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Autore: Mann    23/02/2012    0 recensioni
Konoha è stata ricostruita, l'Akatsuki è ancora in circolazione, una grande guerra sta per scoppiare tra tutti i paesi. Ma per adesso c'è ancora la pace e i giovani Genin sono il futuro per la guerra a venire. una storia di tre ragazzi in particolare sulle loro imprese per diventare i più grandi Ninja mai esistiti prima.
Genere: Azione, Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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 Esame finale dell'accademia ninja di konoha. I ragazzi, giovani di circa tredici o quattordici anni, si esibivano davanti ai Chunin e ai Jonin che facevano da giudici, oltre a fare da consiglieri all'Hokage, che aveva il dovere di dare il giudizio finale ai giovani.
In quel momento, mostrava le sue abilità il futuro Genin Lufu, il migliore del suo anno, sia per teoria che per pratica. E, tanto per cambiare, il suo voto era stato massimo. La sua esposizione orale non aveva errori e le tecniche chiestogli, come la trasformazione e la moltiplicazione del corpo, erano a dir poco perfette, come avrebbe fatto un diplomato, per quanto si possano chiamare perfette.
Poi, il turno di Anukuti, detta Anu, una ragazza molto carina e intelligente che prese quasi il voto massimo a differenza di Lufu. E poi tutti gli altri ragazzi, tutti bravi e tutti promossi. In fondo l'esame per diventare Genin è davvero molto semplice e il giorno dopo ci sarebbe stata la suddivisione in squadre e l'assegnazione al Jonin che fungerà loro da maestro.
Così, il 20 maggio, tutti i promossi di quell'anno si diressero nell'aula magna dell'accademia per venir disposti nelle proprie squadre, speranzosi di ritrovarsi con i propri migliori amici e amiche.
Entrò Iruka, il Chunin che fece il giudice agli esami e che seguì quella classe sin dall'iscrizione dei suoi ex alunni.
 -Buongiorno maestro Iruka!- salutarono i giovincelli.
 -Buongiorno ragazzi- rispose quindi il maestro -Voi sapete perché sono qui: ci salutiamo per l'ultima volta-
 -Non sia triste sensei!- intrervenne Maruni, un ragazzo molto vivace e intraprendente, ma fin troppo poco studioso.
 -Ma io son felice!- rispose quindi Iruka
 -Eh? Sta dicendo che siamo antipatici?- chiese con aria da saccente Anu
 Iruka la guardò con aria divertita per poi tornare serio, senza rimproverare i ragazzi però, d'altronde erano appena stati promossi ed erano tutti quanti allegri e felici.
 -Passiamo oltre, ragazzi. Oggi verrete spartiti nelle vostre squadre, composte ognuna da tre elementi. Ovviamente non tutti saranno accontentati- alla fine di questa frase la maggior parte dei ragazzi si mise a bisbigliare col compagno a fianco, anzi, tutti i ragazzi si misero a chiacchierare, tutti tranne Lufu, per la sua serietà naturale, e Karusoko, per la sua timidezza e la sua mal voglia di vivere: perennemente depresso. Un bravo studente, dopotutto, solo che tutti i ragazzi, con lui, non riuscivano a socializzare, ma cosa ci si può aspettare da un ragazzo che vive in un orfanotrofio, dopo esser stato abbandonato dai genitori quando aveva cinque anni, scappati a Oto, capitale del paese del suono?
 -Squadra 1- tensione tra i ragazzi -Fulu, Tanku e Gar, il vostro caposquadra è nell'aula 9-
i tre ragazzi, entusiasti, lasciarono l'aula magna, salutando i compagni.
 -Squadra 2 : Yuder, Satoshi, Mina, il vostro caposquadra è nell'aula 7- i due ragazzi e la ragazza seguirono l'esempio dei compagni di prima, andando nell'aula dove si trovava il loro caposquadra.
Così Iruka dispose 7 squadre, ne mancavano ancora due.
 -Squadra 8 : Maruni, Takusa, Sanshiro, il vostro caposquadra è nell'aula 1-
 -Come? No, non ci voglio stare con Sanshiro, è uno spaccone senza cervello!- protestò Maruni
 -Come mi hai chiamato?- ribattè Sanshiro, alzandosi in piedi e scambiando uno sguardo lacerante col rivale.
 -Spaccone senza cervello!- ripeté Maruni col suo fare spavaldo
 -Basta ragazzi. Maruni, non sono stato io a comporre le squadre, accettalo e basta! Potete andare ora- intervenne Iruka costringendoli ad uscire.
I due rivali continuarono a sfidarsi con insulti e sguardi minacciosi, mentre Takusa rimpiangeva di dover stare in squadra con due bambocci come quelli. Rimasero in quattro nell'aula magna.
 -beh, ragazzi. Credo che abbiate capito con chi siete in squadra. Ma lo dirò lo stesso- i tre giovani rimasero ad ascoltare senza fare obbiezioni.
