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Autore: Levineisabitch_    24/02/2012    8 recensioni
Long-fic.
Si trova sotto Green Day perchè questo gruppo farà un po' da sfondo alle vicende dei protagonisti e perchè questi ultimi si chiamano Christian e Gloria.
-π raggio alla seconda per .. trovare l’area? O la circonferenza?- inveì contro il libro di geometria analitica Gloria, chiudendolo di scatto.
-Desisti già? Comunque è l’area. Mancano ancora sette problemi, non puoi lasciar perdere così.- sbottò Christian. (PRIMO CAPITOLO.)
-Se non fosse tuo cugino sarebbe più semplice e da qui a una settimana sareste fidanzati, ma non è così, quindi non ci devi nemmeno pensare.- chiarì la ragazza. (CAPITOLO QUATTRO.)
“Indovina chi torna in città.” Era l’unica cosa che le aveva inviato Simone.
(CAPITOLO DIECI.)
-Oh, piccola Gloria, la pagherai. Cara, ti dico. Perché hai voluto mettermi i bastoni tra le ruote? Hai voluto giocare a questo gioco, ma ti sei dimenticata di leggere le istruzioni.- s’incoraggio, come se ne avesse bisogno, la ragazza. (CAPITOLO QUINDICI.)
La prese per una mano, la strinse forte. La mano di lei era fredda, come il granito.
Si avvicinò a lei con furia, dolore, rabbia, tutto rimescolato insieme e la baciò, un bacio diverso da quello di quel 3 gennaio lontanissimo nella memoria. Un bacio diverso di quello a casa di Gloria, al gioco della bottiglia. (CAPITOLO DICIASSETTE.)
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Siediti e guarda la tua vita, come fosse un film.'
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Siamo come tanti tasti rotti di un pianoforte malfunzionante.

Mancava solo Megan da contattare, l’unica che non voleva chiamare.
Eleonora stringeva il cellulare forte con le mani bianche e sbuffava.
Era rientrata in ufficio, avrebbe dovuto controllare alcune carte e alcuni documenti importanti, ma prima di tutto le premeva organizzare tutto per il cenone di Natale.
Alla fine si decise e digitò i tasti, attendendo in linea. Risultava libero, ma nessuno rispondeva.
Dopo quella che parve un’eternità, una voce chiara e limpida rispose.
-Pronto.- scandì.
-Pronto. Ehm, parlo con Megan Sullivan?- si assicurò che fosse la persona giusta Eleonora.
-Certo. Con chi parlo?- chiese Megan. Quella scena si era ripetuta con tutti gli altri membri della compagnia.
-Sono Eleonora. Ti ricordi di me? Eri amica di Gloria.- cercò di farle venire in memoria.
-Gloria Gerosa? Quella Gloria?- chiese l’altra, con un tono di voce allarmato.
-Quella Gloria. Volevo sapere se eri disposta a una rimpatriata con i ragazzi della compagnia.- propose Eleonora, sospirando.
-Va bene. Non ho piani per Natale. Abiti sempre al solito posto?- e ripartirono i tempi dei dettagli e degli orari.
Ora la compagnia al completo sarebbe andata a casa di Eleonora, anche se la maggior parte di loro, non poteva immaginare quello che li aspettava.
Natale non tardò ad arrivare. Era la mattinata della Vigilia, Eleonora era ai fornelli, quando Simone chiamò e le chiese se poteva arrivare un po’ prima, qualcosa come la sera prima di Natale.
Eleonora gli aveva ovviamente detto di sì, proponendogli di dormire nella camera degli ospiti della propria casa.
Anche Lucrezia sarebbe arrivata prima, la mattina di Natale.
Meglio così, d’altra parte, almeno non sarebbe rimasta sempre da sola, come oramai era abitudine da anni.
Verso le otto e un quarto della sera della Vigilia, un taxi bianco si fermò davanti alla villa di Eleonora.
-Wow.- sfuggì dalla bocca di Simone. Non immaginava che Eleonora si fosse sistemata così bene.
-Bella villa! E’ sicuro che sia questo il posto? La proprietaria non fa mai entrare nessuno.- insinuò il guidatore.
Simone sbuffò e borbottò un
–Sono sicuro, grazie.-
Il taxi se ne andò sgommando sulla note di una canzone anni ’80 mentre Simone suonava il campanello.
Al citofono rispose proprio Eleonora.
-Chi è?- chiese, con voce gentile.
-Sono Simone.- rispose il ragazzo.
L’unica cosa che si vedeva era la villa bianca, il resto era avvolto nell’oscurità perciò quando il cancelletto si aprì il ragazzo di addentrò per il cortiletto fino a raggiungere la porta della casa, a tentoni.
Gli aprì un’Eleonora completamente diversa da quella che ricordava.
Non se l’aspettava. Erano davvero cambiate parecchie cose.
Non si erano nemmeno tenuti in contatto in tutti quegl’anni e questo gli dispiaceva, ma era troppo tardi.
Aveva capelli verdi, cortissimi. Che cosa strana, gli ricordava vagamente Gloria, nonostante non aveva la più minima idea di com’era Gloria per il semplice motivo che non ci aveva più pensato.
-Ciao, Simone. La tua camera è al piano di sopra. Per quanto resterai, alla fine?- chiese lei, cordiale.
Anche lui era cambiato, ma niente di radicale. Era più muscoloso, più alto.
-Non saprei. Penso fino al 27.- rispose lui, salendo le scale e sistemandosi nella sua camera.
-Va bene.- li urlò Eleonora, dato che lui si era già chiuso nella camera.
La notte passò in tutta tranquillità e iniziò così un nuovo giorno: Natale.
Alle nove e trentanove minuti un’altra macchina si fermò davanti a casa di Eleonora, era Lucrezia.
Entrò nella casa e sistemò le proprie cose e poi decise di dare una mano agli altri due con la preparazione della tavolata per la sera.
A mezzogiorno sarebbero andati a mangiare al bar o si sarebbero arrangiati in una qualche altra maniera.
Lucrezia era passata sopra ai disturbi dell’adolescenza, era tornata quella di sempre.
Era rimasta anch’ella stupita dal cambiamento di Eleonora, ma era stata zitta.
Quello che l’aveva colpita era stato Simone. Le era mancato dannatamente. Ogni tanto ci pensava, ma preferiva non rivivere quei brutti momenti. Quando l’aveva mollata. Quando si era messo con Lidia.
Simone non riusciva a capacitarsi del perché si era messo con la bionda: Lucrezia era stata sempre accanto lui, senza riserve.
Voleva risolvere le cose, sistemare il suo piccolo problema adolescenziale.
Nel pomeriggio arrivarono tutti gli altri invitati, alla spicciolata.
Megan era la solita. Non si era sistemata e da come si leggeva fra le righe, stava con uno diverso ogni notte.
Non sarebbe cambiata mai, probabilmente.
Alice era la ragazzina sorridente che si era dovuta trasferire e lasciare tutto alle spalle. Forse era meglio così, lei non sospettava neanche vagamente del suicidio di Gloria.
Lidia si era sposata con un certo George, che non era potuto venire, perché costretto sulla sedia a rotelle. Non aveva molta voglia di fare un viaggio lungo per gli amici della moglie. Eleonora era felice che avesse trovato una persona che le aveva fatto capire il significato delle piccole cose, facendola cambiare, in meglio.
Gli ultimi ad arrivare furono Christian e Paolo. Camminavano dritti e a pancia indentro, come veri soldati.
Passarono tutti il pomeriggio insieme a chiacchierare dei vecchi tempi.
Il problema sarebbe stata la cena, lì sarebbe potuto succedere di tutto.


