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Autore: dragon_queen    24/02/2012    2 recensioni
Chi della mia generazione non ha sognato di sentirsi un Power Ranger???? Ebbene, ho inventato questa storia perchè in qualche modo ne sono stata sempre stata affascinata.
[Premetto che nelle battaglie ho saltato la parte con il Megazord perchè l'ho sempre trovata troppo noiosa, ma per il resto mi sono mantenuta abbastanza vicina al prototipo di Power Ranger]
Vorrei sapere cosa ne pensate, sono curiosa...Recensite...:)
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando i quattro fecero il loro ingresso, nella grotta erano già tornati Jake, Gabriel e Drew. Il cavaliere li stava consolando e le ragazze capirono che anche loro avevano perso la statua. Poi l'attenzione di tutti si spostò su Alex che il guerriero d'argento aveva adagiato a terra. Cloe tirò fuori la boccetta con l'acqua miracolosa e, versandone solamente poche goccie, la ferita e il sangue scomparvero.

Fu allora che il cavaliere notò le due voglie e le cicatrice sulla schiena della ragazza.

-Non è possibile- pensò-

Alex si stava riprendendo. Riuscì in pochi minuti a reggersi in piedi. Si appoggiò ad Alison, la quale la sorresse. Le ragazze raccontarono tutto ciò che era accaduto loro e i ragazzi fecero altrettanto. Per la prima volta dall'inizio della loro missione, i ranger avevano fallito, perdendo ben due statue.

-Non scoraggiatevi- li consolò il cavaliere.

-Siamo ancora in possesso di quattro statue-

Finalmente la loro attenzione si posò sul nuovo guerriero, rimasto in disparte, con l'armatura ancora addosso.

-Chi sei?- chiese Alex.

Il ranger fece scomparire l'armatura d'argento. Era un ragazzo della loro stessa età, con grandi occhi verde smeraldo e i capelli bianchi.

-Da dove vieni?- chiese la ragazza.

Senza rispondere, dalla schiena gli spuntarono bianche e soffici ali d'angelo.

-Il mio nome è Kyle. Vengo dal regno di Elvyndur. Sono stato mandato per aiutarvi-

I ragazzi rimasero senza parole, mentre il cavaliere si inginocchiò.

 

-Aspettate un attimo, come facciamo a sapere che non si tratta di uno dei demoni di Zepar?- intervenne Alex, interrompendo quel solenne momento.

-Perchè solo adesso è venuto in nostro aiuto e non prima?-

-Alex, tu non ti rendi conto di cosa stai dicendo- intervenne il cavaliere, ma fu fermato dal giovane.

-Non rimproverarla guardiano, poichp i suoi dubbi sono più che ragionevoli. Non so risponderti ragazza in quanto non conosco io stesso la ragione-

I loro sguardi si incontrarono. Dopo qualche secondo, lei parlò:

-Scusate ragazzi, ma ho bisogno di riposare, quindi mi incammino verso casa- e detto ciò uscì dalla grotta, zoppicando e senza voltarsi indietro.

Anche gli altri, uno alla volta, se ne andarono a casa. L'ultimo ad uscire fu Drew, il quale fissò con sguardo severo ed indagatore il nuovo arrivato, per poi sparire al di lò della cascata.

 

Quella sera Alex finì la cena e salì in camera sua. Si fece una doccia e si sdraiò sul letto ancora in accappatoio, mettendosi a fissare il soffitto. Non riusciva a togliersi dalla mente lo strano ragazzo, con i capelli di quell'insolito colore bianco e quei profondi occhi verde smeraldo. Una parte di lei sapeva che le sue intenzioni erano buone, l'altra non riusciva a fidarsi.

Ad un tratto sentì picchiettare al vetro della porta finestra. Si voltò, ma non vide nessuno. Senza capire si avvicinò alla porta e la spalancò, venendo investita da una folata di vento gelido che la fece rabbrividire.

-Chi è là?- chiese.

Si guardò intorno. In quel momento vide seduto sul bordo del balcone Kyle.

-Che cosa ci fai tu qui?- gli domandò lei.

