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Autore: A g n e    24/02/2012    0 recensioni
AVVERTENZA ESSENZIALE: questa storia è stata scritta dieci (10) anni fa, in pieno fangirlante delirio per Il Signore degli Anelli. Avevo 13 anni ed era la mia prima ff, quando ancora non sapevo cos'era una ff.
In un momento di nostalgia ve la propongo, sostanzialmente per dare al mondo un esempio di cosa NON si scrive. Il testo è quello che era 10 anni fa, non lo correggo nè lo rimaneggio. Le note sono odierne.
Tre ragazzi, nati nel nostro mondo e catapultati inspiegabilmente in una sorta di universo parallelo, con una missone da compiere...
I tre si spinsero contro il muro, mentre la “bestiaccia” sfrecciava sotto i loro occhi, era una bellissima tigre bianca di non più di tre anni che appena si accorse dei tre fratelli si fermò a fissarli ringhiando minacciosa.
“Secondo voi è innocua?” azzardò Andy con un filo di voce.
“Perché non vai a chiederglielo?” ribattè sarcastico Nicki.”Ritorna in cucina, bella, su...”
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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iN MaRCia!1 

Erano passati alcuni giorni da quando i tre fratelli erano arrivati a Rednor. Marcus gli aveva spiegato una cartina davanti indicando i confini del regno.
”Noi siamo qui” disse, indicando un punto della cartina “nella città principale di Rednor, Moonlight’s End. Ora, qual è il problema?2Noi dovremo tentare di raggiungere la roccaforte dei Maden, nel sud di Hastfield, ma una buona parte di merion è da loro occupata, oltretutto, ai confini nordici3 di Rednor, c’è, come vi ho già detto, una loro regione4. L’unica cosa che dobbiamo fare raggiungere la fortezza del Re degli Elfi Lauren, il padre di Sieva. Là riuniremo il Consiglio”.
”Il Consiglio? Cos’è il Consiglio?” chiese Max. Marcus esitò un momento a rispondere, poi disse: ”Davvero, mi stupisco che si sia arrivati a questo punto. L’ultima volta che il Consiglio fu convocato, fu anni e anni fa, all’epoca di una guerra che ribaltò la politica del paese. Il consiglio è la riunione dei più alti esponenti di ogni regione. Come eredi di Raul, anche voi dovrete prendervi parte”.
In quel momento arrivò correndo un giovane. Si avvicinò ansimando a Marcus.
“Mio signore” disse “il Consiglio è stato anticipato…”
“Cosa? E perché?”
“Mio signore, i maden sono avanzati sul versante est delle montagne di Merion. Ci sono state alcune battaglie, e sire Lauren ha preferito avvertirti”
“Elia” disse Marcus “fa preparare dei cavalli. Sapete cavalcare?” chiese brusco ai tre.
Andy annuì. “Bene, sei cavalli. E tu, Elia… ho molto bisogno e poco tempo. Raduna gli uomini della fanteria e conducili sul versante dove si sta combattendo. Appena possibile manderò rinforzi. Puoi farcela?”.
Elia si inginocchiò e baciò la mano di Marcus. Poi si alzò e corse via5.
Marcus sospirò. “Se c’è una cosa che detesto è mandare i ragazzi in guerra. Ma questa volta era inevitabile”. Tacque un momento, poi aggiunse: “partiremo tra poco”.
Li guidò a prepararsi. Negli zaini misero poco, si avvolsero in un mantello e partirono. Marcus faceva correre il più possibile il suo cavallo.
Dovevano arrivare prima che si radunasse il Consiglio.

