenarlo, voleva farlo diventare più forte del figlio di Kaaroth, un vero sayan! Ma sapeva che in lui c'era la bontà di sua madre e forse quella sua qualità non si sarebbe rivelata un gran danno se l'avesse allenato adeguatamente.
Goku aveva famiglia ed era considerato un eroe da tutti, allora perchè non doveva essere trattato come lui, felice come lui? Era pur sempre il principe dei sayan, ne aveva diritto.
Vegeta si decise a voltarsi verso la madre di suo figlio per vedere la sua reazione: non poteva comportarsi da codardo.
Si girò e vide la sua Bulma con gli occhi sbarrati, una mano sospesa in aria come voler chiedere il permesso di dire qualcosa, l'altra appoggiata al decoltè del vestito. I suoi occhi sembravano lucidi, ma nonostante ciò Vegeta proseguì e concluse il suo discorso.
-per questo sono tornato, perchè penso di poter dare tutto me stesso negli allenamenti...ed essere felice solo vivendo insieme a voi due...-
Ce l'aveva fatta. Ok, si era dimenticato il 90% del suo discorso inattaccabile, però si era ricordato la conclusione; a dire il vero nel finale non aveva previsto tutte quelle smancerie...pazienza.
Bulma non fiatava e Vegeta aveva paura di dover ripetere quel discorso umiliante. Non era da lui comportarsi così, come una femminuccia, ma avrebbe dovuto farlo almeno una volta per iniziare una nuova vita con lei.
-"e adesso perchè non parla?"- pensò preoccupato il principe dei sayan, sull'orlo di una crisi di nervi.
Si era comportato come un infimo terrestre solo per lei, poteva almeno degnarsi di dirgli qualcosa!
E se non volesse più tornare da lui?
Il sayan dallo sguardo fiero spostò lo sguardo di lato e con tono sprezzante aggiunse..
-non mi importa cosa pensi, anche se non sei d'accordo io starò qui e..-
Il calore di lei lo investì in pieno, le sue piccole braccia lo avvolsero mentre il suo candido viso affondava sul suo petto. Le guance di Vegeta si erano ancora una volta arrossate, il suo corpo non era ancora abituato a ricevere tali manifestazioni d'affetto improvvise. Rispetto a prima ricambiò l'abbraccio e affondò il viso nei capelli ancora umidi di lei, un brivido di piacere corse lungo la sua schiena.
-oh Vegeta...anch'io voglio che tu torni da noi, sapessi che per Trunks sei stata la sua prima pa..- le parole concitate di lei le morirono in bocca, il dito indice di lui poggiato sulle proprie labbra l'avevano zittita.
La donna alzò lo sguardo e per la prima volta vide uno strano sorriso nel volto del burbero e tenebroso sayan, un sorriso dolce e pieno di affetto.
-stanotte non voglio sentir parlare del bambino, voglio avere solo te nel mio mondo- si giustificò l'uomo.
Bulma sorrise, poi inarcò il sopracciglio e maliziosa disse..
-sai, è la prima volta che indosso questa camicia da notte, però mi sta un po' stretta...-
La ragazza prese le mani del sayan e le portò alle sottili spalline del vestito, poi le fece scivolare lentamente verso il basso, fino ai fianchi e in un attimo il vestito scivolò a terra.
Vegeta fece un ghigno di piacere alla vista di quel corpo perfetto solo per lui, coperto da un reggiseno nero di pizzo che per nulla nascondeva le sue curve generose, di sotto quelle che non erano semplici mutandine, dato che erano molto più sgambate e quasi trasparenti.
-sei molto interessante, te l'ho già detto? Sei diversa dall'ultima volta, più...-
Più accattivante e sexy.
Ma cosa stava pensando? Non poteva dire quelle cose proprio a lei!! Quelle curve l'avevano fatto impazzire e adesso stava farneticando cose senza senso.
Bulma rise notando la faccia paonazza dell'uomo, poi rispose seria..
-nel tuo pianeta le donne non si vestivano così per far felici i propri uomini? Non indossano completini sexy, tipo perizomi o tanga?- chiese sfacciata ma al tempo stesso curiosa la donna dai capelli turchini.
Vegeta non aveva conosciuto molte donne nel suo pianeta, ma quelle poche che aveva conosciuto lo avevano abbastanza deluso. Erano donne combattenti, molto forti e orgogliose, però non avevano la femminilità e la sensualità proprie di Bulma.
Il sayan non disse nulla mentre le mani, ormai fuori controllo, correvano lungo il corpo di lei.
-no, mai, le donne del pianeta Vegeta erano tutte uguali, non mi sono mai interessato a nessuna di loro.-
La donna fece un ghigno di soddisfazione di fronte a quel complimento, poi sussurrò a bassa voce..
-tsk, è ovvio, sono la migliore!-
Le mani curate della donna scivolarono sotto la maglietta del guerriero, che di tutta risposta le baciò il collo e le sussurrò all'orecchio..
-sei la degna donna del principe dei sayan-
Quelle parole l'avevano completamente sciolta, non si aspettava che Vegeta l'avesse rivalutata così tanto: si alzò in punta di piedi allontanando dapprima il viso dell'uomo, sorpreso per quello scatto fulmineo, poi, come per tranquillizzarlo, disse maliziosa..