-Volevo solo convincerti che non sono malvagio-

-E come intenderesti fare?-

Il ragazzo prese a raccontarle la sua storia, il suo addestramento, la sua famiglia. Raccontò di essere figlio del comandante delle guardie a protezione del sacro tempio in cui era contenuta un'antica e potentissima arma.

Alex colse l'occazione per chiedergli cosa fosse questa fantomatica arma, ma Kyle le rispose che nessuno lo sapeva, ad eccezione del gran sacerdote. L'unica cosa certa era che se quest'oggetto fosse caduto nelle mani sbagliate, per Elvyndur e il mondo intero sarebbe stata la fine.

 

Drew decise che quella sera avrebbe fatto un salto a casa di Alex, tanto per sentire come stava. La luna non era ancora alta nel cielo e la notte non era ancora arrivata del tutto. Nonostante questo il ragazzo potè distinguere la figura di Kyle sul terrazzo della ragazza e lei al suo fianco.

Dentro di lui divampava la fiamma della gelosia. Stava male a vederli insieme. Così, rimanendo nell'ombra, si allontanò con il capo basso e i pugni che gli tremavano.

 

Il giorno dopo, a scuola, Drew non riusciva a guardare Alex, nonostante lei cercasse un contatto, anche solo per decidere l'appuntamento per il ballo di Halloween di quella sera.

Gli altri riuscivano a distinguere chiaramente la tensione tra i due, perciò cercarono di lasciarli soli.

Drew non apriva bocca. Così fu Alex a parlare:

-Allora, a che ora mi passi a prendere stasera?-

-Boh, dimmelo tu- rispose lui secco.

-Verso le otto può andare?-

-D'accordo-

Un attimo di silenzio, poi lei aggiunse:

-Drew, cos'hai?-

-Niente, perchè?-

-Perchè quando ti domando le cose mi rispondi a monosillabi e quando ti parlo non mi guardi neanche negli occhi. È forse successo qualcosa?-

Il ragazzo non rispose. Poi sputò il rospo.

-Cosa ci faceva Kyle ieri sera nella tua terrazza?-

-Cosa?-

-Hai capito bene. Rispondi-

-A parte il fatto che non ti dovrebbe assolutamente interessare visto che io non nutro il benchè minimo interesse in quel ragazzo, ma poi che fai, mi spii?-

-Assolutamente no, ero venuto a fare due chiacchiere-

Alex lo guardò, sorridendo.

-Non sarai mica geloso, vero?-

-Geloso io? E perchè mai?- rispose lui, arrossendo.

-Beh, dalle domande che mi hai fatto e da come te la sei presa, direi proprio di si-

-Ecco...io...forse un po'...- ammise lui.

-Dai Drew, non ti devi preoccupre. Se qualcuno è degno del mio interesse, quello sei tu- e, dandogli un bacino sulla guancia, se ne andò.

-Ci vediamo alle otto- gli gridò poi, facendogli un segno di saluto con la mano.

 

La sera arrivò. Alex stava finendo di prepararsi in camera sua, quando il campanello suonò. Guardò l'orologio: erano le otto precise. Si lasciò sfuggire un sorriso.

Sentì suo padre che salutava Drew e che lo invitava ad entrare. Uscì quindi e scese le scale.

Il ragazzo rimase per un attimo senza parole: Alex indossava un paio di pantaloni chiari, aderenti, un paio di stivali neri, una casacca blu e un cappello nero con una piuma dallo stesso colore.

Anche la ragazza apprezzò molto l'abbigliamento di lui: indossava un paio di pantaloni blu, scarpe lucide, una giacca bianca aderente, con sotto una canottiera blu scura. In testa un cappello bianco da marinaio.

-Ciao- la salutò lui.

-Ciao- rispose lei.

Poi il ragazzo le porse una rosa e lei ne fu nuovamente colpita. Poi la porse al padre perchè la mettesse in un vaso.

Poi Drew le porse il braccio.

-Andiamo?-

Lei gli sorrise, poi rispose:

-Salpiamo l'ancora, capitano-

 

Quando arrivarono alla palestra della scuola, c'era già un mucchio di gente. L'edificio era stato addobbato per l'occasione con striscioni, zucche, finti mostri e tutto il resto.

Ad un tratto si sentirono chiamare: erano gli altri che erano già arrivati.