Cavalcavano ormai da molte ore. Il sole si abbassava lentamente dietro le montagne quando Marcus diede ordine di fermarsi.
”Questa notte la passeremo in una locanda molto vicina a little Black, la regione che hanno occupato i Maden. Domattina tenteremo di allontanarci il più possibile. Ho saputo, però, che alcune delle loro truppe circolano anche al di fuori di Little Black. Non so se riusciremo ad evitarle”.
Nonostante le parole di Marcus, Max, Nicki e Andy accolsero di buon grado l’annuncio di una sosta. Scesero da cavallo e si diressero verso una locanda dal nome “Il gatto d’oro”6. Legarono fuori i cavalli ed entrarono.
Li accolse subito l’oste, un signore di mezz’età, piccolo e grasso, con una folta barbaccia nera che gli nascondeva gran parte del viso.
“Buongiorno, miei signori! Accomodatevi!”, disse allegramente “Avete delle cavalcature?”.
Marcus rispose con un freddo cenno del capo. Max lo guardò stupito. Marcus e Sieva sembravano scrutare ogni angolo della locanda con profondo disgusto. Ma forse era solo una sua impressine-tornò a voltarsi verso il locandiere, che stava chiamando qualcuno a gran voce. “Stephaaaaaaaan! Accidenti, ragazzo! Ti sembra possibile che tu scompaia sempre quando c’è da lavorare?”.
Dalle scale arrivò trafelato un ragazzo. “Eccomi, pà”. Non assomigliava assolutamente al padre. Era alto e robusto come Marcus, ma lunghi capelli neri e profondi occhi azzurri lo facevano assomigliare straordinariamente a Christian, il quale però non mostrava di riconoscerlo. Ma quando Stephan alzò lo sguardo verso Christian gli passò negli occhi un lampo di sorpresa, e subito si girò di scatto.
“Metti nella stalla i cavalli dei signori e poi vieni a darmi una mano. Dov’è Debora?”.
A quel nome Christian sussultò. Max e Nicki se ne accorsero, ma non fecero domande.
Stephan non riuscì ad impedire che il padre dicesse l’ultima parola; gli lanciò un’occhiataccia, che peraltro il padre non avvertì e corse via.

I sei si sedettero al tavolo dove consumarono un breve pasto. Marcus e Sieva sembravano sempre meno contenti di trovarsi in quella locanda e christian continuava a lanciare preoccupati e furtivi sguardi intorno. Max, Nicki e Andy si guardarono stupiti. Nicki fece spallucce e per quella sera i tre non diedero peso alla cosa.
Finito di mangiare, Sieva, Marcus e Christian si chiusero nelle stanze, mentre i tre fratelli si attardarono per qualche minuto nel giardino della locanda.
Ad un tratto un urlo del padrone scosse la tranquillità della sera, facendo sussultare Max, Nicki e Andy7.
“Stephan e Debora! Fatemi il sacrosanto piacere di TENERE-QUELLA-BESTIACCIA-LONTANO-DALLA-CUCINA!”.
I tre si spinsero contro il muro, mentre la “bestiaccia” sfrecciava sotto i loro occhi, era una bellissima tigre bianca di non più di tre anni che appena si accorse dei tre fratelli si fermò a fissarli ringhiando minacciosa.
“Secondo voi è innocua?” azzardò Andy con un filo di voce.
“Perché non vai a chiederglielo?” ribattè sarcastico Nicki.”Ritorna in cucina, bella, su...”
“Sofia!”. Una voce chiamò la tigre dall’ombra.”Sembra cattiva, eh?ma lo diventa solo se glielo chiedo...”8
“Chi sei?” chiese Nicki.
Dall’oscurità uscì una ragazza esile, minuta, dai lunghi capelli castano chiaro e gli occhi color dell’oro9. Vicino a lei Sofia la seguiva docile, i grandi occhi azzurri che scintillavano nel buio.
“Buonasera, miei giovani signori10. Il mio nome è Debora. Sono la nipote del proprietario della locanda. Mentre voi siete...”
I tre dissero lentamente i loro nomi, ancora piuttosto sconcertati dall’apparizione di quella ragazza che sembrava essere uscita dal nulla.
Stettero molto tempo con Debora quella sera. Non sapevano perché, ma la ragazza gli ispirava n completo senso di fiducia, tanto che non c’era motivo di tenerle nascosto nulla.
Le raccontarono il perché della loro presenza in quel luogo. Ad ogni farse Debora rispondeva con un breve cenno del capo, come e sapesse già tutto.
Quando i tre ebbero finito di raccontare, Debora sospirò.
“E’ tanto tempo” mormorò “che sento parlare dei tre figli del nostro re, ma ne sapevo molto poco, meno che fosse un mito, una favola.”
Tacque. Guardò i tre lentamente, uno ad uno.
“Conosco Christian” riprese “da quando sono bambina. È grazie a lui che anche in questo piccolo paese di confine riesco a ricevere notizie del regno”.
Andy notò che dicendo il nome di christian, Debora si era incupita. Cercò il suo sguardo e le rivolse uno sguardo interrogativo.
Debora sospirò, chiuse gli occhi e chinò la testa11. poi dopo un attimo, guardò i tre e cominciò a parlare.