Note autrice.
E' il terzultimo capitolo, questo. Ci sarà un flashback nell'ultimo (SPOILERISSIMO ò.ò)
Comunque, volevo chiedere.. secondo voi questa storia TRASMETTE UN MESSAGGIO?
Quello che ho voluto comunicare è un "L'amore NON supera ogni ostacolo.".
Già, non sono una che ci crede molto nell'amore. Ok, è bello, ma come ogni cosa prima o poi finisce. Cade l'interesse.
Non sempre, anche questo è vero. Ma in certi casi, solo soluzioni estreme danno una soluzione.
Come la morte per Gloria, diciamo. Anche perchè in qualsiasi caso non sarebbe potuto esistere un Gloria/Christian. Avrei comunque inserito un ostacolo, qualcosa che sarebbe stato pressochè ovvio.
Non so, ditemi la vostra opinione. Questa è la mia, non so che dirvi, è così.
Volevo ringraziare ognuna di voi, con tutto il cuore.
Ringrazio:
-Ylenia, mi segue da talmente tanto tempo che non lo so nemmeno io;
-Mery, lei che attende sempre il capitolo adorandolo quando esce;
-Lucrezia, che mi fa delle recensioni adorabili;
-Chiara, che non si fa problemi ad esprimere la sua opinione, mai;
-Eleonora, mi segue da poco, ma siamo già in confidenza, brianzole DOC;
-Giada, la mia carissima moglie, che ama tutto quello che scrivo;
-Alice, legge ogni tanto, ma è sempre entusiasta;
-Rebecca, perchè è sempre curiosa e legge subito.
Ah, tenevo ad avvisarvi che ho preso 5  in matematica çAç Sono ancora sconvolta.
Solitamente prendo 10 LOL. Però ho preso 6 in spagnolo *OO*
E sì, il titolo del capitolo è ispirato a Simone Cristicchi.


   
 
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