Cloe si presentò con un abito verde e un paio di finte orecchie a punta, anch'esse verdi, accompagnata da Jake, il quale aveva i capelli rossi gelatinati, denti finti e lenti a contatto bianche. Dietro c'erano Gabriel, vestito come un motociclista, e Alison, la quale indossava un abitino leggero con ricami floreali e fiorellini bianchi tra i capelli.

Si salutarono e si fecero i dovuti apprezzamenti. Dopodichè entrarono in palestra. La luce era soffusa, per dare l'effetto da brivido, aiutata anche da un fumo spettrale che nascondeva il pavimento. I tavoli ai lati della pista erano stati inbanditi con tovaglie e cibi di ogni genere.

-Allora, che facciamo? Balliamo?- chiese Gabriel ad Alison e la portò per mano in mezzo alla pista.

Anche Jake e Cloe li raggiunsero. Drew e Alex rimasero da soli.

-Allora?- gli chiese lei.

-Allora cosa?- rispose Drew evasivo.

-Non ho ancora ricevuto le tue scuse-

-Scuse per cosa?-

-Per avermi aggredito in quel modo oggi-

-Hai ragione, mi dispiace, non so cosa mi sia preso-

Alex sorrise.

-Andiamo a ballare- e si gettarono nella mischia.

Ad un tratto sentì qualcuno che le sfiorava la spalla. Si voltò e si ritrovò davanti Kyle, con il respiro corto.

-Che succede?- gli chiese, mentre gli amici le si avvicinavano.

-Ranger, meno male che vi ho trovato-

-Perchè ci stavi cercando?- chiese Gabriel.

-Mi ha mandato il cavaliere. Guardate i vostri bracciali-

I sei amici si tirarono su la manica degli abiti e rimasero senza fiato: sul cristallo era apparsa la palestra della scuola.

-Cosa significa?- chiese Drew, rivolto a Kyle.

Il giovane non fece in tempo a rispondere che un boato si propagò per l'edificio e la porta principale saltò in aria. Le ragazze presenti si misero a gridare per lo spavento, mentre i loro accompagnatori erano rimasti impalati dov'erano, senza sapere che fare.

Dalla nuvola di polvere che di era formata con l'esplosione, spuntarono due sconosciuti, seguiti da un esercito di demonietti saltellanti, i quali, purtroppo, i sette ragazzi riconobbero: erano Nergal e Calyl, seguiti dagli Hellax.

Tutti i ragazzi si schiacciarono contro il fondo della palestra, lasciando i ranger alle spalle, pressati dalla folla. Il silenzio calò nella palestra.

-Mi spiace molto aver interrotto la vostra festa, mortali, ma sto cercando qualcuno- disse il demone lupo passeggiando tranquillamente davanti al gruppo di ragazzi impauriti.

-Sto cercando sei ragazzini della vostra età che mi devono qualcosa-

Nessuno fiatò.

-Voglio i Power Ranger-

I ragazzi non risposero.

-Allora, non si fanno avanti? Sono assolutamente sicuro che siano qui e voglio che venghino allo scoperto-

I sette ragazzi non si mossero: non potevano trasformarsi davanti a tutte quelle persone, altrimenti il loro segreto sarebbe stato scoperto, cosa che il cavaliere gli aveva sconsigliato.

Alex bisbigliò a Kyle:

-Mettiti il mio cappello-

-Perchè?- domandò lui.

-Riconoscerebbero immediatamente il tuo colore di capelli-

-Hai ragione- rispose lui e, senza farsi notare, si calcò in testa il cappello.

Nergal si stava spazientendo.

-Se adesso i sei ranger non si fanno vedere, comincio ad eliminarvi uno per uno. Conterò fino a dieci, dopodichè inizierò a mietere vittime-

Silenzio.

-Uno...-

-Che facciamo?- bisbigliò Alison.

-Due...-

-Non possiamo trasformarci qui- rispose Jake.

-Tre...-

-Non possiamo permettere neanche che Nergal inizi a far del male ai nostri compagni, anche se ad un paio...-

-Gabriel!!- sussurrarono in coro gli altri.

-Scherzavo-

-Quattro...-

-Ragazzi, ci serve un'idea- disse Cloe.