 -Squadra 9: Lufu, Anukuti e Karusoko. Il vostro caposquadra vi aspetta in aula 5-
 quindi i tre si diressero alla porta, Anukuti felice di essere in quadra con Lufu, quest'ultimo impassibile come al solito e Karusoko con l'abituale volto triste e chino a fissare il pavimento. Iruka lo fermò.
 -Karusoko, cerca di non far cattiva impressione col tuo prossimo maestro, d'accordo?-
Karusoko non rispose, annui semplicemente, e quindi salutò il maestro, dirigendosi verso i suoi due compagni che lo aspettavano alla soglia della porta.
Camminavano lungo il corridoio, e intanto parlavano.
 -Siete felici della squadra?- chiese allegramente Anukuti.
 -Almeno non mi ritrovo con degli incapaci- commentò Lufu -tu sei contento Karusoko?- in fondo Lufu era simpatico, serio ma simpatico, e per giunta non ci si poteva aspettare un compagno migliore di lui.
Karusoko rispose con un semplice si, debole e fragile, lasciando Lufu e Anukuti senza parole, rattristiti anche loro.
Raggiunsero la stanza dove li aspettava il loro caposquadra. Lufu aprì la porta, vedendo così un uomo di altezza media, che indossava una giacchetta tipica dei Jonin e dei Chunin, pantaloni leggeri e anch'essi parte della divisa militare dei ninja. Stava leggendo un libro piuttosto famoso: “Il paradiso della pomiciata” del maestro Jiraiya.
Il Jonin spostò lo sguardo sui tre nuovi arrivati.
 -Hum?! Oh, salve!-
 -Buongiorno!- fecero in coro Anukuti e Lufu, mentre Karusoko muoveva solo le  labbra della parola pronunciata dagli altri due ragazzi, guardando un angolino buio della sala col capo chinato.
 -Su, presentiamoci, io sono Julen Tarori, il vostro caposquadra, siete voi la squadra 9?- si presentò l'uomo.
Aveva i capelli corti e tenuti su a cresta col gel, bruni, gli occhi marroni anch'essi, il viso ben tenuto e magro, le labbra sottili,il copri-fronte legato appunto sopra le sopracciglia piuttosto folte.
Fu Anukuti a rispondere -Si, siamo noi!- allegra come al suo solito. Poi proseguì.
 -Io sono Anukuti Uzumaki!-
 -Uzumaki? Sei per caso figlia figlia del famoso ninja Naruto Uzumaki?- chiese perplesso Julen. Anukuti, tutta contenta di quella domanda che le veniva posta spesso, rispose senza esitare – No, ho solo lo stesso cognome- rispose sorridente.
 -Capisco...tu invece?- si rivolse quindi a Lufu
 -Il mio nome è Lufu Runame-
 -Piacere di conoscerti, Lufu. E tu invece?- quindi ora osservando Karusoko
 -Karusoko Iramaru- fece secco quest'ultimo, quasi con un tono come se fosse arrabbiato, furioso, ma allo stesso tempo triste e malinconico. I suoi modi di fare lasciarono sospettare e incuriosire Julen, che si chiedeva cosa avesse Karusoko.
 -Hum...bene.- ci fu un attimo di silenzio imbarazzante, mentre il Jonin leggeva la fine del capitolo del libro. Ad un tratto lo chiuse di colpo -dove sono i vostri copri-fronte?-
 -Qui- Anukuti tirò giù la cerniera della sua felpa di un poco, mostrando il copri-fronte legato al collo; Lufu diede un pugnetto al suo, posato sulla fronte, facendolo notare al sensei; Karusoko non disse nulla. Fu Julen a spezzare il silenzio
 -Il tuo dov'è?-
 -L'ho lasciato a casa- Anukuti spalancò gli occhi, come se volesse dire: “come ha fatto a  dimenticarselo? Proprio oggi!” . Lufu invece  non disse nulla, incrociò le braccia e ascoltò cosa avesse da dire il loro caposquadra.
 -Devi indossarlo, sempre. Altrimenti non puoi essere degno di venir chiamato “ninja”- severo nelle parole, ma ciò non turbava Karusoko moltissimo, pareva che non avesse nemmeno ascoltato cosa avesse detto Julen, che subito dopo continuò a parlare.
 -Basta chiacchere. Domani avrete il vostro primo allenamento con me. Alle sei di mattina al campo pratica, intesi?-
 -Ma non è un po' presto?- notò Lufu, che non ricevette alcuna risposta, bensì di nuovo la stessa domanda di prima.
 -Intesi?-
 -Intesi- rispose quindi Lufu
 -Bene. A domani- e Julen scomparve in una nuvoletta bianca.
Karusoko uscì dall'aula subito dopo, Anukuti lo seguì, chiedendo prima a Lufu se non venisse anche lui.
 -No, io rimango qui- il suo tono era irritato, forse gli sembrava che il loro maestro si sentisse chissà chi. Gliela avrebbe fatta vedere, la sua bravura, all'allenamento del giorno dopo.
  
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