“Conosco Christian da sempre, fin da quando ero bambina. Mio zio, suo padre e mio padre si conoscevano molto bene ed erano molto legati. Quando mio padre e mia madre morirono, io e mia sorella Elaine eravamo molto piccole, e lui non aveva più di dieci anni; andammo a vivere con gli zii e Stephan, restando sempre in contatto con Christian e la sua famiglia.
Quando scoppiò la guerra, nostro zio preferì allontanarsi da Moonlight’s End, poiché sua moglie era...beh, era una Maden”.
I tre fratelli si guardarono per un attimo, molto imbarazzati, ma Max scosse la testa, dando a intendere che non cambiava poi molto. Gli altri fecero un cenno di assenso e Debora riprese a parlare, chiaramente molto sollevata.
“Quando Chris divenne maggiorenne, entrò nell’esercito di Rednor, quindi naturalmente non riuscì più a venirci a trovare. Elaine, però, era fidanzata con Chris e non riusciva a sopportarne la lontananza. Così, nonostante le sue continue raccomandazioni di non venire a cercarlo per non finire nei guai, Elaine decise di ritornare in città. Allora le dissi chiaro e tondo che non l’avrei lasciata andare da sola e nonostante i suoi decisi rifiuti, alla fine partimmo insieme per Moonlight’s End.12 Riuscimmo a stare nascoste per parecchio tempo, nonostante il fatto che Chris e Elaine si vedessero quasi tutti i giorni. Ma una sera, dei soldati di rednor li scoprirono insieme13, li catturarono e li sbatterono nelle prigioni della fortezza. Chris, grazie anche alla sua posizione e alla sua amicizia con Marcus, fu liberato di lì a pochi giorni14. Allora corse da me, mi fece allontanare subito dalla città e tornare da mio zio. Poco dopo, riuscì a far fuggire elaine, che naturalmente non poteva più ritornare da noi. Allora con l’aiuto di Sieva la nascose in uno dei paesi a nord-est di merion, sotto falso nome. Mio zio e Stephan non nascosero la rabbia contro Chris (a Andy tornò in mente l’espressione di Stephan quand’erano arrivati)15, quindi anche oggi riesco a vederlo poche volte. A Chris questa cosa è costata molto. Tutta la carriera fatta fino a quel giorno si distrusse in un attimo, e venne anche allontanato da Moonlight’s end per alcuni mesi... solo grazie a Marcus e a Sieva è riuscito a tornare quello di una volta... se così si può dire. La ferita del ricorda gli brucia ancora dopo anni, e ancor di più il non poter vedere Elaine e le pochissime informazioni che riceve raramente da Sieva”. 

Debora smise di parlare. Nel silenzio si sentiva solo il debole frusciare della coda di Sofia contro le sue vesti. Poi Debora si alzò.
“Vi auguro una buona notte,miei giovani signori” disse, e scivolò via, verso le ombre che cominciavano a contornare la locanda16.


Nda
1. ...devo commentare?
2. Come vedete, il segmento a si interseca con la retta s, per cui abbiamo bisogno di calcolare l'angolo...
3. ...ai confini cosa?
4. Giochino: leggete la frase senza respirare.
5. BOM, un esercito affidato a un ragazzino. Festa. A parte il fatto che sembra una scena de Il Padrino...
6.  LO SO che è un nome pirla, ma viene da una specie di GdR che avevo fatto in oratorio... quindi è uan specie di omaggio. Come sono carina.
7. Notare, prego, la mia passione per i sinonimi. I tre fratelli, i tre ragazzi, i tre giovani... no, MAX, NICKI e ANDY.
8. Aaaah beh, bom, allora SI' che siamo tranquilli, adesso.
9. La mia prima Mary Sue *______* (attimo di commozione solenne)
10.  
Si parlava del repertorio pirla.
11. Solo a me sembra un esercizio di joga? Ora, allungate il collo e portate il braccio detro all'altezza della spalla...
12. Per la serie, il reggimoccolo.
13. ...NON entriamo nei dettagli.
14. Ah, la sottile linea tra i raccomandati e i traditori!
15. Ovviamente Christian può valicare la soglia della locanda senza essere nè riconosciuto nè cazziato. E soprattutto, tra tutte le locande che c'erano... QUELLA? o_ò
16. *balla di fieno che rotola* 

   
 
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