-tranquillo, non ti mangio mica..-
-tsk, tu forse no, ma io, beh...staremo a vedere!-
Entrambi risero per quelle minacce senza senso, poi finalmente le loro labbra si sfiorarono mentre gli occhi si chiudevano piano piano..fu un attimo e il loro respiro divenne un solo. Le labbra s'incollarono l'uno all'altra, lui le accarezzava dolcemente con la sua lingua finchè il bacio divenne più profondo, passionale. I loro corpi si allacciarono ancora di più e Bulma gli mise le braccia intorno al collo mentre Vegeta le stringeva la vita.
I loro baci divennero sempre più passionali, l'uno aveva fame dell'altra e i due innamorati non riuscirono più a fermarsi.
Vegeta spinse Bulma contro il muro, le bloccò i polsi e iniziò a baciarle il collo, lo sterno, fino ad arrivare al primo ostacolo: il reggiseno. Cercò il ferretto dietro, invano, così la sua preda gli prese una mano e la portò davanti il seno..
-..ha l'apertura davanti..- sussurrò imbarazzata, ma Vegeta non fece molto caso all'atmosfera abbastanza ridicola che si era creata e in un attimo spazzò via il primo "nemico".
Le baciò un seno, godendo dei gemiti della donna, poi le accarezzò la schiena e la sollevò da terra, le labbra sempre unite, e la adagiò nel letto. Bulma gli tolse la maglietta mentre lui si occupò dei pantaloni; si strinserò l'un latro, e per un attimo i due amanti ricordarono tutto: la sensazione dei loro corpi insieme, il profumo di lui, il sapore dolce di lei, quella luce di passione che li aveva travolti Quella notte, la loro prima notte insieme.
Vegeta non era mai sazio di baci, continuava a baciare il suo viso, i seni, fino a scendere verso il centro del piacere..
-oh, Vegeta..-
Lui non disse niente, amava troppo quel corpo, amava lei.
La donna nel frattempo riuscì a levare l'ultimo indumento dell'uomo con il solo uso dei piedi, facendo ridere divertito quel burbero sayan.
La passione li aveva travolti, a entrambi sembrava di essere tornati indietro di due anni, con la sola differenza che adesso erano consapevoli del passo che stavano per compiere.
Vegeta scrutò Bulma ancora una volta negli occhi, come a chiederle il permesso di fare il passo avanti. Era proprio bella la sua Bulma: aveva le guance arrossate, gli occhi lucidi e i capelli scompigliati, eppure per lui era perfetta.
La donna ricambiò il suo sguardo indagatore con un sorriso e così i loro corpi si unirono, dapprima lentamente, come per esplorarsi l'un l'altro e accertarsi del territorio circostante, poi più velocemente, sempre di più, animati da una danza che sembrava non voler mai mettere la parola fine. I due amati cominciarono a gemere e a gridare e Bulma abbandonò i ricordi di Quella notte e si aggrappò a lui più forte che in passato.

Quando si separarono, entrambi esauisti, Vegeta fece un sospiro di sollievo, mentre Bulma appoggiò la testa sul suo petto, prese una sua mano e la posò sopra il proprio cuore.
-senti come batte forte!!- esclamò la ragazza, come se fosse la prima volta che il suo battito cardiaco fosse così accelerato.
Vegeta di tutta risposta prese la piccola mano di lei e la posò sopra il proprio petto, sorrise e replicò...
-tsk, non è l'unico, donna!-
Bulma rispose a quel tono altezzoso con una linguaccia come se fosse una bambina, poi nascose il viso sul suo collo..
-uffa, cercavo solo di essere romantica!-
Il sayan sorrise, intenerito per l'innocenza con cui quella donna aveva pronunciato quella frase: come poteva parlare ancora di romanticismo dopo la notte di passione che avevano appena trascorso?
-sii te stessa, è questo che voglio.- replicò fiero il principe dei sayan.
I capelli umidi di lei scivolarono sul suo collo e gli occhi cristallini si riflessero ancora una volta in quelli scuri e profondi di lui. Bulma gli accarezzò il viso, lo baciò dolcemente e disse..
-non immagini quanto io sia orgogliosa di te.-
Vegeta ricambiò il suo sorriso, poi tornarono entrambi sdraiati l'uno accanto all'altra e la giovane donna riprese il suo discorso..
-non lo dico tanto per dire...posso immaginare come sia stata dura per te lasciarti andare, seguire il tuo cuore...-
Il sayan trasalì di fronte a quelle smancerie, proprio non riusciva ad abituarsi a tutto ciò, non tutto in una notte.
-ah, e non preoccuparti, adesso non sei costretto a fare il compagno sdolcinato di fronte a tutti! Anzi, se ci provi ti sbatto fuori di casa!!-
La risata calda di Vegeta risuonò per la stanza, poi l'uomo replicò soddisfatto..
-stai tranquilla, non mi è mai saltato per la testa di comportarmi come uno sciocco terrestre-
-"devo dire che l'ho scelta proprio bene la mia donna"-
Il sospiro della ragazza provocò un brivido di piacere lungo il petto del sayan, che decise di seguire il suo istinto fregandosene dell'orgoglio e le disse in un soffio..
-ti amo Bulma-
Non la guardò negli occhi, sarebbe stato troppo per lui.
La donna si rese conto dello sforzo immane del sayan, il più orgoglioso della galassia, nel dirle quelle dolci parole, così lo abbracciò dolcemente e sussurrò contro il suo petto..
-anch'io Vegeta-
L'uomo la strinse ancora di più a sè, le baciò la nuca e per l'ultima volta si guardarono ridendo, entrambi sorpresi e felici per quelle dichiarazioni finora nascoste.
Nessuno dei due osò più parlare: si godettero il momento estasiati, l'uno dell'altra, in un abbraccio avvolgente che li accompagnò anche durante il sonno. 
   
 
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