-Cinque...-

-Kyle, cosa ci consigli?- domandò Drew.

-Sei...-

-Non lo so. Da una parte direi di non farvi avanti, dall'altra invece vi direi di farlo per gli innocenti cha altrimenti ci andranno di mezzo-

-Sette...-

-Abbiamo poco tempo- disse di nuovo Alison.

Alex non aveva ancora aperto bocca.

-Otto...-

-Alex, che si fa?- chiese Jake all'amica.

-Nove...-

-Se Nergal è noi che vuole, allora noi avrà- rispose la ragazza.

Gli altri furono d'accordo.

-Dieci. Bene, se i Power Ranger sono tra voi, sappiano che vi avranno sulla coscienza per tutta la vita- concluse il demone e sguainò le spade.

 

Il demone stava per scagliare il suo attacco contro il primo degli studenti. Era un ragazzo. Questo, rassegnato al suo destino, chiuse forte gli occhi. La ragazza accanto a lui affondò la testa nella spalla dell'amica al suo fianco.

-Sappi ragazzo che non ho niente contro di te- disse il semone ed alzò le sue armi.

-Fermo!!- riecheggiò una voce.

Nessuno si mosse, neppure il demone.

-E' noi che vuoi, mostro?- ribattè la stessa voce.

Nergal sghignazzò:

-Finalmente...-

Il gruppo di studenti di divise , rivelando i sette ranger già intenzionati a battersi.

-Vi siete fatti desiderare- disse il demone.

-Altrimenti dove sarebbe il divertimento?- sorrise Alex.

Poi aggiunse:

-Allora? Cosa volevi da noi?-

-Voglio le quattro statue in vostro possesso-

-Dovremo essere noi a fare questa richiesta- ribattè Drew.

-E poi, anche se aveste tutte e sei le statuette, non sapreste dove andare a cercare il sacro regno- fece notare Alex.

-Oh, io invece credo proprio di si-

-Perchè ne sei così sicuro?-

-Perchè sono un attento osservatore: ricordi quando con l'attacco di Calyl la tua tuta è stata squarciata? Bene. Sulla tua schiena, nella parte bassa, ho notato due voglie, una a forma di luna e l'altra a forma di stella, tra le quali spuntava un unico neo. Sono più che sicuro, anche se non so come, che sulla tua schiena si trovi la mappa per arrivare ad Elvyndur-

Alex rimase senza parole: possibile che il cavaliere non sapesse niente?

Poi domandò:

-Come fai ad esserne così certo?-

-Perchè, in verità, il regno non si è mai spostato. È sempre rimasto tra la valle dell'astro della sera e la pianura delle stelle cadenti-

La ragazza era sempre più sbalordita e i suoi compagni con lei. Non poreva essere vero.

-Dunque, avrei urgentemente bisogno delle quattro statue che mi mancano-

-Non credo tu abbia capito, dovresti essere tu a darci quelle che ci hai sottratto- intervenne Gabriel-

Il demone si stava infuriando.

-Vorrà dire che prima eliminerò voi, poi me le andrò a prendere. Hellax, attaccate!!-

I demonietti partirono all'attacco contro i ranger, i quali intimarono agli studenti di andarsene dalla palestra il più veloce possibile e questi seguirono il consiglio.

I sette ragazzi non potevano trasformarsi dino a quando anche l'ultimo studente non fosse uscito dall'edificio, quindi riuscirono malamente a contrastare gli Hellax, riportando ferite e contusioni.

Alex alzò lo sguardo e lo fece girare per la stanza, notando che era finalmente vuota.

-Ragazzi, adesso possiamo cominciare a fare sul serio...pronti?!?-

-Pronti!!-

-Fallen Angel Power, ah!!-

In un lampo i sette furono rivestiti delle loro armature e pronti a combattere veramente. Partirono all'attacco senza esitare, abbattendo ogni Hellax che si parava loro davanti. Ben presto rimasero solo Nergal e Calyl.

-Volete combattere ancora?- chiese loro Alex.

-Non adesso, ma so che ci reincontreremo molto presto- rispose il demone lupo ed entrambi sparirono in una nuvola di fumo nero.

  
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